mercoledì 10 aprile 2013

Petrolio nel Sannio, troppi sindaci assenti alla riunione. La Provincia: 'Torniamo uniti, avversari forti'


Pochi, davvero pochi. Nove amministratori su ventinove. Il nuovo invito della Provincia di Benevento a sindaci, assessori e consiglieri dei comuni sanniti interessati dalle ricerche di idrocarburi (sono quattro i progetti che potrebbero essere attivati nel Sannio, si tratta di Nusco, Pietra Spaccata, Santa Croce e Case Capozzi) è stato snobbato dalla maggioranza degli amministratori coinvolti che, evidentemente, hanno ritenuto superflua la riunione di oggi alla Rocca dei Rettori. Un errore, se si considera che il pericolo non è affatto scongiurato, anche se sono arrivati i primi segnali ufficiali di "collaborazione" dalla Regione Campania nelle scorse settimane. Insomma, un ruolo decisivo lo hanno proprio i sindaci, specialmente quelli dei comuni direttamente interessati, ma non solo. San Marco dei Cavoti, Ginestra degli Schiavoni, Pesco Sannita, Circello, Guardia Sanframondi, Morcone, Benevento, S. Agata dei Goti e S.Arcangelo Trimonte, più il presidente della Comunità Montana del Fortore.
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Petrolio nel Sannio, troppi sindaci assenti alla riunione. La Provincia: 'Torniamo uniti, avversari forti' - ilQuaderno.it

martedì 9 aprile 2013

Trivelle, si attendono le decisioni del Presidente della Repubblica

Il protocollo di intenti fra comuni e comunità montane interessati dalle indagini petrolifere, per il progetto promosso dalla Delta Energy denominato “Pietra spaccata”, ha concretizzato e ratificato la volontà di opporsi formalmente all’autorizzazione concessa dalla Commissione Regionale VIA (valutazione d’impatto ambientale).

Il 3 aprile è stato ritualmente notificato agli interessati il preannunciato ricorso al Capo dello Stato. Ora bisognerà attendere la decisione che il Presidente della Repubblica, assunto il parere vincolante del Consiglio di Stato, intenderà adottare sul ricorso presentato.

“Si porta all’attenzione di quegli addetti ai lavori che largamente si sono spesi sull’argomento, che il protocollo dei Sindaci, – scrive il coordinatore Domenico Costanzo – con la presentazione del citato gravame, ha surrogato le deficienze e le superficiali e grossolane mancanze degli enti preposti e che, in forza del principio dell’alternatività del processo amministrativo – codificato dall’art. 8, comma secondo, del DPR 1199/1971 – il ricorso straordinario al Capo dello Stato può essere proposto unicamente quando l’atto non sia stato già impugnato con ricorso giurisdizionale.

Sindaci, amministratori e cittadini firmatari del ricorso anzidetto (Pasquale Narciso, Nunziatina Palma, Raffaele Caputo, Antonio Michele, Antonio Verzino, Domenico Canonico, Pasqualino Cusano, Antonio Di Maria, Mauro De Ieso, Ester D’Afflitto, Innocenzo Pugliese, Cristoforo Tatavitto, Luigi Caretti, Domenico Costanzo, Valentino Castello e Liano Boffa) sono convinti e fiduciosi che il gravame interposto possa seriamente realizzare quelle prospettive di tutela e salvaguardia che diversi enti non hanno inteso considerare nei modi dovuti.

La giustizia dovrà ora fare il suo corso. Non è difficile comprendere ed accettare il rammarico che le popolazioni interessate dalla realizzazione del progetto impugnato, abbiano dovuto fare affidamento unicamente nel personale e compatto interessamento di un cospicuo numero di sindaci, avendo riscontrato nei fatti l’incerto – quando non ambiguo o del tutto assente – interessamento di tante autorità istituzionali comunali e sovracomunali preposte, alle quali si chiede ancora una volta la verifica dello stato dell’arte.

