lunedì 1 dicembre 2008

2020 La fuga dal Meridione


Postiamo stralci di un interessante articolo apparso oggi su republica.it. Grazie alle politiche del centrodestra nei prossimi anni riprenderà con maggiore vigore l'emigrazione dal Sud al Nord. Insomma ancora una volta centinaia di migliaia di meridionali diventeranno "esercito di riserva" degli imprenditori settentrionali, con buona pace della Lega nord. Manodopera - sempre più intellettuale - a basso costo per far ripartire l'economia del Nord. Questo sì che si chiama federalismo. Ma a senso unico. Com'è sempre stato dal 1861, da quando cioè i meridionali hanno conosciuto per la prima volta cos'è l'emigrazione. Ma la questione meridionale esiste ancora come grande questione nazionale?

(…) Secondo il rapporto Cittalia, pubblicato dalla Fondazione Ricerche dell'Anci (l'associazione dei comuni italiani) entro il 2020 la popolazione residente delle 11 città metropolitane crescerà del 3,2 per cento, ma con dinamiche diverse.
Tenderanno a spopolarsi le tre grandi città del Mezzogiorno, Bari, Napoli e Palermo; analoga la tendenza di Genova. Mentre Firenze, Milano, Roma e Bologna registreranno tassi di crescita quasi doppi rispetto alla media nazionale, confermando, osservano i ricercatori dell'Anci, "l'esistenza di consistenti tendenze migratorie Sud-Nord". Il Nord attrae meridionali e stranieri. Che l'emigrazione interna, dal Sud al Nord, sia ripresa da qualche anno nel nostro Paese lo attesta anche l'Istat, che lo ha sottolineato negli ultimi due rapporti annuali. Ma a fare la valigia per andare al Nord a cercare fortuna non sono solo i meridionali, come un tempo.

(…) I tassi di crescita città per città. Pertanto, da qui al 2020, la popolazione crescerà in misura molto diversa nelle 11 città metropolitane. Bologna registrerà un incremento del 7,3%, corrispondente a oltre 27.000 persone. Seguono Roma (+6,7%), Milano (+6,3%), Firenze (+5%), Torino (+3%), Venezia (+2,2%). Mentre Genova perderà il 3,6%, seguita dalle città meridionali: Bari -2,8%, Napoli -2,6%, Palermo -1,2%.
I problemi posti dall'aumento della popolazione. La tendenza della popolazione a concentrarsi nei prossimi anni in poche aree del Centro-Nord, rilevano i ricercatori dell'Anci, amplierà la portata di problemi già pressanti: l'inquinamento, il consumo delle risorse energetiche, le difficoltà dell'integrazione sociale che spesso portanto i più deboli alla crescita di marginalità e a nuove forme di povertà.

(tratto da Repubblica.it)

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