venerdì 4 febbraio 2011

Federalismo municipale, più tasse per i comuni

Possibilità di aumentare le addizionali Irpef, introduzione della tassa di soggiorno sui turisti e della tassa di scopo per le opere pubbliche, cedolare secca sugli affitti. E poi l'Imu, la nuova imposta municipale che sostituirà l'Ici. Sono i contenuti del testo finale del decreto sul federalismo municipale, emanato dal Consiglio dei ministri nella versione modificata dal confronto in Bicamerale.

Per l'entrata in vigore manca solo l'emanazione del Presidente della Repubblica (che proprio in queste ore ha respinto, ndr) e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Ecco i contenuti.
Sblocco addizionale Irpef - I Comuni potranno aumentare la loro addizionale Irpef, anche retroattivamente se la decisione arriverà entro marzo. L'aumento sarà al massimo dello 0,2% annuo, ma solo per quei Comuni che ora sono sotto la soglia dello 0,4%, che non potrà comunque essere superata.Cedolare su affitti - In vigore già da quest'anno, a valere da inizio 2011, per i soli immobili affittati a uso abitativo. Al posto dell'attuale tassazione Irpef progressiva e dell'imposta di registro, arriva un prelievo fisso del 21% (al 19% per i canoni agevolati). Resta però un'opzione del proprietario: chi lo riterrà conveninete potrà restare col regime Irpef, ma chi opterà per la cedolare non potrà più aumentare l'affitto. E' l'unico vantaggio per gli inquilini, visto che è saltato il fondo per gli sgravi.

Tassa turismo - I capoluoghi, i comuni turistici e le città d'arte potranno introdurla, chiedendo ai turisti fino ad un massimo di 5 euro per notte di soggiorno. Le associazioni degli albergatori saranno coinvolte nella sua applicazione, e una parte dei proventi andrà a sostegno del settore.

Tassa di scopo - I Comuni potranno introdurla per finanziare specifiche opere pubbliche.Compartecipazione Iva e fondo perequativo - Sono le ultime due modifiche apportate in commissione. I Comuni avranno una compartecipazione all'Iva e non più all'Irpef come previsto dal vecchio testo. Quote di altri tributi vengono devolute ai comuni per il 30% e serviranno anche ad alimentare - e' la seconda novita' - un "fondo perequativo" per bilanciare gli squilibri fiscali.

Imu al 7,6 per mille - La novità scatterà dal 2014, quando l'Ici sulle seconde case andrà in pensione per essere sostituita dall'Imposta Municipale Propria. Come l'Ici, si pagherà solo sulle seconde case e sugli immobili commerciali. E come l'Ici, saranno esentati gli immobili della chiesa, anche scuole, hotel e cliniche.04

(Fonte: tiscali.it)

mercoledì 2 febbraio 2011

Comunità Montana Fortore: interrogazione parlamentare di Boffa (PD)


Forse la battaglia in favore dei diciassette dipendenti della Comunità montana messi ingiustamente in mobilità inizia a dare i suoi effetti.

Costantino Boffa, deputato sannita del Partito Democratico, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta, indirizzata al ministro per gli Affari Regionali e al ministro dell’Economia e delle Finanze, in merito alle difficoltà che stanno attraversando le Comunità Montane, e in particolare, i dipendenti della Comunità Montana del Fortore e i lavoratori idraulico-forestali.

La legge 244 del 24 dicembre del 2007, all’art.2, ha attribuito alle Regioni a statuto ordinario l’obiettivo di finanza pubblica di riduzione delle spese delle Comunità Montane attraverso l’adozione di proprie leggi di riordino delle stesse. In ottemperanza a quando disposto dalla legge, la Regione Campania ha approvato nel 2008 il nuovo ordinamento e disciplina delle Comunità Montane con l’individuazione dei nuovi ambiti territoriali. Alle Comunità Montane spetta il compito di procedere alla rideterminazione delle dotazioni organiche in funzione delle loro effettive necessità. Da qui, la decisione di collocare in mobilità 17 dipendenti della Comunità Montana del Fortore.

Nel testo dell’interrogazione si ricorda come questi lavoratori erano stati assunti in forza di “leggi speciali con fondi consolidati dal Ministero dell’Interno”.