Il ricorso, redatto a titolo gratuito con il patrocinio dello Studio Legale Giordano da San Giorgio la Molara (Bn), da sempre sensibile alle problematiche relative alla tutela dell’ambiente, non ha gravato in alcun modo sui bilanci dei comuni interessati.
Il protocollo di intenti ha ora intenzione di attivarsi anche in via amministrativa, sempre con l’assistenza gratuita dello Studio Legale Giordano, al fine di proporre ricorso al Difensore civico – di fresca nomina – della Regione Campania, dott. Francesco Bianco, a cui tra l’altro vanno i migliori auguri di una serena e proficua attività di controllo”.

www.infosannionews.it

lunedì 8 aprile 2013

Benevento, tensione alla presentazione della nuova giunta. I "No Triv" espongono uno striscione in aula

Dopo che il primo cittadino aveva preso la parola, affiancato dal vice sindaco Raffaele Del Vecchio e l'assessore alle Risorse Umane, Pietro Iadanza, una delegazione del Comitato "No Triv Sannio" stava esponendo uno striscione con la scritta "No Triv"sulla balaustra dell'aula, quando sono stati bloccati dall'arrivo del Comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Moschella. (clicca qui sotto per continurare a leggere l'articolo)
Momenti di tensione alla presentazione della nuova giunta. I "No Triv" espongono uno striscione in aula | Comune di Benevento | news | NTR24 - l'informazione sul web

giovedì 4 aprile 2013

Trivelle, ecco la lettera dei sindaci al Presidente della Repubblica

Firmato il ricorso al Capo dello Stato contro le indagini petrolifere della Delta Energy per il progetto “Pietra Spaccata”. L’atto è stato sottoscritto venerdì pomeriggio presso il Comune di Campolattaro. Chiesta la revoca della certificazione di compatibilità ambientale rilasciata con il decreto dirigenziale della Regione Campania n.601 del 14.12.2012.

L’istanza straordinaria al Presidente della Repubblica, ai sensi dell’art. 8 D.P.R. 1199/1971, curata a titolo gratuito dallo Studio legale Giordano da San Giorgio la Molara, porta le firme di: Pasquale Narciso, sindaco di Campolattaro; Nunziatina Palma, sindaco di Fragneto l’Abate; Raffaele Caputo, sindaco di Fragneto Monforte; Antonio Michele, sindaco di Pesco Sannita; Antonio Verzino, sindaco di Reino; Domenico Canonico, sindaco di Baselice; Pasqualino Cusano, sindaco di Sassinoro; Antonio Di Maria, sindaco di Santa Croce e presidente della Comunità Montana del Titerno-Alto Tammaro; Ester D’Afflitto, vice sindaco di Morcone; Innocenzo Pugliese, vice sindaco di Colle Sannita; Cristoforo Tatavitto, assessore di Circello; Luigi Caretti, consigliere delegato di San Giorgio la Molara; Liano Boffa, esponente della società civile di Pesco Sannita; chiudono l’elenco i promotori dell’iniziativa, Domenico Costanzo e Valentino Castello, consiglieri di minoranza di San Marco dei Cavoti.

Si fa rilevare che la procedura intrapresa, caratterizzata dal requisito della straordinarietà, non comporterà per i soggetti ricorrenti nessuna costo, eccezione fatta per quelli di giustizia.

Il ricorso evidenzia soprattutto che l’analisi della documentazione, estratta presso i competenti uffici regionali dal Gruppo di lavoro del Protocollo di Intenti dei Comuni interessati dalle opere di trivellazione, ha consentito l’individuazione di numerosi vizi di forma che potrebbero fortemente compromettere la efficacia del decreto impugnato; mancanze che, se confermate, metterebbero in seria difficoltà l’Ente e la stessa società proponente.

La ricostruzione dei fatti, sugli elementi documentali in possesso – così come indicato dai tecnici Angelo Giordano (Utc di Fragneto Monforte), Bruno Parlapiano (Utc di Morcone), Giuseppe Martuccio (Utc di Colle Sannita) e Antonio Golia (Utc di Circello) - ha focalizzato l’attenzione sulla violazione degli accordi internazionali di cui alla convenzione di Aarhus del 25.06.1998 ratificata dallo Stato italiano con la legge n. 108/2001, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull’accesso alla giustizia in materia ambientale, nonché sul corretto iter endoprocedimentale previsto per le opere a farsi dal D.Lgs. 152/2006.

