lunedì 21 marzo 2011

Ospedale di San Bartolomeo, ecco la lettera inviata dal Comune a Caldoro


Egregio Sig. Presidente,ci rivolgiamo a Lei, quale Presidente della Regione Campania nonché Commissario Straordinario alla Sanità, per esprimere la nostra rabbia e la nostra profonda indignazione per una sanità che viene costantemente negata ai cittadini di San Bartolomeo in Galdo.

Come Lei certamente saprà, il Comune di San Bartolomeo in Galdo (Provincia di Benevento), terra di confine tra Campania, Puglia e Molise, ha il “triste” primato italiano del più vecchio Ospedale mai realizzato (l’Ospedale Padre Pio, questo il nome voluto nel 1997 con tanto di cerimonia solenne).

La prima pietra fu posizionata nel 1962; i lavori furono ultimati intorno alla metà degli anni settanta, dopo una prima catena di ritardi, dovuti anche ad un terremoto.
I nostalgici ricordano ancora la prima clamorosa protesta, era il 1980 e furono inviate oltre mille cartoline all’allora Presidente della Repubblica, Sandro PERTINI, per chiedere l’immediata apertura della struttura.

Ospedale, ovviamente, mai aperto, ma sempre rinnovato nella struttura, negli impianti e nelle idee progettuali. Numerosi anche i concorsi espletati, legati alla necessità di assumere personale medico, infermieristico ed amministrativo.
Per aiutare a meglio comprendere la dinamica di questa incredibile e triste storia è opportuno ripercorrere brevemente quanto è avvenuto negli anni più recenti.
Nel 1994 veniva ribadita la necessità di apertura dell’Ospedale di San Bartolomeo in Galdo, tant’è che la Regione Campania istituiva il Sistema regionale per l’Emergenza Sanitaria (Legge Regionale n.2 del 11.01.1994) e definiva l’Ospedale di San Bartolomeo in Galdo P.S.A. (Pronto Soccorso Attivo), inserendolo come tale nel Piano Regionale Ospedaliero (L.R. n. 2 del 1998).

L’Ospedale avrebbe avuto 133 posti letto, con reparti di medicina, chirurgia, ostetricia etc…, e tutti i servizi di un Ospedale, compreso un Pronto Soccorso.
Nell’anno 2002 l’A.S.L. cambiò il modello P.S.A. e ridusse i posti letto previsti a 90 (Del. n.87 del 21.03.2002). Venne introdotto il modello di Ospedale di Comunità e progettata l’attivazione nell’Ospedale di un Presidio SAUT e un punto S.T.I. (Servizio Trasporti Infermi) per gestire le emergenze del territorio. L’Ospedale definito “aperto al territorio” avrebbe risposto meglio alle esigenze della popolazione.
Nel 2008, con la Legge Regionale n.16 del 28.11.2008, la programmazione per l’Ospedale di San Bartolomeo in Galdo scende a 20 posti letto di area medico-chirurgica e 4 di area critica, per un totale di 24 posti letto.

Nel frattempo, correva l’anno 2005, per non vanificare, si diceva, la rilevante spesa economica già sostenuta per il completamento dell’Ospedale “Padre Pio” e per venire incontro alle esigenze sanitarie della zona fortorina, con apposita delibera dell’Azienda Sanitaria si prevedeva l’apertura a San Bartolomeo in Galdo di un PSAUT (individuato nella normativa regionale quale struttura di primo intervento in cui è prevista l’assistenza medica per casi di minor complessità, la osservazione medica breve e la piccola chirurgia).

Anche in questo caso, però, solo un susseguirsi di promesse e annunci, oltre, ovviamente, ad un notevole spreco di danaro pubblico per lavori di adeguamento strutturale ed impiantistico nella struttura.
Si riportano, di seguito, alcune delle dichiarazioni rese dal management dell’A.S.L. BN1.

Da “il Mattino” del 06.03.2009: “Sembra che il ritardo sull’apertura del PSAUT all’interno del complesso ospedaliero e già dotato dell’attrezzatura necessaria, sia dovuto alla verifica dell’utilizzo del generatore che dovrà garantire la continuità per l’erogazione dell’energia elettrica. Trattandosi di un pronto soccorso, il PSAUT deve essere dotato di ogni macchinario che consenta ad un medico chirurgo di poter operare in caso di urgenza per stabilizzare il paziente. Si attende quindi solo l’attestazione da parte dei tecnici del funzionamento del gruppo di continuità e si procederà all’inaugurazione del nuovo PSAUT di San Bartolomeo in Galdo. Non solo spiega ZERELLA, ma faremo in modo di rendere attivo anche l’eliporto che garantirà sicuramente un trasporto presso centri attrezzati e di eccellenza dei pazienti stabilizzati nel PSAUT”.

