mercoledì 26 maggio 2010

Per un nuovo Sud

di Giovanni Di Lecce

Vari sono i motivi che dovrebbero indurre il Popolo Meridionale a prendere atto di una situazione politica che rischia di mettere il Sud fuori dai nuovi assetti geopolitici che la Lega Nord si sta ritagliando per sé, e che la vedono unica artefice di una riforma federalista mirante a destrutturare l'impianto dello Stato nazionale.

E' chiaro che il federalismo che la Lega vuol farci digerire non è quello che riconosce pari dignità alle entità regionali che dovrebbero entrare a far parte dello Stato federale, ma uno che assegni al Nord un ruolo preminente, in grado di assicurargli una egemonia politico-economica.
Un disegno come si vede che se realizzato nei termini illustrati rischia di mettere una seria ipoteca alla crescita economica della nostra terra, già mortificata nelle sue aspirazioni ad uscire da una situazione di storico sottosviluppo, determinatosi in seguito a interventi politici finalizzati a creare rapporti sociali di tipo assistenzialistico-clientelari che hanno affievolito di molto lo stesso diritto di voto dei cittadini meridionali. Tant'è che ancora non si è riusciti a spezzare il vincolo di servile sudditanza che essi intrattengono di volta in volta con il politico di turno chiamato a rappresentare le loro istanze, e che ha fatto sì che fossero tenuti in uno stato di minorità morale ed economica.

Affrancare il Popolo Meridionale da simili ceppi è uno dei punti fondanti del programma del nostro movimento politico.
Noi siamo convinti che il miglioramento economico della nostra terra debba passare da una rigenerazione morale dei suoi abitanti, la quale non può prescindere da una nuova stagione culturale. Senza una presa di coscienza di ciò che siamo stati, sarà difficile che noi si possa acquisire la necessaria consapevolezza per capire le ragioni storiche che hanno determinato l'attuale stato di degrado.

Reimpostare il discorso politico su basi che hanno nella storia e nella cultura del Sud il loro fondamento significa costringere una forza politica come la nostra a lavorare in profondità, come fossimo archeologi impegnati ad aprire varchi nel terreno della nostra gloriosa storia in maniera tale da portare alla luce l'autentica identità della nostra gente, che potrà così riconoscersi in essa come in uno specchio.

Il meridionale, complice la sua classe politica, sempre prona agli interessi della rapace borghesia del Nord, ha introiettato dentro di sé la convinzione che i mali che affliggono il Sud siano da ascriversi ad una qualche sua atavica tara, in cui quasi si compendiano i secolari vizi delle società levantine, dedite appunto a traffici poco onesti. Insomma, egli ha fatto propria, come colpito da sindrome di Stoccolma, l'ideologia becera delle classi dominanti del Nord, che lo volevano inguaribile lazzarone, azzerando così in un sol colpo la luminosa storia dei suoi padri.

Senza un lavoro di scavo che ci porti a rintracciare le vigorose radici del nostro lontano passato sulle quali innestare il tronco rinsecchito di un presente senza orizzonti, ogni tentativo di trasformare la nostra società è destinato a fallire miseramente.

Alla rozza propaganda della Lega Nord, che, a corto di idee decenti, è ricorsa ad un insulso racconto mitopoietico, che rivanga i miti del sangue e della terra di vecchia memoria nazista, L'Altro Sud vuole contrapporre tutto il peso della nostra feconda e nobile storia, che è anche fare un po' i conti con quella brutta pagina che è stata l'occupazione militare del Sud da parte dei Savoia.
Appunto non si può lasciare che a riscrivere la storia del nostro Sud siano gli uomini della Razza Padana.

Perdere ancora una volta l'appuntamento con la Storia significa condannarsi definitivamente alla morte civile ed economica.

www.laltrosud.it

martedì 25 maggio 2010

Intercettazioni, il no dei direttori dei giornali

Postiamo il documento della Federazione nazionale della stampa (il sindacato dei giornalisti).

