mercoledì 15 ottobre 2014

Nuovi tagli al trasporto pubblico nel Fortore, comitati e pendolari sul piede di guerra: “Non abbiamo più diritti”

“La notizia è ufficiale. La Provincia di Benevento ha imposto alle aziende di Trasporto Pubblico Locale, di cui gestisce i fondi regionali, a praticare tagli sui chilometri da effettuare, motivando la decisione sulla sua incapacità di poter corrispondere alle stesse, l’adeguamento all’indice Istat del 3% sui contributi regionali ricevuti, per gli anni 2012 – 2013”. Così il Comitato TPL Fortore e l'associazione Sannio Terra di Lavoro, in merito i possibili tagli imposti alle aziende di Trasporto pubblico di Benevento.
“Senza entrare troppo nello specifico sul meccanismo machiavellico a cui si è ricorso per fare ciò – scrivono dal Comitato - ci si limita a soffermarsi su cosa potrebbe significare questo per gli utenti: tagli di corse e quindi meno servizi. Sono state fatte rassicurazioni sul fatto che un taglio chilometrico del genere avrebbe inciso poco sulla qualità del servizio. Forse questo è valido per le microaziende che operano sul territorio, ma per quelle più grandi il discorso cambia.

Per l’E.T.A.C. - prosegue la nota - l’azienda che serve tutto il Fortore e la zona di Casalbore – Paduli – Buonalbergo questo gioco di numeri studiato in Provincia significherebbe un taglio chilometrico di ben più di 20.000 chilometri all’anno. Qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso e di effettiva conoscenza sullo stato del sistema trasporti nella nostra Provincia dovrebbe sapere che ciò incide eccome e non sulla 'qualità del servizio', quello è da tempo immemorabile che gli utenti del servizio pubblico non sanno più cosa sia, ma sul sacrosanto diritto a spostarsi e non per motivi ludici ma per necessità legate ad esigenze di studio e lavoro.

I servizi – aggiungono i cittadini - che vengono effettuati sono già ridotti al minimo, in particolare proprio per le zone interne,raggiungere con un mezzo pubblico anche solo il capoluogo di Provincia è un’impresa, imporre un taglio in una situazione disastrosa quale l’attuale, significherebbe affossarla del tutto. Ci si rende conto che la situazione è difficile per tutti, le necessità di bilancio impongono che si stringa la cinghia ma allora si vada a controllare gli sprechi, ci si assicuri che i chilometri che sono sulla carta tutte le imprese li effettuino, soprattutto quelle più piccole, non ci si limiti a stare dietro la scrivania e a giocare con le cifre, dietro i numeri ci sono i diritti delle persone che rischiano di essere calpestati.

Senza dimenticare – proseguono dal Comitato - che se passa un simile modus operandi per quest’anno, è facile da intuire che diventerà una prassi per gli anni a venire, questo porterebbe al paradosso che l’indice Istat che serve in questo caso ad adeguare i fondi regionali che ogni anno vengono stanziati per i trasporti, al valore reale della moneta, diventerebbe un modo per tagliare i chilometri da effettuare. È solo la Provincia di Benevento ad aver preso questa decisione o c’è l’avvallo tacito anche dei vertici Regionali? È questo che si sta cercando di appurare e nonostante il rimpallo di responsabilità che è purtroppo caratteristica tipica di situazioni siffatte, si ha tutte le intenzioni di andare fino in fondo al problema.

Chiunque abbia preso questa decisione – conclude la nota - deve avere il coraggio delle proprie azioni e prendersi la responsabilità delle conseguenze che ci saranno. Si approfitta del cambio del vertice politico nella nostra Provincia, invitando chi di dovere a fare gli opportuni controlli e a verificare se le decisioni prese siano conformi alla necessità di assicurare alla nostro territorio e soprattutto alle zone interne dello stesso, un servizio di trasporto pubblico almeno sufficiente a garantire lo spostamento per esigenze primarie quali studio e lavoro”.


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