giovedì 31 dicembre 2009

Auguri di buon anno a tutti


Sono veramente contento per il prossimo anno. Il governo ci farà un bel regalino. Dopo l'aumento dei pedaggi autostradali, ci saranno rincari per il gas (+28 euro annui), benzina (+90 euro annui), rifiuti (+35 euro annui), servizi idrici (+18 euro annui), rc auto (+130 euro annui) e, come prospettato dalla finanziaria, tasse aeroportuali (+3 euro per ogni biglietto). Ed eccetera eccetera.
Ma i nostri parlamentari continueranno ad aumentarsi lo stipendio? Boh!

giovedì 24 dicembre 2009

Lettera di Natale al presidente della Provincia

riceviamo e postiamo

Illustre presidente,
anche quest'anno, come per tradizione, le scrivo la solita letterina di natale. E come sempre la scrivo in rappresentanza del popolo abitante del Fortore. Il tema principale è sempre la viabilità ed in particolare la condizione in cui riversano le nostre arterie provinciali. Anche se quest'anno abbiamo qualche striscia di mezzeria in più la situazione complessiva non è affatto migliorata, anche perché si è arrivati a fine novembre prima di mettere in po mano allo stato dell'arte! La cosa più incredibile però è che si resta fermi ed immobili durante i mesi caldi dell'anno, mentre durante l'autunno si cerca di male in peggio di mettere rimedio a qualche impellente necessità. ed i risultati sono sotto gli occhi do tutti: frane e continui smottamenti sugli interventi appena effettuati, e interi tratti stradali abbandonati al loro crudele destino cinico e baro.

E Se non fosse per il fatto che esse rapprentano l'unico sbocco di collegamento per intere realtà quale sarebbe il loro stato attuale? Ho ascoltato il suo intervento dell'altrogiorno al seminario sulla Fortorina promosso da sannio city e se non fosse stato per alcuni fortorini veraci, impegnati da anni in serie battaglie per il territorio, non so a quest'ora dove saremmo! Lei ha dichiarato che Realizzare infrastrutture di collegamento che mettano in connessione tutte le aree della provincia è un obiettivo imprescindibile, ma se conoscesse realmente la situazione del Fortore - non solo indirettamente - avrebbe dovuto dire che l'intervento è improcrastinabile!

Avrebbe dovuto dire che o si costruisce per il Fortore oppure non si farà nulla, petché non serve sprecare risorse senza utilità e benefici collettivi.E se dovesse accettare il mio invito a cena- che dall'anno scorso resta sempre valido - potrò spiegarmi meglio. Unica condizione: che l'invito non si risolva in una passerella per più personaggi in cerca d'autore, ma che sia una occasione per farle conoscere, attraverso ùn viaggio in macchina - che spero vorrà affrontare senza diligenze - di cosa sto parlando. Al di la di tutto cio che mi interessa è la attenzione- se non è ancora possibile, a breve, la realizzazione - del problema.
Buone feste!

Salvatore Brancaccio
(amministratore Comune di Baselice)

martedì 22 dicembre 2009

La Fortorina ai fortorini


“Le infrastrutture viarie nella Provincia di Benevento: modelli e priorità per lo sviluppo” è stato il tema della seconda sessione della seconda giornata di Sannio Sity 2009. I lavori, moderati dal giornalista Billy Nuzzolillo, si sono aperti con la denuncia di Aniello Cimitile, presidente della Provincia: nel Sannio l’indice delle infrastrutture è pari a 61,5, ultimo in Campania, meno della metà di quello delle Province di Caserta (143) e Avellino (140), che lo precedono in questa classifica.

Massimiliano Fidenzi, della Direzione centrale, Programmazione e Progettazione Anas, ha quindi presentato lo studio di fattibilità per interventi sulle strade fortorine a seguito di un accordo che fu qualche mese fa siglato tra Regione Campania, Provincia ed Anas con uno stanziamento di 30 milioni di euro (dei quali 1,6 milioni a carico del Bilancio della Provincia).
“L’Anas – ha detto Fidenzi - pensa di intervenire sulla SS 212 da San Marco dei Cavoti, dove si sta realizzando la Fortorina- 2° tronco, fino ai confini regionali molisani per 12 chilometri di estensione con opere d’arte principali, tutto sommato contenute. Da San Marco dei Cavoti a Foiano Valfortore, invece, si vorrebbe intervenire per una estensione di 10 chilometri con opere d’arte al 60%: ciò perché si prevedono molte gallerie in una zona molto tormentata geomorfologicamente. Poi si pensa ad adeguare la ex SS 369 da Foiano Valfortore a Benevento e San Bartolomeo in Galdo, migliorando il tratto esistente. Infine, si pensa di puntare verso la SS 17 dall’abitato di San Bartolomeo in Galdo per 9,5 Km. con il 40% di opere d’arte; da qui alla strada Amborchia da adeguare e riqualificare fino al confine foggiano. Si pensa inoltre di adeguare ulteriormente la ex SS 369 ma partendo da Benevento lungo la Statale 90 bis fino alla strada provinciale 45 e da qui fino a Foiano Valfortore con incidenze di opere d’arte fino al 70% (gallerie): si tratta di una vera e propria alternativa di corridoio. Si pensa infine alla San Bartolomeo in Galdo a Decorata di 15 Km. con il 50% di opere d’arte. Su tutte queste ipotesi occorre, è stato precisato, il consenso del territorio”.

Si è aperto un dibattito, non privo di accese polemiche, circa le possibili scelte a farsi, con interventi, tra gli altri, di Vincenzo Sangregorio, sindaco di San Bartolomeo in Galdo, il quale ha sottolineato la “necessità di intervenire sulla ex statale 369 che è l’asse viario che attraversa il Fortore e non su altri tronchi stradali che non interessano quella area montana. Da San Bartolomeo in Galdo occorre ancora oggi oltre un’ora e un quarto di auto, mentre per Foggia basta un quarto del tempo, cosicché per il Fortore il vero e principale collegamento è con la Puglia e non con Benevento”. Giovanni Zarro ha inquadrato il problema del Fortore su quello dei grandi assi viari della globalizzazione. L’ex presidente della Comunità Montana del Fortore Raffaele Moffa ha ricordato il tragitto da San Giorgio la Molara e Benevento quale punto d’ingresso verso il Fortore. Il professore Eliseo Ziccardi invece ha proposto un tratto in galleria di 9 km. fino a Foiano, alternativa all’attuale tracciato accorciandolo di circa la metà rispetto alla percorrenza attuale e con quattro chilometri in viadotto ed 1,8 in galleria.

Ha concluso i lavori Aniello Cimitile: “è più facile progettare e finanziare un’autostrada, ma non migliorare le strade provinciali del Sannio, perché per la prima si trova facilmente il finanziatore privato, ma per le seconde si può pensare solo ai fondi pubblici”. Cosa si può fare per il Fortore subito e concretamente? “ho portato a casa un risultato da 30 milioni di euro per il Fortore grazie alla disponibilità dell’assessore Ennio Cascetta – ha detto Cimatile -: intendo procedere sulla strada della concertazione e della condivisione con il territorio per risolvere con pragmatismo i problemi maggiori”.

lunedì 21 dicembre 2009

Pec e minoranza

Piano eolico comunale. Data l’importanza dell’argomento postiamo alcuni stralci dell’articolo apparso oggi su "ilsannioquotidiano.it" dal titolo «Canonico: minoranza irresponsabile». Dopo la nota vicenda di San Giorgio la Molara anche nel paese fortorino torna la discussione sull’energia eolica.

La convocazione del Consiglio comunale, in seduta straordinaria ed urgente, per approvare il Pec - Piano eolico comunale - da parte della amministrazione Canonico, non è stata condivisa dal gruppo di minoranza, che accampando motivi strumentali e di tempo, senza nemmeno ascoltare l’illustrazione dell’argomento, ha abbandonato i lavori.

“Non ci è stato dato il tempo necessario per guardarci le carte”, questo è quanto si è appreso dalle parole del consigliere di minoranza Del Vecchio (…).
E così, dinanzi alla prima occasione capitata, nella quale l’annunciata collaborazione amministrativa ed istituzionale, da parte della minoranza sulle grandi tematiche, doveva e poteva essere posta in essere, su un argomento di ampio respiro e di tutela del territorio, la tanto declamata condivisione è venuta meno (…).

«Un comportamento pretestuoso, quello della minoranza - ha spiegato il sindaco Domenico Canonico -. I consiglieri dell’opposizione non hanno voluto sentire nemmeno le motivazioni per le quali ho indetto il Consiglio comunale straordinario. Un comportamento - ha aggiunto il primo cittadino - irrispettoso nei confronti delle istituzioni e soprattutto irresponsabile verso la comunità proprio nel momento in cui c’è da difendere il nostro territorio dagli insediamenti».
www.ilsannioquotidiano.it

venerdì 18 dicembre 2009

Baselice, botta e risposta tra sindaco e opposizione

Botta e risposta tra il sindaco Domenico Canonico e il capogruppo di minoranza Antonio del Vecchio. La querelle riguarda il trasferimento di un dipendente dall’ufficio tecnico a quello anagrafe. Contro questa scelta l’opposizione, nei giorni scorsi, ha addirittura chiesto l’intervento del prefetto di Benevento, perché «l’interessata – secondo quanto riportato da ilquaderno.it – è stata oggetto di una vera e propria azione persecutoria posta in essere a suo danno, tant’è vero che dalla sua scrivania le è stato tolto anche il computer, per il solo fatto che alle elezioni amministrative dello scorso mese di giugno ha manifestato liberamente le proprie intenzioni di voto a favore dell’attuale minoranza».

La minoranza ha chiesto al prefetto di intervenire per «garantire, anche ai dipendenti comunali, al pari di qualsiasi cittadino, la libera manifestazione del pensiero e il diritto di critica, soprattutto politica».

La replica del sindaco non si è fatta attendere. «Il Comune di Baselice – spiega oggi – ha come personale interno appena 4 unità più un part-time, mentre il personale esterno è in numero di 10; tale organizzazione ci deriva dalla precedente amministrazione. Ai Servizi demografici e invalidi civili è addetta una sola unità, mentre al Servizio edilizia privata e gestione legge 219 sono addetti un tecnico convenzionato e l’unità per la quale sta suscitando tanto scalpore il richiesto spostamento».

Dunque i motivi del provvedimento stanno nella «riduzione del carico di lavoro dell’Ufficio edilizia privata e gestione pressoché nulla degli interventi ex legge 219 (mediamente 15 Dia, 30 certificati di destinazione urbanistica e 12 permessi a costruire all’anno)». E ancora: «La contemporanea esigenza verificatasi all’Ufficio servizi demografici, statistici, invalidi civili in quanto l’unica unità attualmente addetta, oltre al fatto che verrà collocata a riposo nel 2011, dovrà affrontare da sola tutti gli adempimenti del censimento».

Il tutto nell’offrire un servizio migliore ai cittadini. «Non esiste – conclude – alcun intento o volontà di penalizzare chicchessia. Se qualcuno ha fomentato e continua a fomentare polemiche, è spinto da ragioni e da rancori che nulla hanno a che vedere con le questioni reali e le vere esigenze dei cittadini e dell’attività amministrativa».

giovedì 17 dicembre 2009

Processo breve, io ho aderito all'appelo di Saviano


Gentile Antonio Bianco,
la redazione di Repubblica ti ringrazia per aver aderito all'appello di Roberto Saviano "Presidente ritiri quella norma del privilegio".

Roberto Saviano ha desiderato ringraziare personalmente tutti i partecipanti con un messaggio dal sito di Repubblica.
www.repubblica.it

mercoledì 16 dicembre 2009

Fortorina al Fortore

È arrivato il momento per il Fortore di decidere sul futuro della strada Fortorina. Sappiamo che a tal proposito ci sono diverse opinioni. C’è chi pensa che l’isolamento in cui si vive possa fare da argine alla criminalità che ci circonda e dunque restare relativamente un isola felice, e chi invece pensa che uscire da questa situazione di svantaggio porterà ad un relativo sviluppo dell’area.

