lunedì 25 aprile 2011

Referendum e stampa sannita

Rosanna Carpentieri*

Così, dopo aver imbrogliato le carte sul nucleare, cercheranno di fare lo stesso con gli altri quesiti, in modo da svuotare la consultazione e da impedire che il referendum sul legittimo impedimento, quello che turba i sonni del capo, sia affossato per mancanza di quorum.

Siamo in presenza di una colossale truffa che dovrebbe trovare la risposta unitaria anche di chi non ha firmato i referendum, persino di chi non li condivide in parte o in tutto.

Lo strappo democratico che si è già consumato non può essere archiviato, magari per non scontentare gli interessi di chi già si lecca i baffi ed il conto in banca al pensiero dei soldi che potrà ricavare dalle privatizzazioni degli acquedotti.
Quello che sta accadendo è un dichiarato imbroglio per far passare il tempo, per allentare la tensione, per impedire che ai cittadini sia fornita una adeguata informazione sui referendum.

Non bisogna cadere nella trappola, bisogna comportarsi come se le votazioni fossero domattina. Per queste ragioni l'associazione Articolo 21, insieme a tanti altri comitati e movimenti che hanno dato vita alla grande manifestazione per la costituzione del 12 marzo scorso, ha deciso di promuovere sulle piazze virtuali e sulle piazze reali Il “referendum week”, una settimana di campagna informativa per spiegare ai cittadini che i referendum ci saranno, che quello in atto è solo un imbroglio, che le supreme magistrature non potranno che respingere un simile trucco, anzi proprio a loro chiediamo di tutelare la legalità costituzionale e di impedire che l'interesse privaro possa continuare a soffocare l'interesse generale.

A tutto il mondo della comunicazione e dell'informazione, nazionali e locali, in particolare al TGR CAMPANIA chiediamo di aderire a questa campagna, di trovare il modo di rompere la consegna del silenzio, di usare loro stessi, i propri spettacoli, i propri portali online o le proprie trasmissioni per invitare gli italiani a rifiutare il broglio perché potrebbe essere la premessa di brogli ancora più gravi ed ancora più insidiosi per la vita pubblica.

Il 25 aprile ed il primo maggio sono due date simboliche per l'Italia civile, usiamole anche per respingere l'assalto di chi, dopo aver regalato la prescrizione al capo, vorrebbe "proscrivere" il diritto degli italiani a pronunciarsi liberamente sui quesiti referendari.

Staremo a vedere se l'inutile TG3 Campania e la stampa e gli organi di informazione beneventani aderiranno come richiesto a Il Referendum Week!


*Per Il Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia

mercoledì 20 aprile 2011

Rifiuti, il Sannio pattumiera della Campania


Il Consiglio regionale della Campania ha approvato un pacchetto di norme, tra cui l’attenuazione del principio della provincializzazione della gestione dei rifiuti. La norma è passata a maggioranza con 32 voti a favore e uno contrario: i consiglieri di opposizione per protesta hanno abbandonato l’aula. Con questa legge, la Regione potrà consentire alle province in difficoltà, come quella di Napoli, di portare i propri rifiuti in altre province campane. E’ stato approvato, tra l’altro, un emendamento che consente di destinare risorse ai forestali.

continua su ilquaderno.it

martedì 19 aprile 2011

Eolico, l'Italia paese più caro


In Italia gli impianti a energia eolica costano in media 113 euro per megawatt l'ora, contro i 68 della Spagna, i 65 della Germania, i 54 della Danimarca, i 79 euro della media Europea. Lo afferma il rapporto Italian renewables index (Irex) 2011.

Secondo lo studio nato per analizzare il settore e destinato alle aziende quotate in Borsa e a quelle del comparto che studiano le nazioni dove progettare nuovi impianti, i maggiori costi italiani dipendono da diversi fattori: orografia complessa, vento meno costante, ma anche minori incentivi, prezzi delle tecnologie superiore, prestiti bancari piu' cari, tempi di autorizzazione incerti e Comuni che impongono 'opere compensative' particolarmente onerose.

''All'inizio i Comuni dove si dovevano mettere gli impianti hanno varato canoni di concessione sconosciuti all'estero, poi esclusi per legge, quindi ora chiedono scuole o strade nuove'', afferma Alessandro Marangoni, amministratore delegato di Althesys, la societa' di consulenza che ha stilato la ricerca, e docente di Economia e gestione dei servizi ambientali all'Universita' Bocconi di Milano.

