sabato 31 maggio 2014

Sindaci nuovi, paesi vecchi. Così scompare il Sannio

Non è un tema come gli altri ma il tema. La desertificazione demografica continua a mordere il Sannio consumandolo anno dopo anno. Nell’edizione di ieri (l'altro ieri per chi legge, ndb) Ottopagine ha pubblicato l’allarme di Federico D’Agostino, docente dell’Università Roma Tre, autore di una significativa ricerca sociologica sui paesi della provincia beneventana.

«Se non si invertirà rapidamente la rotta – denuncia il docente – entro cinquant’anni il Sannio sarà un deserto». Parole che suonano apocalittiche, finanche forzate. Ma se si analizzano i numeri si scopre che la cassandra non è lontana dalla realtà. Negli ultimi cinque anni la provincia di Benevento ha perso seimila abitanti pari al 2 per cento della propria popolazione. Effetto della crisi globale, certo, ma frutto anche di limiti endogeni che frenano lo sviluppo territoriale.

«Nei paesi che abbiamo studiato – citiamo ancora le parole del professor D’Agostino – ci sono pochissime attività produttive. Si sopravvive grazie al welfare e a piccole attività di trasformazione. Occorre individuare al più presto un nuovo modello di sviluppo che garantisca a queste comunità l’autosufficienza economica». E’ dunque tempo di rimboccarsi le maniche, a partire dai 28 nuovi sindaci (e i rispettivi Consigli comunali) eletti nella tornata elettorale di domenica.

A loro consegniamo i numeri del declino demografico che colpisce quasi indistintamente i municipi sanniti. La tabella che pubblichiamo evidenzia come 24 comuni su 28 hanno visto contrarsi la propria popolazione tra le ultime due consultazioni elettorali, con un sal­do negativo complessivo di duemila unità. Le situazioni più gravi si riscontrano nei comprensori più interni, Fortore in primis. San Bartolomeo in Galdo è ormai sceso stabilmente sotto quota 5.000 abitanti (4.947 all’ultima rilevazione Istat), mentre soltanto cinque anni fa poteva contare su 5.236 residenti.

Identico dire per Baselice che ha dovuto salutare 152 cittadini in un quinquennio e Montefalcone Valfortore (-97). Non fa eccezione San Marco dei Cavoti che pur considerata la più vitale tra le comunità fortorine ha comunque lasciato per strada 162 residenti. Stesso discorso nel Tammaro, nell’Alto Sannio, nel Titerno. Esempi vengono da Colle Sannita che si è privata suo malgrado di 274 abitanti, Circello (-80), Cusano Mutri (-54). Peso specifico particolarmente rilevante per le 48 unità che hanno abbandonato Pietraroja nell’ultimo lustro, pari al 8 per cento della popolazione. Ma il saldo è negativo anche in realtà meno decentrate della provincia. E’ il caso di centri prossimi al capoluogo come San Martino Sannita, Torrecuso, Casalduni, Cautano, Ponte, Fragneto Monforte, Apice, Sant’Arcangelo Trimonte, tutti in rosso nell’ultimo quinquennio.

E il segno meno precede anche il bilancio di Amorosi, Durazzano, Faicchio, Melizzano, Moiano, San Lorenzello, Tocco Caudio. Uniche eccezioni Pannarano, Paupisi, Paolisi e Forchia che dal 2009 hanno guadagnato rispettivamente 57, 52, 43 e 11 abitanti. Una emorragia demografica che nasce evidentemente dall’abbandono dei comuni sanniti da parte delle giovani leve, ormai costrette a cercarsi altrove un’ipotesi di futuro. Il tessuto sociale della provincia invecchia conseguentemente, innestando una spirale negativa che va al più presto spezzata. Come? Lo chiederemo da domani ai sindaci neoeletti dai quali deve partire la prima azione di rilancio. Se non si vuole che il Sannio diventi un deserto in capo a 50 anni.

benevento.ottopagine.net

giovedì 29 maggio 2014

FATTORIE E ORTI SOCIALI, APPROVATO IL REGOLAMENTO REGIONALE PER L’AGRICOLTURA “CHE INCLUDE”

Via libera definitivo al regolamento che renderà operativa la legge regionale del 2012 in materia di agricoltura sociale. Con l’approvazione della giunta regionale si fa chiarezza sull’applicazione di una norma che offre al primo settore un ruolo più ampio della sola produzione di cibo e tutela del territorio. Il lavoro agricolo e le aziende diventano così riferimento più ampio e si aprono a nuove opportunità.