Tuttavia l’allarme e la proposta lanciati dal consigliere provinciale di opposizione, Spartico Capocefalo («un incontro pubblico allargato agli amministratori del Fortore per discutere delle ipotesi di completamento della costruenda strada Fortorina, che sembra intraprendere altra direzione, anche alla luce del recente Protocollo di intesa sottoscritto dalla Provincia di Benevento e la Regione Campania, la quale formalmente si è impegnata a finanziare le opere del Fortore, per complessivi 30 milioni di euro»), ci deve far riflettere seriamente.
Al momento la famosa Fortorina arriverà fino a San Marco. Cioè prima del Fortore vero e proprio. Oltre non esiste nessun tipo di progettazione. Nemmeno di massima.

La possibilità che venga “scippata” da qualcun altro alle popolazioni del Fortore è verosimile. E fa bene il consigliere di minoranza a denunciare il fatto.
Ora destinare quella somma ad un tunnel – come propone Capocefalo - da San Marco dei Cavoti a Foiano Valfortore permetterebbe di evitare il Casone Cocca con tanti vantaggi, soprattutto d’inverno, per quest’area.

Popolo e amministratori del Fortore a voi la parola.

martedì 15 dicembre 2009

Salmonella nel Fortore, vietato prelevare le acque

Il presidente della Provincia di Benevento ha emesso una ordinanza per il divieto di prelievo e utilizzo, su tutto il territorio provinciale, delle acque dei fiumi Calore, Sabato, Ufita, Volturno, Fortore, Isclero e Tammaro a valle dell'invaso di Campolattaro, e dei torrenti Tesa, Serretelle, Titerno, Tammarecchia e San Nicola.

Il provvedimento fa seguito ad una comunicazione della Asl Bn1 con la quale è stato evidenziato che è stata riscontrata nelle acque la presenza di salmonella.

L'ordinanza vieta l'utilizzo delle acque a scopo irriguo per le coltivazioni ortofrutticole destinate al consumo umano ed animale nonché a scopo zootecnico o per abbeveraggio di animali, fino alla risoluzione delle contaminazioni rilevate.

lunedì 14 dicembre 2009

Ora pensiamo a noi

La grave crisi economica in Italia, oltre che sui cittadini, si ripercuote soprattutto sulle precarie realtà economiche meridionali.
Le imprese del Sud, già penalizzate per l'arretratezza strutturale e fortemente svantaggiate nella competizione con quelle delle regioni settentrionali ed europee, di fronte al disinteresse dei vari governi che si sono succeduti, hanno bisogno del sostegno incondizionato di tutti i cittadini meridionali per continuare a sopravvivere e produrre ricchezza e sviluppo nel territorio.
Le prossime festività natalizie devono essere l'occasione (ci auguriamo che diventi la regola!) per privilegiare negli acquisti i prodotti made in Sud e dare un concreto sostegno alle nostre realtà imprenditoriali.

Non si tratta naturalmente di discriminare i prodotti di altre realtà regionali e internazionali che, in un'economia globalizzata, sarebbe improponibile. Si tratta invece di riattivare il circuito economico interno al territorio, investendo le proprie risorse su quelle realtà contigue che possono, se sono in grado di sopravvivere, offrire un futuro a tutti i cittadini di una comunità.
I prodotti del Sud, spesso si caratterizzano per qualità e prestigio internazionale: bisogna solo provarli.

Dal vino all'olio di uliva, dalle produzioni dolciarie ai prodotti conservieri, dalla pasta di grano duro alle centinaia di altri prodotti, il Mezzogiorno può offrire a tutti i suoi cittadini uno straordinario repertorio di gusti e di elaborazioni tradizionali.Così come va riattivato il circuito delle strutture recettive interne alle regioni meridionali.

Quale occasione migliore del Natale e delle altre festività per scoprire le mille bellezze e la straordinaria storia di un Sud che è stato autorevole protagonista della vicenda europea.
Spesso si conoscono anche i dettagli minimi di altre realtà territoriali, magari lontane anche più di mille chilometri, eppure si sa poco del proprio patrimonio storico e naturalistico.

Le prossime festività, dunque, possono essere un'occasione importante per riscoprire queste ricchezze di casa nostra e dare un contributo sostanziale alle strutture alberghiere e, più in generale turistiche, presenti sul territorio, che vanno sostenute e tutelate dall'intera comunità. Noi de L'Altro Sud questa scelta l'abbiamo già fatta da tempo: per la nostra gente, per i nostri imprenditori, per il nostro futuro.

www.l'altrosud.it

venerdì 11 dicembre 2009

E’ online la biblioteca digitale sulla camorra


E’ un ambizioso progetto del Dipartimento di Filologia Moderna dell’Università di Napoli “Federico II”, quello che si inaugura oggi (ieri per chi legge) sul sito Internet www.bibliotecasullacamorra.unina.it. Si tratta della prima raccolta, digitale e liberamente consultabile, che contiene l’intera storia della camorra, da due secoli fa fino ad oggi.

Attraverso l’opera di artisti, scrittori, drammaturghi e registi, si traccia il percorso compiuto da una delle più grandi organizzazioni criminali del mondo, dalle sue forme primordiali, coi suoi personaggi tipici ed indimenticabili, alle conformazioni attuali, con i nomi che oggi sono onnipresenti nella cronaca.
Il progetto, diretto e coordinato dal titolare della cattedra di Filologia Moderna, il Prof. Pasquale Sabbatino, è destinato inoltre ad ampliarsi prossimamente, con l’aggiunta di nuove opere e dunque di nuove voci e riferimenti lungo il percorso storico descritto ed analizzato.
(Sanniopress.it)

giovedì 10 dicembre 2009

Internet e le nuove frontiere del giornalismo


“Internet e le nuove frontiere del giornalismo” è il tema di un convegno promosso dall’associazione Sanniopress onlus per domani alle ore 17,30 presso la Biblioteca provinciale di Benevento.

L’evento, organizzato in occasione del decennale della fondazione del sito Sanniopress.it (1999/2009), è patrocinato dall’assessorato alla Cultura della Provincia di Benevento e sostenuto da Eurogronde, Banca del Lavoro e del Piccolo Risparmio, Aesse Stampa e Solaria Swimming Pool.

Dopo i saluti di Carlo Falato, assessore alla Cultura della Provincia di Benevento, e di Giovanni Fuccio, presidente dell’Assostampa Sannita, sono previsti gli interventi di Vincenzo Colimoro (presidente Assostampa Campania), Nino Femiani (responsabile sito Corrieredelmezzogiorno.it), Ottavio Lucarelli (presidente Ordine giornalisti della Campania) e Billy Nuzzolillo (fondatore del sito Sanniopress.it).

mercoledì 9 dicembre 2009

Campania (in)felix. Territorio violato ed ecomafie

Promossa dagli assessori all'ambiente, Gianluca Aceto, e alle politiche formative, Annachiara Palmieri, della Provincia di Benevento, è in programma per domani, nella Sala Consiliare della Rocca dei Rettori, "Campania (in)felix. Territorio violato ed Ecomafie", iniziativa realizzata nell'ambito del progetto promosso dalla Regione Campania sulla tutela della Biodiversità.

"Campania (in)felix" si svolgerà in due sessioni. La prima inizia alle 10 ed ha come sottotitolo: "La Natura ha i suoi colori", con la partecipazione di Aniello Cimitile, presidente della Provincia, di Luigi Abbate e Luigi Diego Perifano, rispettivamente presidente e direttore di Sannio Europa, del Provveditore agli studi, Pietro Esposito, e degli assessori provinciali Aceto e Palmieri. In questa sessione sarà presentato al pubblico il "Quaderno di Educazione Ambientale", ideato e realizzato da Sannio Europa e dedicato ai bambini delle Elementari.
La seconda sessione è fissata per le 17 e consiste in una tavola rotonda che discuterà il tema "Territorio Violato ed Ecomafie".

I lavori, introdotti dall'assessore Aceto, avranno le seguenti relazioni programmate:

"Crimini ambientali e indagini investigative" discussa da Antonio Clemente, magistrato della procura della Repubblica di Benevento; "Dalle ecomafie all'Ecosviluppo" svolta da Marco Musella, Ordinario di economia politica alla Federico II di Napoli; "Ecomafie e legalità ambientale", discussa da Raffaele Del Giudice, direttore di Lega Ambiente Campania; "Crimine organizzato e traffico di rifiuti", a cura di Rosanna Romanelli del Foro di Napoli.
Ai lavori, che saranno moderati dal direttore di Sannio Europa, Luigi Diego Perifano, parteciperanno esponenti delle Forze dell'Ordine ed esercenti delle professioni sanitarie.

I talenti del Sud, i giovani e la passione civile di tantissimi che nella Locride, in Campania, in Puglia, in Basilicata e Sicilia con il loro impegno quotidiano tentano di cambiare le cose, tutti insieme volgarmente offesi da una legge elettorale, chiaramente incostituzionale che rende inutile la consultazione.

lunedì 7 dicembre 2009

I sacrifici del Fortore

Riceviamo e postiamo

di Paolo Mascia*

Caro Antonio, al di là delle fortissime perplessità personali sul fatto che si possa autorizzare la costituzione di un parco eolico senza “ascoltare” il Comune interessato, condivido l’amarezza del sindaco di San Giorgio la Molara e soprattutto dei cittadini di tale paese.

È triste sapere che ciò avviene in nome dell’interesse pubblico, della pubblica utilità, ancorati ad uno Stato che sino ad oggi si è mostrato insensibile ed irriconoscente alla gente del Fortore; non è intervenuto ad esempio, come si doveva, nell’assurda vicenda dell’ospedale di San Bartolomeo in Galdo, e non si è esitato nel tentare la sostanziale privazione del servizio di continuità assistenziale.

Non che il sacrificio del territorio debba essere controprestazione per una sanità efficiente, ma che si abbia almeno il garbo di evidenziare il particolare contributo del Fortore.
In fatto di sacrifici, non c’è che dire, il Fortore è ai primi posti.

Nello specifico caso dell’insediamento eolico di San Giorgio la Molara, ad onor del vero, sento di dover citare un articolo apparso tempo fa (3 giugno 2009) sul sito www.foiano.info, parimenti triste, per altro verso, se vero.
Si esponeva, in tale articolo, che la Commissione Via della Regione Campania (seduta del 27 maggio 2009), per la prima volta dopo 14 anni, aveva negato l’istallazione di un impianto eolico, anche nel territorio di San Giorgio la Molara,ritenendolo lesivo del paesaggio.

In particolare nelle motivazioni del parere negativo, l’organismo regionale avrebbe chiarito che “nel Sannio si riscontra un numero ormai elevatissimo di aerogeneratori che occupano in modo massiccio il territorio montano della provincia di Benevento, con particolare riferimento ai rilievi dei comprensori del Fortore e dell’Alto Tammaro”.

Al di fuori di ogni riferimento a casi particolari, quale comune cittadino mi sento sicuro di affermare che l’interesse alla tutela del paesaggio, del territorio e dell’ambiente si dimostra adottando, senza esitazioni ed in tempi non sospetti, gli opportuni strumenti di tutela che l’ordinamento pure offre.
In tanti casi, anche attuali, gli enti locali spesso non si preoccupano di tutelare come si dovrebbe ciò che ci circonda.


*Avvocato

giovedì 3 dicembre 2009

Fortore: valorizzazione della montagna


A San Marco dei Cavoti si è tenuto lunedì 30 novembre il primo incontro, organizzato dalla Comunità Montana del Fortore, con le associazioni che hanno aderito al progetto “valorizzazione della montagna: indirizzi e linee guida”, promosso dall’Ente montano nell’ambito del piano di sviluppo territoriale.
Il progetto, presentato nell’agosto di quest’anno, si proponeva di scoprire e mettere in luce le particolarità e le eccellenze presenti sul territorio, attraverso un vero e proprio censimento, comune per comune, con cui realizzare una mappatura dettagliata e precisa di tutto ciò che è possibile trovare nei 12 paesi della Comunità montana.

