mercoledì 18 marzo 2015

Sud a rischio desertificazione sociale

Un Sud a rischio desertificazione umana e industriale, dove si continua a emigrare (116mila abitanti nel solo 2013), non fare figli (continuano nel 2013 a esserci più morti che nati), impoverirsi (+40% di famiglie povere nell'ultimo anno) perché manca il lavoro (al Sud perso l'80% dei posti di lavoro nazionali tra il primo trimestre del 2013 e del 2014).

L'industria continua a soffrire di più (-53% gli investimenti in cinque anni di crisi, -20% gli addetti); i consumi delle famiglie crollano di quasi il 13% in cinque anni; gli occupati arrivano a 5,8 milioni, il valore più basso dal 1977 e la disoccupazione corretta sarebbe del 31,5% invece che il 19,7%.

Sono solo alcuni dei numeri contenuti nel Rapporto Svimez 2014 sull’economia del Mezzogiorno. Di qui la necessità di precise proposte di policy: secondo la Svimez di fronte all’emergenza sociale, con il conseguente crollo occupazionale e a quella produttiva, con il rischio di desertificazione industriale, serve una strategia di sviluppo nazionale centrata sul Mezzogiorno e basata su una “logica di sistema”.

E un’azione strutturale di medio-lungo periodo fondata su quattro drivers di sviluppo tra loro strettamente connessi in un piano di “primo intervento”: rigenerazione urbana, rilancio delle aree interne, creazione di una rete logistica in un'ottica mediterranea, valorizzazione del patrimonio culturale.

NO ALL'IMU AGRICOLA

Se davvero il Governo ha intenzione di valorizzare l’agricoltura del nostro Paese e se vuole farlo - come dice - puntando anche sui giovani, allora non si capisce perché debba imporre il pagamento dell’Imu, una tassa che metterebbe in seria difficoltà molti agricoltori.

Da quei giovani che si stanno avvicinando a questo mondo e che faticosamente devono già affrontare i costi di una start up, a coloro che coltivano terreni in aree difficili o che hanno subito alluvioni.

(Per continuare a leggere l'articolo clicca qui sotto)

Terra! onlus

martedì 17 marzo 2015

Caserta omaggia il maestro Crescenzo del Vecchio. E Baselice?

Da lunedì scorso il Polo culturale della Provincia di Caserta, ha la sua sala espositiva dedicata alla memoria ed all'opera del maestro Crescenzo Del Vecchio Berlingieri.

“Un momento di orgoglio per tutti coloro che ne hanno apprezzato e conosciuto la dimensione umana, culturale ed artistica”, scrivono su Facebook gli amici della famiglia del Vecchio.

Questo blog si unisce all'importante riconoscimento postumo ricevuto dal maestro, il quale viveva nel paese casertano di Maddaloni ma come molti sanno era nato in terra sannita, a Baselice, borgo al quale ha dedicato parte della sua vita e del suo impegno artistico e umano.

A questo punto una domanda sorge spontanea: non sarebbe opportuno per il comune fortorino intitolare una propria strada all’artista Crescenzo del Vecchio Berlingieri?

lunedì 16 marzo 2015

La Fortorina ai tempi delle elezioni regionali

Si avvicinano le elezioni regionali e puntualmente si lanciano - dagli organi di stampa - dichiarazioni roboanti da dare in pasto agli elettori (che di questo passo diventeranno sempre di meno). Questa volta ad essere al centro della propaganda sono i milioni di euro che dovrebbero arrivare per il completamento della cosiddetta Fortorina (San Marco-San Bartolomeo).

“De Caro e De Girolamo intanto si contendono il merito”, titolava il giornale online Ilvaglio.it qualche giorno fa.
“E su tutto, una bella competizione istituzionale per rivendicarne i meriti (ma dai toni sempre misurati) a botta di comunicati agli organi di informazione”, scrive l’autore dell’articolo Giovanni Festa.