I direttori e le redazioni dei giornali italiani, con la Federazione nazionale della stampa italiana, denunciano il pericolo del disegno di legge sulle intercettazioni telefoniche per la libera e completa informazione. Questo disegno di legge penalizza e vanifica il diritto di cronaca, impedendo a giornali e notiziari (new media compresi) di dare notizie delle inchieste giudiziarie – comprese quelle che riguardano la grande criminalità - fino all’udienza preliminare, cioè per un
periodo che in Italia va dai 3 ai 6 anni e, per alcuni casi, fino a 10.
Le norme proposte violano il diritto fondamentale dei cittadini a conoscere e sapere, cioè ad essere informati.

E’ un diritto vitale irrinunciabile, da cui dipende il corretto funzionamento del circuito democratico e a cui corrisponde – molto semplicemente – il dovere dei giornali di informare. La disciplina all’esame del Senato vulnera i principi fondamentali in base ai quali la libertà di informazione è garantita e la giustizia è amministrata in nome del popolo. I giornalisti esercitano una funzione, un dovere non comprimibile da atti di censura. A questo dovere non verremo meno, indipendentemente da multe, arresti e sanzioni. Ma intanto fermiamo questa legge, perché la democrazia e l’informazione in Italia non tollerano alcun bavaglio.

Fnsi

lunedì 24 maggio 2010

Il teatro della diversità


Giovedì 27 giugno alle ore 11,00 nella sala consiliare della Rocca dei Rettori, conferenza stampa di presentazione della rassegna “Tutti pazzi per il teatro” di cui sono testimonial gli attori Alessandro Preziosi e Vittoria Puccini.

Unico del genere in Campania, questo è il primo festival di “teatro della diversità”. Organizzato dall’Unità Operativa di Salute Mentale di Puglianello diretta dal dottor Maurizio Volpe è stato realizzato in collaborazione con istituzioni, enti, associazioni e sponsor privati e vi parteciperanno compagnie di livello locale e nazionale “miste”- costituite, cioè, da pazienti psichiatrici e “normali” – che hanno scelto di parlare attraverso il teatro della delicata problematica della salute mentale o di utilizzare lo spazio scenico come spazio riabilitativo: con successo sia artistico che terapeutico come si vedrà dagli spettacoli in rassegna. E per sottolineare l’importanza di questa iniziativa anche come lotta allo stigma e alla vergogna che affligge la malattia mentale, interverranno alla conferenza stampa il nuovo direttore di Città Spettacolo, Giulio Baffi alla sua prima apparizione ufficiale in tale ruolo, i vertici della Asl - rappresentati dagli attuali commissari – i vertici del Dipartimento di salute mentale e dell’Unità di Puglianello, oltre ai rappresentanti dei 4 gruppi teatrali presenti al festival: l’Accademia della Follia di Trieste, il Laboratorio Teatro E’ Più Bello Insieme di Benevento, la Compagnia Instabile del Centro di Salute Mentale di Puglianello e gli Allievi della Scuola Teatro Solot di Benevento e Tabula rasa eventi che ha curato la comunicazione dell’evento.

E oltre al sostegno “ideale” offerto da Alessandro Preziosi e Vittoria Puccini. Come anticipazione si segnala che all’evento è abbinata una lotteria con premi per il pubblico offerti dagli sponsor i cui biglietti (al prezzo di euro 2,50) saranno in vendita anche all’ingresso del teatro prima di ogni spettacolo. Si tratta di un’iniziativa di autofinanziamento e promozionale perché per accedere agli spettacoli è richiesta solo la prenotazione ma l’ingresso è gratuito.

venerdì 21 maggio 2010

Baselice, incendiato portone di una chiesa antica

Strano episodio quello avvenuto ieri mattina presto a Baselice, è stato incendiato il portone della chiesa dell’Assunta, a borgo Oliveto. L’episodio è accaduto nel pomeriggio di ieri nel centro fortorino: le fiamme sono state spente da alcuni abitanti del luogo, che, una volta constatato il propagarsi delle fiamme, si sono dati da fare per contenere il danno. Sull’episodio indagano i carabinieri.

