martedì 18 giugno 2013

Petrolio, Dommarco: «Barricate e informazione contro i pozzi»

Tenersi pronti alle barricate e seguire attentamente tutti i processi sfruttando le opportunità che la legge offre. E’ la linea indicata da Pietro Dommarco ai cittadini sanniti impegnati nella lotta contro i petrolieri. Trentaquattro anni, lucano, Dommarco è autore di ‘Trivelle d’Italia’, fortunato testo che ha denunciato il proliferare dei progetti di ricerca di idrocarburi in Italia. Il best-seller è stato presentato nei giorni scorsi in alcuni centri della provincia in un tour conclusosi ieri ad Apice e Sant’Arcangelo Trimonte.

La caccia al petrolio negli ultimi anni si è intensificata con una autentica escalation di richieste di autorizzazione giunte sul tavolo del Ministero Sviluppo economico. Ne è testimonianza la provincia di Benevento, interessata più direttamente dai progetti ‘Pietra Spaccata’ e ‘Case Capozzi’ presentati dalla società britannico-ferrarese ‘Delta Energy’.

Entrambi sono in fase di autorizzazione ma per ‘Case Capozzi’, come riferito nei giorni scorsi dal nostro giornale, il Ministero ha preannunciato un diniego. Una notizia senz’altro positiva per gli oppositori delle trivelle ma non è affatto il caso di mollare la presa: «Ho avuto notizia – ha detto Dommarco confermando le dichiarazioni rese a Ottopagine dai rappresentanti italiani della società – che la ‘Delta Energy’ ha già controdedotto alle osservazioni del Ministero, dicendosi al contempo fiduciosa circa l’accoglimento dei propri chiarimenti. Bisogna tenere alta la guardia e prepararsi a fare le barricate per difendere il territorio. I governi, senza distinzioni di colore, spingono molto per la realizzazione di questi progetti. La lotta può apparire impari e in effetti è difficile, ma non impossibile. Cittadini e istituzioni, se fanno i passi giusti, possono inceppare i meccanismi delle società pe­trolifere. E’ accaduto ad esempio in Basilicata per un progetto che era già sul punto di partire e invece grazie ad alcune osservazioni avanzate da solo quattro cittadini l’iter si è bloccato. Ma per combattere questi colossi spalleggiati dai governi – ha ammonito Dommarco – occorre essere informati sulle norme che regolano la materia, lucidi nell’individuare i punti deboli delle procedure, determinati a portare avanti la battaglia. E il più possibile numerosi, coinvolgendo le persone sulla base di una semplice riflessione: se loro hanno interesse a contaminare il nostro territorio, noi ne abbiamo ancor più a difenderlo».

Piena contrarietà alle iniziative di ricerca di idrocarburi è stata espressa dal sindaco di Apice, Ida Antonietta Albanese: «Riteniamo che il petrolio non sia il futuro ma la devastazione delle nostre realtà. Abbiamo deliberato contro e siamo stati partecipi a tutte le occasioni di confronto che fin qui ci sono state. Continueremo a farlo ma spesso ci sentiamo quasi impotenti dinanzi a progetti molto più grandi di noi». Erminia Manserra, presidente della Pro loco e promotrice dell’incontro ad Apice, ha evidenziato la assoluta necessità di mettere insieme un movimento il più vasto possibile su un tema tanto importante. Stesso richiamo nelle parole di Nicola Colangelo, presidente del comitato civico ‘Codisam’ di Sant’Arcangelo Trimonte, fautore del tour di Dommarco nel Sannio. Il geologo Vincenzo Portoghese, fin dalla prima ora tra i più attivi nella battaglia contro le trivelle, ha evidenziato l’importanza di effettuare un monitoraggio preventivo delle aree coinvolte nei progetti. «In tal modo – ha spiegato – si potrà dimostrare in maniera incontrovertibile che l’inquinamento delle matrici ambientali è legato ai pozzi».

benevento.ottopagine.net

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