Per agricoltura sociale s’intende l’attività agricola svolta per generare benefici inclusivi e promuovere l’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati e a rischio di emarginazione, nonché lo sviluppo e la coesione sociale delle comunità locali. L’attività può essere svolta anche in forma associata, purché sia integrata in modo sostanziale e continuativo nell’attività agricola l’offerta di servizi attinenti alle politiche sociali per le famiglie, le persone con disabilità fisica e mentale, le persone a rischio di esclusione sociale, concertati con le pubbliche amministrazioni.

La fattoria sociale deve essere un’impresa economicamente e finanziariamente sostenibile, la cui conduzione di una o più delle attività agricole, zootecniche, forestali, florovivaistiche, di apicoltura e di acquacoltura, è condotta con etica e responsabilità verso la comunità e l’ambiente e svolge l’attività produttiva in modo integrato con offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi ed occupazionali a vantaggio dei soggetti deboli, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e con il terzo settore per attivare relazioni e servizi atti ad offrire risposte ai bisogni locali unitamente ad una o più attività.

Queste possono essere: attuazione di politiche attive di inserimento socio-lavorativo di persone appartenenti alle fasce deboli; svolgimento di percorsi di inserimento socio-lavorativo di tipo formativo-sociale attraverso tirocini formativi, formazione professionale ed esperienze orientate all'occupazione di soggetti appartenenti alle fasce deboli e più basso potere contrattuale; servizi di accoglienza, rivolti ad un ampio spettro di persone appartenenti a fasce deboli, con finalità socio-ricreative; servizi alla vita quotidiana: agri-asili, servizi di accoglienza diurna per anziani; riorganizzazione di reti di prossimità per la cura ed il supporto alla vita di anziani.

Gli orti sociali, infine, sono appezzamenti di terreno di proprietà o di gestione pubblica affidati per la loro coltivazione e gestione a persone singole o associate, con finalità sociali, ludico-ricreative, educative e ambientali per ottenere prodotti agricoli a scopo benefico e di autoconsumo.

A tale scopo viene istituito il registro regionale delle fattorie sociali della Campania (REFAS), per favorire la conoscenza delle attività delle fattorie sociali e la promozione dei servizi e dei prodotti agricoli da esse offerti.

Allo stesso modo è istituito il registro regionale degli Orti Sociali della Campania (REOS), a cui possono essere iscritti esclusivamente gli Enti pubblici proprietari o gestori dei terreni destinati ad orti sociali.

Il regolamento prevede anche l’istituzione di un Osservatorio regionale sull’agricoltura sociale, composto dall’assessore delegato all’agricoltura o suo rappresentante, due dirigenti o funzionari appartenenti alla direzione generale per le politiche agricole, alimentari e forestali; due dirigenti o funzionari appartenenti alla direzione generale per le politiche sociali, le politiche culturali, le pari opportunità e il tempo libero; tre rappresentanti per le organizzazioni professionali agricole regionali; tre rappresentanti per gli organismi del terzo settore.

www.corrieresannita.it

mercoledì 28 maggio 2014

Baselice, l'amministrazione uscente promossa con il 53% dei consensi

di Biagina Cece

Baselice riconferma Domenico Canonico a primo cittadino. La lista ‘La nostra terra’ fa il bis e stavolta sono 121 i voti di scarto rispetto ai 19 di cinque anni fa: “Vedersi riconfermato dopo cinque anni di duro lavoro è davvero una gran bella soddisfazione. Ci saremo ancora per cinque anni”, queste le prime parole di Canonico che ha abbracciato e salutato tutti i presenti e non sono mancate lacrime di commozione con l’amico di sempre Giuseppe Ferro.

Una parte dei componenti della lista avversaria ‘Per Baselice’ si è fermata e ha stretto la mano a Canonico e augurato a tutta la squadra buon lavoro. Una promozione quindi per la lista ‘La nostra terra’, i baselicesi hanno ridato la loro fiducia a Domenico Canonico. A recarsi alle urne sono stati 1904 baselicesi, circa 150 in meno delle comunali precedenti.

Non ce l’ha fatta dunque il diretto avversario Massimo Maddalena, già all’opposizione nei cinque anni passati. La lista vincente già dalla prima mezz’ora aveva un certo vantaggio sulla lista ‘Per Baselice’, vantaggio che è andato crescendo con il passare dei minuti, l’ultima mezzora ha così visto la vittoria di Canonico. Ritorna a sedere nella casa comunale quindi la squadra ‘La nostra terra’, già pronti per portare avanti il lavoro che si era cominciato.

