giovedì 28 novembre 2013

Fracking: un Papa NoTriv?


Oscurata dal clamore dell’inabissamento del Cavaliere, si è persa la notizia del “no al fracking” di papa Francesco. Un monito autorevolissimo e fuori dell’ordinario contro l’irresponsabile tecnica di estrazione del gas (shale gas o gas di scisto) dalle rocce fratturate idraulicamente. Approfittando del silenzio dei media sul pontefice, i “pontifica tori” del ricorso al fracking non hanno tardato a fare le loro rimostranze e sono stati accolti prontamente dai quotidiani nazionali. Ben cinque pagine di Repubblica Affari e Finanza, sono state dedicate alla “gas renaissance”, in base al solito vizio di cambiare film a seconda che si deplorino gli eventi estremi del cambiamento climatico o che si difendano gli interessi delle compagnie energetiche (Per continuare a leggere clicca qui sotto)
Fracking: un Papa NoTriv? - Il Fatto Quotidiano

Stragi ed eccidi dei Savoia

Sbarca a Benevento il libro ”Stragi ed eccidi dei Savoia durante il Risorgimento”. La rivisitazione storica dell’Unità d’Italia sarà presentata dagli autori: Vittoria Longo, Antonio Ciano e Domenico Offi. Appuntamento a venerdi, 6 dicembre, ore 17, presso l’Auditorium De La Salle. Modera l’incontro il giornalista Emilio Spiniello.

giovedì 21 novembre 2013

Microcredito, finanziamenti fino a 25.000 euro per nuove imprese

La Regione Campania ha riaperto i termini di accesso al Fondo Microcredito FSE Campania. Il Fondo Microcredito FSE, permette di accedere a finanziamenti a tasso agevolato di importo compreso tra 5.000 e 25.000 euro per creare nuove imprese nei seguenti settori:
servizi al turismo (ad esempio ristorazione, alloggio, servizi in genere);
tutela dell’ambiente;
servizi sociali alle persone;
servizi culturali;
ICT (servizi multimediali, informazione e comunicazione);
risparmio energetico ed energie rinnovabili;
manifatturiero;
artigianato e valorizzazione di prodotti tipici locali;
attività professionali in genere;
commercio di prossimità (attività commerciali localizzate in aree urbane, rurali e montane al fine di favorire la rivitalizzazione, riqualificazione, attrattività, vivibilità e sicurezza di tali aree, nonchè evitare lo spopolamento di piccoli comuni).
L’accesso al fondo è consentito a coloro che intendono realizzare investimenti in virtù delle seguenti 3 assi di intervento: Sviluppo di spin off di impresa; Creazione di impresa, soprattutto in forma cooperativa, da parte di giovani e donne; Sostegno all’uscita da condizioni di vecchie e nuove povertà attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro.

martedì 19 novembre 2013

Ex discariche comunali, ecco le sostanze "velenose" rilevate

Mentre si va alla ricerca dei veleni che la drammatica stagione delle ecomafie ha seppellito nel sottosuolo campano, forse a molti sfugge un dato di fatto incontrovertibile: le tossine sono finite anche nelle discariche regolarmente autorizzate. Parliamo degli sversatoi utilizzati nei decenni scorsi dai Comuni per dare soluzione rapida e «a chilometro zero» al sempiterno problema rifiuti. Quei siti fanno parte oggi di una mappatura effettuata dalla Regione Campania che conta di portarne a compimento nei prossimi mesi la bonifica.

Un argomento che meriterebbe una trattazione a se stante in quanto sotto il termine «bonifica» vengono identificati interventi che spesso di risanamento ambientale hanno poco o niente. Un solo esempio che ci tocca da vicino: per bonificare i vecchi sversatoi realizzati a Sant’Arcangelo Trimonte si prevede l’ingabbiamento degli stessi con una sorta di intelaiatura che dovrebbe preservare l’ambiente da contaminazioni. Peccato che la contaminazione è già abbondantemente avvenuta come dimostrano le inchieste giudiziarie in atto.

Ma torniamo ai vecchi siti comunali. La tabella che pubblichiamo in pagina elenca le aree della provincia di Benevento che sono risultate contaminate dopo l’utilizzo degli anni passati. Non solo discariche, come si può verificare dalla lettura, ma anche pozzi petroliferi che sono risultati in molti casi inservibili a fini estrattivi ma hanno comunque determinato un sensibile inquinamento. Ciò che più colpisce però è la lista delle sostanze rilevate dagli esami scientifici condotti dalla Regione nei resti delle ex discariche comunali.