“In una situazione complessiva di difficoltà finanziarie che riguarda l’intero comparto delle Comunità Montane in tutta Italia – ha evidenziato Boffa nell’interrogazione - l’atto con cui la Comunità Montana del Fortore ha proceduto alla messa in mobilità dei diciassette dipendenti rappresenta un caso isolato. La Comunità del Fortore opera in un contesto socio-economico già difficile, da anni è in atto un processo forte di desertificazione sociale ed inoltre, anche in virtù della diminuzione del livello essenziale dei servizi (trasporti, sanità, istruzione), la sopravvivenza dei centri abitati è sempre più a rischio”.

“Come più volte ribadito, risultano comprensibili le ragioni alla base di misure volte a porre fine a sprechi e disservizi,ma queste vanno adottate nella consapevolezza che esiste un livello qualitativo dei servizi in favore della collettività che va salvaguardato e migliorato, in particolare in quelle aree già fortemente penalizzate e ad alto rischio di desertificazione sociale”.

www.ilquaderno.it

Gli scarichi di acque reflue e il Fortore


La Provincia di Benevento ha presentato nei giorni scorsi alla Prefettura, all'Arpac, all'Asl, al Corpo Forestale dello Stato e al Corpo di Polizia provinciale l'elenco degli scarichi di acque reflue urbane (o cosiddette di scarico) sul territorio provinciale. A comunicarlo l'assessore provinciale all'ambiente, Gianluca Aceto.

"La rilevazione, svolta con la collaborazione dei Comuni del Sannio - si legge in una nota -, è finalizzata ad intervenire per combattere il grave stato di inquinamento dei corpi idrici verosimilmente causati da scarichi non autorizzati e/o non depurati". E aggiunge: "Sempre in materia di tutela dei fiumi si è appreso che per il completamento della procedura per i Parchi fluviali ormai tutti i Comuni, eccetto uno, hanno provveduto a decidere in materia aderendo all'invito della Provincia".

Bene. Ma è da mesi chiediamo alle istituzioni competenti come mai nel fiume Fortore ci sia finito il batterio della salmonella. Sino ad oggi non c'è pervenuta nessuna risposta. Speriamo che questa iniziativa porti alla fine a qualche delucidazione in merito. Intanto noi aspettiamo. Come attediamo di vedere pubblicato da qualche parte questo benedetto elenco.

lunedì 31 gennaio 2011

Energie rinnovabili, la Campania cresce


Postiamo stralci di un interessante articolo apparso sul sito web del corriere del mezzogiorno.

Energie rinnovabili, queste sconosciute. Eppure, piano piano, a fatica, tra dubbi pregiudizi e ironie degne di miglior causa, l'impiego di fonti diverse da gasolio e petrolio prende piede anche nei grandi e piccoli centri campani. La situazione non è più nerissima, almeno stando ai dati diffusi da Enel. Sono infatti 2.141 i nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili di privati, enti o pubbliche amministrazioni che l'Enel connesso alla rete elettrica in Campania nel corso del 2010. Una cifra che, aggiungendosi ai 732 già connessi fino al 2009, fa praticamente triplicare il numero di impianti verdi presenti sul territorio. Di questi nuovi impianti oltre il 90% produce energia grazie al sole e vanno da una potenza installata minima di 1,5 kilowatt ad un massimo di 6 megawatt. Per la maggior parte si tratta di impianti di piccola e media taglia dai 3 ai 30 kW, la cui quantità è pari all’80% del totale delle attivazioni (...).

http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it

venerdì 28 gennaio 2011

Tutti pazzi x il Teatro. Rassegna della diversità


Il Dipartimento di salute mentale di Puglianello presenta la seconda rassegna: Tutti pazzi x il Teatro, un percorso artistico che dal nome stesso interpreta, ironicamente, giocando proprio sull’accostamento delle parole “pazzia” e “teatro”, un’idea diversa del disagio psichico e del teatro, come terapia e mezzo di comunicazione per affrontare il concetto di diversità e superare il pregiudizio. La prima edizione della rassegna, ha avuto il merito di raccontare una realtà che poco si conosce, perché è spesso esclusa dai canali tradizionali di comunicazione. L’esperienza teatrale della diversità ha visto insieme “matti” e “normaloidi” in un rapporto “normale” che restituisce dignità e regala una speranza. Mettere in scena la follia è esplorazione del lato nascosto, incomprensibile e allo stesso tempo è fruizione di forme estetiche differenti.

