mercoledì 13 febbraio 2013

Petrolio, firma l'appello dei No triv Sannio

Noi cittadini, amministratori, membri di associazioni e di organizzazioni professionali della Provincia di Benevento, coscienti delle minacce che gravano sull’ecosistema locale e sulle economie che da esso dipendono, firmiamo questo appello a testimonianza del Nostro impegno contro le indagini petrolifere e per chiedere al ministro dell’Ambiente di proteggere in modo efficace il nostro territorio.

Considerato

che il territorio sannita presenta, come testimoniato da diversi studi scientifici, aree ancora incontaminate, rispetto al resto del nostro Paese l’assenza di misure efficaci che permettano di proteggere dalla contaminazione aria, suoli, acque superficiali e sotterranee e di tutelare quindi dalle minacce delle perforazioni risorse che sono strategiche per le comunità locali;

che le comunità locali hanno necessità di un modello economico ecosostenibile e che i settori sui quali si vuole puntare sono: agricoltura di qualità, zootecnia, turismo, energia rinnovabile;

che la ricerca e lo sfruttamento di idrocarburi rappresenta un grave rischio per l’ecosistema e per le economie che da esso dipendono, come ampiamente dimostrato in diversi studi scientifici in varie parti del Mondo dove estrazione, utilizzo e trasporto di petrolio hanno gravemente compromesso attività agricole, turismo, biodiversità e non ultimo la salute della popolazione residente;

il rapporto costi/benefici che fa pendere la bilancia solo ed esclusivamente dalla parte dei costi per le comunità locali e che gli unici benefici sono solo di natura economica e ad esclusivo vantaggio delle compagnie petrolifere (la stessa Regione Campania non incasserà nulla come già accaduto e ancora accade in altre Regioni italiane).

Chiediamo
che il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio si impegni ad agire in maniera rapida, coraggiosa, intelligente ed incisiva per il blocco immediato di ogni processo di autorizzazione per progetti di ricerca e perforazione.

Vogliamo,
nei nostri territori, che le attività economiche debbano servire l’interesse generale, il bene comune o bene pubblico come è normale che sia in un Paese moderno e democratico e che non si sostenga un modello economico obsoleto e retrogrado.

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