Si va dagli «alifatici cancerogeni» ai «clorofenoli», dagli «Idrocarburi policiclici aromatici» alle «Ammine aromatiche», fino ai meno allarmanti «Metalli». Sostanze la cui presenza in discariche regolarmente autorizzate come siti di conferimento di rifiuti urbani appare assolutamente incomprensibile in quanto non sono generalmente prodotte da generica immondizia ma sono più probabilmente frutto del decadimento di materiali industriali, sanitari e comunque tossici. Capire come ci siano finiti sarebbe più utile di una ormai tardiva «bonifica».


benevento.ottopagine.net

Pdl, Il Sannio ignora l'addio della De Girolamo


Non c’è luogo fisico o virtuale del variegato mondo dell’informazione che domenica 17 novembre non abbia fornito riflessi, nazionali o locali, della scissione ‘morbida’ consumatasi all’interno del Pdl, divaricatosi in Forza Italia (la parte maggioritaria) e Nuovo Centrodestra (quella minoritaria ma governativa e quindi di potere reale, al momento). Giornali, siti web. social network, blog – e non sappiamo se c’è altro ancora – hanno diffuso immagini in parallelo dei contendenti, impegnato risorse per dirette tv o streaming del ri-fondatore Berlusconi o del nuovista Alfano, ospitato commenti o anche invettive, avanzato analisi distaccate o di parte. Insomma, tutto l’armamentario del media è stato sulla notizia.  (Per continuare a leggere clicca qui sotto) 

I Media - Il Sannio ignora l'addio di De Girolamo a Berlusconi unico quotidiano in Italia a non dare la notizia - Il Vaglio

sabato 16 novembre 2013

Terra dei fuochi, migliaia in piazza a Napoli per dire no al "biocidio"

Partito da Piazza Garibaldi, il corteo, organizzato dal movimento "Fiume in piena", attraversa la città per chiedere l'immediata bonifica dei territori colpiti dagli sversamenti illegali di rifiuti tossici e nocivi. I manifestanti espongono foto di persone morte di cancro negli ultimi anni (per continuare a leggere clicca qui sotto)

Terra dei fuochi, migliaia in piazza a Napoli per dire no al "biocidio" - Il Fatto Quotidiano

giovedì 14 novembre 2013

Sannio, Irpinia e le ricerche petrolifere. Interrogazione urgente


Il consigliere regionale Sergio Nappi ha depositato stamani un’interrogazione urgente al presidente della Giunta regionale, Stefano Caldoro, concernente il progetto di trivellazione denominato “Gesualdo 1” finalizzato alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio delle province di Avellino e Benevento. La richiesta dal capogruppo del Mir, che sarà discussa durante la prossima seduta del Consiglio regionale, punta a conoscere la posizione ufficiale del Governo di Santa Lucia in merito ai rischi paventati dalle Amministrazioni locali interessate dal progetto di ricerca e quali provvedimenti il Presidente Caldoro intenda adottare (per continuare a leggere clicca qui sotto)

Sannio, Irpinia e le ricerche petrolifere. Interrogazione urgente del consigliere Nappi a Caldoro
(Fonte. ilquaderno.it)

mercoledì 13 novembre 2013

La grande fuga

Un meridione abbandonato dai propri abitanti, con lo spettro della desertificazione che si fa sempre più concreto. E’ il drammatico quadro disegnato dalla Svimez (As­sociazione per lo sviluppo dell’industria del Mezzogior­no) nel suo ultimo rapporto presentato pochi giorni fa. «Il profondo divario – ha evidenziato la Svimez – tra aspettative, soprattutto delle nuo­ve generazioni in termini di realizzazione personale e professionale, e le concrete occasioni di impiego qualificato sul territorio ha determinato negli anni Duemila la ripresa dei flussi di emigrazione dal Sud verso il Nord. A partire dalla fine degli anni novanta l’esodo è ripartito. Un Mezzogiorno sempre più spopolato da cui entro il 2065 spariranno due milioni di under 44, tra denatalità, disoccupazione e nuove emigrazioni».

Un quadro evidentemente desolante e suffragato dai numeri. Salvo ra­rissime ec­cezioni, le province meridionali hanno visto ridursi decisamente la propria popolazione. Il Sannio, purtroppo, tra queste, e con indici di desertificazione tra i più alti d’Italia.

Seimila sanniti in meno in dieci anni
Sono i dati Istat a fare testo in materia. Prendiamo a ri­fe­ri­men­­to l’andamento demografico degli ultimi dieci anni. Al 31 dicembre 2003 la provincia di Benevento contava 289.455 abitanti, massimo storico nella composizione a 78 comuni. Il più recente monitoraggio dell’Istituto di statistica (maggio 2013) attribuisce al Sannio 283.051 residenti.

In poco meno di dieci anni dunque la provincia ha perso 6.404 abitanti. E’ una quota decisamente elevata, la più consistente di tutta la Campania se la si calcola in termini percentuali: -2,2 per cento. Trend simile per Avellino che però non sfonda il tetto del 2 per cento di calo (-1,95%). Conti in rosso anche per il Napoletano che nell’ultimo decennio ha visto sparire l’un per cento della propria consistenza demografica (31.908 abitanti). Segno più invece per Salerno (+0,9 per cento pari a 9.427 abitanti) e soprattutto Caserta che dal 2003 ha addirittura accresciuto di 39.687 unità la propria popolazione grazie in particolare ai consistenti innesti di stranieri extracomunitari.