Nell’incontro di lunedì 30, riservato, come detto, al mondo delle associazioni, si è data la possibilità ai rappresentanti delle circa 60 associazioni presenti, tra Pro-Loco, Arci, circoli sportivi e culturali, ma anche associazioni per lo sviluppo del turismo e per la valorizzazione dei prodotti tipici, di incontrarsi, confrontarsi e soprattutto conoscersi.

Durante la seduta è emersa, inoltre, la necessità di continuare sulla strada di una maggiore coesione tra le varie associazioni, creando un tavolo di lavoro permanente, gestito dalla stessa Comunità, che possa coordinare il lavoro e le attività delle varie organizzazioni, preoccuparsi di trovare fondi per la promozione delle varie iniziative, creare un calendario degli appuntamenti e delle manifestazioni organizzate, svolgere, in sintesi, un ruolo di gestione unitario, in modo da promuovere la conoscenza delle attività delle singole associazioni, tra i vari paesi della Comunità e al di fuori di essa.
www.sannioquotidiano.it

mercoledì 2 dicembre 2009

Il rullo compressore

Non sappiamo se i sindaci e le popolazioni del Fortore siano consapevoli di quanto sta succedendo a San Giorgio la Molara, dove la Regione Campania ha autorizzato la costruzione di 18 pale eoliche senza il consenso – come sembra di capire – dello stesso Comune fortorino.

Se fosse veramente così il segnale che arriva da Napoli è semplicissimo: vi mettiamo i pali come e quando ci piace. Senza tener conto dell'ambiente. Senza tener conto della vocazione economica e sociale di ogni comunità. Senza darvi nulla in cambio. Andiamo avanti come un rullo compressore.

A denunciare la vicenda al quotidiano online ilquaderno.it è il sindaco del piccolo paese, Luigi Antonio Vella: “Per opera di uffici regionali, al Comune è stata strappata a viva forza ogni potestà urbanistica. La Regione irrompe così, per l’ennesima volta, nella vita di una comunità locale, che si vede esautorata della legittima aspettativa di programmazione del territorio e del proprio sviluppo. Non è chiaro persino quale progetto è stato autorizzato e se, quale e quando è stato sottoposto al vaglio della Commissione Via».

Da parte nostra sappiamo bene cosa pensano del Fortore nei piani alti della politica, basti vedere la vicenda del distretto sanitario e dell’ospedale di San Bartolomeo per farsene un’opinione. Meditate fortorini. Meditate.

martedì 1 dicembre 2009

Calendario precario 2010


Venerdì prossimo alle ore 16:30 dal tetto che abbiamo occupato in segno di protesta contro i tagli e i licenziamenti perpetrati nei confronti dell'istruzione pubblica dall'attuale Governo, simbolo delle proteste effettuate dall'alto, presenteremo il "Calendario precario 2010".

Realizzato in collaborazione con Gigi la Monaca, Michele Sabela, Luigi Aquino, Cristian Formato e Corrado Lombardi, per mettere in rilievo alcuni momenti particolari della vita precaria del lavoratore precario: dalle lunghe attese e aspettative che durano spesso anche un'intera carriera lavorativa alla vacanza che non c'è; dal lavoro a tempo determinato e indeterminato volatilizzato, alla rabbia degna che lo assale; dall'inutilità dei titoli conseguiti per l'autoformazione alla voglia di non arrendersi contro una legge ingiusta.

Il ricavato delle vendite andrà a sostegno dei lavoratori disoccupati ai quali a marzo scadrà l'indennità di disoccupazione.

Precarie sannite

lunedì 30 novembre 2009

Baselice abbatte le barriere architettoniche


La civiltà di un popolo di vede anche da questo. Dall’attenzione per gli altri. È infatti in via di ultimazione (vedi foto) la rampa che permetterà ai diversamente abili di accedere al Comune e alla chiesa adiacente.
Una battaglia portata avanti negli anni scorsi da persone sensibili a questo tema e che ha trovato finalmente una risposta nella nuova maggioranza consiliare. Tra l’altro la vicenda è stata anche oggetto di un contenzioso tra la vecchia amministrazione e l’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili.

Noi crediamo semplicemente che rimuovere questi ostacoli sia segno di progresso, di evoluzione, di sviluppo culturale. E che la gestione della cosa pubblica passi anche attraverso questi risultati.

p.s. Nella stessa piazza, poco distante, è stato costruito anche un bagno pubblico, e un altro è in via di progettazione. Vespasiano docet.

venerdì 27 novembre 2009

Un sorso di solidarietà


La Costa d'Avorio è uno degli stati più prosperi dell'Africa Occidentale, ma negli ultimi anni la guerra ha esacerbato le relazioni sociali e spinto il paese in una povertà preoccupante. In particolare, a Duekoué (cittadina dell'Ovest della Costa d'Avorio) c'è un'emergenza umanitaria legata ai bambini rimasti orfani e in uno stato d’indigenza, bisognosi di cibo, cure mediche e istruzione.

L'impegno di N:EA in questa terra è stato costante e importante, ha significato assistenza, accoglienza, progetti di sviluppo attraverso la creazione di attività economiche e imprenditoriali in loco, in collaborazione con la popolazione locale. Ma per continuare a rimanere in Costa d’Avorio e garantire l’avanzamento dei progetti, N:EA ha bisogno di reperire risorse necessarie e indispensabili.

Possiamo sostenere la solidarietà, il prossimo 11 dicembre, accettando un invito a cena! Ci ritroveremo tutti al ristorante “Il Castello” a Pozzuoli per un appuntamento speciale con un ospite d'eccezione: Peppe Zarbo, l'attore che interpreta Franco nella nota soap partenopea “Un posto al sole”. Parteciperanno alla cena anche la FISAR (Federazione Italiana Sommelier) e Corrado Gabriele, Assessore all'Istruzione della regione Campania.

Non prendete impegni per l'11 dicembre, avete un impegno con l’Africa!
Buona musica, ottimi vini e soprattutto una causa importante: assicurare i diritti fondamentali ai bambini di Duekoué.

Il Centro di accoglienza per i ragazzi di Duekoué è stato costruito grazie alla solidarietà di scuole, associazioni e singoli cittadini, cui si è aggiunto il supporto dell'Assessorato alla Pace della provincia di Napoli.

Info e prenotazioni: info@neaculture.it www.neaculture.it 081/660606 338/7097999

giovedì 26 novembre 2009

LA CRIMINALITA' OSTACOLA IL SUD

Sull'economia del Mezzogiorno "grava il peso della criminalità organizzata" che "infiltra le pubbliche amministrazioni, inquina la fiducia tra i cittadini, ostacola il funzionamento del libero mercato concorrenziale, accresce i costi della vita economica e civile". Lo ha affermato il Governatore di Bankitalia Mario Draghi aprendo i lavori del convegno sul Mezzogiorno ed Economia italiana.

"Il divario tra sud e centro-nord nei servizi essenziali per i cittadini e le imprese rimane ampio -ha continuato Draghi - Le analisi che presentiamo oggi rivelano scarti allarmanti di qualità fra centro-nord e Mezzogiorno nell'istruzione, nella giustizia civile, nella sanità, negli asili, nell'assistenza sociale, nel trasporto locale, nella gestione dei rifiuti, nella distribuzione idrica. In più casi - emblematico è quello della sanità - il divario deriva chiaramente dalla minore efficienza del servizio reso, non da una carenza di spesa. Svolgere un'attività produttiva in Italia è spesso più difficile che altrove, anche per la minore efficacia della pubblica amministrazione; nel Mezzogiorno queste si accentuano".

(Fonte: Agi)

mercoledì 25 novembre 2009

Serra Pastore, Aceto conferma la copertura

Si è tenuta la Conferenza Stampa dell’assessore provinciale di Benevento all’ambiente, Gianluca Aceto, per illustrare il percorso che la Provincia sta seguendo in materia di trattamento del ciclo dei rifiuti.

L’assessore ha tenuto innanzitutto a specificare che egli è Commissario per la istituzione della Società provinciale dei rifiuti e che, invece, è ancora vigente sino al 31 dicembre 2009 il potere del Sottosegretario ai rifiuti.

L’assessore ha quindi annunciato la istituzione di un Gruppo di lavoro per il supporto tecnico nel settore della gestione dei rifiuti composto dai dirigenti e funzionari dell’ente.

L’assessore ha inoltre annunciato che sono stati avviati ed, entro il prossimo mese, si conta di avviare e completare i lavori per la copertura della discarica di Serra Pastore in San Bartolomeo in Galdo: “è un incarico – ha detto – che avevamo assunto come Provincia in Prefettura a Benevento alla presenza del Prfetto, del Sottosegretariato ai rifiuti e della Regione. Lo dovevamo al territorio e lo dovevamo quale nostro impegno d’onore. Abbiamo stanziato 100.000 euro del nostro Bilancio: spetta ora ad altri soggetti attuare gli altri impegni a tutela del territorio di San Bartolomeo in Galdo che furono assunti in quella sede”.
Aceto ha quindi informato la Stampa che nei prossimi giorni incontrerà i rappresentanti del Comitato per la bonifica della discarica regionale di Tre Ponti di Montesarchio che la Provincia sta curando.

Forti polemiche e contestazioni nei confronti del Sottosegretariato ai rifiuti e della Regione inoltre sono insorte alla Rocca dei Rettori, dove si svolgeva l’incontro con la stampa, perché alcuni cittadini dei confinanti comuni di Paduli e Sant’Arcangelo Trimonte, presenti, hanno sollevato il caso della presunta volontà del sottosegretariato di ampliare la discarica regionale di Sant’Arcangelo Trimonte. Secondo questa versione, sono stati disposti espropri e si stanno effettuando carotaggi su una superficie di 23 ettari nel territorio di Paduli, cioè su una superficie una volta e mezza la discarica già operante nella confinante Sant’Arcangelo Trimonte: tali interventi di indagine geologica, secondo i cittadini, su una tale estensione territoriale sarebbe del tutto ingiustificati ed incongrui rispetto alla asserita volontà di trasferire due soli tralicci dell’energia elettrica, come da spiegazione ufficiale del Sottosegretariato.

L’assessore Aceto ha risposto alla richiesta pressante di notizie sull’argomento affermando di non avere alcuna notizia ufficiale o ufficiosa in merito ad un presunto ampliamento della discarica e di attendere notizie dal Sottosegretariato, avendole già richieste in mattinata. Egli ha definito “legittimi” di dubbi dei cittadini e si è detto “preoccupato” per la situazione.

L’assessore ha dichiarato che egli intende aprire il confronto pubblico sul piano industriale della Società dei rifiuti e sul Piano provinciale dei rifiuti, perchè è su questi due punti essenziali che si costruisce il futuro del ciclo dei rifiuti.
Il problema vero infatti, ha detto, è che al momento mancano dati essenziali sul trattamento dei rifiuti, perché quelli disponibili di fonte governativa e quelli di fonte regionale divergono in misura sostanziale.

Per quanto concerne, infine, il Piano dei rifiuti, l’assessore ha ribadito che si punterà sulla raccolta differenziata spinta e sul “porta a porta”, rifiutando “in toto” ogni ipotesi di trattamento a caldo dei rifiuti.

(Fonte: ufficio stampa Provincia Benevento)

martedì 24 novembre 2009

Serra Pastore, si va verso la copertura

L'assessore provinciale di Benevento all'ambiente, Gianluca Aceto, ha effettuato nei giorni scorsi alcuni sopralluoghi in comuni del Nord Italia (tra gli altri: Treviso e Bolzano) per verificare il grado di efficienza delle tecnologie a freddo colà utilizzate per il trattamento del ciclo dei rifiuti solidi urbani.