La realizzazione delle opere di screening ed esplorative previste dal progetto, sulla base di una istruttoria manchevole e del tutto inficiata, quale condizione prodromica e necessaria alla successiva fase operativa di perforazione, comporterebbe un danno grave ed irreparabile che si estenderebbe, come effetto consequenziale, all’habitat naturale nonché deleteriamente sulla già precaria, ma eccellente, economia zootecnica di razza protetta (bovini di razza marchigiana con marchio di qualità IGP) ed agro-pastorale con coltivazioni di carattere biologico. Con il ricorso è stata altresì richiesta la sospensione dell’efficacia esecutiva del decreto dirigenziale impugnato.

Colle Sannita, 23 marzo 2013
I coordinatori
Domenico Costanzo e Valentino Castello

mercoledì 3 aprile 2013

Mafia, Dia confisca un miliardo e 300 milioni al re dell’eolico

Un miliardo e trecento milioni di beni confiscati – e che quindi diventano proprietà dello Stato – all’imprenditore considerato il “re dell’eolico”. Vito Nicastri, 57 anni, di Alcamo (Trapani) sarebbe un uomo vicino alla primula rossa dei latitanti: Matteo Messina Denaro. E per questo che la Direzione investigativa antimafia sta mettendo i sigilli alle sue proprietà (per continuare a leggere clicca qui sotto)
Mafia, Dia confisca un miliardo e 300 milioni al re dell’eolico - Il Fatto Quotidiano

giovedì 28 marzo 2013

Fortorina, il sindaco Canonico scrive a Grillo

Il sindaco di Baselice, Domenico Canonico, richiama l’attenzione su un problema che angoscia ormai da anni, la realtà della Val Fortore, vale a dire, si pone oggi l’accento, ancora una volta, sulla strada denomina ‘Fortorina’, e lo fa scrivendo direttamente a Beppe Grillo, leader del M5S.

Canonico descrive la zona in cui si trova il piccolo centro del Fortore, come si legge dalla lettera, “una zona da sempre martoriata e bistrattata dalla politica regionale e nazionale tanto che, la valle stessa –Val fortore – comprendente anche i comuni di San Bartolomeo in Galdo, Castelvetere, Foiano, Montefalcone, non ha ancora una strada di accesso a scorrimento veloce per il solo fatto che, a dire dell’Anas, la popolazione risiedente è di qualche decina di migliaia di persone, e dunque non ha peso elettorale tale da giustificare l’investimento”, un investimento questo di circa cinquantamila euro, che l’Anas non ha al momento, a disposizione. Già tante le polemiche sulla strada in questione, si ricorderà la passata protesta dei sindaci fortorini proprio su questo argomento. Così oggi, Canonico, ha deciso di rivolgersi proprio a Beppe Grillo in quanto, si legge ancora “ho appreso dagli organi di stampa la disponibilità da parte del suo Movimento di destinare il rimborso elettorale delle ultime elezioni politiche per scopi sociali, e dato che il suo movimento ha ottenuto molti voti, tanto da essere la lista più votata nel comune da me amministrato, le chiedo di finanziare tale disponibilità per la realizzazione di questa arteria stradale che farebbe uscire i nostri comuni dall’atavico isolamento, e permettere così un futuro sviluppo socio – economico delle nostre realtà marginali e periferiche”. Da sempre questi centri hanno problemi non di poco conto a causa delle strade.

Molti i giovani universitari che sono costretti a vivere a Benevento perché tutti i giorni diventa difficile viaggiare e al contempo studiare, date le condizioni attuali della strada, e i tempi di percorrenza – circa un’ora per raggiungere Benevento – e questo è un peso per le famiglie le quali, in un periodo tanto difficile quale quello attuale, si trovano a pagare un ulteriore affitto e le diverse spese dei figli studenti. Allo stesso modo anche chi lavora fuori ha difficoltà a raggiungere il posto di lavoro ogni giorno. Così Canonico conclude la lettera affermando “una tale e nobile dimostrazione di sensibilità verso la mia popolazione può finalmente contribuire a dare una speranza ai nostri giovani e permettere loro di rimanere nei luoghi di origine”. Si presenta così, con Beppe Grillo, una nuova occasione per i centri fortorini, i quali si sono sentiti lasciati soli e delusi da anni di attesa per la realizzazione di questa strada, alla quale il Fortore sembra aver dato solo il nome “la nostra speranza – dice Canonico – è che questa lettera venga presa in considerazione. La fiducia che il popolo di Baselice ha dimostrato nei confronti di Grillo nelle ultime elezioni, è evidente. Mi auguro davvero che questo appello non passi inosservato”.

