mercoledì 8 ottobre 2008

Sannio, è allarme randagismo

A seguito dell’ennesimo episodio di aggressione da parte di un cane che ha procurato, a Circello, il decesso di un bambino, il Centro per I Diritti del Cittadino–Codici Campania ha inviato alla Regione Campania la richiesta di applicazione di interventi seri, e maggiori controlli, per i comuni che non dispongono di un canile comunale o di una convenzione con un canile gestito dall’ASL dove ricoverare i cani abbandonati e randagi.

Secondo i dati Aidaa – associazione italiana difesa animali ed ambiente sono circa 600 mila i cani randagi e 1650 i comuni non in regola che non dispongono di un canile comunale o di una struttura convenzionata dove ricoverare gli animali abbandonati e randagi.

“Ancora una tragedia avvenuta dopo l’ennesima aggressione da parte di animali randagi – spiega Giuseppe Ambrosio, segretario regionale di Codici Campania – occorrono sanzioni salate per i comuni che non ottemperano a quanto stabilito dal DPR 320/1954 “Regolamento di Polizia Veterinaria” e alla Legge 281/91, in cui il Sindaco deve farsi carico del mantenimento dei cani randagi, provvedendo alla loro cattura e idonea collocazione presso un canile municipale o convenzionato.”

Sempre secondo un rapporto dell'Aida sono infatti oltre 1.200 i comuni che non dispongono di un servizio di cattura dei cani randagi. Le maggiori irregolarità riguardano la Sicilia, la Campania e l'Abruzzo. Solo nei mesi luglio e agosto sarebbero stati abbandonati circa 11.500 cani e di questi solo un terzo sono entrati nei canili italiani. Lo scorso agosto è stata emanata una ordinanza che contiene una serie di misure proprio per prevenire abbandoni e randagismo.

“L’abbandono è un reato punibile legalmente con l’arresto o l’ammenda che va dai 1.000 ai 10.000 euro, ma i controlli sono inesistenti. – prosegue Ambrosio – Percorrendo la statale 268 nella sola giornata di domenica mattina 05 ottobre, da San Giuseppe Vesuviano verso Napoli, ho incontrato sulla carreggiata le carcasse di 5 cani morti e 1 gatto, per non parlare dei branchi incontrati nelle vie cittadine. Una vera mattanza a cui i sindaci dei vari comuni dovrebbero mettere la parola fine”.

Ecco di seguito alcune regole che i comuni dovrebbero eseguire secondo la normativa vigente.:

- APPLICAZIONE DI MICROCHIP: essendo un atto medico, deve essere effettuata dai veterinari pubblici competenti per territorio o da veterinari libero professionisti abilitati ad accedere all'anagrafe canina regionale. Contestualmente all'applicazione del microchip i veterinari devono effettuare la registrazione nell'anagrafe canina dei soggetti identificati. Il certificato di iscrizione deve accompagnare il cane in tutti i trasferimenti di proprietà.

- DIVIETI DI VENDITA: riguarda i cuccioli di età inferiore ai due mesi o i cani non identificati o registrati. A due mesi scatta infatti l'obbligo di inserire il microchip elettronico

- COMUNI: questi devono identificare e registrare in anagrafe i cani rinvenuti o catturati sul territorio e quelli ospitati nei rifugi e nelle strutture convenzionate e i sindaci sono responsabili dell'osservanza di tali procedure. Per effettuare controlli di prevenzione del randagismo devono dotare la propria Polizia locale di almeno un dispositivo di lettura di microchip ISO compatibile.

- PRODUZIONE DEI MICROCHIP: questi possono essere prodotti e commercializzati unicamente da soggetti registrati presso il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, dove viene assegnata una serie numerica di codici identificativi elettronici. I produttori e i distributori devono garantire la rintracciabilità dei lotti dei microchip venduti.

A fronte della deprecabile situazione Codici Campania chiede alla Regione Campania di intervenire sul grave fenomeno del randagismo esistente sul territorio con la costruzione di strutture adeguate capaci di dare reale assistenza agli animali abbandonati e randagi oltre ad una continua ed efficace campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono, nonché monitoraggio e sanzioni per i comuni che non ottemperano a quanto stabilito dalla Legge.
(Fonte: 82cento.it)

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