mercoledì 5 novembre 2014

Petrolio nel Sannio. La 'condanna' dello Sblocca Italia

Lo ‘Sblocca Italia’ approda nel Sannio tra entusiasmi e forti timori. Se da un lato c'è speranza per uno sviluppo infrastrutturale (raddoppio 'Telesina' e Altà Capacità in primis), dall'altra avanza lo spauracchio legato alle trivellazioni petrolifere. Analizzando infatti il decreto voluto dal premier Renzi viene fuori un quadro preoccupante.

Nel capo IX infatti si legge: “Art. 36 (Misure a favore degli interventi di sviluppo delle regioni per la ricerca di idrocarburi). L'articolo, intervenendo sull'estensione dell'esenzione dal patto di stabilità relativamente alle spese sostenute per fini specifici dalle regioni che corrispondono agli importi incrementali delle royalties, è teso di fatto a favorire lo sviluppo delle risorse energetiche nazionali sbloccando gli investimenti privati in programma da anni nel settore”. Tradotto sarebbe: escludimi le royalties dal Patto di stabilità e accelera il processo decisionale sulle autorizzazioni e io ti sblocco i fondi privati per lo svolgimento delle attività di ricerca e coltivazione di idrocarburi. Oggi le competenze e le decisioni sono in mano alle Regioni.

I nuovi principi descritti nei comma 5 e 8 vanno a ridefinire dunque il conferimento dei titoli minerari che: “prevede una fase di ricerca al termine della quale, in caso di esito negativo, il titolo cessa, mentre in caso di ritrovamento minerario l'attività prosegue attraverso le fasi di sviluppo, produzione, ripristino finale”. Questo iter però è pregiudicato dalla concessione della VIA . Il pomo della discordia è l’ Art. 38 (Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali).


Si legge: “per favorire lo sviluppo delle risorse energetiche nazionali, consentire il raggiungimento degli obiettivi della Strategia energetica nazionale, garantire una maggiore sicurezza in termini di approvvigionamenti di gas naturale e di petrolio e sbloccare gli ingenti investimenti privati in programma da anni nel settore (oltre 15 miliardi di euro), la disposizione è volta a riconoscere carattere strategico di pubblica utilità alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e a quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale, tenendo conto che lo sviluppo della produzione degli idrocarburi rappresenta una primaria esigenza per la sicurezza degli approvvigionamenti e un'importante leva per rilanciare l'economia del Paese”.

 La novità qui sta nello stesso art 38 al punto 1bis che in pratica determina che per cercare ed estrarre petrolio e gas in Italia deciderà il Ministro dello Sviluppo economico con proprio decreto. “ E non importa se tutto ciò provocherà la variazione degli strumenti urbanistici. Il comma 3 inoltre riconosce la “competenza statale” sulle attività di ricerca sia sulla terraferma, sia in mare.

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Petrolio nel Sannio. La 'condanna' dello Sblocca Italia e la decisione della Regione Campania

martedì 4 novembre 2014

Trivelle e Sblocca-Italia, M5S invita istituzioni e cittadini a San Marco dei Cavoti

La sera del 31 ottobre nella sala comunale di Baselice, si è tenuto un incontro-dibattito dedicato alla ricerca di idrocarburi nel Sannio e zone limitrofe, organizzato dai Meetup riuniti del M5S. La giornalista Erika Farese ha moderato l'incontro e davanti ad una platea piena, i tre relatori hanno spiegato nel dettaglio e da vari punti di vista, (legale geologico e medico) sia il progetto che le sue ricadute sul territorio.

Subito dopo i saluti del parroco di Baselice, che ha chiarito la sua posizione di netta contrarietà allo sfruttamento del suolo in difesa di Madre Terra, Franco Gisi attivista e avvocato, ha dato chiare informazioni sulla procedure autorizzative, e sugli effetti del Decreto Sblocca-Italia in corso di conversione in questi giorni al Parlamento e ha fornito precise indicazioni sulle azioni da portare avanti, Cittadini e Istituzioni.

Con grande stupore e nell' incredulità dell'intera sala, tutti hanno capito che la legge in discussione porterà sempre più lontano dai territori il luogo delle decisioni e sarà molto più difficile opporsi alle estrazioni. Il Governo infatti, avocando a sé le competenze ambientali e dichiarando l'opera come “strategica e di rilevanza nazionale”, toglierà dall'imbarazzo gli Amministratori locali, rilascerà le autorizzazioni in autonomia a Roma nelle stanze del Ministero, e se necessario potrà utilizzare anche l'esercito per proteggere le attività di ricerca ed estrazione.

Il Professore Domenico Cicchella, Ordinario presso l'Università del Sanno, si è soffermato sugli aspetti tecnici e scientifici legati alle trivellazioni ed alle successive estrazioni. Anche con l'aiuto di immagini e grafici il professore ha brillantemente esposto cosa significa ricercare e coltivare petrolio; davanti agli occhi di tutti i presenti sono comparsi “il Pozzo, la Trivella, le Tubazioni” che corrono per migliaia di metri nel sottofondo attraversando i vari strati , le vasche, gli impianti esterni e soprattutto tutti i rischi conseguenti per l'ambiente e per il territorio.

