venerdì 8 febbraio 2013

No Triv: ecco come e dove vogliono cercare petrolio


Fermare le trivelle e salvare il territorio. Con questo obiettivo il coordinamento No Triv Sannio ha dato vita al primo incontro di autoformazione per far comprendere alla popolazione i rischi che le trivellazioni petrolifere comportano per l'ambiente e il territorio sannita. A relazionare il geologo Roberto Pellino, che partendo da un'analisi geomorfologica dell'area interessata dai progetti di ricerche petrolifera, ha messo in rilievo le possibili incidenze sul territorio.

Pellino ha poi spiegato come avvengono le ricerche di petrolio. Il primo passo da compiere è l'indagine geosismica. Compiuto questo primo step con esito positivo, si passa alla creazione di pozzi esplorativi. Tra il 1961 e il 1982 i cercatori di oro nero hanno già trivellato alcune parti del Sannio. Nel corso degli anni nella provincia di Benevento sono stati relizzati 17 pozzi. Due hanno anche dato petrolio. Ma alcune conseguenze di quell'attività di ricerca si fanno sentire ancora oggi: un pozzo realizzato nell'area di San Marco dei Cavoti oggi è nella lista dei siti da bonificare della Regione Campania.

L'area interessata dalle trivellazioni degli anni passati è quasi la stessa che oggi è inserita nei due progetti della Delta Energy: Case Capozzi e Pietra Spaccata. Una zona tra il Fortore, il medio Calore e l'Irpinia che se, come spiega il geologo, non si caratterrizza dalla presenza di particolari serbatoi idrici, è però attraversata da fiumi importanti come il Calore, l'Ufita, il Tammaro e il fiume Fortore. Si può così immaginare il danno che si provocherebbe per un'eventuale fuoriuscita di inquinanti dai pozzi. Non mancano certo gli esempi di eventi simili. Nella vicina Basilicata, terra di petrolio, la diga del Pertusillo è completamente inquinata.

Altro tema che accende l'attenzione di chi si oppone alle trivellazioni è la paura per le conseguenze di effettuare trivellazioni in una zona sismica. La zona dei progetti di ricerca ricade infatti in una zona a sismicità medio-alta. Unanime il giudizio negativo dell'assemblea sui progetti di ricerca di idrocarburi nel Sannio. Un no che non mancherà di farsi sentire con future iniziative.

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