venerdì 22 marzo 2013

Psaut, no alla sospensiva

Il Tar di Napoli ha respinto la richiesta di sospensione della delibera dell’Asl di Benevento presentata dal comune di Foiano di Valfortore.

Il ricorso dell’amministrazione di Foiano presso il Tribunale amministrativo era contro la decisone del direttore generale Michele Rossi, che con una delibera del 6 febbraio scorso, aveva decretato l’apertura del Psaut di San Bartolomeo in Galdo, con il contestuale spostamento del Saut di Foiano di Valfortore presso il nuovo presidio e la trasformazione del 118 di Ginestra degli Schiavoni in una postazione Sti (Sistema trasporto infermi).

Per il Tar "non sussistono le ragioni considerato che il provvedimento impugnato appare consequenziale alle determinazioni adottate con il decreto commissariale n.40 del 2011 e rilevato che l'istituzione di un pronto soccorso fisso in prossimità del comune ricorrente comporta comunque dei vantaggi che bilanciano la soppressione di una mera posizione mobile".

Nel ricorso, il comune di Foiano, tramite il suo legale, l’avvocato Diego Perifano, sostiene che con la delibera il direttore generale dell’Asl, Michelle Rossi ha violato e ha fatto una falsa applicazione delle norme regionali, in particolare del decreto n. 49 del 2010 e del decreto 40 del 2011.

Il Tribunale amministravo della Campania, dunque, per ora non ritiene di dover dar seguito all’istanza del comune di Foiano e dà ragione all’Asl, difesa dagli avvocati Antonio Mennitto e Caterina Costantini, e al comune di San Bartolomeo in Galdo, difeso dall’avvocato Maria Bonavita.

Tratto da Ottopagine/Benevento

martedì 19 marzo 2013

Nuovo maxiparco eolico a Baselice


La commissione regionale campana ha dato parere favorevole ad un nuovo parco eolico nel Fortore Benevento. Si tratta di un impianto della potenza complessiva di 12 MW da realizzarsi alle località Toppo Impiso e Monte Vendemmia del comune di Baselice. Il progetto, proposto dalla multinazionale Edision, prevedeva inizialmente una potenza di 6,55 MW poi portata a 15 MW. Tale ultimo progetto era però stato bocciato dalla Commissione ambientale campana dato che:

- sussistevano parziali sovrapposizioni nei confronti di altra proposta presentata dalla E.ol S.r.l.
- sussistevano osservazioni sfavorevoli presentate dalla Società IVPC power3 S.p.a., che segnalava interferenze aerodinamiche generate da questa proposta nei confronti di un impianto esistente di sua proprietà.

- sussistevano osservazioni sfavorevoli del Sig. Antonio Lembo, residente a Baselice, “…permangono le preoccupazioni per l’impatto ambientale che questi impianti avrebbero lungo una dorsale ormai satura, strapiena, con una nuova centrale che andrebbe ad interferire negativamente con le bellezze paesaggistiche…”.

- inoltre l’intervento proposto risultava in prossimità del ricettore sensibile costituito dal nucleo rurale in località “Case Petruccelli” e dal nucleo rurale in località “Scuola”.

- ed ancora risultava aggravarsi l’impatto paesaggistico, già rilevante per la presenza di numerosi impianti esistenti, e si evidenziava, contestualmente, l’azione di espansione delle proposte eoliche nell’alto Fortore su territori sempre più prossimi ai nuclei rurali.

A questo punto la Edison ha provveduto a riformulare per l’ennesima volta il progetto portando la potenza complessiva dell’impianto a 12 MW ed ottenendo quindi un cambiamento di rotta della Commissione Via Campana che ha dato il parere positivo. Medesimo cambiamento di opinione che sotto la pressione delle industrie energetiche la Commissione Via aveva avuto per un recente progetto da realizzare a San Marco dei Cavoti dove, come nel caso di Baselice, prima aveva negato e poi concesso il parere favorevole ad un maxi parco eolico proposto dalla società Sorgenia.