Ad accompagnarlo, alcuni esperti del Conai (Consorzio nazionale Imballaggi) che stanno predisponendo, com'è noto, il nuovo Piano provinciale dei rifiuti proprio per conto della Rocca dei Rettori. L'assessore all'ambiente che, in quanto tale, è anche Commissario governativo per la costituzione della Società provinciale dei rifiuti, sta contestualmente lavorando per cogliere questo obiettivo come previsto nell'odinanza del Presidente del Consiglio dei ministri.
In considerazione di tanto, Aceto ha indetto per mercoledì 25 novembre alle ore 11 una Conferenza stampa per illustrare il percorso relativo ai seguenti argomenti:

1.individuazione dell'esperto per la redazione del Piano tecnico-industriale della Società provinciale dei rifiuti;
2.costituzione della Società provinciale dei rifiuti;
3.Piano provinciale dei rifiuti;
4.costituzione del Gruppo di lavoro sui rifiuti;
5.copertura della discarica di Serra Pastore in San Bartolomeo in Galdo.

lunedì 23 novembre 2009

“Quando arriverà il segnale digitale terrestre della Rai in provincia di Benevento?”

Chissà se con il digitale terrestre i cittadini del Fortore riusciranno a vedere il Tg3 regionale. Oppure ancora una volta si dovranno accontentare di vedere quelli di Puglia e Molise. Una domanda sorge spontanea: ma a quel punto non è meglio passare con il Molise?

In Campania si avvicina il passaggio definitivo alla tv digitale. Dall’1 al 16 dicembre i ripetitori analogici saranno progressivamente convertiti in tecnica digitale secondo un calendario per aree.
Ecco, nel dettaglio, il calendario dello switch off, reso noto dal ministero dello Sviluppo Economico: 1 e 2 dicembre Napoli e provincia, Caserta e provincia; 3 e 4 dicembre Salerno e parte della provincia; 9 e 10 dicembre Avellino e provincia, Comuni della Valle dell’Irno; 11 dicembre Benevento e provincia; 14 dicembre Comuni del Vallo di Diano; 15 dicembre Comuni del Cilento.

Nonostante i massicci investimenti pubblicitari, da parte del Governo e della Regione Campania, per informare i cittadini sulla rivoluzione in atto la stragrande maggioranza dei sanniti ancora attende una risposta alla più ovvia e banale delle domande: “Quando arriverà il segnale digitale terrestre della Rai in provincia di Benevento?”
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sabato 21 novembre 2009

Distretto sanitario, la soddisfazione del consiglio comunale di San Bartolomeo

All’indomani del voto dell’assemblea dei sindaci della provincia di Benevento sulla razionalizzazione dei distretti sanitari, il capogruppo di maggioranza, Giovanni Ricciardi a nome del sindaco Vincenzo Sangregorio e di tutto il consiglio comunale di San Bartolomeo in Galdo, esprime la propria soddisfazione per il grande risultato ottenuto nella conferenza dei sindaci della provincia di Benevento.

Il capogruppo di maggioranza del comune di San Bartolomeo in Galdo, esprime soddisfazione e apprezzamento per la collaborazione del gruppo di minoranza, che nell’affrontare le problematiche di interesse comune, abbassando la guardia e affiancandosi al sindaco e a tutta l’Amministrazione hanno sottoscritto un documento congiunto affinché il distretto di San Bartolomeo potesse continuare a servire il territorio fortorino.

Il Consiglio, contemporaneamente, ringrazia i tutti i sindaci della Provincia di Benevento che giovedì erano presenti a palazzo Mosti per aver colto l’emergenza e lo stato di assoluto abbandono in cui versa il Fortore e, all’unanimità hanno votato per il mantenimento del Distretto Sanitario di San Bartolomeo in Galdo.

Il Consiglio comunale si rammarica per quanto dichiarato dal direttore pro tempore dell’Asl di Benevento, e contestualmente si augurano che il Commissario, nominato questa mattina, a reggere le sorti della sanità beneventana, vada incontro a quanto richiesto dai sindaci della provincia. In caso contrario l’Amministrazione è già pronta a volgere lo sguardo verso regioni più accoglienti, dove già oggi i cittadini sono costretti a rivolgersi in caso di emergenza.

L’Amministrazione Comunale è orgogliosa di quanti hanno manifestato insieme a loro, a gran voce per le strade di Benevento, al fine di raggiungere un risultato così importante per il nostro territorio.

comunicato stampa
Comune di San Bartolomeo in Galdo

venerdì 20 novembre 2009

L'assemblea dei sindaci salva il distretto sanitario

Il distretto sanitario di San Bartolomeo in Galdo non verrà soppresso. E’ questa la decisione presa dall’assemblea dei sindaci riunitasi ieri a Palazzo Mosti a Benevento. Licenziato un documento con il quale viene chiesto alla Regione Campania la riduzione di un solo distretto sanitario. La proposta è di accorpare quello di San Giorgio del Sannio a Benevento o in subordine aggregare Morcone a Benevento. In entrambi i casi, passa il salvataggio della struttura fortorina al centro di una dura vertenza. Proprio nella giornata di ieri gli abitanti del Fortore avevano protestato in città contro la paventata soppressione del distretto.

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L'unità fa la forza. Non c'è che dire. La battaglia può essere vinta a condizione che tutti facciano la loro parte. Sindaci e istituzioni compresi.

giovedì 19 novembre 2009

Distretto sanitario, ecco il documento dei sindaci del Fortore

Con Deliberazione della Giunta regionale Campania n. 504/2009 sono stati definiti gli ambiti distrettuali delle nuove Aziende sanitarie locali, recependo le direttive della L.R. n. 16/2008, che, in particolare, al comma 1), lettera b) dell’art. 3 precisa che ciascun distretto deve, di norma, coincidere con ogni ambito avente una popolazione non inferiore a 50.000 abitanti e non superiore a 120.000 e che, nella definizione degli ambiti distrettuali, va tenuto conto delle aree montuose, delle isole e dei territori a bassa densità abitativa.

Nello stesso documento si recepisce in pieno la proposta della V Commissione Consiliare competente che, con apposito documento, definisce l’articolazione distrettuale delle nuove Aziende sanitarie locali effettuata sulla base dei vincoli contenuti nel citato art. 3, coniugati con il principio della “fusione per contiguità territoriale”.

Nella configurazione dei nuovi ambiti distrettuali proposti dalla Commissione risultano rispettati gli indici di popolazione massima e minima richiesti dal Legislatore regionale, “salvo pochissimi ambiti ove le caratteristiche geomorfologiche del territorio e le relazioni cinematiche tra i comuni hanno richiesto un lieve scostamento dai limiti prefissati”.
Da questa razionalizzazione, si evince che nella ASL di Benevento risultano accorpati i soli distretti di San Bartolomeo in Galdo e Morcone, i quali, comunque, non raggiungono il minimo di 50.000 abitanti richiesti dalla Legge regionale.
Nella stessa delibera, sempre su proposta della Commissione tecnica, si delega ai vertici aziendali delle nuove aziende sanitarie l’individuazione delle nuove sedi distrettuali sulla base del criterio del “baricentro della popolazione, della preesistenza di adeguate strutture sanitarie pubbliche e della presenza di relazioni cinematiche favorevoli, sentito il comitato di rappresentanza della Conferenza dei Sindaci”.

Tutto ciò premesso, sicuramente, né Morcone né San Bartolomeo in Galdo rispettano il criterio del baricentro della popolazione, trovandosi agli antipodi dell’ambito territoriale. Tantomeno può essere rispettato il criterio della presenza di relazioni cinematiche favorevoli, essendo i due paesi distanti più di 50 km, non collegati da mezzi pubblici, con tempi di percorrenza in auto abbondantemente oltre l’ora. Inoltre, nessun altro ambito territoriale comprende questo accorpamento di comuni.

Tutta questa operazione di razionalizzazione si riduce, ancora una volta, almeno per la provincia di Benevento, all’ennesima penalizzazione di aree già depresse e dimenticate, organizzate da una Commissione tecnica che bada solo ai numeri e non tiene conto di un territorio, come quello della Val Fortore, bistrattato da sempre e le cui relazioni diventano sempre più consistenti verso il Molise e la Puglia piuttosto che verso il beneventano.

Nella “razionalizzazione” si tiene conto del numero di abitanti, che si deve avvicinare ai 50.000, ma non si tiene conto delle aree montuose e dei territori a bassa densità abitativa. Così, per sfiorare i 50.000 utenti, si accorpa quasi la metà del territorio della provincia di Benevento.
Infine, si chiede alla Conferenza dei Sindaci un parere per la scelta della sede di questo nuovo Distretto. Potremmo portare tante ragioni, come, peraltro abbiamo già fatto in altre sedi, a favore di San Bartolomeo in Galdo, ma, in realtà, noi chiediamo che questi distretti non vengano accorpati!
I SINDACI PRESENTI DEI COMUNI DI:
BASELICE
COLLE SANNITA
CASTELFRANCO IN MISCANO
FOIANO DI VALFORTORE
GINESTRA DEGLI SCHIAVONI
MOLINARA
MONTEFALCONE DI VALFORTORE
SAN BARTOLOMEO IN GALDO

Il Fortore in corteo per difendere il distretto sanitario

Il Fortore si mobilita contro l’accorpamento del distretto sanitario di San Bartolomeo in Galdo a quello di Morcone. Domani mattina (oggi per chi legge), in occasione della conferenza dei sindaci rientranti nell’ambito territoriale dell’Azienda sanitaria locale sannita che si riunirà a Palazzo Mosti per discutere proprio della razionalizzazione degli ambiti distrettuali dell’Asl, è stato organizzato un corteo pacifico di protesta che partirà alle 12 dal Corso Garibaldi per poi raggiungere Via Annunziata dove sosterrà fino al termine dei lavori. Alla manifestazione interverranno amministratori e cittadini di San Bartolomeo in Galdo e degli altri Comuni del Fortore.

In un documento congiunto scaturito da una riunione, i sindaci di Baselice, Colle Sannita, Castelfranco in Miscano, Foiano di Valfortore, Ginestra degli Schiavoni, Molinara, Montefalcone di Valfortore e San Bartolomeo in Galdo, chiedono alla Conferenza dei sindaci che i distretti non vengano accorpati.

Una richiesta del mantenimento solo del distretto sanitario nel Comune di San Bartolomeo in Galdo è stata fatta, tramite un documento rivolto ai vertici dell’Asl, al presidente della Provincia di Benevento, ai sindaci del Sannio, ai partiti e all’arcivescovo Magione, dai consiglieri comunali di San Bartolomeo in Galdo Antonio Boffa, Francesco Buccione, Giovanni Buccione, Pasquale G. Catullo, Fedele Del Vecchio, Salvatore Ferro, Gianpaolo Fiorilli, Matteo, Garofano, Marcello Longo, Gianfranco Marcasciano, Antonio Monaco, Antonio Pacifico, Fernando Pepe, Raffaele Pepe, Giovanni Ricciardi, Vincenzo Sangregorio e Alessandro Spallone.

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mercoledì 18 novembre 2009

I predoni dell'acqua

di Wanda Montanelli*

Sono i predoni dell’acqua. Stanno dandosi da fare per accaparrarsi l’oro blu e portarlo via agli aventi diritto. L’acqua oggi è ancora disponibile, ma arriverà giorno che sarà proprietà privata sempre e dovunque se non li fermiamo.
Il diritto all’acqua è condizione necessaria alla realizzazione di tutti gli altri diritti. Era il novembre 2002 quando il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti economici e sociali, includeva il diritto all’acqua tra i diritti dell’uomo. Eppure la carenza di acqua potabile è una delle maggiori cause del divario esistente tra i Paesi ricchi e quelli poveri soprattutto in Africa e nei paesi sottosviluppati.

Adesso anche in Italia si permette che multinazionali, le cosiddette corporation vadano ad appropriarsi dell’acqua degli acquedotti. E’ un business da 400 miliardi di dollari. Si mercifica la fonte della vita, e i predoni dell’acqua imbottigliano l’oro blu in questo mercato falsato da notizie distorte, affidandosi al potere della pubblicità per potenziare i guadagni.

