lunedì 5 aprile 2010

Cgil: Zaccaria Spina non perseveri, si paghino gli stipendi ai 17 lavoratori in mobilità

Postiamo l'articolo apparso nei giorni scorsi su ilquaderno.it sulla vicenda dei 17 dipendendi della Comunità montana del Fortore.

Il segretario provinciale della Cgil, Funzione Pubblica, Felice Zinno torna a criticare, in nuna nota per la stampa, il presidente della Comunità Montana del Fortore, Zaccaria Spina. Scrive Zinno che “non sono bastate le continue insistenze da parte dei lavoratori, dei sindacati, di alcuni sindaci che hanno mostrato la loro sensibilità, nonché delle istituzioni competenti, tutte orientate verso l’ unico obiettivo della salvaguardia della dignità e del posto di lavoro dei 17 dipendenti collocati in mobilità” in detta Comunità. “Qualche giorno fa - prosegue Zinno - si è toccato il fondo allorquando abbiamo assistito a un’intervista del signor Spina che ha dichiarato di non essere mai stato a conoscenza di tentativi di conciliazione messi in piedi dai sindacati presso l’ Ufficio Provinciale del Lavoro di Benevento, asserendo altresì che nessun’altra Istituzione ha contattato la Comunità Montana in merito alla vicenda della mobilità dei lavoratori che hanno manifestato quotidianamente la loro contrarietà a tali atti del presidente.

Ebbene, il presidente, non può non sapere cosa succede nella Comunità Montana a lui rappresentata, né può non leggere le righe riguardanti le iniziative che i sindacati hanno intrapreso nei confronti dell’Ente come, ad esempio, il doppio tentativo di conciliazione di cui anche la Prefettura era a conoscenza, e che per ben due volte è saltato a causa di una programmata assenza da parte dei rappresentanti dell’Ente, ai quali, per altro, tali iniziative erano state comunicate ufficialmente a mezzo fax di cui si conservano tuttora le ricevute di invio“.
“Per cui abbia il coraggio - conclude la Cgil - Spina di ammettere le proprie manchevolezze, errare è umano, ma perseverare è diabolico! Il presidente oltre al danno della messa in mobilità ha praticato anche la beffa di non corrispondere a queste persone gli stipendi già di per sé ridotti all’ 80%, che la legge prevede siano invece corrisposti. Nella speranza che la Pasqua sia portatrice di una ventata di lucidità, porgiamo gli auguri alle 17 famiglie che attendono ancora lo stipendio. La FP CGIL rimane vicino alla loro battaglia“.

www.ilquaderno.it

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