Tra le compagnie partecipanti alla scorsa edizione (3-18 giugno 2010), particolarmente appassionante è stata l’Accademia della follia di Trieste, che ha presentato uno spettacolo ispirato alla battaglia dello psichiatra veneto Franco Basaglia (scomparso nel 1980) che determinò la chiusura dei manicomi. Per la seconda edizione della rassegna, tutte le istituzioni e i partners che hanno già supportato l’iniziativa, hanno riconfermato il sostegno condividendone i valori e la missione educativa e culturale. Per questa ragione la prossima edizione (giugno 2011) sceglierà nuovamente come destinazione Benevento, città ospitale e aperta a nuove esperienze artistiche.

Come per la prima edizione, la selezione delle compagnie sarà effettuata attraverso un concorso nazionale riservato alle compagnie teatrali integrate; l’iscrizione è gratuita e scade il 19 marzo 2011. Quindi il cartellone della prossima edizione si colorerà di opere nuove e di altre gradite presenze che daranno ancora senso e voce alla bella scena della follia.

Grazie ad una felice intuizione di Maurizio Volpe e Antonello Santagata, è ricominciato anche il laboratorio teatrale con i pazienti e gli operatori del DSM Puglianello, che è ormai diventato un vero spazio artistico, un luogo di espressione e di socializzazione per pazienti, operatori e genialità sconosciute.

giovedì 27 gennaio 2011

Il Fortore e il Partito democratico

Nei giorni scorsi abbiamo scritto della situazione politica del Pdl nel Fortore. Oggi vediamo cosa succede sul fronte del Partito democratico, il quale sembra essere scomparso dallo scenario politico locale. Eppure di tematiche da affrontare ce ne sono. Basti pensare alla stessa vicenda dell’ospedale di San Bartolomeo, al disastro viabilità, alla questione lavoro e chi ne ha più ne metta.

L’unica nota però da registrare è stata quella del redivivo ex segretario Ds di Baselice, Antonio Paolozza, il quale preso forse da un rimorso di coscienza si è messo a scrivere, nel pieno delle feste natalizie, una lettera a un quotidiano locale sul futuro dei dipendenti della Comunità montana. «Servono proposte concrete», dice orgoglioso.

Ora tralasciando tutto il papiello sugli operai idraulico-forestali, su cui potremmo essere anche d’accordo, per quanto riguarda però i diciassette dipendenti messi in mobilità l’esponente del Pd dimentica un piccolo particolare: questi lavoratori da quasi un anno lottano in difesa del loro posto di lavoro.

È possibile che solo ora se ne accorga? Eppure all’interno del consiglio e della giunta della Comunità ci sono suoi rappresentanti. Basti pensare al foianese Giuseppe Ruggiero, esponente di spicco del Partito democratico locale.

Non solo. I dirigenti provinciali sono al corrente del fatto che il loro partito nel Fortore sostiene un presidente del centrodestra come Zaccaria Spina?

Non ce ne vogliano i democratici fortorini, ma non basta cambiare qualche segretario locale per far crescere il partito. Ci vuole coerenza, prima di tutto.

mercoledì 26 gennaio 2011

E Occhito resta senza manutenzione


L’importanza della diga di Piano dei limiti è cresciuta negli ultimi anni man mano che peggioravano le condizioni dell’invaso di Occhito. La grande diga in terra battuta costruita negli anni Sessanta sul fiume Fortore mostra ormai da quasi un decennio tutti i segni del tempo. Basti ricordare che è stata collaudata solo di recente, a oltre trent’anni di distanza dalla sua costruzione e che per questo può invasare circa cento milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto a quanti ne prevedeva il progetto originario (300 milioni mc.).

La diga di Piano dei Limiti doveva essere costruita a valle ed avrebbe avuto una capacità di 40-45 milioni di metri cubi, dunque molto al di sotto di Occhito che può invasare attualmente fino a 220 milioni di metri cubi. Ma avrebbe permesso il completo svuotamento di Occhito e dunque un suo più compiuto collaudo infrastrutturale.