E continua: “Con il solito, prevedibile contorno di adulatori di circostanza, con gli altrettanto ovvi ossequi al Ministro responsabile (Maurizio Lupi, Ncd) in un governo d'un Premier di colore diverso (Matteo Renzi, Pd) comincia Nunzia De Girolamo, (Ncd) che parla dell'arrivo di 65 milioni di euro per la Val Fortore. Contrappunta poco dopo Umberto Del Basso De Caro (Pd), che corregge il tiro della notizia diffusa dalla collega allargando il portafogli (103 milioni di euro) e stringendo il cappio dell'interesse al suo ruolo istituzionale”.

Una situazione, insomma, ben descritta da Festa che poi sottolinea: “Gli unici due rappresentanti del Sannio in Parlamento si disputano, a mezzo stampa, il lodevole comportamento tenuto verso il Meridione d'Italia e, più nello specifico, verso la provincia di Benevento”.

E infine conclude: “Sono passati in tanti, senza lasciare altro finora che il segno di promesse di risoluzione, di miglioramenti, di salti di qualità, di milioni a palate. Corrono il rischio di passare anche i nostri due alfieri attuali: ci vuole pazienza, poca piaggeria nel dirne le asserite gesta, limitarsi all'analisi dei fatti”.

sabato 14 marzo 2015

Infrastrutture? Sud (quasi) a secco

Le Ferrovie? Brennero, Torino-Lione, Valico dei Giovi, Milano-Venezia, Treviglio-Brescia, Torino-Milano-Venezia, collegamento con i porti di Livorno e La Spezia e poi le briciole al Sud con un progetto di potenziamento tecnologico del nodo di Napoli.

I porti? Ravenna, Trieste, Vado Ligure, Livorno, Venezia, Civitavecchia e Cagliari. Collegamenti ferrovie-aeroporti? A Roma, Milano e Venezia.

Gli interporti? Padova, Trieste e Pordenone. Le strade? Gra di Roma e bypass di Palermo. Le idrovie? Ferrara.

E' da brividi leggere l'elenco (quello completo è nel comunicato ufficiale del governo) delle opere che l'Italia considera fondamentali, da finanziare e realizzare entro il 2020 con l'aiuto dell'Europa (2,5 miliardi su 6,8 complessivi).

Su 71 iniziative presentate, 60 sono a carattere territoriale, 58 sono al Centronord, Sardegna compresa, dove va circa il 99% delle risorse, e due di piccoli importi a Napoli e Palermo.

Leggere per credere. Leggere per indignarsi. Leggere per reagire. Non domani, MO!
www.mit.gov.it

venerdì 13 marzo 2015

Sùn Ná, il nuovo disco di Max Fuschetto: elogio della diversità e delle connessioni

Compositore, oboista, autore sempre attento all'incrocio dei linguaggi, Max Fuschetto ha raccolto gli ottimi risultati di Popular Games (2010) e ha lavorato sperimentando nuovi equilibri e inedite combinazioni sonore: nel nuovo disco Sùn Ná la messe strumentale e vocale sospende e sfuma il confine tra gli strumenti tradizionali e il corpo elettronico e, come di consueto nella scrittura di Fuschetto, spicca il crossover linguistico.

Sùn Ná è un elogio della diversità e delle connessioni: si canta in francese, in inglese, in lontane lingue africane, in arbereshe, tra musica colta, etnica, popular, improvvisazione e molto altro (per leggere l'intervista al musicista fortorino clicca qui sotto)

Fattitaliani.it:

giovedì 12 marzo 2015

Eolico, ricerca calcola se conviene progettarlo e localizzarlo

Prevedere la possibilità di costruire un impianto eolico attraverso studi che possono dirci se vale la pena progettarlo in un determinato modo e localizzarlo su un sito idoneo.

Questo quello che riesce a fare un calcolo indicato in una ricerca dell'Istituto di biometeorologia del Cnr (Ibimet-Cnr) di Firenze, pubblicata su 'Renewable energy'.

