martedì 25 novembre 2008

La cultura corsara di Partenope


di Giovanna Sommella

Molte opportunità spesso sono nascoste nella miriade di iniziative che neppure la odierna tecnologia dell’informazione riesce a gestire in maniera razionale. Tra queste, una di particolare interesse che desideriamo segnalare per demolire luoghi comuni su Napoli e sulla nostra regione.
Se è vero che la popolazione italiana legge poco e, soprattutto al sud, se è vero che l’analfabetismo imperversa in alcune sacche della popolazione è anche vero che ci sono tanti lettori e scrittori appassionati che si cimentano, nonostante il mercato librario sia in calo, e alimentano l’illustre tradizione editoriale napoletana. A Napoli l’Istituto italiano di cultura (Ici Onlus) opera da quasi un ventennio, promuovendo talenti con un premio letterario “Le Nuove Lettere”, che è anche il nome della omonima rivista internazionale di poesia e letteratura, distribuita in tutto il mondo, oggi presente anche in versione elettronica (Nle). L’ente offre ai soci iscritti una serie di iniziative culturali, tra cui un corso di formazione di scrittura creativa, un convegno internazionale, oltre a una serie di incontri, conferenze, tavole rotonde, su tematiche culturali e politologiche. L’istituto è diretto da Roberto Pasanisi (nella foto), attualmente professore di lingua e letteratura italiana all’Università statale per le relazioni internazionali Mgimo di Mosca. Della struttura parliamo con la coordinatrice, Maria Peruzzini.

Professoressa, perché e quando nasce l’Istituto italiano di cultura?
«L'Istituto è nato nel 1990, fondato dallo scrittore e italianista napoletano Roberto Pasanisi che lo dirige. Ha come finalità l'attenzione e la diffusione della cultura nel senso dell'unico privilegio che crediamo condivisibile in questo campo: la libertà, avendo come riferimento gli Scritti corsari di Pasolini e la Scuola di Francoforte, che coltiva l'idea della funzione centrale della cultura e della creatività nella nostra società, in cui tutto viene fagocitato dai meccanismi capitalistici e del mercato. Insomma, sin dall’inizio, l’Istituto ha concepito la cultura nel suo senso più ampio, vivificata cioè da profonde implicazioni civili e sociali: esso infatti, nel corso della sua attività, ha assunto sempre di più, accanto a quella primaria (letteraria e culturale), una funzione civile, di luogo di dibattito e di aggregazione di quella che oggi viene chiamata la società civile; di laboratorio politico, nel senso etimologico del termine (idest come “scienza del cittadino”), ma sempre super partes (anzi: contra partes). In effetti, l’Istituto opera, diversamente da altre pur prestigiose strutture cittadine, non dall’alto, ma in diretto contatto con la città, con la gente, cercando di dare una risposta, dal punto di vista culturale, alle loro esigenze e al loro bisogno di punti di riferimento civili e sociali. A tale scopo, esso si pone da un punto di vista di reciproca e proficua collaborazione con le altre associazioni ed enti culturali e sociali. L’Istituto, improntato ai criteri di un’autentica ed incondizionata democrazia e vicino, sul piano ideologico, alla Scuola filosofica di Francoforte (Adorno, Marcuse, Löwenthal, Fromm, Horkheimer), è caratterizzato dalla più grande ed indiscriminata apertura, al di là e al di fuori di ogni barriera ideologica, tranne due: quelle dell’onestà — intellettuale e morale — e della buona volontà».

Fra le finalità dell’Istituto, la volontà di consentire agli autori di raggiungere un più vasto pubblico…
«Gli autori che pubblicano nelle nostre edizioni possono utilizzare, oltre che i numerosi spazi di comunicazione e di diffusione, anche sul web, in cui sono presenti le nostre attività, soprattutto la nostra rivista "Nuove Lettere" –l’unica che viene ancora stampata dal 1990 fuori dei canali universitari, che esiste anche in formato elettronico. Consideriamo "Nuove Lettere" il veicolo più significativo, perché viene distribuita oltre che ad un notevole numero di soci dell'Istituto, ad un numero veramente esteso di critici, docenti, giornalisti e “addetti ai lavori”. Ma molteplici sono i canali nei quali opera l’Istituto e di cui i suoi autori possono giovarsi: esso, infatti, pubblica la rivista internazionale di poesia e letteratura “Nuove Lettere”, la sua versione telematica “Nuove Lettere Elettroniche” (NLE) e, nell’ambito delle ICI Edizioni, cinque collane editoriali (di poesia, di narrativa e di saggistica); organizza il Premio Internazionale di Poesia e Letteratura “Nuove Lettere” ed un Corso di Scrittura Creativa, in sede (CSC) ed A Distanza (LESC). Comprende tre settori: il CISAT (Centro Italiano Studi Arte-Terapia), che svolge attività di psicoterapia, di ricerca e di Formazione nel campo dell’Arte-Terapia e della psicologia in genere, anche a distanza (FAD), ed organizza annualmente un convegno interdisciplinare; il Libero Istituto Universitario Per Stranieri “Francesco De Sanctis” (LIUPS), con Corsi anche a distanza (LIUPS-AD); e la Scuola di Politica “Guido Dorso”, che pubblica la rivista telematica “Politiké”. L’Istituto, talvolta in collaborazione con altri enti culturali, organizza tutto l’anno una continuativa e altamente qualitativa attività culturale, tra convegni, conferenze, incontri, lezioni, presentazioni e tavole rotonde, su tematiche culturali e politologiche».

Fra gli autori “scoperti” dall’Istituto c’è chi è diventato noto?
«La notorietà nel sistema commerciale dei mass media dipende da molti fattori che il più delle volte non sono neanche strettamente collegati alla qualità. Cioè “quantità” non significa necessariamente “qualità”; anzi, riportando quanto detto dal filosofo Walter Benjamin in L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica, la quantità sacrifica la qualità. Alcuni nostri autori hanno avuto un discreto successo di pubblico accompagnato da apprezzamento e stima e tutti i nostri autori sono comunque soddisfatti del lavoro che facciamo e dei risultati che raggiungono, che testimoniano proponendosi una seconda ed anche una terza volta al comitato editoriale. La poesia vincitrice della I sezione verrà pubblicata in “Nuove Lettere” e l’autore potrà proporre per la pubblicazione una sua raccolta di versi nella collana di poesia dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli. Tutte le opere inedite vincitrici potranno essere pubblicate nelle Edizioni dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli (ICI Edizioni)».


Come avviene la valutazione dei lavori?

«Le valutazioni sono espresse direttamente del Comitato editoriale e i criteri sono assolutamente fedeli al prestigio di cui godono. Non seguiamo nessun criterio commerciale».

La lettura è poco diffusa tra i giovani. Cosa fare per incrementarla?
«I giovani leggono poco, se le proposte in commercio non sono interessanti, ma molti giovani scrivono. Anche a questa sua ultima domanda, mi sento di rispondere che i mass media potrebbero dedicare più spazio alla letteratura di qualità, piuttosto che essere al servizio del mercato».

(Tratto da www.ilmondodisuk.com)

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