(Fonte: Ansa)

lunedì 18 aprile 2011

Baselice e il trasporto pubblico

La vicenda del trasporto pubblico nel Fortore, soprattutto a Baselice, è tornata alla ribalta in questi giorni, ma già nel luglio del 2009, appena insediato, l’assessore al Trasporto, Salvatore Brancaccio, aveva inviato una lettera di protesta all’omonimo assessore provinciale, Gianvito Bello. E come se non bastasse in occasione dell’assemblea dei sindaci, tenuta su questo tema, il 7 marzo scorso Brancaccio aveva inviato una nota che riportiamo, per intera, qui di seguito:

Gent.mi professore Gallo ed arch. Pisaniello, da assessore ai trasporti del Comune di Baselice, sono qui a formulare una proposta in merito alla assemblea di stamani. Come sa la Valfortore tutta partendo di gran lungo svantaggiata rispetto agli altri territori della provincia marca visita anche sul trasporto pubblico locale.

Orari, inefficienza dei percorsi e la distanza di collegamento con il capoluogo di provincia sono degli handicap difficilmente superabili se noni si mette mano incisivamente alla questione con l'intenzione di migliorare - e per adeguare - le annesse problematiche ed esigenze ai tempi moderni.

Un collegamento pubblico che impiega quasi due ore per far raggiungere ai cittadini di Baselice la città di Benevento non può essere inquadrato come un servizio.
Di contro una razionalizazione dei percorsi consentirebbe alla meno peggio di limitare i danni ed anche di accorciare le distanze.

Quindi la prima cosa da fare è rivedere i collegamenti che devono di necessità virtù essere adeguati modificando non solamente gli orari delle corse, ma cercando di collegare baselice a benevento non più attraverso san Marco dei Cavoti ma per e da Molinara; con prosecuzione per Pago veiano, Piana romana, Pietrelcina e viceversa.
Così facendo non solo si accorcerebbero i tempi di percorrenza ma anche - e notevolmente - le distanze. In pratica si tratterebbe di scomputare i paesi di san marco, reino, pesco sannita dalla attuale corsa - che potrebbe anche restare solo per il ritorno...

E' questa solo una modesta proposta che  - volendo - potremo inquadrare e rivedere meglio con un incontro da vicino... mi rendo conto della ristrettezza dei tempi, ma se vuole sono a Vostra disposizione.

Saluti distinti

venerdì 15 aprile 2011

San Marco, nuovo parco eolico


La regione Campania ha autorizzato la realizzazione di un nuovo parco eolico a San Marco dei Cavoti (Benevento) in località “Ielardi, Macchioni, Montagna, Riccetto e Franzese. Il progetto originario prevedeva una potenza di 48 MW ridotto in sede di autorizzazione a 27 MW esclusivamente poichè altre società del settore ossia la IVPC Srl, IVPC Power 3 Spa, IVPC Power 8 Spa, hanno inviato una perizia giurata relativa agli eventuali effetti di del Parco eolico in progetto, sul funzionamento degli impianti delle predette società attualmente in funzione, giacchè talune torri dell’originario progetto avrebbero pregiudicato il regolare funzionamento degli impianti del gruppo IVPC.

Rispetto a questo punto appare strano che queste interferenze non siano state individuate in sede progettuale nè a livello di valutazione di impatto ambientale. Il nuovo parco sarà realizzato dalla società Ecoenergia con sede in Via Cardito, 5 – 83012 Cervinara (AV). La regione ha dato altresì comunicazionedi avvio del procedimento espropriativo, e di asservimento per i terreni che saranno interessati dalle opere del parco eolico.

giovedì 14 aprile 2011

Il Psaut e le nuove promesse


Torna alla ribalta la vicenda del Psaut di San Bartolomeo in Galdo. Ieri, infatti, c'è stato l'incontro tra sindaco, Vincenzo Sangregorio, e Giuseppe Testa, nuovo commissario della Asl Benevento. Secondo alcune nostre fonti il neocommissario avrebbe detto: “Dobbiamo aprire al più presto”. Tuttavia, già nei giorni scorsi a “Ilsannioquotidiano”, lo stesso commissario aveva detto: “Per l'estate conto di attivare anche il Psaut di San Bartolomeo in Galdo".
Sarà l’ennesima promessa?