beneveno.ottopagine.net

martedì 26 marzo 2013

Petrolio nel Sannio, ribadito il 'no'

Provincia di Benevento, esponenti regionali, universitari e comitato. Il fronte del "no" alle trivellazioni petrolifere ed alle relative ricerche di idrocarburi nel sottosuolo del Sannio, finalmente si compatta, senza se e senza ma. Il tutto è stato ribadito ieri al termine dell'incontro che si è tenuto presso la struttura del Centro Studi della Rocca, al Musa di contrada Piano Cappelle. Presenti, non solo il presidente provinciale Aniello Cimitile e gli assessori ad ambiente ed energia, Gianluca Aceto e Romeo Melillo, ma anche il presidente della Commissione Ambiente in Regione Campania, Luca Colasanto e, causa assenza dell'assessore regionale all'ambiente Giovanni Romano, impegnato altrove, era in sala il dirigente regionale Domenico Sportiello.

La politica sembra prendere posizione, in attesa di ulteriori chiarimenti da qualche amministratore locale che resta in posizione ambigua (una minoranza fortunatamente, visto che qualche giorno fa a Campolattaro i sindaci sanniti hanno firmato e presentato il loro ricorso contro i progetti della Delta Energy al Capo dello Stato) e di maggiore chiarezza da parte del Governatore Stefano Caldoro (la dichiarazione "no alle trivellazioni ma le ricerche geologiche sono un'altra cosa" pronunciata proprio a Benevento a pochi giorni dal voto delle Politiche, merita qualche approfondimento in più). A questo proposito non è passata di certo inosservata l'assenza di una larga fetta di amministratori, proprio quelli direttamente coinvolti dai progetti della Delta Energy. Va bene il fronte comune siglato a Campolattaro, ma forse la presenza al "Musa" era doverosa e necessaria.

Al "no" della politica si è aggiunto quello autorevole degli esperti di impatto ambientale, come, ad esempio, Angelo Valente dell'Unisannio che, nel suo intervento, non ha avuto troppi dubbi al riguardo. Troppo alto il pericolo di contaminare zone agricole attive, considerando inoltre che bucherellare il territorio significherebbe mettere a dura prova la stabilità di una vallata, specialmente quella del Fortore, ha già quotidianamente deve fare i conti con frane e smottamenti. A rinforzare la tesi di Valente c'ha pensato Domenico Cicchella dell'Unisannio, che da diverse settimane oramai ha sposato la causa del comitato "No Triv" e quella di Sabatino Ciarcia.

Promosso dalla Provincia, il Seminario sarà seguito da altre iniziative con le quali la Provincia intende rimarcare la propria opposizione ad un programma che Cimitile ha definito devastante sotto tutti i profili per il territorio e l'assessore all'ambiente Gianluca Aceto ha indicato come l'esatto contrario del modello di sviluppo che la Provincia intende perseguire. Alla riunione del Musa era presente anche il segretario provinciale della Cgil Antonio Aprea, contrario anch'egli al programma. Colasanto ha annunciato la presentazione di un emendamento alla legge di Bilancio regionale per la moratoria delle trivellazioni in Sannio ed in Irpinia. Al termine del dibattito che non è certo stato privo di accenti anche molto polemici, il presidente Cimitile ha annunciato la prossima convocazione di una Assemblea dei Sindaci oltre che una riunione monotematica del Consiglio provinciale.

www.ilquaderno.it

venerdì 22 marzo 2013

Psaut, no alla sospensiva

Il Tar di Napoli ha respinto la richiesta di sospensione della delibera dell’Asl di Benevento presentata dal comune di Foiano di Valfortore.

Il ricorso dell’amministrazione di Foiano presso il Tribunale amministrativo era contro la decisone del direttore generale Michele Rossi, che con una delibera del 6 febbraio scorso, aveva decretato l’apertura del Psaut di San Bartolomeo in Galdo, con il contestuale spostamento del Saut di Foiano di Valfortore presso il nuovo presidio e la trasformazione del 118 di Ginestra degli Schiavoni in una postazione Sti (Sistema trasporto infermi).