Ancora una volta quindi nonostante le forti criticità esistenti si prosegue, nel silenzio assoluto della classe politica e della società civile, con il continuo inserimento di grandi impianti eolici in territori ormai prossimi alla saturazione della risorsa territoriale causata dalla fortissima concentrazione di impianti esistenti.

(Fonte: l'Informatore Sannita)

domenica 17 marzo 2013

I No triv a Morcone

No alle trivellazioni. Questo il grido del Comitato che lotta contro la ricerca di idrocarburi sul nostro territorio, il NoTriv, che il giorno 13 marzo, alle ore 17, presso l'auditorium di San Bernardino a Morcone, ha tenuto un'assemblea a cui tutta la cittadinanza è stata invitata a partecipare.

Ad illustrare il tema ai presenti i geologi Vincenzo Briuolo e Vincenzo Portoghese, anche attraverso l'ausilio di proiezioni digitali su parete. Il Comitato ha l'obiettivo di sensibilizzare i comuni interessati al problema e mantenere desta l'attenzione per opporsi all'inevitabile devastazione di un territorio pieno di ricchezze a cui si vuole dare un valore d'uso diverso da quello che ha.

Come scritto nel manifesto che il Comitato ha promulgato: "Dobbiamo reagire, unire le comunità in difesa del nostro patrimonio, del nostro diritto a vivere e non farci derubare e depredare. Se resteremo a guardare passivamente, delegando agli altri la soluzione ai nostri problemi, e non costruiamo una grande mobilitazione del nostro territorio, consentiremo, ancora una volta, alle istituzioni ai vari livelli di agire indisturbati e garantire gli interessi dei grandi capitali a discapito degli interessi della collettività".

I membri del NoTriv hanno invitato i presenti a formare un gruppo indipendente che porti avanti la lotta sul proprio territorio in modo da dar vita a più di un movimento che contrasti l'avanzata delle trivelle. Si è parlato a lungo degli scavi effettuati negli anni settanta-ottanta, illustrando i principali bacini petroliferi. I geologi hanno sottolineato che l'attività di ricerca di idrocarburi è altamente dannosa se rapportata alle nostre terre perchè il petrolio presente in queste zone è sporco e ricco di zolfo e necessita di raffinazione.

L'attività sfrutta questioni industriali costosissime (un pozzo richiede circa venticinque milioni di euro) e non crea, come si vuole far credere, grandi opportunità occupazionali in quanto la manodopera specializzata arriverà per lo più dal Nord Italia e, in minor parte, dall'estero.

La tecnologia, al nostro stato, permette di perforare fino a 4000-5000 metri di profondità ed i costi si elevano notevolmente. L'obiettivo fondamentale è quello di bloccare il tutto sul nascere: il passo dalle analisi di impatto ambientale alla perforazione vera e propria è breve ed occorre intervenire tempestivamente.

Le ricerche sono coperte da segreti industriali e, quindi, non subito a beneficio della collettività; non vengono rese pubbliche se non dopo un ventennio. Come più volte evidenziato dai geologi, la parte politica in Italia è totalmente schierata a favore delle trivelle e se noi semplici cittadini, supportati dai nostri amministratori locali, non ci opponiamo, gli sforzi del Comitato risulteranno vani.

Di grande importanza le conseguenze dell'idrogeno solforato che, emesso nell'aria tramite l'attività in questione, in quantità maggiori rispetto al limite consentito (pari a 0,005 ppm) è altamente nocivo. L'elemento in dosi massicce comporta odore offensivo, danni alla vista, paralisi olfattoria, edema polmonare, intossicazione acuta, danni al sistema nervoso, apnea, collasso, aborti spontanei, tumori al colon, morte immediata.

Rapportato alla nostra realtà raggiungerebbe una concentrazione pari a 30 ppm (parti per miliardo). Le stesse trivelle sono altamente dannose in quanto l'ADN, il dispositivo adibito, sfrutta l'americio-241 che è un elemento fortemente radioattivo combinato con berillio e litio, sostanze anch'esse tossiche e nocive. L'americio-241 emette raggi gamma ed alfa, proprio per questo non è tollerata la presenza di nessuno nel raggio di dieci chilometri.