Le disuguaglianze umane non sono ancora giunte al limite. Ce ne saranno di nuove nel futuro che non abbiamo mai provato, né possiamo oggi immaginare. La profezia di Marc Laimé, sociologo attento alla gravità del problema, prevede la divisione del diritto all’acqua e alla salute, con un mondo futuro fatto di gran parte di popolazione che si troverà esposta a rischi sanitari a causa dell’inquinamento ambientale, mentre dall’altra parte esisterà una zona privilegiata a cui sarà offerta, oltre all’acqua domestica insicura, un impianto costoso per filtrare l’acqua e refrigerarla. Oppure un secondo rubinetto di acqua purificata a costi maggiorati.

Già ci sono i segni di questo processo di potenziamento delle disuguaglianze, aiutato dallo spreco e lo sfruttamento eccessivo delle risorse. Un esempio davanti ai nostri occhi (uno dei tanti) è la Capitanata, dove una zona un tempo fertilissima è oggi così desertificata da far invidia al Sahara. Inoltre altre 14 zone d’Italia sono a rischio desertificazione, tra cui Agrigento, Siracusa, Potenza, Reggio Calabria,Bari, Foggia, Sassari, eccetera.

E’ stato creato un organismo contro il deserto che avanza e contro la salinizzazione delle acque lungo le coste. Questa ultima non si può considerare un fenomeno naturale, ma conseguenza del saccheggio delle falde. Perché i predoni pompano più acqua di quanta ne possa arrivare naturalmente attraverso la pioggia.
Le nostre risorse idriche vanno così a diminuire perché sottoposte al saccheggio, e l’acqua ci costerà sempre di più perché sta diventando un bene sottoposto alle leggi di mercato come qualsiasi altro prodotto.

“La lobby potentissima dei produttori di acqua minerale - scrive Giuseppe Altamore, in un libro inchiesta sull’argomento - ci dà da bere un prodotto non sempre al di sopra di ogni sospetto”. Ma grazie a milioni di euro spesi in pubblicità pochi conoscono il valore dell’acqua che sgorga dal rubinetto di casa, mentre molti si fidano delle illusioni della pubblicità.

*Membro dell’Osservatorio nazionale ed europeo per il rispetto delle pari opportunità

martedì 17 novembre 2009

Fortore, inaugurato il nuovo centro per l’impiego

È stato consegnato ieri mattina dalla provincia di Benevento il nuovo centro per l'impiego di San Bartolomeo in Galdo. Alla cerimonia erano presenti: il presidente e il vicepresidente della provincia, Aniello Cimitile e Antonio Barbieri, il sindaco di San Bartolomeo, Vincenzo Sangregorio, il consigliere provinciale Michele Maddalena, e il dirigente del settore Lavoro provinciale, Luigi Velleca.

Ha fatto gli onori di casa il responsabile del centro, Ernesto Lepore. Il centro per l'impiego di San Bartolomeo in Galdo, che fa parte della rete degli altri tre centri operanti nel Sannio, ha competenza su dodici comuni: tutti quelli dell'area del Fortore e inoltre su Reino, Circello Colle Sannita e Castelpagano. Al centro, che ha sede al rione Ianziti, fanno inoltre capo i Punti informativi lavoro che sono stati attivati in San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti, Circello e Colle Sannita.
La struttura e' costata complessivamente, compresi gli arredi, circa 600.000 euro, su finanziamento del Por Campania misura 3.15. Il nuovo centro si sviluppa con ingresso indipendente su una superficie di 350 metri quadri, su due livelli e ha un parcheggio riservato.

Il presidente della provincia, Aniello Cimitile, ha voluto ricordare che l'intervento per il centro per l'impiego si inquadra in una serie di iniziative finalizzate a rivitalizzare l'area del Fortore. Nel corso della presentazione della nuova struttura, è stato inoltre sottolineato che si sta procedendo per completare la messa in rete dei servizi offerti dai centri in tutto il territorio provinciale, a vantaggio dell'utenza, soprattutto dei giovani e delle imprese. A breve sarà infatti disponibile l'accesso alle banche dati gestiti dai diversi sportelli per il lavoro diffusi sul territorio provinciale.
(Fonte: Adnkronos/Labitalia)

lunedì 16 novembre 2009

Minacce, solidarietà a Colasanto

Il sindaco di Baselice, Domenico Canonico, il vice Giuseppe Ferro,insieme agli assessori Salvatore Brancaccio, Romano Zolla, Stravato Pasquale, ai consiglieri di maggioranza Giancarlo Verdura, Michele Bianco, Isidoro Mascia, Michele Del Vecchio, allo saff del sindaco composto da Francesco Delli Veneri, da Paolo Mascia, da Giovanni Anzuino e da Pastore Giuseppe, sono vicini ed esprimono verae leale solidarietà al deputato regionale Luca Colasanto unitamente all’on.le Nunzia De Girolamo, coordinatore provinciale del Pdl, ed a Luigi Barone, per il vile gesto intimidatorio subito l’altro giorno.

Ci uniamo alla soliderietà espressa dall'amministrazione comunale di Baselice ai vertici provinciali del Pdl in quanto crediamo fermamente che la difesa della democrazia sia un bene da preservare a tutti i costi per uno sviluppo civile e pacifico della nostra società.

giovedì 12 novembre 2009

Canonico: ecco come spendiamo le indennità


È visibilmente infuriato. Irritato. Non ci sta a passare per uno che non mantiene le promesse fatte in campagna elettorale. Così come scritto in un manifesto apparso il 6 novembre a firma del gruppo di minoranza al Comune di Baselice.
Per questo sabato sera Domenico Canonico si è presentato davanti al popolo per far sapere – documenti alla mano – che fine fanno i 1366,54 euro (lordi) per la sua di indennità di carica. E lo fa facendo distribuire al pubblico un prospetto dove sono riportate tutte quelle percepite dalla giunta comunale.

«Dovete sapere – dice il sindaco rivolgendosi ai cittadini – che da un punto di vista tecnico la ragioneria del Comune prende i sodi li manda sui nostri conti correnti, perché così dice la legge, e poi sta al nostro buon senso come destinarli. Quando abbiamo fatto la festa d’insediamento ci sono state delle spese da affrontare. Perché a quella cerimonia ha partecipato tanta gente. Sono accorsi anche dai paesi limitrofi ad onorarci. Ora ricordate questa cifra: 6.935,90 euro. Questa è una somma che abbiamo preso e distribuito a tutti i fornitori e i commercianti di Baselice. E tutti questi sono stati pagati regolarmente con i soldi arrivati sui nostri conti».
E sul conto dei neo amministratori sino a questo momento sono arrivati 6.653,64 euro netti. Tutti distribuiti ai negozianti del posto. «Ma quando mai – rivolgendosi sempre al pubblico – vi hanno mostrato le carte di quanto prendevano gli amministratori. E la prima volta nella storia di Baselice, grazie alla giunta Canonico».

D’altra parte la trasparenza amministrativa è il leit motiv di ogni intervento pubblico dell’attuale sindaco. «La casa comunale è sempre aperta a chiunque vuole vedere cosa si fa in questo Comune». Il primo cittadino lo ribadisce più volte durante il suo intervento. Come avrebbe preferito che la minoranza si presentasse in piazza a criticare politicamente l’operato della nuova giunta. E non accusati di essere «stati trovati con le mani nella marmellata». Perché le prossime indennità (così si chiamano) saranno destinate ad un alunno diversamente abile come richiesto dall’istituto comprensivo di San Bartolomeo.

Gesti – ricorda il sindaco – che stanno creando un certo interesse nella stampa provinciale e che stanno varcando i confini regionali. Forse Baselice è l’unico paese in Italia dove gli amministratori devolvono i propri compensi in beneficienza.

mercoledì 11 novembre 2009

Discarica Serra Pastore, 100mila euro per la messa in sicurezza

La Giunta provinciale, su proposta dell'assessore all'ambiente, Gianluca Aceto, ha stanziato la somma di 100mila euro per provvedere alla copertura della discarica di Serra Pastore in territorio di San Bartolomeo in Galdo.

Le risorse sono state reperite interamente sul Bilancio dell'ente. L'intervento di tutela ambientale nell'area del Fortore era stato concordato nel corso della recente visita a Benevento dell'assessore regionale all'ambiente, Walter Ganapini, dello staff della Regione Campania impegnato in materia di rifiuti e di quello del Sottosegretario all'emergenza. In una riunione presieduta dal Prefetto presso il Palazzo del Governo, la Provincia aveva assunto l'impegno di provvedere alla copertura della mega-discarica in coordinamento e sinergia con gli interventi per la messa in sicurezza dell'impianto di competenza di Regione, Sottosegretariato all'emergenza rifiuti e Consorzio rifiuti nell'area del Fortore.

La copertura della discarica e la contemporanea raccolta del percolato furono ritenute, nel corso di quella riunione, le misure più urgenti ed idonee per scongiurare l'inquinamento dell'area circostante Serra Pastore. L'assessore provinciale Aceto si è detto ragionevolmente ottimista sui tempi dell'operazione di cui la Provincia si è assunta la responsabilità ed ha comunque assicurato che gli Uffici dell'ente stanno già provvedendo agli adempimenti loro spettanti.

martedì 10 novembre 2009

Nardone: no alla chiusura del distretto sanitario di San Bartolomeo

Il presidente di Futuridea Carmine Nardone informerà tutti i rappresentanti istituzionali, sanniti, regionali e nazionali e in particolare il commissario regionale alla Sanità Antonio Bassolino sull’ipotesi di chiusura del Distretto Sanitario di San Bartolomeo in Galdo perché “l’ipotesi di soppressione formulata dall’ASL BN è assolutamente insostenibile e da respingere”.

L’impegno del presidente Nardone segue a un incontro avvenuto in San Bartolomeo in Galdo il 6 novembre scorso fra una delegazione di Futuridea guidata da Nardone e una delegazione di cittadini e operatori del Distretto Sanitario di San Bartolomeo in Galdo sull’ipotesi di chiusura del distretto sanitario fortorino e dell’accorpamento di questo al Distretto Sanitario di Morcone. Dopo un resoconto fatto dai cittadini e dagli operatori sulle criticità sociali, economiche e produttive di San Bartolomeo e dell’intero Fortore i presenti hanno concluso che l’ipotesi di soppressione formulata dall’Asl BN1 è assolutamente insostenibile e da respingere. Il presidente Carmine Nardone ha preso impegno di informare della questione tutti i rappresentanti istituzionali, sanniti, regionali e nazionali e in particolare il commissario regionale alla Sanità Antonio Bassolino.

“Dai dati non emergono particolari emergenze per sopprimere il distretto” ha osservato Nardone. “Ma in ogni caso – ha concluso - se proprio dovesse essere necessario operare degli accorpamenti è giusto sopprimere i distretti dei comuni più vicini al capoluogo, che creerebbe certamente meno disagi, e non i distretti dei comuni più distanti da Benevento come San Bartolomeo in Galdo, la cui chiusura creerebbe difficoltà e disagi sociali”.

lunedì 9 novembre 2009

Baselice, gli amministratori rinunciano alle indennità

Un impegno assunto a Baselice in campagna elettorale. Proventi destinati all’assistenza ai diversamente abili e al cerimoniale di insediamento del nuovo Consiglio...

In campagna elettorale, si sa, i candidati non lesinano promesse e buoni propositi, poi però non sempre si ha la volontà di dare concretezza alle belle parole, che si sprecano in una fase che è solo di promozione del proprio programma politico.
Ma a Baselice, dove per decenni non si è assistito ad un avvicendamento in seno al governo del paese, quelle promesse avranno assunto un peso specifico nel decretare la vittoria di Domenico Canonico e della sua lista.

Non spot elettorali, a questo punto, ma decisioni e concretezza, paradigma di un modo nuovo e disinteressato di svolgere il ruolo di amministratori, questo chiedono i cittadini di Baselice, adusi a ben altri atteggiamenti perpetrati in passato.
Tant’è, a qualche mese da quella vittoria, forse inattesa ma auspicabile in un paese che si dice democratico, il dottor Domenico Canonico e la sua Giunta, formata dal vicesindaco Giuseppe Ferro e gli assessori Salvatore Brancaccio, Romano Zeolla e Pasquale Stravato, protagonisti di quella che è stata presentata come una nuova era, stanno dando prova di volerle mantenere quelle promesse.

