mercoledì 2 settembre 2009

Archeologia nel Fortore alla luce dei nuovi studi


Archeologia nel Fortore alla luce dei nuovi studi.
Per un progetto di Carta del Patrimomio Culturale


Riccia, Piano della Corte, 5 settembre 2009, ore 17.00

L’Associazione Trediciarchi ha tra i suoi compiti statutari quelli di svolgere attività di studio, di ricerca, di informazione e di documentazione per favorire la conoscenza dell’area del Fortore molisano-pugliese-campano e contribuire sia al recupero del suo patrimonio storico, artistico, demoetnoantropologico, archeologico, naturalistico e ambientale, sia alla riscoperta di una comune identità che trova fondamento nelle affinità etniche, culturali ed economiche di una popolazione evolutasi in un territorio orograficamente omogeneo.

L’area del Fortore è stata frequentata fin dai tempi remoti da gruppi umani che hanno lasciato tracce più o meno consistenti del loro passaggio e della loro permanenza. La valle, il fiume ed i suoi affluenti maggiori sono stati utilizzati come vie di comunicazione privilegiate, nell’ambito di un territorio particolarmente impervio.

Oggetti più antichi, arnesi e armi di selce, si ritrovano cospicui in molte zone, ma è grazie alle migrazioni prima di popoli Umbro-Sabellici (Sanniti) e poi di quelli favoriti dai Romani (Liguri Bebiani e Liguri Corneliani) che nell’intero areale fortorino fioriranno piccoli e grandi insediamenti, le cui testimonianze si rinvengono negli agri di Riccia, Macchia Valfortore, Gambatesa, Tufara, Gildone, Jelsi, Colle Sannita, S. Bartolomeo in Galdo, Baselice, S. Croce del Sannio, S. Marco dei Cavoti, Circello, Carlantino, Celenza Valfortore, Pietramontecorvino.
Nel contesto di questo risvegliato interesse archeologico si inserisce l’organizzazione, da parte dell’Associazione Trediciarchi e del Comune di Riccia, di un Convegno, con il quale fare il punto sugli studi intrapresi e sui progressi delle campagne di scavo che da diversi anni interessano l’area.

Alla manifestazione – intitolata “Archeologia nel Fortore alla luce dei nuovi studi. Per un progetto di Carta del Patrimomio Culturale” e prevista per Sabato, 5 settembre 2009, alle ore 17, a Riccia, presso la Sala Convegni “Beato Stefano” situata nel centro storico del paese – hanno dato il loro sostegno le tre Comunità montane fortorine, numerose amministrazioni locali, accademici e studiosi di archeologia che da diverso tempo operano nei suddetti luoghi.

Il Convegno, coordinato dal presidente dell’Associazione Trediciarchi Antonio Santoriello, sarà introdotto dal sindaco di Riccia, Micaela Fanelli e, a seguire, porteranno i loro saluti i rappresentanti delle tre Comunità montane: Mario Giuseppe Martino (Comunità montana del Fortore molisano), Zaccaria Spina (Comunità montana del Fortore), Ernesto Cicchetti (Comunità montana dei Monti Dauni Settentrionali) e i sindaci dei comuni fortorini presenti. La relazione introduttiva, intitolata “Il Sannio e il progetto Valle Tappino – Media Valle del Fortore”, sarà tenuta dal noto studioso Gianfranco De Benedittis. Sarà affidato a quattro giovani ricercatori il compito di presentare i ritrovamenti archeologici di alcune principali località dell’area e le loro considerazioni in materia: Enzo Cocca, “Baselice dalla preistoria al Medioevo: aree a rischio archeologico”; Antonio Mandrone, “La zona archeologica di Castelmagno a San Bartolomeo in Galdo”; Antonella Frangiosa, “Carlantino tra storia degli studi e nuovi spunti di ricerca archeologica”; Andrea Capozzi, “Riccia: i siti di Campo San Pietro, Pesco del Tesoro, Cerignano”.

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