Oltre a essere un evento meteo dannoso, il vento - dice il Cnr - è ''anche una risorsa energetica importante. Ma per sfruttarlo serve un attento calcolo delle sue potenzialità per definire precisamente localizzazione e struttura degli impianti eolici''.

''L'intensità di turbolenza di un sito è data dal rapporto tra la deviazione standard della velocità del vento e il valore medio della velocità del vento - spiega Giovanni Gualtieri dell'Ibimet - in campo eolico è un parametro fortemente critico, in quanto al suo aumentare crescono anche i carichi sulle turbine, che ne riducono il ciclo di vita, le perdite dell'energia prodotta e l'incertezza nella stima della produttività''.

Ora, con la ricerca, ''questo parametro, per la prima volta in campo eolico, è stato invece trattato come un fattore 'positivo'. Il risultato del lavoro consiste nel prevedere l'andamento a quote difficilmente raggiungibili con strumentazione dai costi contenuti a partire da semplici misure a terra: un vantaggio evidente, in fase di progettazione di un impianto eolico''.

(fonte: Ansa)

mercoledì 11 marzo 2015

REGIONALI, QUANTO SUD CI SARÀ NELL'URNA

Quante sono le formazioni meridionaliste che si preparano al voto di maggio? A fornirci un quadro della situazione è il giornalista Pino Aprile.

"In vista del voto per le regionali, le formazioni politiche che si richiamano a temi meridionalisti si muovono in ordine sparso; e può sembrare deludente, perché c'è chi ha ritenuto politicamente più produttivo allearsi con i grandi partiti nazionali; e chi ha deciso di correre da solo. I primi, pur se piccoli (come gli altri, del resto) ritengono di poter condizionare in senso meridionalista, almeno al Sud, i partiti nazionali; gli altri pensano che da chi, di centrodestra o centrosinistra, ha governato sinora contro il Sud, non ci sia nulla di buono da sperare. Le elezioni, e soprattutto il dopo-elezioni, ci diranno chi potrà far di più, se saprà farlo, se glielo lasceranno fare", scrive il giornalista sulla sua pagina facebook Terroni.

Lo scrittore poi prende ad esempio soprattutto la Campania, dove sono presenti tutte le formazioni meridionaliste e le analizza una per una:

"- Insorgenza Civile (di destra), di Nando Dicè, e Meridionalisti Democratici, di Domenico Capobianco (fra centrodestra e centrosinistra: scusate le schematizzazioni, ma devo cercare di dare un'idea, a costo di non essere precisissimo) hanno scelto di salire a bordo di un treno sicuro, la lista del sindaco Pd di Salerno e candidato presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Sul futuro di questa esperienza grava, da una parte, la contestata accoglienza offerta da De Luca al capo della Lega, Matteo Salvini, a Salerno; dall'altra, il fatto che De Luca si presenti come proconsole, in Campania, di Matteo Renzi, capo del governo più feroce degli ultimi decenni con il Mezzogiorno. Insomma, i meridionalisti alleati del sindaco di Salerno avranno l'ingrato compito di contenere le oscillazioni del vulcanico De Luca da un Matteo all'altro.

"- Il Partito del Sud, storica formazione creata dal patriarca Antonio Ciano, ex comunista, fiero gramsciano (Antonio Gramsci, originario di Gaeta, fu fra i più decisi a condannare il modo in cui fu unificata l'Italia), è da tempo alleato di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli, che per le regionali, non ha ancora sciolto le riserve.

- MO! è la novità: sorto dall'alveo di Unione Mediterranea, con altre inclusioni lungo il percorso (da Enzo Gulì ed altri ex dell'Associazione Neoborbonici, al movimento Vanto di Angelo Forgione, alla neonata formazione Identità Insorgenti di Lucilla Parlato, per la scissione da Insorgenza), si presenta solo contro tutti. Candidato presidente è il giornalista-saggista Marco Esposito; in lista c'è una buona rappresentanza della comunità campana, dagli imprenditori ai capi della rivolta civile della Terra dei fuochi, ma estranei ai giri della politica professionale. Mi è stato chiesto di “vigilare” su quei candidati, che conosco quasi tutti, pur non aderendo io né a MO!, né a UM, né a nessun'altra formazione.