Non a caso l’allarme sulle condizioni di Occhito venne lanciato il 28 febbraio 2009 in Prefettura dal presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, che parlò di «invaso malato» riferendosi alle condizioni precarie di Occhito. E qualche tempo prima l’ex direttore generale del consorzio di bonifica della Capitanata, l’ingegner Giuseppe D’Arcangelo, aveva lanciato l’allarme sull’assetto idrico-geologico dell’invaso e del territorio circostante.

www.lagazzettadelmezzogiorno.it

martedì 25 gennaio 2011

Rompe il respiratore e il tecnico è bloccato dalla neve: malata salvata in extremis



Manco a farlo apposta nel post precedente abbiamo parlato proprio della sanità nel Fortore, oggi postiamo stralci di un articolo apparso ieri sul "Corrieredelmezzogiorno.it" che ci fa capire bene quali sono i rischi per la salute di chi vive in questa realtà. Nel frattempo, dopo aver chiuso l'ospedale di San Bartolomeo (sic!) aspettiamo il prossimo annuncio dell'apertura del Psaut.


BENEVENTO - Ancora disagi nel Fortore, in provincia di Benevento, a causa della neve. A San Bartolomeo in Galdo, nel corso della notte, i carabinieri hanno prestato soccorso ad una ragazza che a causa di una grave malattia degenerativa è permanentemente attaccata ad un respiratore artificiale, che a causa dei continui sbalzi di tensione dovuti alle avverse condizioni meteorologiche, si era bloccato. I familiari della giovane hanno richiesto l’intervento dei militari anche perchè l’elettricista che poteva riparare il macchinario era bloccato a casa per colpa della neve, in una zona impervia in prossimità del comune di Castelvetere.

I carabinieri, grazie al loro fuoristrada in dotazione, sono riusciti a raggiungere il tecnico e a portarlo di corsa presso l’abitazione della ragazza, scongiurando il grave pericolo che si era profilato per la giovane, assistendolo nel corso delle operazioni, per poi riaccompagnarlo a casa (...).

www.corrieredelmezzogiorno.corriereit

lunedì 24 gennaio 2011

Il Fortore, la sanità e la politica


La vicenda dei primari di Benevento, ai quali non verrebbero rinnovati i contratti in scadenza, riapre anche per il Fortore la ferita mai rimarginata dell’ospedale di San Bartolomeo. Non solo. Ci porta a ragionare sul rapporto tra politica e territorio. Tra governanti e governati. Tra chi questa popolazione la dovrebbe rappresentare in tutte le istituzioni: locali, provinciali e regionali.

E allora come ci si può dimenticare dell’annuncio fatto da esponenti del centrodestra nella campagna elettorale regionale dell’anno scorso: «E’ fatta dopo cinquant’anni apre l’ospedale di San Bartolomeo». Invece poco dopo il nosocomio viene addirittura chiuso. Eppure, il 70 per cento dei san bartolomeani vota per il Popolo della libertà, mentre la nuova giunta comunale si era tesserata in massa al partito del Cavaliere.

Tuttavia in cambio della chiusura dell’ospedale, alle genti di queste valli viene promesso almeno l’apertura di un presidio di primo soccorso. Ogni mese parte l’annuncio: apre il Psaut. Ma passa il tempo e della struttura nemmeno l’ombra. Il sindaco del capoluogo fortorino, Enzo Sangregorio, non potendone più si accampa sotto l’Asl di Benevento in segno di protesta. Qualcuno si aspetterebbe un minimo di solidarietà dalla politica, invece silenzio. Stanno zitti i partiti di centrosinistra. Nemmeno una parola da quelli di centrodestra, che nel frattempo hanno eletto in consiglio regionale il baselicese Luca Colasanto.

Ad oggi non sappiamo se i governanti di San Bartolomeo hanno rimesso le loro tessere. Ma noi la lezione l’abbiamo imparata da tempo. Il Fortore è terra di nessuno e i fortorini figli di un dio minore, di cui ci si ricorda solamente quando diventano elettori, unico diritto ad essi riconosciuto.