lunedì 23 settembre 2013

«Quaffer», Farisi: «Mi sono sentito a casa»

di Biagina Cece

Un intero paese, Baselice, coinvolto in una splendida avventura dal nome ‘Quaffer’, il film girato proprio nel centro fortorino. Concluse le riprese, abbiamo incontrato il regista, Antonio Farisi, il quale, sempre disponibile, ha risposto alle nostre domande.

Circa un mese trascorso in un piccolo centro della Val Fortore, come si è trovato?
Potrei risponderle che a Baselice mi sono sentito “a casa”, per riassumere con questa formula l’atmosfera che ho respirato giorno per giorno sia per la condizione di familiarità con gli abitanti, che per la tranquillità offerta dal paesaggio. Vorrei aggiungere che a Baselice mi sono trovato nella situazione ideale per chi deve fare un lavoro, come girare un film, che richiede concentrazione tecnica e artistica.

Aveva detto che Baselice si era rivelata location perfetta per il suo film, durante questo tempo si è mai pentito della scelta?
La scelta di realizzare il film a Baselice è stata il punto conclusivo di un lungo percorso in cui avevo già soppesato i pro e i contro di girare in altri piccoli centri della Campania. Quindi, quando ho messo piede per la prima volta a Baselice, avevo già ben chiari quali fossero i parametri a cui doveva rispondere l’ambiente: Baselice li accontentava tutti, era perciò impossibile che potessi pentirmene. Anzi, nel corso delle riprese, è aumentato il mio stupore nell’avvertire come inevitabile l’incontro con il suo “paesaggio umano”.

Cosa l’ha colpita di più del posto e della sua gente?
La vita nella grande città mi ha abituato a vivere il saluto come un gesto formale, il più delle volte un suono vuoto. A Baselice sono tornato a sentire con piacere che, come diceva Zavattini, “buongiorno vuol dire davvero buon giorno!”

Si è affezionato particolarmente a….?
Mi piace camminare lungo via Roma, da Porta Da Capo fino alla Chiesa di San Leonardo. La via si modifica a seconda della luce del sole: certi giorni pare lunghissima, in altri breve. Poi stretta, larga, antica, moderna, affollata, deserta.

Cosa ci può dire del film a oggi?
Che sono contento di averlo girato a Baselice.

Cosa può dirci del suo cast?
Sarà una delle più belle sorprese del film.

Pensa che ritornerà a Baselice?
Occupandomi nei prossimi mesi del montaggio del film, ogni giorno avrò davanti agli occhi immagini vive di Baselice. Sarà come non esser mai andato via.

C’è qualcuno che vuole ringraziare in particolare?
Queste è una delle domande che mettono in crisi un regista. (L’altra è “di cosa parla il suo film?”). La lista è talmente lunga… rischio inevitabilmente di dimenticare qualcuno. In ogni caso, aver avuto il totale supporto dell’Amministrazione comunale di Baselice ha permesso di lavorare e realizzare il film in condizioni ottimali. Abbiamo avuto ospitalità anche dal Comune di Foiano. E la disponibilità del comune di San Bartolomeo in Galdo. I vigili urbani di Baselice hanno facilitato la presenza della nostra troupe in punti delicati della viabilità. La parrocchia di San Leonardo Abate ha abbracciato il nostro progetto con un affetto e una disponibilità commoventi, permettendoci di filmare nella chiesa di San Leonardo e Sant'Antonio. L’associazione teatrale ‘Li Janare’, ha fornito un bel po’ dei suoi bravissimi attori. L’elenco dei miei ringraziamenti andrebbe avanti all'infinito e non può che essere incompleto. La verità è che vorrei avere la possibilità di stringere la mano ad uno ad uno a tutti gli abitanti di Baselice per ringraziarli dell’ospitalità, la disponibilità e la creatività che hanno donato al film. Ma vorrei anche chiedere scusa a tutti per la pazienza, il disturbo e l’inevitabile invadenza che un set cinematografico porta con sé. Grazie.

benevento.ottopagine.net

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