L’Esecutivo ha formalmente comunicato che le indennità di carica del Sindaco e degli assessori, spettanti per legge, saranno devolute, per l’anno 2009, in parte, a favore dell’assistenza ai diversamente abili e, in parte, utilizzate per le spese sostenute per il cerimoniale di insediamento del nuovo Consiglio comunale.
“A fine anno seguirà la rendicontazione analitica - ha chiosato il Primo cittadino -, il tutto nel massimo rispetto della trasparenza e della correttezza con gli impegni assunti”.

Il cambiamento è la vera essenza della democrazia, e quello a cui stiamo assistendo a Baselice da circa sei mesi, ovvero dall’insediamento della nuova Amministrazione, dimostra che occupare una poltrona per ben quasi trent’anni frena ogni cambiamento e progresso, soprattutto in una piccola comunità, dove c’è ancora più bisogno di persone e idee nuove, per essere pronti ad accogliere le sfide di nuovi progetti, per rilanciare l’economia non solo di Baselice, ma di tutta l’area del Fortore.

www.ilsannioquotidiano.it
pubblicato il 06-11-2009

giovedì 5 novembre 2009

Ospedale ancora chiuso: in rivolta gli amministratori di San Bartolomeo


L’Amministrazione comunale di San Bartolomeo in Galdo ha scritto una lettera ai vertici dell’Azienda Sanitaria Locale di Benevento e all’assessore regionale alla Sanità Mario Santangelo per chiedere il rispetto degli impegni presi sull’apertura del locale ospedale in costruzione da più di 50 anni.

Nella nota, l’Amministrazione ricorda che “correva l’anno 2005 allorquando, con apposita delibera dell’Azienda Sanitaria, si prevedeva l’apertura a San Bartolomeo di un PSAUT (individuato nella normativa regionale quale struttura di primo intervento in cui è prevista l’assistenza medica per casi di minor complessità, l’osservazione medica breve e la piccola chirurgia), per non vanificare, si diceva, la rilevante spesa economica già sostenuta per il completamento dell’ospedale ‘Padre Pio’ e per venire incontro alle esigenze sanitarie della zona fortorina. Da allora, e sono ormai trascorsi 5 anni, solo un susseguirsi di promesse e annunci sui giornali”.

“Orbene – prosegue la lettera -, essendo ormai prossima la fine dell’anno, ci si augura che quanto promesso e annunciato dai vertici dell’Asl possa trovare effettiva concretizzazione. In caso contrario, questa Amministrazione comunale (libera, scevra da condizionamenti e senza fini reconditi), unitamente a tutta la cittadinanza, si batterà con determinazione al fine di evitare il ripetersi di una nuova vergognosa e inqualificabile pagina di storia della sanità dopo quella dell’ospedale-scandalo in costruzione da più di 50 anni. Con uguale determinazione, inoltre, si batterà per il mantenimento della sede del Distretto Sanitario a San Bartolomeo in Galdo, opponendosi a chiunque volesse continuare a mortificare, con intrighi o giochi politici, la nostra comunità”.
www.ilquaderno.it

Questione morale, se ne discute a Napoli

L'Altro Sud è lieto di aderire e partecipare al dibattito sulla "Questione morale" che si terrà a Napoli il 6 e 7 novembre prossimo.
6 novembre ORE 15 NAPOLI

"Questione morale e Istituzioni. Etica e poteri. Quale Italia in Europa?"
Cappella Palatina , Maschio Angioino, Napoli

moderatore:Luigi de Magistris
interventi di: Angela Napoli, Antonio Di Pietro, Claudio Fava, Concita De Gregorio, Felice Lima, Paolo Ferrero, Salvatore Borsellino, Silvio Gambino, Sonia Alfano.

7 novembre 2009 h 9-14 NAPOLI

"Questione morale e Istituzioni. Etica e poteri. Quale Italia in Europa?"
Cappella Palatina , Maschio Angioino, Napoli

moderatore:Raffaello Magi
interventi di: Alberto Lucarelli, Antonio Ingroia, Antonio Padellaro, Juan Fernando Lopez Aguilar, Marco Cappato, Martina Di Gianfelice, Peter Gomez, Rosario Crocetta.

www.laltrosud.it

mercoledì 4 novembre 2009

Sede Rai di Napoli, protesta dei precari Sanniti

Il Cip Sanniti aderisce al sit in del 6 novembre sotto la sede della rai di Napoli per manifestare il proprio dissenso alla censura che da mesi le reti pubbliche effettuano sulla diffusione delle notizie e dei fatti che si verificano sul territorio nazionale. Una televisione pubblica ha il dovere morale di dire e mostrare il vero, ha l'obbligo di dare le notizie che avvengono quotidianamente e non di filtrarle e come sovente avviene di censurarle. Da mesi ci viene proposta una realtà che non combacia al vero, da mesi i fatti giudiziari e privati dei politici nazionali sembrano costituire l'unico vero problema della nazione.

Il 3 ottobre 2009 oltre 20.000 precari della scuola erano per le strade di Roma a manifestare contro i tagli del Governo all'istruzione pubblica. Oltre 20.000 manifestanti costretti, per un servizio d'ordine inadeguato a costeggiare la banchina del Tevere come tanti deportati. Impossibilitati a risalire sulla strada perché la polizia lo impediva, hanno dovuto percorrere ben 8 chilometri nonostante le gambe ed il fisico stessero per venire meno. Nessun telegiornale ne ha parlato, come nessuno si è interessato se non per brevi secondi ai milioni di disoccupati che a causa della crisi non hanno di che campare.
Operai, lavoratori interinali, lavoratori precari, dipendenti improvvisamente licenziati a causa della crisi che continua a mordere nonostante si dichiari che il peggio è passato: questa è l'amara realtà. Verità che può essere vista, vissuta e testimoniata solo attraverso reti indipendenti e piccoli giornali locali che nonostante tutto hanno conservato la propria autonomia. Il 3 ottobre all'inizio del corteo c'erano giornalisti di tutte le testate e le reti nazionali. Ci hanno intervistato, ci hanno ripreso e poi nessuno ne ha parlato. Dove sono finiti quei video, quelle interviste chi ha deciso di censurarle. Chi decide cosa mandare in onda o pubblicare una notizia? Il redattore o i politici che influenzano il redattore? Dov'è finito il coraggio e l'ardore di dire no e di fare il giusto costi quel che costi. A cosa è servita la manifestazione dei giornalisti del 3 ottobre sulla libertà di stampa? Quale libertà.

Oggi si è schiavi dei politici e della tiratura. La logica della vendita dello scoop hanno la meglio sulla notizia. Ed ecco che si compare sui giornali se si sale sui tetti, se ti denudi, se frequenti escort e trans... Che dire un precario trans per campare è una notizia da prima pagina, bisogna arrivare al suicidio di uno di noi affinché si possa parlare seriamente del più grande licenziamento della storia della Repubblica italiana , affinché i veri problemi che affliggono quotidianamente il cittadino comune vengano portati alla luce? Gli stessi Floris, Santoro, Report e i programmi d'informazione sono schiavi dello scoop e preferiscono adeguarsi alla massa. Siamo profondamente delusi e amareggiati e il 6 novembre lo grideremo dalle 16 sotto le sedi della Rai regionale. Libertà d'informazione questo sarà il nostro motto.

CIP Sanniti

lunedì 2 novembre 2009

Fortore, petizione per l'apertura dell'ospedale

Il Gruppo di Cittadinanzattiva – T.D.M. Fortore di San Bartolomeo in Galdo sta promuovendo, insieme alle altre forze civiche del Fortore, un’azione di protesta avverso gli organi competenti della Regione Campania, per l’annosa questione dell’Ospedale Civico di San Bartolomeo in Galdo e l’accorpamento del Distretto 23 a quello di Morcone.

Una petizione popolare chiede alle istituzioni l’annullamento del provvedimento attinente l’accorpamento del Distretto Sanitario di San Bartolomeo in Galdo a quello di Morcone e l’apertura dell’Ospedale “Padre Pio” di San Bartolomeo in Galdo, già pronto alla messa in funzione ed in stato d’attesa da circa due anni.
Relativamente al Distretto Sanitario di San Bartolomeo si sottolinea che lo stesso è già molto distante da Benevento, e per questa ragione un eventuale accorpamento potrebbe creare ulteriori disagi alla popolazione e pregiudicare l’apertura della struttura ospedaliera.

“Per il risparmio economico del comparto Sanità - si legge -, perché non viene accorpato il Distretto Sanitario di San Giorgio del Sannio, che è situato a circa 10 minuti da Benevento, e tra l’altro ha la sede in Benevento?”.

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giovedì 29 ottobre 2009

Fortore: operai idraulico-forestali, al via le selezioni per il corso di formazione

Sono previste per il 3 e il 5 novembre due convocazioni dei candidati ammessi alle selezioni per il corso di formazione: “operaio idraulico forestale addetto antincendio boschivo”, promosso dalla Comunità Montana del Fortore.

I concorrenti, le cui candidature siano pervenute correttamente presso la Comunità, dovranno presentarsi, nelle date sopra indicate, presso la sede della Comunità Montana a partire dalle ore 9.00, per espletare le prove di selezione previste dal bando.
L’elenco dei candidati ammessi alle selezioni del 3 e 5 novembre è disponibile sul sito internet della Comunità Montana del Fortore www.cmfortore.it, al link “appalti”, e consultabile all’albo pretorio della Comunità Montana.

Il corso per “operaio idraulico forestale addetto antincendio boschivo” si inscrive nelle attività di formazione portate avanti dalla Comunità Montana del Fortore, miranti alla salvaguardia del territorio montano e boschivo.

L’Ente montano, nello stesso ambito, ha già attivato un altro corso di formazione per “operatore specializzato nei lavori di contenimento e sistemazione dei suoli erosi”, destinato a circa 120 persone.

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mercoledì 28 ottobre 2009

L'ITALIA DEI POTERI ESPELLE IL SUD

di Antonio Gentile

In un precedente editoriale che, tra l'altro, ha riscosso un notevole interesse, parlammo di un accordo segreto esistente tra poteri forti del Nord al fine di determinare un processo di divisione del Paese, da ottenersi attraverso un indebolimento dell'unità economica, politica e sociale.

Continuando, dunque, in quest'opera d'informazione che L'Altro Sud si è posto, sui meccanismi reali che sono dietro l'emarginazione del Mezzogiorno, e per meglio comprendere gli enormi interessi che sono legati a questo processo di destrutturazione dello Stato italiano, bisogna prendere in considerazione lo sviluppo di accordi, più o meno esclusivi, esistenti tra soggetti della politica, della finanza e dell'economia.

Un esempio molto esplicito di queste dinamiche che sfuggono alla maggioranza dei cittadini si può ritrovare nella "santa alleanza" creatosi tra Comunione e Liberazione e la Lega Nord.
Partendo dal "federalismo padano", così caldeggiato dal Senatùr e gradito dal presidente della Regione Lombardia, il ciellino Formigoni, l'obiettivo comune è sfruttare lo smantellamento dello Stato italiano con il progressivo passaggio di molte sue competenze alle regioni per trasferire dal pubblico al privato lucrose attività: dalla sanità alla scuola, dalle autostrade all'energia, dall'immigrazione alla formazione.

Un enorme business gestito dalla potentissima Compagnia delle Opere, vicina a CL, che raggruppa circa 34000 imprese con un fatturato di 70 miliardi di euro.
L'annuncio di Formigoni versione leghista, che Lombardia e Veneto, oltre al "federalismo fiscale" intendono "agguantare" il maggior numero di competenze dallo Stato, ormai comatoso, e gestire direttamente una serie di aree strategiche - persino il nucleare –, ha acceso l'entusiasmo irrefrenabile della "camicie verdi" che ora guardano ad un compromesso politico sulla spartizione delle regioni del Nord.

