martedì 2 settembre 2008

Scuola, i tagli penalizzano la Valfortore

VINCENZO COCCA Baselice. Inizia sotto il segno delle polemiche il nuovo anno scolastico. Sul piede di guerra i docenti precari, in seguito al paventato taglio di 200 classi che dovrebbe abbattersi sulla nostra provincia, senza risparmiare neanche gli istituti scolastici presenti nel Fortore. Tra l'altro, fino a questo momento nessun incarico annuale risulta conferito nelle scuole primarie, a differenza dei 400 registrati lo scorso anni in tutta la Campania. Se a tutto questo si aggiunge il paventato rispolvero del maestro unico, già dal prossimo anno, per i giovani ed i quarantenni precari le porte delle scuole si chiuderanno definitivamente. Una situazione insostenibile che penalizza soprattutto le zone interne quali il Fortore laddove, per carenza di strutture, la popolazione scolastica e gli stessi docenti hanno dovuto far sempre i conti con una emergenza cronica. In base alle previsioni nelle scuole primarie, oltre all'insegnamento dell'informatica dovrebbero scomparire tutte le ore destinate all'insegnamento della lingua inglese. Un vero salto nel buio, con un sistema scolastico a rischio tracollo.

«Per i precari è la fine - rimarcano gli esponenti di un comitato di docenti -, però sarebbe ora che i politici la smettessero di prenderci in giro, pur di trovare una giustificazione a tutti questi tagli. Nessuno è intenzionato a boicottare gli interventi mirati alla razionalizzazione del sistema scolastico, alla riduzione degli sprechi ed alla eliminazione di tutta una serie di inefficienze presenti nel mondo della scuola. Ma è impensabile che la scure di qualsiasi finanziaria debba abbattersi sempre più sul mondo della scuola, lasciando ogni anno insegnanti e bidelli precari senza stipendio». Purtroppo, tutti questi provvedimenti che sono da attribuire ai dettati dell'ultima finanziaria, varata dal governo precedente, non sono che le prime avvisaglie viste le intenzioni dell'attuale governo che intende apportare ulteriori modifiche nel comparto della scuola primaria, laddove con il ritorno al maestro unico un buon 40% del personale docente da un giorno all'altro potrebbe trovarsi senza classe».

«Il ministro dell'istruzione Gelmini - - concludono i docenti - che ha anche attribuito gran parte dei mali della scuola ai docenti del sud, per poi rettificare in seguito a pesanti polemiche, prima di rilasciare ulteriori interviste farebbe bene a fare il punto della situazione rendendosi conto di persona dell'effettiva situazione scolastica in Campania ed in tutto il martoriato sud».

(tratto da il mattino del 2 settembre 2008)

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