giovedì 28 maggio 2009

Comunali, scontro Del Vecchio-Canonico


Piazza Convento è piena di gente. I due palchi sono uno di fronte all’altro. il duello politico è pronto. Alle ore 21 di sabato scorso inizia, dalla balaustra del Comune, il suo primo comizio il capolista Antonio del Vecchio. «Fare politica significa stare al servizio dei cittadini», esordisce il figlio del sindaco uscente. E dopo aver letto i nomi dei componenti della lista “Il campanile”, scocca la prima sferzata agli avversari politici. «Una lista condivisa da tutti sulla scelta del candidato sindaco e dei suoi componenti. Noi crediamo di essere persone normali. Noi non crediamo di essere “scienziati”. Noi siamo persone del popolo». E aggiunge: «Non siamo avidi di potere». Ecco poi come risponde alla critica di essere l’erede politico del padre. «Questo – rivolgendosi allo sfidante – non è un semplice attacco politico, ma è un attacco personale portato avanti nei confronti di mio padre: è un’offesa nei miei confronti. Io mi sono candidato perché c’è stata una spinta da parte di alcuni amici. Per fare qualcosa per il paese».

E sulla disputa tra Monarchia e Repubblica replica: «Avete parlato di eredità in modo distorto. Mio padre non ha stipulato nessun atto col notaio in cui abbia nominato un successore. È il popolo che decide». E poi attacca la lista avversaria nella quale non viene rappresentato nemmeno un contadino.

Tuttavia, anche se nuovo alla politica l’esperienza per amministrare – a suo dire – se l’è fatta tra conti e bilanci della banca dove lavora. Nel corso del comizio ha parlato anche di programma. Costruire un palazzetto dello sport. Un piano colore per rifare le facciate delle case. Istituire un contributo per i neonati. «Il Comune – sottolinea – potrebbe anche stipulare una convenzione con le banche per dare ai residenti poveri la possibilità di ricevere in prestito di 5mila euro da restituire senza interessi». Infine, rifare la toponomastica del paese utilizzando gli artigiani del posto.

Ore 10,30. Sul lato sinistro su un camion adibito a palco sale il leader della lista “La nostra terra”.
E la risposta di Domenico Canonico non si fa attendere. «Non ci sono coltivatori diretti nella nostra lista?. Ed io che sono? Forse vi dimenticate che prima di essere un professionista sono, e resto, un figlio di contadini. Sono le nostre radici ad essere contadine». E aggiunge: «Il mio avversario politico è un bravo ragazzo. Ma ripeto non è una questione personale: è una questione politica. Ma adesso c’è una legge che manda a casa chi ha fatto due mandati. La legge va sempre rispettata. Non la si aggira come ha fatto il sindaco uscente». Il riferimento è sempre alla consegna del testimone da padre in figlio.

Poi il leader dell’opposizione spiega come si è giunti alla sua candidatura a capolista: «E’ vero abbiamo fatto riunioni su riunioni. E sapete com’è stato scelto da noi il candidato sindaco? E’ stato scelto con una votazione democratica fatta da decine di persone che hanno detto: a noi ci può rappresentare Domenico Canonico. Volete che vi dica come è stato scelto il vostro capolista? Beh! È un po’ dura. Perché se avessero scelto le persone, ce n’erano di pretendenti capolista nella vostra compagine… e quanti ce n’erano. E qualcuno si era proposto addirittura con la nostra lista».

Risponde infine all’accusa di essere ambizioso: «Per essere avidi di potere bisogna essere stati nelle stanze del potere. Io sono stato sempre nelle stalle con i contadini a lavorare. Ne sono stato digiuno per tutta la vita. Avido di potere è colui che dopo trent’anni non se ne vuole andare e vuole continuare a comandare per interposta persona».

A pochi giorni dalla chiusura della campagna elettorale s’infiamma, dunque, il dibattito politico locale.

sabato 23 maggio 2009

Sannio in silenzio nel 17° anniversario dell’uccisione di Giovanni Falcone


(IL FRESCO PROFUMO DI LBERTA’) - Oggi ricorrono 17 anni dal giorno in cui avvenne la strage di Capaci, passata alla storia della nostra Repubblica e del nostro Paese come una delle pagine più nere che si potessero mai registrare. Un tratto di autostrada completamente sventrato, proprio in prossimità dello svincolo verso Capaci, in direzione di Palermo. 500 kg di tritolo che provocarono la morte di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo, anch’ella magistrato, e di tre dei sette agenti della scorta, Rocco Di Cillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro. Uno spartiacque insuperabile. Nessuna storiografia del nostro Paese potrà mai negare che esiste un prima e un dopo rispetto a questa strage e a quella del 19 luglio 1992 che uccise il giudice Paolo Borsellino. E’ la mafia che uccide attaccando lo Stato, dimostrando anzi qual è il vero Stato.

