sabato 27 febbraio 2016

Sud e il futuro sequestrato

Negli ultimi quindici anni, oltre mezzo milione di giovani meridionali sono "fuggiti". E un milione né studia né lavora.

Sono partiti - per necessità, o come forma di "liberazione" - o sono "scomparsi", spesso rimasti appesi al filo del precariato pubblico, del lavoro sommerso fuori dalle regole e dalle garanzie.


In un contesto di illegalità che nega i diritti, in anticamera presso il notabile di turno per un'attesa che mortifica, umilia e deresponsabilizza.


Con questa generazione è in gioco il futuro stesso del Sud. Il futuro "sequestrato", appunto. 

Ma non possiamo attendere altri centocinquant'anni. Stavolta occorrerà agire in fretta: il Sud rischia di uscire dalla crisi più malmesso, sempre meno tollerato. 

Soffia ancora forte la tramontana... ma i meridionali continuano a camminare divisi. 

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