Per il Tar "non sussistono le ragioni considerato che il provvedimento impugnato appare consequenziale alle determinazioni adottate con il decreto commissariale n.40 del 2011 e rilevato che l'istituzione di un pronto soccorso fisso in prossimità del comune ricorrente comporta comunque dei vantaggi che bilanciano la soppressione di una mera posizione mobile".

Nel ricorso, il comune di Foiano, tramite il suo legale, l’avvocato Diego Perifano, sostiene che con la delibera il direttore generale dell’Asl, Michelle Rossi ha violato e ha fatto una falsa applicazione delle norme regionali, in particolare del decreto n. 49 del 2010 e del decreto 40 del 2011.

Il Tribunale amministravo della Campania, dunque, per ora non ritiene di dover dar seguito all’istanza del comune di Foiano e dà ragione all’Asl, difesa dagli avvocati Antonio Mennitto e Caterina Costantini, e al comune di San Bartolomeo in Galdo, difeso dall’avvocato Maria Bonavita.

Tratto da Ottopagine/Benevento

martedì 19 marzo 2013

Nuovo maxiparco eolico a Baselice


La commissione regionale campana ha dato parere favorevole ad un nuovo parco eolico nel Fortore Benevento. Si tratta di un impianto della potenza complessiva di 12 MW da realizzarsi alle località Toppo Impiso e Monte Vendemmia del comune di Baselice. Il progetto, proposto dalla multinazionale Edision, prevedeva inizialmente una potenza di 6,55 MW poi portata a 15 MW. Tale ultimo progetto era però stato bocciato dalla Commissione ambientale campana dato che:

- sussistevano parziali sovrapposizioni nei confronti di altra proposta presentata dalla E.ol S.r.l.
- sussistevano osservazioni sfavorevoli presentate dalla Società IVPC power3 S.p.a., che segnalava interferenze aerodinamiche generate da questa proposta nei confronti di un impianto esistente di sua proprietà.

- sussistevano osservazioni sfavorevoli del Sig. Antonio Lembo, residente a Baselice, “…permangono le preoccupazioni per l’impatto ambientale che questi impianti avrebbero lungo una dorsale ormai satura, strapiena, con una nuova centrale che andrebbe ad interferire negativamente con le bellezze paesaggistiche…”.

- inoltre l’intervento proposto risultava in prossimità del ricettore sensibile costituito dal nucleo rurale in località “Case Petruccelli” e dal nucleo rurale in località “Scuola”.

- ed ancora risultava aggravarsi l’impatto paesaggistico, già rilevante per la presenza di numerosi impianti esistenti, e si evidenziava, contestualmente, l’azione di espansione delle proposte eoliche nell’alto Fortore su territori sempre più prossimi ai nuclei rurali.

A questo punto la Edison ha provveduto a riformulare per l’ennesima volta il progetto portando la potenza complessiva dell’impianto a 12 MW ed ottenendo quindi un cambiamento di rotta della Commissione Via Campana che ha dato il parere positivo. Medesimo cambiamento di opinione che sotto la pressione delle industrie energetiche la Commissione Via aveva avuto per un recente progetto da realizzare a San Marco dei Cavoti dove, come nel caso di Baselice, prima aveva negato e poi concesso il parere favorevole ad un maxi parco eolico proposto dalla società Sorgenia.

Ancora una volta quindi nonostante le forti criticità esistenti si prosegue, nel silenzio assoluto della classe politica e della società civile, con il continuo inserimento di grandi impianti eolici in territori ormai prossimi alla saturazione della risorsa territoriale causata dalla fortissima concentrazione di impianti esistenti.

(Fonte: l'Informatore Sannita)

domenica 17 marzo 2013

I No triv a Morcone

No alle trivellazioni. Questo il grido del Comitato che lotta contro la ricerca di idrocarburi sul nostro territorio, il NoTriv, che il giorno 13 marzo, alle ore 17, presso l'auditorium di San Bernardino a Morcone, ha tenuto un'assemblea a cui tutta la cittadinanza è stata invitata a partecipare.

