Prezzo latte, posti di lavoro |
Pesa
anche la contraffazione dei formaggi Dop (Denominazione di origine protetta). E
gli allevamenti sono crollati di oltre l’80% in 25 anni: erano più di 200mila
nel 1990, ora sono 40mila.
È quanto emerge da un rapporto della Federazione
Unimpresa Agricoltura secondo il quale il settore paga più di altri comparti
gli effetti della crisi e, soprattutto, di scelte sbagliate prese da parte del
regolatore sia a livello nazionale sia a livello Ue.
Di qui la richiesta al ministro per l’Agricoltura, Maurizio
Martina, di istituire un tavolo permanente “latte” che divenga lo strumento di
concertazione fra produttori e industria lattiero casearia. Non solo: Unimpresa
Agricoltura auspica pure una moratoria per i debiti bancari e un congelamento
delle tasse.
Secondo i dati di Unimpresa, negli ultimi 25 anni gli
allevamenti bovini sono diminuiti dell’80,29% passando da 206.268 a 40.664 del
2013 con una riduzione di 165.604 unità.
La contrazione del numero di allevamenti bovini da latte dal 2000 è stato del 49,10% passando da 79.893 allevamenti a 40.664 con una riduzione di 39.229 unità. Il numero di capi complessivi è calato dal 1990 al 2013 del 42,44% scendendo da 2.641.755 a 1.520.639 con una diminuzione di 1.121.116 unità.
A farne le spese è stata anche l’occupazione: solo nel 2015 sono stati persi 17.000 posti di lavoro, 10.000 direttamente dagli allevamenti e 7mila nell’indotto (macchine agricole, impianti, costruzione stalle, settore mangimistico e integratori).
La contrazione del numero di allevamenti bovini da latte dal 2000 è stato del 49,10% passando da 79.893 allevamenti a 40.664 con una riduzione di 39.229 unità. Il numero di capi complessivi è calato dal 1990 al 2013 del 42,44% scendendo da 2.641.755 a 1.520.639 con una diminuzione di 1.121.116 unità.
A farne le spese è stata anche l’occupazione: solo nel 2015 sono stati persi 17.000 posti di lavoro, 10.000 direttamente dagli allevamenti e 7mila nell’indotto (macchine agricole, impianti, costruzione stalle, settore mangimistico e integratori).
La forte discesa dei prezzi,
l'origine della crisi del settore, è legata alla liberalizzazione della
produzione (ovvero il superamento delle gabbie produttive – quote latte), non
seguita da una politica di programmazione produttiva; tutto questo nell’ambito
di un contesto di deboli e inadeguati controlli dei parametri di igiene e
sicurezza alimentare riscontrato anche in alcuni paesi europei nonché
dall’apertura di nuove importazioni da paesi considerati ad alto rischio di
contaminazione e adulterazione degli alimenti e in un quadro internazionale
instabile, soprattutto nell’area mediterranea e russo-ucraina.
Pesa anche la
contraffazione di prodotti Dop (Denominazione di origine protetta), in
particolare i formaggi: è peraltro difficile stimare la quantità di prodotti
venduti illegalmente col marchio made in Italy.
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