Da il “Sannio Quotidiano” del 08.09.2009: “Aprire entro l’anno due nuovi pronto soccorso in provincia. E’ l’obiettivo al quale sta lavorando l’Asl Bn1 per potenziare i servizi sanitari territoriali. Si tratta dei cosiddetti PSAUT (Pronto Soccorso Attivo Urgenze Territoriali), strutture di primo soccorso territoriale attive 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno. I due nuovi presidi saranno realizzati nei Distretti Sanitari di San Bartolomeo in Galdo e Montesarchio, a servizio dei comprensori fortorino e caudino. A San Bartolomeo il Pronto Soccorso attivo sarà localizzato presso l’Ospedale “San Pio”. L’attivazione prescinde dall’apertura del nosocomio fortorino: “Contiamo di poter attivare il presidio PSAUT in tempi brevi –spiega il Direttore Sanitario dell’Asl Bn1, Tommaso ZERELLA- manca solo qualche adempimento burocratico. Speriamo di riuscire a dotare al più presto, magari entro la fine dell’anno, il distretto fortorino della importante struttura”.
L’anno, però, si chiude con un nulla di fatto.

Inizia il 2010!!! Con il decreto n.8 del 9 marzo 2010 (Riorganizzazione rete ospedaliera della Provincia di Benevento), il Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro del settore sanitario, preso atto che con nota n.28768 del 23.02.2010 la A.S.L. BN comunicava che “nell’Ospedale di San Bartolomeo in Galdo sono stati ultimati i locali per il PSAUT che potrebbe essere attivato da subito”, decretava l’apertura del PSAUT nel presidio di San Bartolomeo in Galdo.

All’indomani questi i titoli dei giornali:

Da “Il Sannio Quotidiano” del 10 marzo 2010: “A San Bartolomeo in Galdo PSAUT attivo entro due settimane”; da “Il Mattino” del 10 marzo 2010: “Fra quindici giorni il Saut a San Bartolomeo in Galdo”.
Dopo continui rimandi e slittamenti si arriva al mese di giugno.
Da “Il Mattino” del 26 giugno 2010: “A San Bartolomeo in Galdo, altro fronte caldo della sanità sannita, cresce il malcontento per la mancata apertura del PSAUT, ubicato in quella che avrebbe dovuto essere la sede dell’ospedale. All’inizio di giugno Domenico Iuliano, il direttore del Distretto sanitario di S. Bartolomeo, aveva assicurato che l’apertura era ormai questione di giorni; da allora, però, non si sono registrate novità di sorta”.

Quello che segue è una civile azione di protesta dei sottoscritti amministratori comunali davanti alla sede dell’A.S.L. BN1, durata una decina di giorni, che culmina il 5 luglio con l’adozione da parte dei Commissari A.S.L. (LACATENA – SPINOSA – MARCHIELLO) della delibera n. 263, che prevede “di attivare il PSAUT di San Bartolomeo in Galdo in esecuzione del decreto n.8 del 9 marzo 2010 a firma del Sub Commissario ad acta, nelle more della definitiva riorganizzazione del sistema di emergenza territoriale 118 della ASL Benevento”.

Sembrava cosa fatta, ma invece l’apertura viene ancora una volta rimandata.
Intanto, via i vecchi Commissari, viene nominato nuovo Commissario Straordinario dell’ASL BN1 il Prof. Enrico DI SALVO, il quale, il 30 agosto, in visita a San Bartolomeo in Galdo, promette l’attivazione del PSAUT a partire dal 1 ottobre.
Da “Il Sannio Quotidiano” del 31 agosto 2010: “C’è una nuova data per l’apertura del pronto soccorso territoriale di San Bartolomeo in Galdo. L’atteso PSAUT fortorino potrebbe essere attivato dal prossimo 1 ottobre, data indicata direttamente dal commissario straordinario dell’Asl, Enrico Di salvo, recatosi ieri sul posto per un incontro con i cittadini e le autorità locali”.
Purtroppo, nemmeno questa volta la data viene rispettata.
Da “Il Mattino” del 6 ottobre 2010:”Di Salvo: l’ospedale di Cerreto chiude e da oggi PSAUT attivo. S. Bartolomeo parte a novembre”.

