domenica 2 dicembre 2012

Il Fortore a rischio, si prospettano altre trivellazioni

Per l'Associazione "Generoso Simeone" c'è correlazione con gli eventi sismici

La terra trema e non risparmia neppure le zone considerate un tempo a bassissimo rischio terremoti, come l’Emilia Romagna.L’Italia si piega ai facili guadagni ottenuti sulla pelle del nostro amato e bel territorio e l’opinione pubblica rimane in silenzio e la politica tace e la stampa non riesce da sola a risvegliare le coscienze.Eppure non c’è da star tranquilli, perché il risultato di anni di politica affaristica cominciamo visibilmente a pagarlo e a pagarlo sulla nostra pelle. Ci stanno uccidendo, insieme a noi muoiono le nostre terre, la nostra storia. Ci stanno uccidendo per sbavare l’eccesso di brama di ricchezza sui soldi acquisiti dall’offesa al sottosuolo e l’Italia viene dilaniata nel ventre e insudiciata.

L’estate 2012 si è parlato tanto di trivellazioni e di ricerca dell’oro nero, perché l’ultima geniale idea del Ministro Passera è far calare il PIL aumentando i pozzi di Petrolio in Italia e facendo dell’Italia un corridoio del gas che corre verso l’Europa. Questo a discapito dell’altro settore, quello delle energie alternative che ora si vede ridimensionati gli incentivi.

Così dopo Nusco e Santa Croce è stata individuata un’altra zona da trivellare dal nome convenzionale di “Pietra Spaccata” che interesserà i comuni di: Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Castelvetere in Val Fortore, Circello, Colle Sannita, Foiano di Val Fortore, Fragneto l’Abate, fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti.

Le società londinesi vengono con la solita spocchia ad investire su una terra che già anni fa, parliamo del 1861, hanno a lungo depredato e ci vengono, come allora, con il lasciapassare del governo italiano, ma spero non con la complicità ultima dei Comuni.

Le attività estrattive causano pericolose fratture nel sottosuolo, in seguito all’utilizzo di sostanze chimiche aggressive e violente, nocive per la terra e di conseguenza per la nostra salute. Eppure come dimostrano ricerche ultimamente pubblicate da Legambiente il Petrolio in Italia è poco ed estrarlo sperando di arricchirsi è una vittoria di Pirro.

Noi non abbiamo soldi, non abbiamo potere, abbiamo soltanto una coscienza ed in nome di quella continueremo a dare voce a chi competentemente, analizzando la situazione ambientale italiana, si impegnerà a denunciarla e continueremo a parlarne, a scriverne, ad urlare se necessario attraverso la organizzazione di banchetti informativi, seminari universitari video intervista e tanto altro.

Perché la verità è che ci stanno uccidendo tutti e che noi non possiamo rimanere ancora zitti, ma dobbiamo rispondere eloquentemente che la nostra terra non si tocca!

www.lunaset.it


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