giovedì 29 maggio 2008

Consiglio provinciale, la Casta si riunisce e dimentica il Fortore


È stato convocato il consiglio provinciale per venerdì 9 giugno, ma della richiesta avanzata da alcuni esponenti politici sanniti di tenere un’assise a san Bartolomeoin galdo nessuna risposta. Silenzio assoluto. Assordante. Ancora una volta la Casta dimostra di essere solo interessata al voto dei fortorini. Ed è sorda alle grida di dolore, intenta com'è solamente a spartirsi poltrone e potere. I Lanzichenecchi della politica hanno scorazzato in largo e in lungo questo territorio, facendo promesse a destra a manca, ma come sempre passato il santo passata la festa.
La Casta si riunirà la prossima settimana per la trattazione di quattro punti all’ordine del giorno (sic!):
1. Lettura e approvazione verbali delle sedute consiliari dell’11, 20, 25 e 27 febbraio 2008, dell’8 e 16 maggio 2008.
2. Interrogazione del consigliere Lucio Rubano del gruppo Pdl concernente il servizio trasporto pubblico.
3. Modifica degli artt. 76 e 23 del regolamento del Consiglio Provinciale.
4. Approvazione “rimodulazione piano forestale stralcio anno 2008” – l.r. n. 11/1996 e successive modifiche e integrazioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro dott. Bianco, potrebbe aggionarmi sulla situazione attuale relativa a "MOLISANNIO"? Vivendo in una provincia autonoma come il trentino ed essendo sannita doc di origine con tanta voglia di tornarci credo che l'idea partita circa 20 anni fa di costituire un Molise con confini allargati è molto valida; ciò soprattutto per restituire maggiore dignità ed una migliore visibilità a livello nazionale della provincia di Benevento che non solo è penalizzato dalla posizione geografica e le scarse vie di comunicazione ma è penalizzato anche dalla cattiva gestione campana della regione...vedi gestione rifuti dei territori di Napoli e Caserta di cui la nostra povincia non è colpevole...o almeno lo è in parte...fosse solo per la minore quantità prodotta...Il nostro territorio è prevalentemente a tradizioni e cultura contadina...poche industrie, poco turismo...ma tanti valori che sono propri di territori meno globalizzati. Se tali tradizioni ci danno poche opportunità di sviluppo, di lavoro lasciateci ...CARI POLITICI!!!....quei pochi vantaggi che ci rimangano: poca malavita, cibo genuino...