(ottopagine/benevento)

lunedì 26 maggio 2014

COMUNALI, BASELICE RICONFERMA SINDACO DOMENICO CANONICO

Domenico Canonico è per la seconda volta sindaco di Baselice. Il primo cittadino è stato riconfermato alla guida del comune fortorino con 121 voti di scarto rispetto al suo sfidante Massimo Maddalena.

La lista "La nostra terra" ha preso, infatti, 997 voti (53,23%), mentre quella "Per Baselice" si è attestata a 876 (46,76%). Il più votato nello schieramento vincente risulta essere Giuseppe Ferro con 182 voti. Seguito da Salvatore Brancaccio con 126. Appena dopo Rocco Paolozza con 106. Poi Isidoro Mascia 80 voti, Romano Zeolla 77, Adelina Paolozza 66, Raffaella Colucci 64, Pasquale Stravato 56, Giancarlo Verdura 43 e Modesto Silvestri 41.

Nello schieramento perdente eclatante è stato il risultato di Antonio del Vecchio (già candidato a sindaco 5 anni fa e figlio dell'ex primo cittadino Nicolino) con 333 preferenze. A seguire Leonardo Brunetti con 77 voti. Emanuele del Grosso 70, Michele Ferro 63, Daniela Maddalena 50, Leonardo Bianco 49, Gianni Silvestri 38, Lea Marucci 35, Graziano Chiusolo 31 e Pasquale Zaccarino 10 voti.

"Ancora una volta il popolo di Baselice ha voluto premiare il cambiamento. Un grazie di cuore a tutti i miei sostenitori e a tutti quelli che mi hanno votato", il primo commento a caldo di Canonico.

Europee, a Baselice il Movimento 5Stelle primo partito

M5S
MoVimento 5 Stelle 555 (34,9 per cento)

PD
Partito Democratico 547 (34,4)

FORZA ITALIA 179 (11,2)

FRATELLI D'ITALIA
Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale 100 (6,3)

NCD-UDC
Nuovo Centro Destra - Unione di Cent 74 (4,7)

IDV 56 (3,15)

LISTA TSIPRAS 48 (3.0)

martedì 20 maggio 2014

Gli operai forestali bloccano la provinciale per San Bartolomeo

di Leonardo Bianco

Gli operai idraulico-forestali della comunità montana del Fortore, come annunciato nei giorni scorsi, questa mattina sono scesi in strada per protestare contro i ritardi della Regione e sulle inadempienze, a loro dire, dell’ente montano sul mancato pagamento di circa 18 mensilità.

I lavoratori hanno bloccato la provinciale, all’altezza di ponte Setteluci, che collega San Bartolomeo in Galdo a Benevento. Reclamano le dimissioni della giunta guidata da Zaccaria Spina oltre a quello dell’intero consiglio generale. Chiedono trasparenza degli atti amministrativi dell’ente e un incontro urgente con il Prefetto e con i vertici della Regione.

Giovedì scorso gli operai avevano anche occupato simbolicamente la sala consiliare della comunità montana. Nel pomeriggio, sempre giovedì scorso, alla fine del consiglio generale, avevano consegnato al presidente Spina e al presidente dell’assise Massimo Terella, un documento nel quale veniva spiegata la drammaticità delle condizioni nelle quali si trovano molte famiglie, annunciando la manifestazione di oggi.

Sul luogo della protesta sono giunti i sindaci di Baselice e Montefalcone e il vice presidente dell’ente montano Salvatore Brancaccio. Tranne il disagio e il rallentamento della circolazione non si sono registrati episodi di tensione anche grazie al servizio d’ordine dei carabinieri della stazione di San Bartolomeo in Galdo.

benevento.ottopagine.net

Maxi-blocco a S.Bartolomeo in Galdo. Oltre 200 lavoratori forestali in presidio: Da 18 mesi senza stipendio, ridateci la dignità

Maxi-blocco a S.Bartolomeo in Galdo. Oltre 200 lavoratori forestali in presidio: Da 18 mesi senza stipendio, ridateci la dignità

lunedì 19 maggio 2014

Il Fortore dice no alle trivellazioni

di Biagina Cece

Al grido di ‘No Triv!’ sono arrivati a Baselice domenica mattina, alle 11 circa, i componenti del Comitato No Triv Fortore-Tammaro, per dare vita alla passeggiata da Baselice fino a San Bartolomeo in Galdo, contro quelle che sono le trivellazioni petrolifere.

