lunedì 7 dicembre 2009

I sacrifici del Fortore

Riceviamo e postiamo

di Paolo Mascia*

Caro Antonio, al di là delle fortissime perplessità personali sul fatto che si possa autorizzare la costituzione di un parco eolico senza “ascoltare” il Comune interessato, condivido l’amarezza del sindaco di San Giorgio la Molara e soprattutto dei cittadini di tale paese.

È triste sapere che ciò avviene in nome dell’interesse pubblico, della pubblica utilità, ancorati ad uno Stato che sino ad oggi si è mostrato insensibile ed irriconoscente alla gente del Fortore; non è intervenuto ad esempio, come si doveva, nell’assurda vicenda dell’ospedale di San Bartolomeo in Galdo, e non si è esitato nel tentare la sostanziale privazione del servizio di continuità assistenziale.

Non che il sacrificio del territorio debba essere controprestazione per una sanità efficiente, ma che si abbia almeno il garbo di evidenziare il particolare contributo del Fortore.
In fatto di sacrifici, non c’è che dire, il Fortore è ai primi posti.

Nello specifico caso dell’insediamento eolico di San Giorgio la Molara, ad onor del vero, sento di dover citare un articolo apparso tempo fa (3 giugno 2009) sul sito www.foiano.info, parimenti triste, per altro verso, se vero.
Si esponeva, in tale articolo, che la Commissione Via della Regione Campania (seduta del 27 maggio 2009), per la prima volta dopo 14 anni, aveva negato l’istallazione di un impianto eolico, anche nel territorio di San Giorgio la Molara,ritenendolo lesivo del paesaggio.

In particolare nelle motivazioni del parere negativo, l’organismo regionale avrebbe chiarito che “nel Sannio si riscontra un numero ormai elevatissimo di aerogeneratori che occupano in modo massiccio il territorio montano della provincia di Benevento, con particolare riferimento ai rilievi dei comprensori del Fortore e dell’Alto Tammaro”.

Al di fuori di ogni riferimento a casi particolari, quale comune cittadino mi sento sicuro di affermare che l’interesse alla tutela del paesaggio, del territorio e dell’ambiente si dimostra adottando, senza esitazioni ed in tempi non sospetti, gli opportuni strumenti di tutela che l’ordinamento pure offre.
In tanti casi, anche attuali, gli enti locali spesso non si preoccupano di tutelare come si dovrebbe ciò che ci circonda.


*Avvocato

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