Oggi gli scenari sono molto cambiati ma la lotta alla mafia continua,soprattutto grazie a una grande fetta di società civile impegnata nella lotta per la legalità e per la libertà del nostro Paese. A Palermo e in tutta la Sicilia, ma anche in moltissime altre regioni d’Italia, oggi è il giorno delle commemorazioni, solenni e informali, collettive e intime. Perchè Giovanni Falcone non venga ucciso ancora dal silenzio e dall’apatia. Ma è proprio questo che si vive oggi, invece, nel Sannio. Per l’anniversario della strage di Capaci, non è prevista nessuna commemorazione, non c’è nessun evento, non vengono scritte parole su Giovanni Falcone.

Nel Sannio regnano il silenzio e l’apatia.E’ questa la realtà che respiriamo ogni giorno, questa l’attività e l’impegno di una comunità che non riesce e non vuole riscattarsi dalla propria stagnazione culturale. Il Sannio è da sempre terra di silenzi, di vita quotidiana senza troppe pretese, un ambiente piccolo-borghese che ha amato e ancora ama la propria nicchia. Neppure i nuovi eventi di oggi, l’escalation criminale registratasi in questo 2009, i fatti di camorra che adesso interessano anche noi, fanno sì che ci sia un risveglio verso nuovi orizzonti di legalità. La morte di un grandissimo giudice e di un uomo esemplare come Giovanni Falcone potrebbero fare anche solo da spunto, da indirizzo per un discorso più profondo e più ampio che tocchi anche una seria riflessione sul nostro presente e sul prossimo futuro di cittadini sanniti. Invece questo non si verifica. Regna il silenzio, e l’attivismo che c’è è tutto rivolto alla campagna elettorale in atto. Persino i giovani, tanto amati da Falcone e da lui scelti come attori fondamentali della riscossa dalla mafia, sono assorbiti dal silenzio o da un’attivismo che non darà frutti positivi per la nostra comunità. Perchè la campagna elettorale oggi non è politica, la politica è un’altra cosa.

Forse qualcosa in realtà si muove. Forse, nel silenzio assordante che fa da padrone, qualche associazione o gruppo del Sannio in queste ore sta ricordando un grande eroe del nostro Paese, ucciso da una mafia che oggi ha saputo cancellare i propri confini con ciò che è lecito e giusto. Forse ci sono anche nel Sannio cittadini impegnati e sensibili alle tematiche della legalità, che oggi non intendono lasciare che tutto scorra nel silenzio e nell’apatia, o che tutto rimanga schiacciato dal peso della campagna elettorale. Forse da qualche luogo un grido di riscossa vorrebbe già partire, ma il vincitore resta sempre il silenzio. La mafia ha ucciso ma ancora di più ha ucciso il silenzio, quello delle parole e quello della partecipazione.

Nel Sannio oggi Giovanni Falcone muore di nuovo, mentre la camorra avanza nel permanente disinteresse dei cittadini, checchè si sia detto nelle ultime settimane. Un grazie a tutti quelli che, in questa condizione generale, cercano di distinguersi alzando la testa, ma un grazie soprattutto a tutti i cittadini che, nella loro quotidianità, riescono ad imitare piccoli e grandi eroi del nostro Paese. E da questi cittadini e dai giovani più attenti che può partire il vero unanime grido di rinascita del Sannio, la nostra nave della legalità verso orizzonti nuovi, lontani dal temporale che probabilmente già ci attende.

Simone Aversano

http://simoneaversano.wordpress.com/

venerdì 22 maggio 2009

Mascia presenta il suo nuovo lavoro


Dopo la presentazione di ieri alla Biblioteca provinciale di Benevento del libro “Fortore, su il sipario!”, domani pomeriggio toccherà a Baselice accogliere il nuovo lavoro del prof Alfonso Mascia. L’opera è divisa in tre tomi ed è una raccolta (già pubblicata in passato, ma aggiornana con altro materiale) di drammi e commedie teatrali in dialetto locale.