- Associazione Neoborbonica presieduta dal professor Gennaro De Crescenzo: come sempre, non si candidano e non votano, ritenendo che l'opera di formazione di una nuova classe dirigente, consapevole della storia negata e dei diritti calpestati del Sud, sia lontana dall'esser compiuta.

In Puglia, il Partito del Sud è con Michele Emiliano. Ma lo stesso Emiliano è l'esponente di un partito nazionale più attento ai temi del Mezzogiorno (insieme a qualche decina di associazioni e comitati, mi chiese di assumere la guida del Movimento meridionalista; che preferii non accettare). L'orientamento, non ufficialmente espresso, degli altri gruppi meridionalisti è, per questo, più nel cercare un accordo con Emiliano, che nell'agire da soli, come in Campania".




martedì 10 marzo 2015

Restare per innovare la bellezza del nostro Sud (Fortore)

"È possibile raccontare attraverso il digital storytelling la bellezza di un territorio rurale come il Fortore beneventano?
È quello il tentativo di un progetto di innovazione sociale costruito intorno all’esperienza di sound landscaping delle due artiste Tessa Elieff e France Jobin proprio per dare nuova luce ai paesaggi culturali, fisici e sociali delle sue comunità", scrive Alex Giordano sul suo blog Resto al Sud.

"Il suono, le tecnologie, i nuovi media rappresentano degli strumenti preziosi per descrivere un territorio rurale: l’universo digitalizzato nel quale viviamo quotidianamente può essere ormai rappresentato come un dominio di narrazioni complesse, in cui le tecniche di racconto di storie (lo “storytelling”) diventano potenti mezzi che possono essere utilizzati per dare nuova luce agli elementi che caratterizzano la storia e la cultura dei luoghi rurali in senso specifico: l’identità, le tradizioni, il paesaggio", e continua:

"Indagare queste forme narrative è stato l’animo del workshop che con lo staff di RuralHub (www.ruralhub.it) abbiamo avuto il piacere di coordinare all’interno del bellissimo progetto LIMINARIA (www.liminaria.org) condotto con i compagni di ricerca e di vita neorural di INTERFERENZE (www.interferenze.org) e TABULA RASA (www.tabularasaeventi.net)".

"Uno stuolo di anime, di diversa provenienza geografica e con un background professionale altrettanto poliedrico, tutte chiamate a raccolta nell’esplorazione del Fortore e poi dai momenti conviviali resi possibili grazie alle amministrazioni di Molinara e San Marco dei Cavoti. In attesa della nuova edizione di Liminaria, che si svolgerà dal 1 al 6 giugno 2015 e che coinvolgerà anche il territorio di Baselice, spostando il baricentro verso l’Alto Fortore, nella convinzione che spesso l’essenziale è invisible agli occhi e che tecnologie ed artisti possono aiutarci a tracciare i confini dell’era postglobale", conclude il docente di netnografia e brand reputation presso l’università di Urbino e di Salerno.

lunedì 9 marzo 2015

Regionali Campania, in campo anche i meridionalisti

Saranno in campo anche i meridionalisti nelle elezioni regionali della Campania del prossimo 10 maggio, con una lista civica che interrompe un silenzio durato 155 anni. L'assemblea dei promotori della Lista civica "MO!" ha individuato in Marco Esposito il candidato presidente.

Esposito, 51 anni, è un giornalista da trent'anni attento ai temi del Mezzogiorno, ha scritto libri come "Chi paga la devolution?", "Federalismo avvelenato" e "Separiamoci".

E' stato assessore per due anni nella prima giunta de Magistris, dove si è distinto per attività in favore dei consumatori, della piccola impresa, di quella innovativa e della regolarizzazione e sburocratizzazione delle attività commerciali.

La lista civica MO! ha annunciato che non farà alleanze con nessuna delle forze politiche nazionali.