Il Dott. Vincenzo Mercurio, Medico del Lavoro, anche egli attivista del M5S, raccontando le sue esperienze professionali all'interno di impianti petroliferi, ha innanzitutto evidenziato l'elevata pericolosità degli impianti legata a possibili incidenti; poi descrivendo con precisione elementi e agenti chimici liberati nell'aria, nel terreno ed in generale nell'ambiente, ne ha evidenziato gli effetti sulla salute dovuti all’ esposizione continua a prolungata.

Infine Pier Nicola Pedicini, fisico medico ed Europarlamentare di origini sannite, eletto nelle liste del M5S, ci ha trasferito la sua esperienza lavorativa, proprio in una terra già interessata e sconvolta da “coltivazioni” simili: la Basilicata, regione dove Piernicola vive e lavora. La Basilicata, rappresenta per noi il “nero futuro” al quale stiamo andando incontro, infatti lì si sono concentrate le ricerche e le perforazioni di idrocarburi da decenni, con effetti devastanti sulla salute e sull’agricoltura. Raccontandoci della sua terra ci ha ben chiarito che la Basilicata oggi si presenta più povera di prima, ferita, e irrimediabilmente offesa.

L'Europarlamentare del M5S si è poi soffermato sulle politiche Europee e sui modelli di sviluppo che la Comunità stessa propone ed incentiva, e che vanno nella direzione diametralmente opposta al modello ormai superato del “petrolio" e dello sviluppo insostenibile ed incompatibile con la tutela dell'ambiente.

Si è sviluppato poi, un interessante e vivace dibattito tra i relatori e i presenti in sala, dando spazio a chiunque voleva intervenire. Purtroppo anche se la serata è stata interessante e costruttiva, le conclusioni a cui si è giunti sono state davvero tragiche: il petrolio, anche se di pessima qualità, suscita l'interesse delle compagnie e delle multinazionali pure, il governo approva e agevola, la ricerca di idrocarburi è incompatibile con la salvaguardia dell'ambiente e della salute nelle nostre zone, i cittadini sono tenuti all'oscuro e forse tra qualche anno capiranno cosa sta succedendo oggi a casa loro ed a loro insaputa.

L'unica risposta concreta e l'unica arma che abbiamo - si legge nella nota dei grillini sanniti - è informarsi ed informare tutti, solo una vera presa di coscienza potrà creare quel fronte comune, in grado di difendere le nostre terre da chi le vuole sfruttare, e da chi “apre le porte” dall'interno al nemico. Per questo abbiamo protocollato in diversi comuni del Sannio, anche quelli non direttamente interessati alle ricerche , istanze di impugnare il decreto “SbloccaItalia”, per questo continueremo a organizzare incontri e manifestazioni come quella in programma per il 9 novembre.

La manifestazione è organizzata dagli attivisti del M5S, si terrà in 9 regioni italiane interessate dalle trivellazioni sulla terra ferma ed in mare, aderiranno numerosi parlamentari ed europarlamentari del M5S (Pedicini sarà in Abruzzo). Per la Campania gli attivisti del Sannio hanno deciso di recarsi al pozzo di S.Marco e di tenere lì un presidio.

Poi nel pomeriggio è stato organizzato un convegno aperto a tutti i cittadini alle 15,30 nel quale si approfondirà il discorso delle trivellazioni.

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domenica 2 novembre 2014

‘U Magazzeo, osteria resistente. Alessio Cavoto e un Fortore accogliente

di Tullia Bartolini

Siamo nel paese del ‘dovrebbe essere’. Per quanto riguarda il mangiare, ci stiamo assuefacendo al fatto che il cibo ‘dovrebbe essere sano’, ma non lo è. Non più, almeno. Così mi stupisco sempre quando incontro persone come Alessio Cavoto, che ha trentaquattro anni e un’idea precisa di filiera corta, slow food, sostenibilità.

Nel suo ristorante, a un passo dal centro storico di San Marco dei Cavoti (Bn), ‘U MAGAZZEO, offre prodotti di stagione, certificati, e un menù che varia ogni volta, per garantire agli avventori cibo di qualità.

Alessio è un fiume di parole, nel raccontarmi la sua avventura nella ristorazione, iniziata dieci anni fa. Mi dice che ha viaggiato, che ha avuto modo di confrontarsi con altri ambienti, che crede nel cibo sostenibile e non segue le mode, il business.

Sostenibili sono i suoi contatti con i fornitori, coerente è la ricerca culinaria. “Saper dire di no è diventata la cosa più difficile: il guadagno è la regola, mentre offrire qualità può, in qualche modo, modificare la domanda, ossia la qualità della domanda”.

