mercoledì 21 maggio 2008

Una macroregione dell’Appennino

L’articolo 132 della Carta Costituzionale – afferma il Presidente del Consiglio Provinciale di Avellino, Erminio d’Addesa e promotore di una nuova Regione svincolata da Napoli - consente alle istituzioni locali di ridisegnare dal basso i nuovi recinti istituzionali del Paese, comprese le Regioni. Una Regione nuova – avverte d’Addesa – costituisce una vera e autentica rivoluzione istituzionale, democratica e territoriale e contemplerebbe tutti gli elementi positivi dello sviluppo e del benessere. La gente percepisce positivamente la necessità di un nuovo assetto istituzionale attraverso una macroregione in quanto c’è un sentimento di ritorno alle proprie radici culturali ed un riappropriarsi del territorio e delle correlate risorse”.Nelle popolazioni dei piccoli Comuni delle Province di Avellino, Salerno, Benevento, Foggia, Potenza e Campobasso si avverte in maniera forte la necessità di tagliare la miriade di enti inutili, a partire dalle Comunità Montane alle Province e di ridisegnare gli stessi confini ed ambiti regionali.

“Nei piccoli Comuni delle aree interne dell’Appennino – dichiara il Portavoce dei Piccoli Comuni, Virgilio Caivano alla presentazione sul web della proposta di una macroregione dell’Appennino - è ormai consolidata la certezza che con il passare del tempo i territori della aree interne sono destinati alla marginalità sociale ed economica ed essere sempre di più sversatoio di rifiuti delle aree metropolitane. L’utilizzo stesso delle risorse comunitarie, umiliante ed offensivo nelle cifre e nelle misure per i piccoli Comuni da parte dell’attuale sistema regionale – ha rimarcato il Portavoce dei Piccoli Comuni - è un drammatico segnale di abbandono politico ed istituzionale. La nascita di una macroregione dell’Appennino è la risposta utile e concreta alle legittime attese delle famiglie che vivono nei piccoli Comuni dell’Appennino meridionale. Una nuova Regione omogenea dal punto di vista culturale ed orografico in grado di rappresentare al meglio le istanze dei cittadini. La straordinaria ricchezza dei nostri territori: vento, acqua, beni culturali e paesaggistici, enogastronomia e artigianato di qualità troverebbero vero rilancio e sviluppo grazia ad una macroregione che ha nei piccoli Comuni il vero cuore pulsante”.

Nessun commento: