mercoledì 9 luglio 2008

Un museo dell’energia rinnovabile a Ginestra degli Schiavoni


Un “museo dell’energia rinnovabile” a Ginestra degli Schiavoni. E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’Agenzia Sannita per l’energia e l’ambiente, società partecipata dalla Provincia di Benevento. Lo spazio museale a fini didattici dedicato all’energia rinnovabile, già individuato, d’intesa con l’Amministrazione comunale di Ginestra in via Porta Nuova di Ginestra, svolgerà funzioni di “introduzione teorica e descrittiva” delle fonti energetiche rinnovabili presenti sul territorio. Lo comunica il presidente dell’ASEA Antonio Calzone, che ha precisato che l’iniziativa rientra nel quadro delle attività per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile.

Lo studio, con il titolo di: “Monitoraggio e Studi di fattibilità su Stato di fatto - Prospettive di sviluppo - Integrazione Socio-Ambientale delle fonti di energia alternativa e valorizzazione Socio-Ambientale del territorio di Ginestra degli Schiavoni”, redatto per conto dell’Agenzia ASEA dall’architetto Antonietta Finella con la partecipazione della struttura tecnica del comune di Ginestra, propone una lettura nuova delle infrastrutture energetiche presenti sul territorio ginestrese.

A giudizio dell’ASEA i parchi eolici ed il parco fotovoltaico possono costituire strumenti per nuove ricadute economiche sull’economia locale. Infatti, lo studio propone itinerari urbani ed extra-urbani di fruizione di tipo tecnologico -ambientale (dunque indirizzata sia ad un tipo di turismo ambientale / storico / rurale che tecnologico / didattico). In particolare l’ “Idea-Progetto” punta sulla proposta locale di eco-turismo: capacità di muovere turisti attratti da un’offerta indirizzata al turismo di qualità a costi contenuti sulle scelte locali di una specifica e coerente politica ambientale.

Il Predente Calzone, nel rimarcare l’importanza dello studio e delle analisi prodotte, ritiene necessario continuare in detta direzione soprattutto in un territorio economicamente marginale come quello del Fortore. Si può puntare, ha aggiunto il presidente, ad un processo di sviluppo in controtendenza con quanto registrato fino ad oggi in tale area. Rispetto ai grandi problemi che affliggono le aree interne appenniniche, tra cui, sicuramente, il più catastrofico è quello della desertificazione sociale, l’opzione delle fonti di energia rinnovabili (il sole, il vento, le biomasse) rappresenta, ha concluso Calzone, la risorsa per iniziare quella crescita economica e sociale attesa da anni dalle popolazioni fortorine.
(82cento.it)

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