Un numeroso gruppo di giovani e meno giovani sono arrivati da Benevento e dai paesi limitrofi in Piazza Sant’Antonio e qui hanno trovato ad accoglierli i membri dell’Associazione Pro Loco di Baselice, gli organizzatori della giornata, insieme ai componenti di tutte le associazioni baselicesi, tutti schierati contro le trivellazioni. Un progetto che fa discutere da tempo quello denominato ‘Pietra Spaccata’ e che al momento è solo sospeso, un progetto che prevede le trivellazioni nella zona e a questo proprio non ci stanno i cittadini. Dopo l’accoglienza nella piazzetta di Sant’Antonio, tutto il corteo si è mosso lungo il centro storico di Baselice, fino a giungere in piazza Umberto I.

In molti hanno atteso questo arrivo; uno striscione con scritto ‘No Petrolio’ è stato mostrato al pubblico oltre ad un altro già esposto in precedenza che recitava ‘La Pro Loco dice ‘no’ alle trivellazioni’: “Vogliamo ringraziare per questa giornata – hanno detto i soci della Pro Loco – tutte le associazioni di Baselice, il parroco don Michele Benizio, l’amministrazione comunale e il gruppo di opposizione perché se oggi siamo qui a dire no alle trivellazioni, è grazie alla collaborazione di tutti. Siamo indignati, il nostro petrolio sono i prodotti di qualità, le nostre eccellenze, il turismo e non vogliamo altro e con questa passeggiata vogliamo dare il nostro contributo per fermare in maniera definitiva questa corsa al petrolio, basta, urliamo basta, diamoci una mano e non permettiamo che deturpino il nostro territorio”. I componenti del Comitato ‘No Triv’ hanno poi aggiunto: “Questa è la seconda iniziativa contro il petrolio per noi, c’è un’aggressione nei confronti dei nostri territori, minacciano la nostra vita, il nostro benessere, noi siamo qui in difesa del territorio e di coloro che lo abitano. Ci auguriamo che ogni territorio formi un comitato per fare un passo avanti in questa vera battaglia che stiamo conducendo contro coloro che vogliono derubarci del nostro benessere”.

Nelle scorse settimane vi è stata una buona mobilitazione a Baselice; tutte le associazioni si sono impegnate nel distribuire volantini e nello spronare i cittadini a partecipare alla passeggiata. Una protesta tutta popolare, che parte dal basso per arrivare in alto. Ci si è incamminati così verso San Bartolomeo in Galdo domenica mattina, passando attraverso la natura baselicese per potersi scambiare opinioni e per ammirare allo stesso tempo, le bellezze paesaggistiche che offre il Fortore e per un giorno, nonostante il periodo, si sono messi da parte anche i colori politici; domenica si è lottato pacificamente tutti insieme per un obiettivo comune, la tutela del territorio.

ottopaginebenevento

Domenica "No Triv" a Baselice

di Claudia Casamassa
Domenica "No Triv" a Baselice. La Pro loco di Baselice, con il presidente Renato Ferro e tutti i suoi membri, è scesa in campo questa mattina (ieri per chi legge, ndb) e si è attivata nel sociale per la questione delle trivellazioni petrolifere nel Fortore.

Noi di "Gazzetta" avevamo già parlato di questo importante evento, ma oggi è stata l'occasione ufficiale per vedere i frutti concreti di un'ottima e reale organizzazione della "Passeggiata no Triv", promossa e portata avanti dalla Pro loco. L'evento coinvolge direttamente tutti i cittadini del territorio fortorino perché è, senza dubbio, una tematica ed un fatto realmente importante per le zone di riferimento.

La Pro loco ha a cuore l'ambiente in cui i cittadini vivono, crescono e creano la loro esistenza e quella delle nuove e future generazioni.
La Pro loco di Baselice e le associazioni coinvolte con questa manifestazione odierna hanno voluto gridare la loro opposizione alle trivellazioni petrolifere nel Fortore, ai rischi per la salute, all'inquinamento totale, alla distruzione dell'ambiente e del territorio.

La salvaguardia del bene pubblico, comune e territoriale interessa a tutti e la Pro loco del paese fortorino è stata sincera portatrice di un concetto sociale alquanto importante e di un concreto evento che ha manifestato il pensiero comune del Fortore.

www.gazzettabenevento.it