giovedì 16 ottobre 2014

Provincia, altro che costo zero: tornano le indennità

Per far digerire la truffa - tutta politica - dell'abolizione delle Province, hanno raccontato agli ignari cittadini-elettori la favola di aver abolito anche le indennità di consiglieri e presidenti.

Ma leggete cosa scriveva ad agosto scorso il blog dem24.it: "(...) il vademecum sulle nuove elezioni provinciali introduce una novità importante: gli incarichi non saranno più a costo zero. Uscite dalla porta, rientrano dalla finestra le spese per i rappresentanti dell’assemblea provinciale e per il presidente.

'Gli oneri contributivi – si legge – i permessi retribuiti, i rimborsi spese per la partecipazione alle riunioni degli organi provinciali, nonchè delle associazioni di rappresentanza, per gli incarichi di presidenti di Provincia, di consiglieri provinciale e di componente dell’assemblea dei sindaci sono a carico della Provincia'”.

fonte: dem24.it

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le riforme.... Quante belle riforme...!!!???. Sì, questa l'hanno fatta proprio per togliere al cittadino la possibilità di scegliere, con il proprio voto, il candidato che gli dava più fiducia per la sua onestà, capacità, umanità. Ci han tolto in nome della semplificazione e del risparmio il diritto di elettore attivo. Che bella riforma, la quale unita a quella del Senato fanno "l'amplain".
La favola del risparmio è affogata nel fiume Fortore, resa fiumara da più lustri. Bravi!, bravi!, sempre nel nome della riforma!!!!

Anonimo ha detto...

Dicono in alto: “E’ una grande riforma: abbiamo abolite le Province!”. Le lezioni di secondo livello dimostrano che nella loro struttura amministrativa esse non sono state abolite; c’è un Presidente della Provincia eletto dai Sindaci e dai Consiglieri comunali, ci sono degli Assessori scelti dal Presidente elettol, ci sono i Consiglieri anch’essi eletti dagli elettori di secondo livello. Che bella riforma!?.
Costoro meritano giustamente le giuste prebende, che siano rimborsi spese o quant’altro. L’organo istituzionale necessita di “eurucci”per il suo funzionamento ed il suo apparato, spesso eccessivo nei costi incontrollati… . Mi si dica: dov’è il risparmio che il vertice declama come una grande riforma. Forse hanno ragione, infatti hanno dato il diritto di eleggere e, quindi, di voto a pochi (Sindaci e Consiglieri comunali). Che gli Italiani leggano di più e guardino di meno la televisione per evitare, siamo ancora in tempo, che vengano cancellati i diritti che si riteneva che fossero granitici. Queste fandonie che le raccontino a quel signore che precede la banda nelle feste paesane battendo le mani senza capire che tipo di musica si suona!
L’unica riforma è stata quella di togliere dalle scatole tutti i cittadini elettori, cui viene tolto un diritto inviolabile sancito nella nostra Costituzione: l’essere elettore attivo e passivo.
Quella ormai conta poco. E’ diventata vecchia, come tutti i rottamati, perché è rottamato ciò che non serve o non si può più tenere, perché inutile. Il cittadino non può più esercitare un suo diritto perché è diventato inutile. Siamo in pieno Medioevo perché la scala gerarchica di Vassallo, Valvassore, Valvassino, mai come adesso è messa in atto. Il popolo è diventato PLEBE che può solo “abbajà e streppeccijà”.
Si scelgono tra di loro, proponendosi così come lo sarà per il Senato della Repubblica. Che riforma!
Aggiungo l’altra bella “RIFORMA” per l’elezione dei membri della Camera dei Deputati, dove il capo del partito nomina chi dovrà essere eletto. Il cittadino elettore voterà per un listone di “scelti”, costoro per obbedienza “absoluta” al proprio capo. E che queste siano riforme!!!!????. Che si riducano i tanti soldi che con norme diverse i nostri parlamentari, ma non sono i soli, si sono attribuiti, indisturbati e sordi ad ogni richiesta di chi non ne può più di questi abusi.