venerdì 27 giugno 2008

L'emigrante colto di Baselice


All'inizio del '900, un emigrante di Baselice, in provincia di Benevento, sbarcò a New York, in cerca di fortuna. Il dolore per aver dovuto lasciare la sua terra natale con la conseguenza di una sostanziale perdita di identità gli procurarono una dolce nostalgia.
Per difendersi, si immerse, come spettatore, nell'affascinante mondo del varietà e del musical, allora molto in voga a Brooklyn, trovandovi, così, sollievo alla propria solitudine.
Il piacere che gli procurava il teatro americano, in tutte le sue espressioni, era così forte che, nella sua semplicità, volle coinvolgervi, alla sua maniera, tutti coloro che aveva lasciato al paese natio, inviando loro le locandine degli spettacoli e delle riviste teatrali che, in quella epoca ai primi anni del Novecento, erano molto diffuse ed applaudite.
Come destinatario privilegiato, oltre ad altri cittadini, scelse un nobile rappresentante della società di Baselice, l'Avvocato Giovanni Marsullo De Colellis, che le conservò gelosamente, dopo averle mostrate a tutti gli altri notabili del paese.
Il nipote, Pasquale Del Vecchio, con questa mostra intende recare un omaggio all’emigrante colto che, con il suo gesto, ha regalato, a noi ed a tutto il suo paese, una testimonianza della produzione artistico-teatrale dell'America di quegli anni.
Nello stesso tempo, ci piace ricordare che Roberto Leone Roberti, padre del mitico regista Sergio Leone, nel 1926 produsse e diresse il film "Napoli che canta": struggente documento storico di una Napoli che fu, in omaggio all'emigrante meridionale.
A cura dell'Associazione L'Accordeon
In collaborazione con Lega Italiana Diritti Dell'Uomo
(tratto da exibart.com)

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