mercoledì 13 aprile 2011

Serra Pastore, veleni nelle falde idriche


Un ecomostro. L'appellativo talvolta abusato non sembra eccessivo per definire lo stato di fatto della discarica di Serra Pastore, a San Bartolomeo in Galdo. A più di quattro anni di distanza dal sequestro effettuato nel febbraio 2007 dal Corpo Forestale dello Stato in seguito alla copiosa fuoriuscita di percolato dall'invaso, l'area circostante lo sversatoio è ancora pesantemente contaminata. Lo ha accertato la Conferenza dei servizi formata da Azienda sanitaria, Arpac, Provincia di Benevento, Autorità di bacino 'Trigno–Fortore' che ha concluso i propri lavori lo scorso 30 marzo.

La Regione ha pubblicato ieri il decreto dirigenziale del settore Ecologia dello scorso 6 aprile con il quale si approva il Piano di caratterizzazione e il Documento di analisi di rischio relativi alla discarica utilizzata negli anni '90 come struttura a servizio dei soli comuni fortorini ricadenti nel Consorzio Bn3 e precettata negli anni successivi dal Commissariato per l'emergenza rifiuti per farne sversatoio dell'intera regione.

Con il risultato che il sito si saturò in breve tempo lasciando sul territorio una lunga coda di veleni che, come si vede, non è affatto terminata.

La Conferenza dei servizi ha appurato che nell'area della discarica permane la contaminazione delle acque sotterranee. Lungo e non rassicurante l'elenco delle sostanze tuttora presenti nelle falde idriche: ferro, manganese, nichel, selenio, tallio, piombo, benzo(b)fluorantene, benzo(k)fluorantene, indenopirene, idrocarburi policiclici aromatici, solfati e fluoruri. Non solo metalli pesanti, come si vede, ma anche idrocarburi che dimostrano come nell'impianto siano stati sversati anche rifiuti di tipo pericoloso in quantitativi non trascurabili, tanto da recarne traccia ad anni di distanza dalla chiusura. Dati meno allarmanti invece per ciò che riguarda la contaminazione del suolo nel quale sono stati trovati berillio e stagno oltre i limiti consentiti dalla legge.

Sarà adesso il Comune di San Bartolomeo in Galdo entro i prossimi sei mesi a dover redigere il progetto operativo degli interventi di bonifica, così come previsto dalla legge. Bonifica che però, in considerazione, dei danni ambientali già provocati dalla discarica, potrà essere nel migliore dei casi soltanto parziale.

www.sannioquotidiano.it

martedì 12 aprile 2011

IL SANNIO E I RIFIUTI

Gianluca Aceto, assessore all'ambiente della Provincia di Benevento, ha rilasciato la seguente dichiarazione a commento della decisione del Consiglio Regionale della Campania di intervenire in materia di "provincializzazione" del ciclo dei rifiuti.


«Il provvedimento votato in Consiglio regionale nella giornata di ieri non è una sorpresa: dopo i fallimenti delle gestioni emergenziali, le promesse elettorali con cui Berlusconi aveva annunciato la risoluzione del problema rifiuti in Campania si dimostrano insopportabili bugie mediatiche. E' un dato di fatto che il Comune e la Provincia di Napoli non hanno praticamente mosso dito per uscire dalla loro perenne crisi. Con l'aggravante che, mentre a Palazzo Chigi affermavano, a gennaio e febbraio, che in venti giorni avrebbero individuato sette siti, intanto stavano lavorando ad un piano regionale che tende ad individuare nuove discariche nel Sannio ed in Irpinia. Ormai anche la correttezza istituzionale sembra diventato un mero strumento di propaganda.
Noi stiamo attrezzando una ferma e motivata opposizione a questa programmazione, e non solo per la questione discariche: ci sembra, infatti, che la ormai defunta provincializzazione si riduca allo scaricamento dell'enorme massa debitoria sulle Province campane, delle quali sarebbe molto meglio decretare l'abolizione piuttosto che allungare l'agonia prima del fallimento finanziario.
Ringrazio i consiglieri regionali che hanno manifestato con il voto il loro dissenso alla linea della Giunta e del Consiglio regionale, con particolare riferimento agli onorevoli Umberto Del Basso De Caro e Sandra Lonardo.
Mi spiace, invece, che il Presidente della Commissione Ambiente, Luca Colasanto, non abbia avvertito la medesima esigenza di sostenere le aree interne della Campania, che ancora una volta rischiano di soccombere di fronte alla tracotanza dei territori più forti. In ogni caso la storia non finisce qui: ci saranno molte occasioni per far sentire la propria voce, e spero che tutti le sappiano cogliere».