La contrazione demografica del Sannio (e dell’Irpinia) appare significativa anche perchè non ha riguardato tutta la Campania ma in particolare le zone interne e marginalmente l’area partenopea. Nel complesso gli ultimi dieci anni hanno registrato un travaso interno alla regione che si attesta, oggi come nel 2003, poco oltre i 5,7 milioni di abitanti.

In fuga dall’Appennino
A con­solare il Sannio, se così si può dire, sono i dati relativi alle altre province della dorsale appenninica meridionale, tutti drammaticamente negativi. Impressionante il trend registrato nei comuni del Foggiano che dal 2003 ad oggi hanno perso quasi 56mila abitanti, ovvero 8 residenti su 100. Da brivido anche i 17.462 ex residenti del Potentino (-4,4 per cento). Bilanci deficitari in Basilicata anche per Matera che perde 4.479 unità pari al 2,1 per cento. Non va meglio in Molise dove sia Campobasso (-2,6%) che Isernia (-3,3%) sono state colpite dalla grande fuga in cerca di futuro. Se lungo l’Appennino interno il saldo degli ultimi dieci anni è invariabilmente negativo, segnali contrastanti giungono invece da Calabria e Sicilia dove la situazione appare prevalentemente meno grave di quella fin qui descritta.

Non mancano comunque condizioni di estrema criticità come quella rappresentata da Vibo Valentia che ha perso oltre settemila residenti nell’ultimo decennio (- 4,4 per cento) e Cosenza che si è fermata al meno 2,9 per cento, cifra che se letta in termini assoluti diventa 20.931 persi. In Sicilia la performance peggiore appartiene ad Agrigento: – 11.541 unità (-2,5%).

Il Fortore si spopola rapidamente
Tornando al Sannio, l’analisi dei comuni fa emergere una situazione particolarmente delicata nel Fortore dove pra­ticamente tutti i centri hanno perso consistenza negli ultimi dieci anni. Tra i casi più eclatanti si segnalano Castelvetere Valfortore che dal 2003 ad oggi è stato abbandonato dal 22,3 per cento della popolazione, Colle Sannita (-18,2%), Molinara (- 14,2%), San Bartolomeo in Galdo (-11,2%). Segnali positivi invece da alcuni grandi centri della provincia come Telese Terme che negli ultimi due lustri ha fatto segnare ritmi di crescita «cinesi»: 1.242 abitanti guadagnati dal 2003 pari a un incremento del 21,1 per cento. Bene anche i comuni dell’hinterland del capoluogo che hanno dimostrato capacità attrattiva nei confronti della città. Benevento si salva tra i capoluoghi E a proposito della città, va detto che Benevento è il capoluogo della Campania che meglio ha retto agli urti della crisi nel decennio. «Solo» 891 gli abitanti persi dalla patria delle streghe con un saldo di 60.745 residenti a maggio scorso. L’indice di decremento è stato dunque del 1,4 per cento. Ben peggio è andata ad Avellino (1.637 abitanti in meno; -2,9%), Salerno (5.078 unità in meno; -3,7%), Napoli (42.242 residenti persi: - 4,2%), Caserta (-5,3% pari a 5.078 unità mancanti).

benevento.ottopagine.net

lunedì 11 novembre 2013

Rifiuti tossici, «Era ora che gli amministratori prendessero coscienza»

“Era ora che gli amministratori prendessero coscienza del pericolo dei rifiuti tossici”. Antonio Verzino, sindaco di Reino, tira un sospiro di sollievo e vede di buon occhio l’iniziativa del Protocollo di intenti dei comuni dell’Alto Sannio. “Verificare se sul nostro territorio ci siano state attività illecite che potrebbero compromettere la salute dei cittadini è un’iniziativa lodevole e che va sostenuta da tutte le amministrazioni. E’ nell’interesse delle nostre comunità conoscere se nelle nostre aree sono stati scaricati rifiuti tossici. E’ nell’interesse dei nostri prodotti e dei nostri marchi” sottolinea Verzino. “Sono convinto che il nostro territorio sia pulito e che questo tipo di inquinamento non ci tocca. Ma proprio per questo motivo dobbiamo monitorare i nostri comuni. Perché se, come credo, non ci sono segnali di inquinamento possiamo iniziare veramente un’attività di promozione delle nostre aree e dei nostri prodotti agroalimentari”.

Controllare, verificare per spegnere qualsiasi tipo di allarmismo, questo il pensiero del primo cittadino di Reino. “Sono grato al comitato, anche perché, - continua Verzino – negli anni scorsi, quando qualcuno, anche in incontri pubblici, diceva queste cose spesso era visto come un allarmista e un millantatore. Invece penso che proprio per evitare falsi allarmi e pregiudicare l’immagine dei nostri territori sia giusto prendere le dovute precauzioni. Poi se malauguratamente queste ipotesi dovessero essere confermate è compito di noi amministratori intraprendere tutte le iniziative per bonificare e eliminare i rischi che possono compromettere la salute dei cittadini”. Il sindaco di Reino prima di concludere fa una riflessione sempre in merito al monitoraggio dei territori. “Una verifica è necessaria anche perché negli ultimi anni nelle nostre comunità sempre più gente si ammala di tumori”.

(Tratto da Ottopagine/Benevento)