Si giunge, così, all’adozione da parte del Commissario Straordinario della deliberazione n.103 del 08.10.2010, con la quale si prevede “di istituire e rendere attivo, con decorrenza 3 novembre 2010, il PSAUT presso la sede della Struttura Ospedaliera di San Bartolomeo in Galdo, oggetto di riconversione in Struttura Polifunzionale per la Salute (SPS), trasferendo in toto il SAUT di Foiano Valfortore (ambulanza, personale sanitario medico e non medico ed autisti soccorritori) presso l’istituendo PSAUT di San Bartolomeo in Galdo; utilizzando il contingente medico di 6 unità del SAUT di Foiano V. come postazione medica fissa dello PSAUT di S. Bartolomeo in Galdo; recuperando in isorisorse il restante personale infermieristico, necessario alla postazione fissa dell’istituendo PSAUT di S. Bartolomeo in Galdo, dalla riorganizzazione del sistema di emergenza territoriale nella quota parte affidata al RTI Sani.T-Modisan ”.

Successivamente, a seguito della richiesta di alcuni Sindaci del Fortore che invitavano il prof. Di Salvo a rivedere la propria decisione, il 28 ottobre veniva indetta presso la sede A.S.L. di Benevento una riunione in cui veniva stilato e sottoscritto un documento che faceva slittare alla data del 1 dicembre 2010 l’attivazione del PSAUT a San Bartolomeo in Galdo.
Sta di fatto che il 2010 si chiude, due mesi del nuovo anno sono già passati, ma l’apertura del PSAUT, a ben vedere, resta ancora una chimera.
A questo punto viene da domandarsi: quanta altra pazienza dovrà ancora avere il popolo di San Bartolomeo in Galdo?
 
Facciamo appello, quindi, alla Sua autorevolezza e Le chiediamo, pur consapevoli di tutte le difficoltà in cui si dibatte, di intervenire in prima persona e di fare tutto il possibile affinché questa triste vicenda possa finalmente concludersi e nel miglior modo.

Ringraziando anticipatamente per la sensibilità e l’attenzione che sicuramente riterrà di offrire alla problematica, Le rivolgiamo l’invito a visitare in forma ufficiale la città di San Bartolomeo in Galdo, certi che la visita sarà di incoraggiamento per la nostra comunità e le sue Istituzioni.
Con osservanza.

Gli Amministratori Comunali:
SANGREGORIO Vincenzo, GAROFALO Matteo, PEPE Fernando, FIORILLI Gianpaolo, FERRO Salvatore, PACIFICO Antonio, BUCCIONE Francesco, MONACO Antonio, SPALLONE Alessandro, PEPE Raffaele, CATULLO Pasquale G. e RICCIARDI Giovanni

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Una volta si diceva:"Campa cavallo ché l'erba cresce".
In riferimento all'apertura dell'Ospedale "S. Pio" di S. Baretolomeo in Galdo (BN), dopo i tanti rinvii con nuove sigle e modalità di utilizzazione, posso solo affermare che: "L'erba continua a crescere, mentre il cavallo, ricoverato già da più lustri in una struttura geriatrica, è venuto meno". Di esso (cavallo), solo un'immagine fotografica può tenere accesa l'illusione.
Che sia il contrario di quanto affermo...lo e melo auguro.
Anonimo

Anonimo ha detto...

Ma Voi pensate veramente che il Governatore Caldoro (o chi per lui) legga questa lunga e ben argomentata lettera e decida conseguentemente ?
Posto che la condivido interamente, Vi ricordo che il Governatore Caldoro ha rifiutato di ricevere noi del Comitato propotori di una petizione popolare contro l'aumento dei tiket dal 1/10/2011 con circa 100mila firme raccolte in tutte le province della Campania.
Lo sa anche chi mastica appena di diritto che contro gli atti amministativi ingiustificati sono utili solo i RICORSI (infatti contro l'aumento dei tiket abbiamo presentato ricorso al TAR) ma riguardo i ritardi e le vergognose vicende dell'Ospedale di S. Bartolomeo sono ipotizzabili diversi tipi di azioni AMMINISTRATIVE, CIVILI e PENALI non lettere aperte o appelli generici.
L'Associazione SESAMO onlus ed il Polo territoriale di San Bartolomeo in Galdo sono a disposizione.
dott. Vittorio Conte, Vice-Presidente Assoc. Volontariato SESAMO onlus