venerdì 10 luglio 2009

Sindaci del Sannio "denuclearizzate" i vostri territori



Egregio Sindaco,
sembra proprio che il governo abbia deciso di riaprire la stagione nucleare in Italia con l’obiettivo di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. Per raggiungere questo obiettivo nel nostro Paese si dovranno localizzare e costruire almeno 8 centrali nucleari simili a quella in costruzione attualmente in Finlandia, la più grande al mondo.

Riteniamo che questa scelta sia estremamente dannosa per lo sviluppo del nostro Paese. Il nucleare, a 22 anni dall’incidente di Chernobyl, non solo pone ancora gravissimi problemi di sicurezza, ma è anche una fonte energetica costosa, che non abbasserà affatto la bolletta energetica nazionale,non ridurrà la nostra dipendenza dall’estero e non ci permetterà di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall’accordo europeo 20-20-20 (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici).
Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, causa le ingentissime risorse necessarie per sostenere questa avventura, abbandonerebbe qualsiasi investimento per lo sviluppo delle rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza, che sono invece le soluzioni più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici, e rinuncerebbe alla
costruzione di quel sistema imprenditoriale innovativo e diffuso in grado di competere sul mercato globale, che ad esempio in Germania occupa ormai 250.000 lavoratori.

E’ per questi motivi che la nostra associazione ha deciso di promuovere presso tutti i Comuni, le Province e le Regioni d’Italia una campagna nazionale per la dichiarazione dei territori “denuclearizzati”, che sono contrari alla produzione di energia dall’atomo, rinunceranno ad ospitare centrali nucleari e garantiranno la massima trasparenza e partecipazione nel processo di individuazione di siti di stoccaggio per i rifiuti radioattivi, derivanti anche dal decommissioning
delle centrali dismesse dopo il referendum del 1987.

L’adesione alla nostra iniziativa dell’amministrazione da Lei guidata sarebbe un segnale di attenzione rivolto alla sicurezza dei cittadini del suo territorio e rafforzerebbe la proposta di un modello energetico innovativo, pulito, sicuro ed economico, che esclude il nucleare e che punta alla produzione di energia dalle fonti rinnovabili e al miglioramento dell’efficienza, puntando sul gas
come fonte fossile di transizione, a un sistema dei trasporti più sostenibile, a un sistema produttivo e a insediamenti residenziali meno energivori.

A tal fine Le alleghiamo una bozza di ordine del giorno da sottoporre all’attenzione del consiglio comunale che, una volta approvato, potrà essere inviato per posta al seguente indirizzo: Legambiente, Via Salaria 403, 00199, Roma - Alla cortese attenzione di Giorgio Zampetti, in modo che se ne possa dare adeguata comunicazione pubblica anche a livello nazionale. Ringraziandola per la cortese attenzione, Le invio i miei più cordiali saluti.

*Presidente nazionale di Legambiente

http://www.legambiente.it/

1 commento:

Anonimo ha detto...

il nucleare non è certo la soluzione... bisognerebbe puntare sull'ottimizzazione dei consumi elettrici, inutile avere picchi di consumo nelle ore diurne per poi sperperare migliaia di MW di notte.

Antonio