“La Valfortore è una terra trascurata ed emarginata - ha detto Mascia a Ilquaderno.it -; mi è sembrato, dunque, giusto lasciare una traccia scritta della storia, della società, della vita di un territorio così negletto”.

mercoledì 20 maggio 2009

Elezioni, nuovo affondo di Canonico



Più si avvicina il voto e più cresce l’interesse della popolazione verso la campagna elettorale. Ieri sera piazza Convento era quasi piena. Un comizio innovativo quello della lista “La nostra terra”, prima ha parlato l’aspirante consigliere Salvatore Brancaccio. Quest'ultimo si è soffermato soprattutto sulla possibilità di costituire a Baselice un nucleo della Protezione civile (“Che non solo creerebbe posti di lavoro, ma potrebbe essere utilizzato, oltre che in caso di terremoto, in tutte le situazioni di calamità naturali”, afferma).

Giuseppe Ferro, invece, ha posto l’accento sul potenziamento della guardia medica e dei servizi sanitari per la collettività e per gli anziani.

A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato però il capolista Domenico Canonico. Il leader dell’opposizione è tornato di nuovo all’attacco sulla consegna del testimone da parte del sindaco uscente Nicolino al proprio figlio Antonio del Vecchio. “Come le baronìe di una volta”, punzecchia. E aggiunge: “Come una volta i nostri padri si sono ribellati ai signorotti, così faranno i baselicesi anche questa volta nei confronti di questa nuova Monarchia”. Infine, ha assicurato le associazioni culturali (e ce ne sono parecchie) che avranno il pieno sostegno in caso di vittoria.

Sabato sera toccherà al capolista de “Il campanile” rispondere.

martedì 19 maggio 2009

La guerra dei manifesti


È guerra dei manifesti. Dopo l’affissione della propaganda elettorale da parte della lista “La nostra terra”, capeggiata da Domenico Canonico, ora è la volta della lista “Il campanile” di Antonio del Vecchio (vedi foto).
Intanto, la compagine di minoranza terrà stasera il suo secondo comizio elettorale, nulla si sa invece su quando ci sarà quello del figlio del sindaco uscente Nicolino del Vecchio.

giovedì 14 maggio 2009

"A Baselice c'è una dinastia politica"


“A Baselice si sta costruendo una dinastia politica, c'è un ritorno alla Monarchia”. Questo il passaggio più forte del primo comizio elettorale di Domenico Canonico. Il riferimento è alla consegna del testimone da parte del sindaco uscente Nicolino del Vecchio al primogenito Antonio.
“Perché non è una questione personale, ma è una questione politica”, ha detto più volte il leader dell’opposizione. Il quale ha poi ribadito il concetto: “A nulla è servito votare nel 1948 per la Repubblica se poi a Baselice si assiste ad un ritorno alla Monarchia”.

Poi ha ringraziato tutti i sindaci che si sono succeduti nel tempo: “Hanno fatto quel che potevano per il paese”. “Ma oggi si è - sempre secondo Canonico – ad una passaggio storico importante. C’è bisogno di mettere in campo le professionalità migliori per il bene del paese”. E aggiunge: “Noi ce le abbiamo”.

Tra le trecento e le quattrocento le persone affluite ad ascoltare il debutto politico della lista “La nostra terra”. In una serata estiva, quella di ieri, il candidato a sindaco li ha presentati uno per uno i componenti della nuova compagine politica(“La maggior parte figli di contadini che si è fatta con i propri sacrifici”). E gli aspiranti consiglieri erano sul palco lì intorno a lui: quasi a simboleggiare la forza del gruppo.
Un discorso tutto sommato moderato, equilibrato. Canonico ha messo più volte l’accento sui fondi all’agricoltura. E il suo impegno in passato è stato – anche in collaborazione con l’attuale maggioranza – proprio quello di far ottenere ai coltivatori i contributi regionali ed europei (“Sarò sempre al vostro fianco”, il messaggio indirizzato a loro).

In seguito il capolista ha parlato delle cose da fare in caso di vittoria. Con i proventi dell’eolico costituire una cooperativa di giovani che si occupano della pulizia e del decoro del paese (“In modo da dare un lavoro stabile alle nuove generazioni”).Occupare nel settore “i giovani meritevoli e bisognosi“. Risolvere per sempre il problema del traffico di via Santa Maria. Togliere l’Ici sulla prima casa agli emigranti (“Perché non è possibile che chi se l’è fatta con tanti sacrifici debba pagarci su anche le tasse”). Costruire nuovi depuratori dato che ad oggi solo il 10 per cento delle acque reflue è filtrato. Dotare il paese di una linea Internet veloce. Infine, far decollare una volta per sempre l’ospizio di via Cardarella.
La palla ora passa all’avversario.