Dunque, Comunione e Liberazione, Compagnia delle Opere, e Lega Nord, solidissima aggregazione di poteri religiosi, politici e finanziari, vedono in questa loro collaborazione la possibilità di ottenere vantaggiosi progetti imprenditoriali, di guidare le regioni forti del Paese come Veneto, Lombardia e Piemonte, depotenziando mortalmente lo Stato unitario. E questa "santa alleanza", in realtà, si dimostra esplicitamente trasversale – vedi l'inchiesta "Why not".

Nel cosiddetto "Intergruppo parlamentare per la sussidiarietà", luogo bipartisan dove in pratica si smantella il pubblico in favore del privato, un po’ tutti i partiti, da destra a sinistra, si ritrovano uniti. È evidente, da quanto detto finora, che nel momento in cui le regioni del Nord, motivate da interessi forti, acquisendo autonomia, si separano sempre più dal resto d'Italia, inserendosi pienamente in quella cooperazione interregionale europea fatta di rapporti bilaterali, protocolli d'intesa, gemellaggi, la rinnovata "Questione Meridionale" rimane un problema esclusivo dei cittadini del Sud.
L'Italia unita, che si accinge nel 2010 alla retorica delle celebrazioni commemorative, rimane solo una decrepita ed inattuale enunciazione.

Mentre le regioni del Mezzogiorno raggiungono livelli drammatici di povertà, di disoccupazione, di emarginazione, di criminalità più o meno organizzata, ai limiti della rivolta sociale, l'altra Italia raccolta intorno ai propri interessi se ne va per la sua strada lasciando dietro di sé, come in un angoscioso day after, le rovine fumanti di un Paese storicamente mai unito.

E ridicole sono, poi, le dichiarazioni dei partiti politici nazionali, che dopo 150 anni, continuano a promettere interventi risolutivi in favore del Meridione, ben sapendo che non esiste nessuna volontà concreta di aiutare questa parte dell'Italia, condannata dai "fratelli italiani" alla degenerazione sociale.
Ancora più squallido, poi, è il comportamento di molti politici meridionali che, indifferenti alla condizione di agonia sociale in cui sono precipitati interi strati della nostra popolazione, in un processo irrefrenabile di periferizzazione fondato sull'accantonamento di intere generazioni, si contendono come sciacalli brandelli maleodoranti di potere.

Forse, in tutto questo disastro, la vera e più potente arma che le popolazioni del Sud possiedono è quella di prendere consapevolezza della loro condizione. È il disgusto che deve nascere dal sapere di essere solo parte anonima di un meccanismo inesorabile al servizio della riproduzione sociale dell'esistente gerarchia di potere. Insomma solo quando il popolo meridionale si renderà conto dell'usurpazione perpetrata ai suoi danni, allora reagirà ad un destino determinato da altri.

Questo deve essere l'impegno di tutte le energie sane che si ritrovano sul territorio, iniziando dalle organizzazioni meridionaliste, politiche e culturali, unite in una grande ed epocale battaglia di verità e di coscienza.

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martedì 27 ottobre 2009

IL POSTO FISSO DI GIULIO TREMONTI

di Wanda Montanelli

La rivalutazione del posto fisso fatta da Tremonti è una presa di coscienza allo scopo di far quadrare i conti. Se non è solo propaganda, il rapido calcolo del ministro arriva presto a comprendere che cosa compra un precario, cinese o italiano, e che cosa, invece, può comprare un lavoratore con una busta paga non risibile e un contratto a tempo indeterminato. Bene, si comincia dal pagare l’affitto o il mutuo e le bollette. Si esce dalla casa paterna per mettere su un nuovo nido.

I “bamboccioni”, come li si volle infelicemente apostrofare tempo fa, potendo contare su ciò che gli avanza dalla busta paga, potrebbero accendere un leasing. L’ottimismo viene da sé quando si incomincia a dormire la notte senza arrovellarsi sul tempo che passa tra un contratto di tre mesi, un intervallo di quattro e un altro lavoro da co.co.co o co.co.pro. Il progetto di comprare un’auto, per esempio, con l’ottimismo non si realizza. Anche usata una macchina costa migliaia di euro e porta con sé il costo del passaggio di proprietà, il dovere di assicurarsi. Senza soldi non si può fare. Hai voglia di essere sorridente e ottimista; del buon umore le concessionarie non sanno che farsene e appena si accorgono che il contratto del proponente acquirente scade da lì a poco, chiudono il colloquio e restano meno sorridenti e tristi pure loro.

Mettere su casa e ordinare il frigorifero, riempirlo di mozzarelle e prosciutto, permettersi la stufa. Magari una volta o due al mese andare fuori a cena e progettare una vacanza, o addirittura la nascita di un figlio.

Tanti bamboccioni sistemati genererebbero figli, passeggini, culle, latte, scarpette; quantità importanti di prodotti per l’infanzia e l’economia che avanza. Questo può fare il lavoratore a tempo indeterminato. Può incontrare una ragazza e dirle: ci sposiamo? O un single può uscire di casa e investire sulla sua autonomia.
L’altro invece, il lavoratore a scadenza, si preoccuperà di quale ultimo modello di telefonino potrà avere per rendersi considerevole agli occhi degli altri, e questo lo farà sentire meno fallito, meno precario, dovendo rinunciare a ipotizzare una crescita del suo status per il futuro.

Stabilito che molti imprenditori disonesti potendo scegliere, scelgono gli schiavi, salviamo quelli onesti e consideriamo pure la flessibilità umana una risorsa, quando è scelta motivata dall’imprenditore e preferita dal lavoratore al quale può anche far comodo e piacere in certi periodi della sua esistenza.
Un buon governo dovrebbe però provvedere a un sistema di welfare con ammortizzatori sociali per gli intervalli di passaggio tra un lavoro è l’altro, e se esistesse la copertura economica dei temporaneamente disoccupati, sarebbero in molti a preferire il cambiamento senza fossilizzarsi nella stessa attività per decenni. Fin quando però il precario è un poveraccio senza futuro né prospettive, fin quando la flessibilità serve solo ad ingrassare gli sfruttatori del lavoro altrui con paghe al di sotto della media anziché maggiori proprio perché di comodo per il progetto del datore di lavoro, evviva il posto fisso!

Avanzano modelli di vita da paesi sottosviluppati per la nostra indifferenza verso lo sfruttamento delle persone: donne, uomini, bambini. La Cina è vicina? No la Cina è entrata con un cavallo di troia nelle nostre
città dentro la pancia delle quali esseri umani ammassati sopravvivono per portare a tavola una ciotola di riso e dare al padrone di turno l’agio di moltiplicare i suoi guadagni purtroppo senza imbarazzo. Si trasgrediscono leggi e diritti e nessuno interviene. Dove sono le Camere del lavoro?

Cavalli di troia crescono da noi e poco o nulla si fa per abbatterli.
Possiamo farcela a mettere equilibrio e ordine. Può essere più facile a farsi che a dirsi. Si potrebbe iniziare a fare una legge che prevede la filiera di produzione per ogni oggetto che si vende in Italia. Tempo fa avevo progettato il “marchio etico” per le merci provenienti dall’estero. Si dovrebbe prevederlo anche in Italia. Un piccolo marchio di qualità in cui sia scritto “la produzione di questo oggetto è controllata affinché il ciclo produttivo sia effettuato con lavoratori in regola con le norme vigenti”.

La pubblicità del marchio?: “Niente bambini né schiavi per costruire i prodotti con marchio etico”. I trasgressori? Direi che non sarebbe male il ritiro della licenza e un’incriminazione per schiavismo.
Così i bianchi divani pubblicizzati alla tv non saranno umidi del sudore di poveri esseri sfruttati e delle lacrime di chi ha perso il lavoro italiano.

www.comitatoperwandamontanelli.com

lunedì 26 ottobre 2009

Controlli caldaie, il comunicato di Cimitile

Il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, ha chiesto al presidente della Società partecipata Asea, Antonio Calzone, di sospendere immediatamente i controlli sugli impianti di riscaldamento negli edifici privati che la stessa Azienda cura per conto dell'ente.

Tale decisione è dovuta al fatto che le verifiche a tappeto ed in forma indiscriminata di questi giorni si stanno rivelando un pesante fardello in alcuni strati sociali, ed in particolare per le classi deboli e disagiate, soprattutto nei centri rurali montani, già pesantemente colpiti da una pesante congiuntura economica.

Il presidente della Provincia ha indetto per l'entrante settimana una riunione con i vertici dell'ASEA al fine di analizzare la situazione venutasi a determinare e ridefinire la strategia per i controlli, puntando ad individuare una soluzione che, nel rispetto della legge vigente, tenga nel dovuto conto le esigenze di giustizia sociale e di solidarietà cui la Provincia si ispira.
Alla riunione il presidente ha invitato a partecipare il consigliere provinciale Michele Maddalena, che da qualche giorno aveva sollevato il problema, ed il sindaco di Baselice nel cui territorio con maggiore intensità si è registrato il disagio sociale a causa del concentrarsi delle verifiche.

Fonte: provincia.benevento.it (24.10.09)

giovedì 22 ottobre 2009

Comuni del Fortore unitevi

Prendano esempio i sindaci del Fortore campano da quanto stanno facendo i comuni della limitrofa Puglia. Inutile illudersi. Oggi se si vuole evitare lo spopolamento bisogna unire le forze. Non c’è altra strada. E questo si può fare visto il cambio generazionale ai vertici delle amministrazioni locali. Ora non ci sono più alibi. Bisogna creare un coordinamento tra i vari comuni in modo da valorizzare ognuno le proprie specificità. Per questo postiamo un interessante articolo apparso su “Ilsannioquotidiano” del 20 ottobre scorso dal titolo “Monti Dauni, il Coordinamento funziona”.

Sei paesi, 8 mila abitanti, 3.245 famiglie, un’area ad altissimo interesse naturalistico caratterizzata da laghi, fiumi, centinaia di ettari di boschi, con centri visita dedicati a specie animali come il lupo e il cinghiale: insieme, Roseto Val Fortore, Alberona, Biccari, Castelluccio Valmaggiore, Celle San Vito e Faeto esprimono questi e altri numeri, con alcune peculiarità non trascurabili.
Faeto è il paese più alto della Puglia, mentre Biccari sorge ai piedi del Monte Cornacchia, anch’esso il più alto della regione. Alberona e Roseto Val Fortore sono stati inseriti tra “I Borghi più belli d’Italia”.
Quelli elencati sono soltanto alcuni dei motivi che hanno spinto sindaci di estrazione politica differente a cominciare un percorso comune, unendo le forze per promuovere lo sviluppo del territorio.

Un cammino che comincia da lontano, da quando - quattro anni fa - un progetto che vedeva assieme questi paesi portò al finanziamento, da parte della Regione Puglia, dei Centri Visita dedicati al lupo (Roseto Val Fortore), al cinghiale (Alberona), all’ecologia dell’acqua (Castelluccio Valmaggiore), all’ecologia del bosco (Faeto) e all’ecosistema del lago (Biccari).
Una collaborazione proseguita col Premio Lupo, concorso letterario giunto alla sua quarta edizione. Alberona e Roseto Val Fortore condividono la stessa area adibita all’insediamento e alla crescita delle piccole e medie imprese.

I sei paesi del Coordinamento sono parte integrante del nascente Sistema Turistico che mette insieme i comuni dell’Appennino Dauno. Alcuni di essi, due anni fa, hanno cominciato a fare sistema anche attraverso un consorzio, “Daunia Vetus”, che mira ad incentivare una rete di promozione territoriale, soprattutto per quanto attiene al patrimonio artistico, architettonico, museale e monumentale delle chiese.
Con la nascita del Coordinamento, i sei comuni che ne fanno parte hanno deciso di aumentare il numero delle collaborazioni tra loro e di renderle parte strutturale e continuativa del loro agire politico-amministrativo in favore del territorio.

Sono cinque i punti sui quali l’alleanza sarà concretamente attuata: iniziative contro il dissesto idrogeologico, per il potenziamento dei trasporti, azioni coordinate contro il fenomeno del randagismo, sensibilizzazione delle istituzioni provinciali e regionali riguardo alla questione viabilità e potenziamento della raccolta differenziata. I primi passi sono stati compiuti, altri ne verranno, a partire dalla discussione con le controparti del problema inerente il trasporto e i collegamenti pubblici per gli anziani, i disabili, gli studenti e i lavoratori pendolari.