Ad illustrare il tema ai presenti i geologi Vincenzo Briuolo e Vincenzo Portoghese, anche attraverso l'ausilio di proiezioni digitali su parete. Il Comitato ha l'obiettivo di sensibilizzare i comuni interessati al problema e mantenere desta l'attenzione per opporsi all'inevitabile devastazione di un territorio pieno di ricchezze a cui si vuole dare un valore d'uso diverso da quello che ha.

Come scritto nel manifesto che il Comitato ha promulgato: "Dobbiamo reagire, unire le comunità in difesa del nostro patrimonio, del nostro diritto a vivere e non farci derubare e depredare. Se resteremo a guardare passivamente, delegando agli altri la soluzione ai nostri problemi, e non costruiamo una grande mobilitazione del nostro territorio, consentiremo, ancora una volta, alle istituzioni ai vari livelli di agire indisturbati e garantire gli interessi dei grandi capitali a discapito degli interessi della collettività".

I membri del NoTriv hanno invitato i presenti a formare un gruppo indipendente che porti avanti la lotta sul proprio territorio in modo da dar vita a più di un movimento che contrasti l'avanzata delle trivelle. Si è parlato a lungo degli scavi effettuati negli anni settanta-ottanta, illustrando i principali bacini petroliferi. I geologi hanno sottolineato che l'attività di ricerca di idrocarburi è altamente dannosa se rapportata alle nostre terre perchè il petrolio presente in queste zone è sporco e ricco di zolfo e necessita di raffinazione.

L'attività sfrutta questioni industriali costosissime (un pozzo richiede circa venticinque milioni di euro) e non crea, come si vuole far credere, grandi opportunità occupazionali in quanto la manodopera specializzata arriverà per lo più dal Nord Italia e, in minor parte, dall'estero.

La tecnologia, al nostro stato, permette di perforare fino a 4000-5000 metri di profondità ed i costi si elevano notevolmente. L'obiettivo fondamentale è quello di bloccare il tutto sul nascere: il passo dalle analisi di impatto ambientale alla perforazione vera e propria è breve ed occorre intervenire tempestivamente.

Le ricerche sono coperte da segreti industriali e, quindi, non subito a beneficio della collettività; non vengono rese pubbliche se non dopo un ventennio. Come più volte evidenziato dai geologi, la parte politica in Italia è totalmente schierata a favore delle trivelle e se noi semplici cittadini, supportati dai nostri amministratori locali, non ci opponiamo, gli sforzi del Comitato risulteranno vani.

Di grande importanza le conseguenze dell'idrogeno solforato che, emesso nell'aria tramite l'attività in questione, in quantità maggiori rispetto al limite consentito (pari a 0,005 ppm) è altamente nocivo. L'elemento in dosi massicce comporta odore offensivo, danni alla vista, paralisi olfattoria, edema polmonare, intossicazione acuta, danni al sistema nervoso, apnea, collasso, aborti spontanei, tumori al colon, morte immediata.

Rapportato alla nostra realtà raggiungerebbe una concentrazione pari a 30 ppm (parti per miliardo). Le stesse trivelle sono altamente dannose in quanto l'ADN, il dispositivo adibito, sfrutta l'americio-241 che è un elemento fortemente radioattivo combinato con berillio e litio, sostanze anch'esse tossiche e nocive. L'americio-241 emette raggi gamma ed alfa, proprio per questo non è tollerata la presenza di nessuno nel raggio di dieci chilometri.

In ultimo, i geologi hanno posto l'accento sul decreto n.152/2006 e in particolar modo sull'art.303 grazie al quale, la Delta Energy e le altre società sarebbero tutelate non potendo dimostrare il nesso tra danni ed attività; tutto ciò non può essere accettato. All'incontro, è giusto sottolinearlo, non erano presenti le istituzioni che dovrebbero difendere a spada tratta la salute dei propri cittadini e lottare assieme a loro.Una totale indifferenza da parte degli amministratori dinanzi a un problema di così grande gravità.

I rappresentanti del Comitato NoTriv, congedando coloro che sono accorsi all'assemblea, hanno invitato tutti ad unirsi a gran voce al motto "Il Sannio è verde , non è nero!".

tratto da Ottopagine/Benevento