In ultimo, i geologi hanno posto l'accento sul decreto n.152/2006 e in particolar modo sull'art.303 grazie al quale, la Delta Energy e le altre società sarebbero tutelate non potendo dimostrare il nesso tra danni ed attività; tutto ciò non può essere accettato. All'incontro, è giusto sottolinearlo, non erano presenti le istituzioni che dovrebbero difendere a spada tratta la salute dei propri cittadini e lottare assieme a loro.Una totale indifferenza da parte degli amministratori dinanzi a un problema di così grande gravità.

I rappresentanti del Comitato NoTriv, congedando coloro che sono accorsi all'assemblea, hanno invitato tutti ad unirsi a gran voce al motto "Il Sannio è verde , non è nero!".

tratto da Ottopagine/Benevento

giovedì 14 marzo 2013

Da Baselice il no alle trivellazioni


“Una prova di maturità, quella del consiglio comunale, nell’esprimere unanimemente un fermo no alle trivellazioni”. Così Michele Bianco e Michele Del Vecchio, consiglieri del comune di Baselice, all’indomani della decisone dell’assise di esprimere parere negativo ai progetti di ricerca di idrocarburi sul territorio comunale.

Bianco e Del Vecchio avevano chiesto al sindaco di convocare un consiglio per affrontare e approfondire l’argomento delle trivellazioni, perché preoccupati, anche alla luce delle richieste fatte ai comuni interessati dall’assessore provinciale Aceto di adottare delibere con parere sfavorevole a tali progetti, dei rischi delle ricerche di idrocarburi per l’ambiente.
I due consiglieri hanno presentato una dettagliata relazione sull’argomento, snocciolando dati ed esempi sui rischi e sui possibili danni, “senza una ricaduta economica per le popolazioni interessate, là dove tali progetti si sono realizzati”.
“Abbiamo molti esempi di territori devastati dalle trivellazioni, penso alla Basilicata, alla Calabria, alla Sicilia” afferma Michele Bianco.

“Quello che ci preoccupa sono i progetti che le aziende hanno presentato ai comuni. Sono progetti incompleti, privi di dati di obiettivi concreti. Come si può giudicare la validità e la correttezza di tali iniziative senza dati reali? Alcuni esperti nel campo delle ricerche dei idrocarburi, ci hanno detto che tra l’altro il nostro territorio è già stato scandagliato nel passato e i risultati dicono che non c’è niente di interessante nel nostro sottosuolo. Le nostre preoccupazioni condivise ad unanimità dal consiglio sono soprattutto per i rischi ambientali. Le trivellazioni potrebbero arrecare gravi danni alle nostre falde acquifere. Falde acquifere importanti, tant’è che il comune ha messo in cantiere progetti importanti per la captazione e la valorizzazione di tali risorse”.

Il no di Baselice arriva dopo i pareri negativi dei comuni del Tammaro e di alcuni comuni del Fortore interessati dai progetti di ricerca di idrocarburi.

“Ora, anche alla luce del fatto che anche altri consigli comunali hanno espresso parere negativo alle trivellazioni, , credo – conclude Bianco – che tutti insieme, con l’appoggio della Provincia, dobbiamo dar vita ad iniziative che ci mettano a riparo da tali pericoli, facendo sentire la nostra voce e il nostro dissenso alle istituzioni regionali e statali, visto che i progetti sono stati sottoposti alla valutazione dell’impatto ambientale della Regione Campania”.

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Petrolio nel Sannio: La Regione Campania dice no. All'appello manca Caldoro e qualche esponente locale


Prima il Consiglio Regionale, poi la Giunta. La Campania prende posizione sulla ricerca di idrocarburi, dopo mesi e mesi di silenzio, mezze dichiarazioni e sortite personali. Pericolo scampato? Mica tanto. (Per continuare a leggere clicca qui sotto)

Petrolio nel Sannio: La Regione Campania dice no. All'appello manca Caldoro e qualche esponente locale - ilQuaderno.it

mercoledì 13 marzo 2013

"Bisogna serrare i ranghi"

di Leonardo Bianco

“Serrare i ranghi”. Questo l’appello lanciato da Foiano, lunedì sera, da Umberto Del Basso De Caro ai militanti, dirigenti e amministratori del Pd fortorino.