(www.ilsannioquotidiano.it)

martedì 20 ottobre 2009

LA PRIMA E LA PIU' GIOVANE DELLE INSURREZIONI EUROPEE SOTTO IL GIOGO NAZISTA

Il 28 settembre 1943 ebbe inizio l'insurrezione popolare di Napoli contro i tedeschi. Un popolo, stremato da lunghi anni di guerra, dalle privazioni e dalla fame, dai bombardamenti che avevano distrutto interi quartieri della città, dalle razzie e dalle barbare rappresaglie dei soldati tedeschi, si sollevò armato di vecchi fucili, di bombe a mano e soprattutto del suo coraggio, contro uno dei più potenti eserciti del mondo. Dopo quattro giorni di duri e sanguinosi combattimenti, i tedeschi furono costretti a ripiegare e a lasciare la città.
La notizia della vittoriosa rivolta di Napoli, prima tra le grandi città europee ad insorgere, si diffuse nel mondo, destando tra i popoli ancora oppressi dalla dominazione nazista nuova fiducia nella lotta per la libertà e per l'indipendenza nazionale.

I nazisti non hanno potuto piegare la resistenza di un popolo con i loro cannoni. Ritenevano di cancellare dalla faccia della terra uno dei luoghi più importanti della civiltà italiana: mentre quella civiltà, pur mutilata irrevocabilmente nel suo passato, risorge invece dinanzi ad essi. E' la civiltà nuova del popolo napoletano che dalle Quattro Giornate prenderà slancio per l'avvenire, un documento glorioso questo che non potrà mai essere distrutto, qualunque sia la vicenda futura.

L'insurrezione di Napoli non fu un fatto isolato. La resistenza ai nazisti si sviluppò, oltre che nei comuni della provincia di Napoli, anche in Irpinia, nel Sannio, in Terra di Lavoro: nel Salernitano, lungo la strada che da Salerno porta a Napoli, alcuni centri cittadini furono liberati dagli insorti prima ancora dell'arrivo degli anglo-americani.

A Mugnano, Marano, Giugliano, Afragola, Acerra, Nola, Santa Maria Capua Vetere, Capua, Mondragone, Maddaloni, Grazzanise, Orta di Atella, Teano, Piedimonte, Aversa, Caiazzo, ed in tanti altri centri, numerosi furono gli episodi di coraggio.
I nazisti risposero con spietata ferocia. Nel corso dei combattimenti molti cittadini trovarono la morte. Numerose persone furono prelevate dalle loro case e fucilate; furono passati per le armi anche alcuni sacerdoti rei di aver scelto la causa degli oppressi.

Combatterono insieme operai, intellettuali, studenti, impiegati e contadini in una straordinaria e comune battaglia per la libertà.

I Napoletani e i Meridionali tutti hanno dimostrato con la loro storia di essere un grande popolo vivo e dignitoso, sempre pronto, ieri come oggi, a liberarsi dagli usurpatori di turno e a ritornare ad essere, con una rivoluzione delle coscienze, un esempio fulgido per l'Italia e per il mondo intero.

Motivazione per la Medaglia d'oro al valor militare alla Città di Napoli:

"Con superbo slancio patriottico sapeva ritrovare, in mezzo al lutto e alle rovine, la forza per cacciare dal suolo partenopeo le soldatesche germaniche sfidandone la feroce disumana rappresaglia.
Impegnata un'impari lotta col secolare nemico, offriva alla Patria, nelle Quattro Giornate di fine settembre 1943, numerosi eletti figli.
Col suo glorioso esempio additava a tutti gli italiani la via verso la libertà, la giustizia, la salvezza della Patria. Napoli settembre 1943."

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martedì 6 ottobre 2009

Giornata a tutela dei diritti dei lavoratori

Sabato 10 ottobre il CIP Sanniti indice la giornata a tutela dei diritti lavorativi, contro i tagli sconsiderati nei settori pubblici e statali e contro le politiche impopolari dell'attuale Governo. La precarietà non è una prerogativa esclusiva della scuola ma coinvolge tutti i settori lavorativi purtroppo.

Impiegati a tempo indeterminato costretti a operare in condizioni arbitrarie, a fare spesso doppi turni per sopperire alla mancanza di personale senza nemmeno possedere gli strumenti essenziali, a lavorare oltre il proprio orario di lavoro senza vedersi pagare le ore eccedenti; lavoratori a tempo determinato sfruttati per anni e poi licenziati senza più prospettive future e con il buio dinnanzi a sé; giovani studenti senza speranze a cui viene persino negato il diritto a farsi una vita; operai sottopagati ora in cassa integrazione.

Questo è il quadro generale cui versa il nostro Paese a cui bisogna dire basta. Per questo invitiamo tutte le forze sociali, i movimenti, le comunità, i lavoratori, l'opposizione politica e sociale a partecipare al corteo che partirà sabato 10 ottobre da Piazza Castello alle ore 16:30, per gridare insieme la nostra voglia di democrazia, di giustizia e di libertà.

Comitato insegnanti precari Sanniti

martedì 29 settembre 2009

GRAZIE PRESIDENTE CIMITILE

don Franco Iampietro

E’ fatta! San Bartolomeo in Galdo ha un’ambulanza degna di questo nome. Il mezzo, di ottima qualità ed equipaggiato con attrezzature all’avanguardia, è stata consegnato il giorno 24 u.s. dal presidente della Provincia al sindaco e da questi, domenica 27, è stato affidato in comodato d’uso alla locale Misericordia. Spesso da queste colonne abbiamo criticato l’operato delle varie istituzioni. Ora, da queste stesse colonne, indirizziamo un sincero grazie alle stesse istituzioni per il lavoro svolto. In particolare il grazie è indirizzato a chi è stato il vero e tenace artefice di questo lusinghiero risultato: il Presidente della Provincia Dott. Aniello Cimitile.

Egli recepì prontamente l’appello rivoltogli quando l’iter per l’acquisto dell’ambulanza si era arenato nelle sabbie della burocrazia. Da circa un anno la provincia, su richiesta e insistenza degli allora consiglieri Dott. Gianfranco Marcasciano e Cav. Donato Agostinelli, aveva deliberato lo stanziamento di una congrua cifra per l’acquisto di una ambulanza da destinare al comune di San Bartolomeo in Galdo. La provincia investì del compito di procedere alla gara di appalto la ASL BN1, ma a questo punto tutto si bloccò e cadde nel dimenticatoio; rimasero solo i ragazzi della Misericordia a persistere, con poche speranze e tante promesse, nel sollecitare chi di dovere a completare la pratica.

A quel punto un articolo di stampa un po’ duro e sarcastico dal titolo provocatorio (“ San Bartolomeo in Galdo: la Misericordia soccorre a piedi”) attirò l’attenzione del Presidente Cimitile. Questi si attivò subito con determinazione e concretezza. Promise e garantì personalmente che l’ambulanza, come deliberato, sarebbe stata acquistata e donata a chi di diritto. Ha mantenuto la parola con fermezza e coerenza anche quando qualche super zelante funzionario di seconda fascia della ASL (non il Direttore Generale) ha “manovrato” con decisione per dirottare l’ambulanza ad altra e più gradita destinazione (che zelo e che attaccamento all’azienda!!).
L’impegno, la determinazione, la correttezza e la sensibilità del presidente e dei funzionari della provincia hanno dato, oltre all’ambulanza, un segno e un messaggio importantissimo alla gente del Fortore: “non siete cittadini di serie B; non vi abbiamo dimenticati; siete, a pari dignità, cittadini di questa provincia”. Questo messaggio implicito spezza, almeno per un momento, l’eterna sterile lamentazione che foraggia la sfiducia e incoraggia il disimpegno. I problemi sono tanti e sono grossi, ma se si ha con chi interloquire seriamente, si apre una prospettiva, si intravede una speranza. Noi cittadini sappiamo quali e quanti conflitti rallentano e, a volte, impediscono all’ente provincia di agire con tempestività, efficacia e concretezza.

Ai signori Consiglieri e ai loro partiti di riferimento ricordiamo che i cittadini li hanno “collocati” lì carichi di fiducia e di aspettative. Gli stessi cittadini sono disgustati dalla tragica indecente commedia a cui assistono da troppo tempo. Sappiamo che il motivo vero che sta alla base del vostro eterno litigare non è quello da voi di volta in volta dichiarato, ma è la volontà presuntuosa di prevalere, di scalzare l’altro per prenderne il posto al comando, e per fare cosa? Facile immaginarlo! Tutto ciò fa spendere il meglio delle energie e del tempo in interminabili mediazioni togliendo le stesse alla soluzione di problematiche gravissime che gravano sui cittadini che vi hanno creduto, stimati ed eletti. Ci si augura che non vi rendiate pienamente conto di quanto tutto ciò è grave, di quanto male arrecate e di quanto bene non fate al vostro popolo.

Ma, credenti o non credenti, un giorno dovrete rendere conto davanti a Dio e il giudizio sarà severo perchè “a chi più è stato dato, più sarà richiesto”. Intanto, in attesa dell’eternità, vi giudicheranno i cittadini e non faranno distinzioni. Non illudetevi, a quel punto, di trovare giustificazioni politicamente sofisticate: saranno i fatti (o meglio, il non fatto) a giudicarvi. Quanto tutto ciò è vero lo dice la realtà. Un solo esempio proprio legato all’ambulanza donata.

Nella scorsa primavera in un ristorante di San Bartolomeo è morto un ragazzo di 19 anni per infarto. Era di Castelfranco in Miscano. A soccorrerlo c’erano solo i volontari della Misericordia ma….. a “mani nude”.

L’ambulanza attrezzata è arrivata dopo un’ora e mezza (da Benevento non poteva fare di meglio!). Un’ora e mezza per un infarto cosa significa? La morte. E morte è stata. Morire a soli 19 anni, senza soccorso, è accettabile?! Non si fosse perso un anno; ci fosse già stata l’attuale ambulanza con defibrillatore ecc. quel ragazzo sarebbe morto lo stesso ? Forse. Non lo sappiamo. Non lo sapremo mai. Ma ciò che sappiamo è che almeno si sarebbe potuto tentare di salvarlo. A voi tutti responsabili della cosa pubblica: provate per un solo momento ad immaginare un vostro figlio al posto di quel giovane! E allora comprendete in quali conseguenze si traduce il vostro fare o non fare e quanto è indegno, ingiusto e colpevole il cincischiare in schermaglie da politicanti. Si può, si deve fare di più e meglio. Onoriamo così la memoria di quel giovane; anche a suo nome vogliamo dire ad alta voce a chi in questa circostanza ha voluto e saputo “FARE”: Grazie presidente Cimitile.

lunedì 28 settembre 2009

Mafia e giornalismo d’inchiesta



(Sanniopress) - “A schiena dritta-cronache dall’ultima guerra di Cosa Nostra” è il titolo del libro che sarà presentato lunedì 28 settembre, alle ore 17, nella Biblioteca provinciale sul Corso Garibaldi di Benevento.

L’autore è Pietro Orsatti, giornalista, regista e autore di teatro e di documentari che ha lavorato in diverse associazioni ambientaliste ed è stato impegnato per anni come collaboratore e redattore di numerose testate giornalistiche.

Dopo aver scritto, fra gli altri, per Il Manifesto, L’Unità, La Repubblica e La Nuova Ecologia è oggi redattore di Left, collaboratore di Terra, Antimafia2000 ed altre testate per le quali scrive di ambiente società e esteri, in questi giorni è impegnato a seguire il processo Ciancimino a Palermo.

Come scrive Sergio Nazzaro nella prefazione del libro: “lo si trova solitamente nei bassi fondi a scavare verità lampanti…Orsatti consuma le scarpe, cammina e indaga quel fenomeno criminale che continua ad espandersi, nel continuo silenzio dell’informazione generalista”.