giovedì 20 maggio 2010

Il popolo viola contro il bavaglio

Il Popolo Viola sarà in piazza Montecitorio domani alle ore 14 a Roma alla maratona oratoria con "Libertà è informazione partecipata" e le altre forze democratiche che aderiscono all’appello contro l’approvazione del Ddl sulle intercettazioni.
Il Popolo Viola condanna duramente il testo di riforma in materia di intercettazioni in discussione al Senato, tra gli obbiettivi del Ddl ostacolare le attività di indagine dei magistrati, il diritto di cronaca della stampa, la libertà degli editori e l’attività dei blogger e dei social network nel nostro Paese.

Il Popolo Viola con la fluidità che da sempre lo contraddistingue non solo sarà a Roma, ma registra l’adesione quasi unanime dei gruppi locali da cui è formato, tra questi Parma, Monza, Trieste, Napoli, Palermo, Genova, la Sardegna sarà in piazza Repubblica – davanti al palazzo di giustizia – a Cagliari, Il Popolo Viola Savona si imbavaglierà in piazza Sisto (Sv). Il Popolo Viola , con le sue realtà locali, ritiene prioritario sostenere la protesta contro l’ennesima legge ad uso di pochi che questo Governo vuole imporre in evidente prevaricazione dei diritti democratici nel nostro Paese. Delegazioni di gruppi viola provenienti da altre città come Il Popolo Viola Pistoia e Valdinievole e Il Popolo Viola Frosinone raggiungeranno Roma dalle prime ore di venerdì mattina.

Segnaliamo una vasta partecipazione dei gruppi studenteschi viola, in molti casi già impegnati in assemblee e occupazioni i quali si imbavaglieranno interrompendo lezioni o assemblee in corso.

Il popolo viola

mercoledì 19 maggio 2010

Intercettazioni, condanne per giornalisti ed editori

La Commissione Giustizia della Camera ha dato il via libera alle norme del ddl intercettazioni che inaspriscono le condanne per i giornalisti e puniscono gli editori con il pagamento di una somma che potrà arrivare ai 464.000 euro.

L'emendamento del governo che è passato in Commissione Giustizia prevede che per la pubblicazione degli atti, vietata per legge, il giornalista rischi l'arresto fino a due mesi e il pagamento di un'ammenda dai 2.000 ai 10.000 euro. Se invece ad essere pubblicate saranno le intercettazioni, la condanna sarà sempre l'arresto fino a due mesi, ma l'ammenda aumenterà: dai 4.000 ai 20.000 euro. In più, per il giornalista, si prevede la sospensione temporanea dalla professione. Stesse condanne sono previste per chi compie riprese e registrazioni fraudolente.

Per quanto riguarda queste ultime, ieri sera però erano state approvate delle esimenti: non verrà condannato chi compirà questo tipo di registrazione o ripresa per motivi legati alla sicurezza dello Stato; se si tratta di un giornalista professionista nell'esercizio del diritto di cronaca; se realizzate nell'ambito di una controversia giudiziaria o amministrativa. La Commissione Giustizia del Senato ha anche bocciato gli emendamenti soppressivi della norma che prevede il pagamento per gli editori di una somma che potrà arrivare ai 464.000 euro.

martedì 18 maggio 2010

La casta più invidiata d'Europa. I compensi dei parlamentari italiani


L’Europa ci invidia, o almeno i parlamentari dei paesi Ue potrebbero invidiare gli stipendi dei nostri, di gran lunga i più alti del Continente. Anche mettendo in pratica il “lodo Calderoli” sul taglio del 5% dei compensi di deputati e senatori, questi restano di almeno il 30-40% più alti dei più generosi Stati dell’Unione, come l’Austria, l’Olanda o la Germania; la media europea è di metà delle retribuzioni che i nostri parlamentari si sono assegnati; i francesi hanno uno stipendio di meno della metà di quello italiano. Anche solo tenendo conto dei paesi dell’Europa occidentale e settentrionale dove il costo della vita è comparabile - se non superiore, come nelle nazioni scandinave - a quello italiano, le cifre degli stipendi sono sempre assai inferiore alle italiche.