Il neo eletto parlamentare sannita è partito dall’analisi del voto, ammettendo la sconfitta del centrosinistra. Per Del Basso De Caro la mancata vittoria della coalizione è stata innanzitutto determinata “dall’aver raccontato la verità agli italiani, da parte di Bersani, contro le bugie e le promesse degli avversari politici”.

Per quanto riguarda il voto nel Sannio, il neo deputato si dice soddisfatto visto i risultati che il partito e la coalizione ha ottenuto a livello nazionale e regionale. “Rispetto al dato regionale – afferma Del Basso de Caro – abbiamo perso, intermini percentuali, la metà dei voti rispetto al dato della Campania”.

Sul futuro della XVII legislazione non è ottimista. Il deputato sannita è convinto che si presto alle urne. Poi l’attacco frontale a Caldoro e al Pdl sul governo della regione Campania.

Umberto Del Basso De Caro ha duramente criticato l’azione politica e amministrativa della giunta di centrodestra, mettendo in evidenza i ritardi e le disattenzioni su molte questioni. Sotto accusa la vertenza dei forestali, la mancata approvazione della legge sui rifiuti, il mancato utilizzo dei fondi Fas, le dimenticanze sulle politiche energetiche. Sulle trivellazioni, il parlamentare del Pd, non ha risparmiato critiche a qualche esponente sannita del Pdl.

Nonostante tutto questo – ha affermato Del Basso De Caro – il centrodestra ha vinto in Campania sia alla Camera che al Senato”.
Per questo il leader del centrosinistra sannita ha chiesto agli esponenti del Pd fortorino di serrare i ranghi. Di tornare alla militanza politica. Nel chiudere il suo intervento, Umberto Del Basso De Caro ha chiesto ai militanti, ai dirigenti e agli amministratori del centrosinistra del Fortore, di coordinarsi, di parlarsi e soprattutto di prepararsi al governo delle amministrazioni locali.

Ad aprire la serata era stato il vicesindaco di Foiano, Giuseppe Ruggiero, promotore dell’incontro.
L’amministratore fortorino partendo dall’analisi del voto del 24 e 25 febbraio scorso ha spiegato ai “compagni” presenti i motivi dell’incontro. “Una riunione per ritrovarsi e riflettere sul particolare momento che il panorama politico sta vivendo. Un incontro – ha detto Ruggiero – per definire i nuovi assetti organizzativi del partito”.

Per Giuseppe Ruggiero c’è l’esigenza di tornare tra la gente, parlare a quegli elettori che hanno delusi dalla politica hanno scelto il partito di Grillo. “Bisogna avere la capacità di aprirsi a quelle persone che chiedono il cambiamento”.
Per il vicesindaco di Foiano “c’è l’esigenza di tornare alla militanza politica, anche per questo ho deciso di dimettermi da assessore alla comunità montana”.

Un incontro a cui hanno partecipato molti esponenti del Pd e della sinistra fortorina. C’erano rappresentati di Ginestra degli Schiavoni, di Castelfranco in Miscano, di Montefalcone, di San Giorgio la Molara, di Baselice.

benevento/ottopagine.net

lunedì 11 marzo 2013

Petrolio nel Sannio: I sindaci presentano ricorso straordinario al Presidente della Repubblica

Continua l'attività del Gruppo di lavoro del "Protocollo d'intenti fra Comuni e Comunità montane interessati dalle indagini per la ricerca di idrocarburi". L'ultimo incontro si è tenuto mercoledì 6 marzo scorso, presso l'aula consiliare del Comune di Campolattaro.

