martedì 1 gennaio 2013

Se solo potessero, ci ridurrebbero anche l’aria per respirare

di Angelo Iampietro

Quelle elemosine concesse negli anni addietro circa i collegamenti su strada con altri centri (Baselice con S. Bartoleo in Galdo, Castelvetere in V.F, Benevento, Campobasso, ecc.) da e per il Fortore più in generale con autocorriere di linea, come servizio pubblico essenziale per la nostra crescita civile e culturale, pian piano ce le stanno riducendo; del resto gli abitanti della Valfortore hanno sempre vissuto di speranze perdute.

Una prima speranza fu quella di vedere aperto l’ospedale di S. Bartolomeo in Galdo; speranza che ci ha accompagnato per decenni e che poi è caduta come le foglie in autunno, che non restano attaccate ai rami neanche se le si vogliono incollare con il “bostik” o legare con resistente filo.

Speranza di una viabilità migliore per un territorio tanto bisognoso di una nuova arteria di collegamento con il capoluogo, considerando la sua orografia, con la montagna da valicare d’inverno con la nebbia e la neve.

Una realtà, questa sì, che ha visto la Valfortore, forse illudendosi, dare molto ai politici di turno senza che questi si attivassero minimamente per darle, non dico tutto quello che le toccava, ma almeno una minima parte che altre popolazioni, nelle nostre stesse condizioni, avessero.
Nulla di tutto ciò!

Speranza che il territorio fortorino fosse potenziato con qualche attività che consentisse una reale crescita economica per impedire una ulteriore emigrazione delle nuove leve, di cui molti con elevato livello culturale.
Speranza di difendere un territorio, che a quanto leggo, potrebbe essere compromesso con perforazioni del suolo per la ricerca petrolifera.

Dei pali eolici non aggiungo nulla: si sa già molto…!. E ci sarebbe ancora tanto da dire... Avere notizia che di qui a qualche mese sarà eliminato il servizio di autolinea sulla tratta di collegamento tra Baselice-S. Bartolomeo- Campobasso è di una gravità inaudita per il danno che essa arreca all’intera popolazione fortorina; si toglierebbe la possibilità di raggiungere S. Bartolomeo in Galdo a quei Baselicesi, per lo più anziani e soli, che necessitano delle inderogabili visite medico-specialistiche presso l’ospedale virtuale “P. Pio”in orari meno disagevoli per loro, sia per l’andata, sia per il ritorno.

L’eliminazione della linea suddetta, decisa dall’Etac, a quanto è dato apprendere, di fatto, impedirà, in primis, l’iscrizione e la frequenza dell’ateneo universitario del capoluogo molisano, dove sono iscritti, alle varie Facoltà, molti ragazzi della Valfortore. E’ un dato di fatto che molti degli iscritti a quella Università sono pendolari, per cui, eliminando il collegamento, gli attuali fruitori di questo servizio saranno fortemente danneggiati perché costretti o a dimorare in loco e, quindi, sostenere maggiori spese o rinunciare per sempre ad un diritto oggettivo: lo studio.

In passato un ministro, poco sensibile ai bisogni dei più deboli, ebbe a dire: ”…con la cultura non si mangia…”. Con la cultura – affermo - si mangia e come!!!.
La cultura esprime tante professionalità necessarie ed è la base della ricerca; con essa si fa il progresso, perché fornisce, per la produzione di beni e servizi, gli strumenti necessari per essere competitivi e, quindi, creare nuove opportunità di lavoro.

Con l’eliminazione del collegamento, di cui ho parlato, nella nostra zona ci sarà più emarginazione, meno possibilità di crescita culturale e limitazione di quella futura, già attualmente gravemente compromessa.

Gli altri fruitori di questo primario servizio di trasporto pubblico sono le tante persone che utilizzano le strutture sanitarie per visite o ricoveri in Campobasso, e non sono poche.

A queste due categorie se ne aggiungono altre, che, per varie ragioni, hanno bisogno di raggiungere Campobasso con il servizio di linea. Venendo esso meno, sono tanti i cittadini di Baselice e di S. Bartolomeo, che si sentiranno meno cittadini di altri per le opportunità a cui dovranno rinunciare, per il venir meno di un servizio che, inevitabilmente, sopprimerà di fatto l’utilizzo di altri servizi, di cui prima fruiva.

E’, perciò, interesse che tutta la popolazione non faccia orecchio da mercante e che si attivi perché questo essenziale servizio di collegamento di linea tra Baselice – S. Bartolomeo – Campobasso non venga soppresso.
Se così dovesse essere, si tenga bene in mente che da Febbraio 2013 saremo meno cittadini di altri cittadini di altre realtà geografiche.


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