E questa differenza è rimasta finora intatta anche nell’Europarlamento: ai deputati italiani a Strasburgo è stato a lungo garantito lo stesso trattamento del Parlamento italiano, visto che finora valeva la regola dell’aggancio delle retribuzioni comunitarie a quelle dei parlamentari dei rispettivi Paesi di provenienza.

Poi è stata annunciata la riforma che equipara lo stipendio di tutti i parlamentari -anche se per entrare in vigore il sistema lasciava un periodo di scelta che durerà fino al 2019 - con una corsa in direzioni opposte: i parlamentari dell’est Europa chiederanno l’adeguamento verso l’altro, ovvero con gli stipendi dei colleghi dei paesi da più tempo membri dell’Unione europea, mentre questi ultimi cercheranno di tirare per le lunghe affinché l’adeguamento dei loro compensi non sia verso l’altro. Certo la riforma annunciata nel 2009 coglieva in pieno l’aria di crisi e il tempo del risparmio, anche solo per dare un segnale e un esempio virtuoso durante la tempesta finanziaria che si è presto trasformata in crisi globale.

Dunque, se lo stipendio di un europarlamentare italiano era finora di oltre 12 mila euro al mese, con l’adeguamento nella media dei paesi è sceso attorno ai 7.500 euro, cifra che si avvicina alle remunerazioni dei parlamentari di paesi come la Germania o la Gran Bretagna, ma che non tiene conto di tutti i rimborsi e le diarie di cui hanno comunque diritto i parlamentari per i loro spostamenti e pernottamenti fuori dal paese di origine.

Da il Fatto Quotidiano del 16 maggio

Infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, venerdì un convegno con Pino Masciari, Luigi De Magistris e Antonio Clemente

Infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, venerdì un convegno con Pino Masciari, Luigi De Magistris e Antonio Clemente

lunedì 17 maggio 2010

Fortore, l'Arci tra natura e civiltà


Si chiama “Natura e Civiltà nelle terre dell’immaginario” la ventesima edizione dell’estate montefalconese organizzata dalla locale associazione dell’Arci-Uisp. L’evento, che si terrà dal 6 al 27 giugno a Montefalcone Valfortore, prevede un mix tra trekking, sport, concerti, convegni, giochi, tecnologia e gastronomia.

Si parte il domenica 6 giugno con la tradizionale “Passeggiata ecologica lungo i sentieri del vento”: si tratta di un suggestivo percorso di trekking che si svolge lungo vecchi sentieri della Val Fortore. Il 13 giugno appuntamento con il “Giocagin” al centro Polivalente in collaborazione con l’Unicef, mentre il 19 giugno ci sarà il raduno nazionale dell’aquilone presso la località “Il Falcone” con il concerto in piazza Vittorio Emanuele III degli Hangover.

Il 20 giugno, presso la Taverna del Brigante, spazio alle degustazioni dei prodotti locali con la Slow Food a cura della condotta Tammaro-Fortore: a seguire concerto dei Sonido Andino. Dal 21 al 25 giugno workshop a cura dell’associazione Futuridea. Gran finale, l’appuntamento del 26 giugno con la “Notte Bianca”: sui palchi della tradizionale festa montefalconese si alterneranno Cisco (nella foto l'ex vocalist dei Modena City Rambles), i Rione Junno e Ciccio Merolla. Da segnalare anche l’incontro con gli studenti Erasmus dell’Università del Sannio, in collaborazione con ESN Maleventum e Cinefort.