Presente, insieme ad amministratori e tecnici di alcuni Comuni del Sannio e dell'Irpinia, anche l'avvocato Pierluigi Giordano, che ha portato i suoi contributi al tavolo di discussione. Come già ipotizzato dai promotori, va delineandosi in maniera più decisa la strategia di lotta a tutela del territorio avverso quelle attività ritenute altamente invasive, quali quelle che senz'altro dovranno seguire alla preannunciata fase di indagine. In questi due mesi, dall'otto gennaio di quest'anno, l'attività è stata finalizzata a raccogliere adesioni da parte del maggior numero di Enti, ed acquisire in modo ufficiale informazioni e documenti relativi ai due progetti di ricerca denominati "Pietra Spaccata" e "Case Capozzi": "E' singolare che nel Sannio -si legge nella nota a firma di Domenico Costanzo e Valentino Castello per il coordinamento del Protocollo d'Intenti - mentre si sta tuttora pagando lo scotto per le attività estrattive di un passato abbastanza recente (vediattività di bonifica in atto da circa quattro anni nel territorio di San Marco dei Cavoti, bonifica che continuerà per qualche anno ancora), si pensi di avviare ulteriori ricerche in ben 33 Comuni (compresa la città capoluogo di provincia, stranamente silente e assente nella vicenda) coinvolti nei due progetti presentati dalla società inglese Delta Energy ltd al Ministero per lo Sviluppo Economico e quindi alla Regione Campania".

In virtù di queste considerazioni, preoccupanti e condivise dai rappresentanti degli Enti aderenti, si è confermata la decisione di procedere con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e al Difensore Civico della Regione Campania.

"Contemporaneamente - conclude il comunicato - verrà avviata una campagna informativa, in aggiunta all'opera meritoria che è stata già intrapresa da associazioni e comitati, mirata a raggiungere e coinvolgere ogni singolo cittadino, poiché non tutti sono a conoscenza di quanto si sta preparando ad accadere sul proprio territorio, in modo invasivo e probabilmente irrimediabile, con gravi ripercussioni sulle vocazioni agroalimentari, sulle prospettive di sviluppo e di promozione turistica, legate alle caratteristiche ambientali e culturali delle nostre zone”.

www.ilquaderno.it

domenica 10 marzo 2013

Storia di ordinaria povertà. Sfrattati da casa, vivono in auto

di Leonardo Bianco

Anna e Ilario, compagni di vita, sono rimasti senza casa. Da qualche settimana la loro casa è un’automobile. A causa delle ristrettezze economiche, nella impossibilità di provvedere al pagamento dell’affitto, hanno subito lo sfratto e dal 18 febbraio scorso non hanno più una casa. L’alimentazione è ridotta al consumo di qualche panino e solo grazie all'ospitalità di una loro amica possono provvedere ai bisogni e alla cura dell’igiene personale.

Il 17 gennaio si sono rivolti al comune di Pontelandolfo per una sistemazione momentanea in attesa di un lavoro. Ma il comune ha provveduto solo a dare loro la possibilità di sistemare i pochi mobili e qualche effetto personale in un locale di proprietà dell’ente. L’ente ha comunicato alla coppia che “in merito alla possibilità di assegnazione momentanea di un alloggio ad uso abitazione, questo comune non ha allo stato la possibilità di reperire immobili di proprietà comunale idonei allo scopo”.

Anna e Ilario si sono appellati anche al prefetto di Benevento. La lettera, nella quale si evidenzia tutta la disperazione della coppia è stata indirizzata anche ai servizi sociali del comune di Pontelandolfo e alla Procura della Repubblica di Benevento. Nella missiva Anna e Ilario hanno fatto rilevare che accanto al locale dove hanno depositato le loro cose, esiste un monolocale libero, tra l’altro aperto all’utilizzo abusivo di chiunque, chiedendone la possibilità di abitarlo. Ma le istanze che purtroppo non sono state accolte in quanto il locale, tra l’altro privo degli allacci ai servizi pubblici essenziali (corrente elettrica, acqua potabile, rete gas e rete fognaria), risulta inserito nel complesso da destinare a casa albergo anziani. L’immobile è stato infatti realizzato mediante l’utilizzo di fondi regionali.

La condizione di Anna e Ilario è a dir poco disastrosa, disumana. In questo momento non si vede nessuno spiraglio di luce per un ritorno alla normalità di una vita che li ha messi con le spalle al muro.