lunedì 11 aprile 2011

Fortorina, tutto come nell'Ottocento


“Il tronco di strada provinciale del Valfortore è già costruito tra Benevento e San Marco dei Gavoti. Sono necessari studi seri e particolareggiati per scegliere quale è il percorso migliore per completare il tracciato fino a San Bartolomeo in Galdo”.

E' quanto scriveva il 7 maggio 1876 un ingegnere di Roma incaricato dall'allora sindaco di Baselice di definire quale tra le varie ipotesi realizzative allora sul tappeto potesse essere la più opportuna. Una relazione che, se si eccettuano gli arcaismi dell'Italiano post-unitario e la scrittura a mano con le caratteristiche grazie, potrebbe essere tranquillamente riproposta come attuale. Non sembra essere cambiato granchè in 136 anni.

Anas, Regione Campania e Provincia di Benevento stanno studiando nell'ambito dell'apposito Tavolo tecnico la soluzione più efficace e meno dispendiosa per realizzare il completamento dell'importante arteria stradale. Anche oggi, come sul finire dell'Ottocento, il primo tratto, quello tra Benevento e San Marco dei Cavoti, può dirsi già acquisito. Il tronco è in parte realizzato e in parte in costruzione. Il progetto dell'Anas prevede un tracciato che lambisce ma non tocca San Marco. Sarà una bretella, a spese della Provincia, a colmare la lacuna.
Fin qui le certezze.

Non si sa ancora invece quale percorso consentirà di collegare San Marco dei Cavoti a San Bartolomeo in Galdo, il tratto orograficamente più problematico. L'Anas ha presentato nel 2009 uno studio di fattibilità con tre possibili scenari. Soluzioni tecnicamente tutte praticabili ma molto dispendiose. Occorre individuare una opzione capace di conciliare efficacia ed economicità dell'intervento. Ci sta provando il Tavolo tecnico che entro la fine del mese dovrebbe fornire le risultanze del proprio lavoro.

Nell'attesa è interessante rileggere cosa scriveva nel 1876 l'ingegnere romano nella sua “Relazione sul tracciato del tronco di strada del Valfortore fra il Casone Cocca e la sponda sinistra del Fortore”. Due le opzioni considerate dal professionista per raggiungere la meta finale, San Bartolomeo in Galdo. In un caso il percorso avrebbe dovuto puntare verso Foiano Valfortore e da lì fino alla sponda del fiume Fortore per un tragitto di poco superiore ai 16 chilometri. L'altra possibilità prevedeva il passaggio per Baselice e il conseguente attraversamento del Fortore, alternativa più lunga (circa 23 chilometri) ma meno problematica sotto il profilo altimetrico e del dissesto idrogeologico. A proposito di ampi tratti in frana presenti lungo il percorso verso Foiano, il tecnico rilevava come “questo stato di cose è abbastanza grave perchè sembri difficile potervisi riparare senza ricorrere a spese importanti ed a mezzi straordinari”.

L'ingegnere suggeriva dunque la realizzazione di “varianti”, quelle che negli studi di oggi si traducono in possibili viadotti o tunnel. La relazione rivela inoltre come l'allora giovane Provincia di Benevento avesse già speso “300.000 lire circa per le opere tutte eseguite sul tronco dal Casone Cocca a Foiano”, senza però riuscire a completare l'asse di collegamento che restava anzi in gran parte irrealizzato. Per il consulente ante litteram, il completamento dell'arteria sarebbe costato “940.000 lire circa”.

Davvero monetine se rapportati agli oltre 500 milioni di euro stimati dall'Anas nel suo studio di fattibilità. Il professionista incaricato concludeva così la propria relazione: “Il sottoscritto è di parere che la continuazione della strada per Foiano oppure la scelta di un altro tracciato debba essere preceduta da nuovi studi seri e particolareggiati sulla quistione”.


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