mercoledì 13 maggio 2009

Baselice, entra nel vivo la campagna elettorale


È iniziata la battaglia politica. Questa mattina Baselice si è svegliata tappezzata da manifesti della lista “La nostra terra”. Intanto, questa sera ci sarà il primo comizio di presentazione da parte di Domenico Canonico. Nei prossimi giorni vedremo quale sarà la risposta e quale strategia metterà in campo la lista avversaria “Il campanile” capeggiata da Antonio del Vecchio.

sabato 9 maggio 2009

Elezioni a Baselice, ecco le liste

Entro le dodici di questa mattina sono state presentate le liste per il rinnovo del consiglio comunale di BASELICE del 6 e 7 giugno. Confermate le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi.

LISTA LA NOSTRA TERRA
Candidato alla carica
di sindaco DOMENICO CANONICO

Anzuino Giovanni
Bianco Michele
Brancaccio Salvatore
Del Vecchio Michele
Delli Veneri Francesco
Ferro Giuseppe
Mascia Isidoro
Mascia Paolo
Pastore Giuseppe
Stravato Pasquale
Verdura Giancarlo
Zeolla Romano


LISTA IL CAMPANILE

Candidato a sindaco
ANTONIO DEL VECCHIO

Bianco Italo
Brunetti Leonardo
Cece Giovanni
Colasanto Massimo
Cormano G. Antonio
Maddalena Massimo
Maddalena Michele
Palmieri Antonio
Paolozza Antonio
Petruccelli Michele
Pietrantuono Lucio
Ricci Annamaria

mercoledì 6 maggio 2009

Elezioni a Baselice, si va verso la chiusura delle liste


Elezioni comunali a Baselice. Ci siamo. Entro le 12 di sabato scade il termine per la presentazione delle liste. Dunque il dado è tratto. Confermata la candidatura di Domenico Canonico a capolista dell’opposizione, a sostituire il sindaco uscente Nicolino del Vecchio (al suo secondo mandato), sarà il primogenito Antonio.
A dire il vero la notizia circolava già da un po’ di tempo. Tuttavia restano ancora alcuni nodi da risolvere. Che farà Del Vecchio? Entrerà pure lui in lista? Oppure sarà chiamato – nell’ipotesi di una vittoria – a fare l’assessore esterno? O semplicemente se ne starà a casa a godersi la pensione? L’arcano sarà presto svelato.

Ma al di là dello scontro al vertice, interessanti sono i posizionamenti di alcuni politici locali. Infatti, sempre secondo le ultime indiscrezioni, il consigliere provinciale dell’Italia dei valori, Michele Maddalena, dovrebbe entrare nella lista capeggiata da Antonio del Vecchio (In sostituzione del cognato, nonché ex assessore alla Comunità montana, Emanuele del Grosso). Stesso discorso vale per Antonio Paolozza. Anche l’ex segretario dei Ds dovrebbe entrare nella lista guidata dal figlio del sindaco uscente.

Discorso opposto invece per Salvatore Brancaccio. Il presidente del Pdl locale ha deciso infatti di concorrere per la lista di Domenico Canonico. Inoltre, a scendere in campo al fianco del candidato dell’opposizione ci sarà anche l’esponente locale del Pd Giuseppe Ferro. Novità assoluta invece è l’entrata in campo di Francesco Delli Veneri (membro provinciale dell’Udc), il quale dovrebbe far parte anche lui della lista di opposizione.
A questo punto non ci resta che aspettare sabato per avere tutti i nominativi di quest'ennesima battaglia elettorale.

martedì 5 maggio 2009

Campania pattumiera d’Italia. Ora si punta sulle campagne del Beneventano

Negli ultimi tre anni si ipotizza che in Campania siano stati smaltiti illegalmente in tutta la regione circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti di ogni specie. Lo sottolinea Legambiente nel rapporto Ecomafia 2009 presentato oggi a Roma. In particolare, riferisce il rapporto, tradotti in camion, questi 13 mln di tonnellate significano «520 mila tir che hanno attraversato mezza Italia per concludere i rispettivi tragitti nelle campagne napoletane, nell’entroterra salernitano, nelle discariche abusive del Casertano o ancora, più recentemente, nei terreni scavati nel Beneventano e nell’Avellinese». E citando i dati dell’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpa), Legambiente sottolinea che sono 2.551 i siti da bonificare tra discariche, zone di abbandono incontrollato di rifiuti o sversamenti di residui industriali.
(tratto da www.corrieremezzogiorno.it)