Anna non chiede la luna, come dice, ma “solo un lavoro, un piccolo lavoro, perché tutti hanno il diritto di vivere. Tutti hanno il diritto di avere un lavoro. La nostra Costituzione recita: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.” Certo è che il futuro di Anna e Ilario è avvolto nel buio. Ilario ce l’ha un lavoro, ma il suo stipendio è appena sufficiente per passare gli alimenti alla ex moglie. E allora che fare. Nulla, purtroppo, Anna e Ilario continueranno ad andare a dormire nell’auto.

tratto da benevento.ottopagine.net

venerdì 8 marzo 2013

«Sul Psaut un eccesso di potere»


Sarà depositato questa mattina (ieri per chi legge, ndb) presso il Tar di Napoli il ricorso contro la delibera numero 13 del 6 febbraio 2013 dell’Asl da parte del comune di Foiano di Val Fortore. L’atto è già stato notificato la settimana scorsa all’Asl di Benevento, al comune di San Bartolomeo in Galdo e alla Regione Campania. Nel ricorso, redatto dall’avvocato Diego Perifano, nominato legale rappresentante dal comune fortorino, si chiede al Tribunale amministrativo di annullare l’atto del direttore generale dell’Asl di Benevento poiché esso contrasta con le direttive regionali in materia di organizzazione dell’emergenza sanitaria territoriale. Per l’amministrazione di Foiano, le scelte fatte con la delibera del 6 febbraio scorso vanno contro i decreti 49/2010 e 40/2011 del commissario ad Acta.

Secondo il ricorso presentato dall’amministrazione di Foiano, l’apertura del Psaut con lo spostamento delle unità mediche e infermieristiche dei 118 di Foiano e Ginestra presso il presidio di San Bartolomeo e la contestuale soppressione dei due Saut ha impoverito, contrariamente a quanto previsto dai due decreti del commissario ad Acta, il servizio dell’emergenza sul territorio.
Per il legale la delibera del 6 febbraio 2013, che decretava l’apertura del Psaut di San Bartolomeo, è una violazione e una falsa applicazione del Piano previsto dal decreto del 27 settembre 2010. “L’Azienda saniataria locale Bn1 con la delibera del direttore generale del 6 febbraio 2013 ha inteso proseguire l’obiettivo di attivazione del presidio Psaut di San Bartolomeo in Galdo – si legge nel ricorso al Tar – attraverso l’illegittima soppressione della postazione Saut esistente a nel comune di Foiano di Val Fortore, e posta a servizio della locale popolazione, nonché di quella residente nei paesi limitrofi, ovvero Baselice, San Marco dei Cavoti, Molinara, Montefalcone, Castelvetere. Identica soluzione di liquidazione dell’esistente presidio emergenziale è stata adottata anche per il Saut di Ginestra degli Schiavoni, la cui competenza si estende anche in favore delle popolazioni dei comuni di Castelfranco, Buonalbergo e San Giuorgio la Molara”.

Da quanto si evince del ricorso del comune di Foiano l’apertura del Psaut è avvenuta nonostante la carenza di personale, sacrificando l’efficienza della rete emergenziale nel territorio fortorino.
Un eccesso di potere, secondo il legale dell’amministrazione foianese, dunque, che viola le disposizione regionali previste dai decreti 49/2010 e 40/2011. I decreti del commissario ad Acta prevedevano il pitebnziamento del servizio emergenziale sul territorio fortorino con l’attivazione del Psaut e il mantenimento dei Saut di Ginestra e Foiano.

Il comune di Foiano, inoltre imputa all’Asl di Benevento la mancanza di istruttoria e l’erroneità nei presupposti che hanno portato alla riorganizzazione del servizio di emergenza territoriale nel Fortore. Nel ricorso si mette in evidenza come l’azienda sanitaria nella delibera numero 13 del 6 febbraio scorso non abbia tenuto conto dell’esigenza di potenziare e non impoverire l’offerta sanitaria, delle distanze dei comuni interessati dal capoluogo sannita, del disagio dei collegamenti stradali, del carattere prettamente rurale della comunità fortorina, dell’isolamento dovuto alla conformazione orografica del territorio. Il nuovo assetto emergenziale, dunque secondo l’amministrazione di Foiano, mette a dura prova il servizio allungando di molto i tempi di percorribilità.

Tratto da benevento.ottopagine.net