E’ chiaro che, tutto questo, richiede una profonda passione per il proprio lavoro, una grande curiosità, un’onestà intellettuale non comune. “Un menù salutare rispetta le dinamiche collegate all’ambiente. Fugge alle logiche delle grandi catene di distribuzione”, dice Alessio. “Si affida ai prodotti di stagione, alla capacità di reinventare le ricette, si offre a un’utenza resistente, capace di distinguere”.

Da Alessio puoi mangiare pasta fatta in casa, salumi locali, formaggi dal sapore antico, dolci che sembrano quelli di una volta.

La domenica pomeriggio, al ‘U Magazzeo, si suona: musica dal vivo, vino e prodotti a chilometri zero. Per chi volesse dare un’occhiata al sito, questo è il link: www.umagazzeo.it. Per prenotazioni, chiamare al 339 3578 733.

www.artempori.it

giovedì 30 ottobre 2014

La Fortorina tra nuove proteste e incontri istituzionali

Dopo la grande delusione, il prolungamento della Fortorina continua a tenere banco. E così dopo la prima reazione della vicesindaco di San Bartolomeo, Lina Fiorilli, anche gli amministratori di Baselice fanno sentire la propria voce (meglio tardi che mai) dalle colonne di Ottopagine.

A andarci giù duro è il sindaco Domenico Canonico: “Non staremo a guardare e ci batteremo, non possiamo ancora una volta accettare questa situazione lo dobbiamo al Fortore intero, se sarà necessario il 13 novembre ritorneremo con i nostri striscioni e non ci fermeremo”.

Per l’assessore Brancaccio “da 50 anni vediamo questa realtà, la Fortorina che ha visto tante classi dirigenti e nessun cambiamento, questa situazione oserei dire sconfortante, non mi sorprende”.

Intanto, scrive Biagina Cece “proprio Brancaccio doveva prendere parte a un incontro tra gli amministratori di San Bartolomeo in Galdo, Baselice, Foiano di Val Fortore e Castelvetere in Val Fortore proprio per discutere del problema, incontro saltato perché mancavano alcuni rappresentanti, il tutto è stato rimandato a data da destinarsi”.

E sempre dal quotidiano apprendiamo che il 14 novembre ci dovrebbe essere un vertice a San Bartolomeo con il sottosegretario Del Basso De Caro e il neopresidente della Provincia Ricci.

“Un incontro – dichiara il vicesindaco Fiorilli al giornalista Leonardo Bianco – che dovrà servire a chiarire le scelte dell’Anas sulla progettazione prevista per la continuazione della Fortorina e spiegare quali saranno le scelte del Pd e della Rocca dei Rettori in merito alla viabilità del Fortore. Un’area che da troppo tempo attende risposte concrete sull’adeguamento della rete stradale. Non si tratta di vittimismo tale appellativo non ci appartiene, e non ci soffriamo affatto. Rivendichiamo diritti sacrosanti negati per troppo tempo alla gente del Fortore, negare il diritto alla mobilità significa negare dignità ad una intera popolazione”.

Mentre “qualcun altro ha preferito fare sermoni e dare lezioni di comportamento sui social network, accusando i fortorini di incapacità e vittimismo”, scrive il cronista nel togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

mercoledì 29 ottobre 2014

Baselice, incontro del M5Stelle contro le trivellazioni

Venerdì 31 ottobre alle 18, presso la sala Consiliare del Comune di Baselice si terrà un incontro dibattito sulle campagne di “Ricerca Idrocarburi” e sul decreto “Sblocca Italia”. Interverranno Piernicola Pedicini (Europarlamentare del M5S, specializzato in fisica medica), Domenico Cicchella (Ordinario di geochimica presso l'Università del Sannio), Vincenzo Mercurio (Medico del Lavoro), Franco Gisi (avvocato – attivista M5S di Benevento), moderatrice dell’incontro sarà la giornalista Erika Farese.

L'evento è aperto ai cittadini, comitati e rappresentanti delle istituzioni. La tavola rotonda, organizzata da alcuni Meetup della provincia assieme al gruppo di Benevento, è parte delle attività di contrasto e di informazione che tutto il Movimento 5 Stelle sta portando avanti contro un uso spregiudicato del territorio sulle spalle dei cittadini ed a loro insaputa. Il 9 novembre è prevista una manifestazione unica e contemporanea in tutte le regioni interessate dalle trivellazioni.

“Abbiamo raccolto firme e sollecitato le istituzioni, interrogato ministri, il parlamento italiano e quello europeo, promosso convegni e dibattiti, abbiamo promosso manifestazioni pubbliche e se servirà saremo davanti alle trivelle per fermarle, ma, da soli s non riusciremo a fermare nè lo sfasciaitalia né le banda del buco” – hanno commentato i grillini.

Baselice. Incontro del M5Stelle contro le trivellazioni

(Fonte: ilquaderno.it)

lunedì 27 ottobre 2014

Nuova Fortorina, il silenzio assordante della politica

Chi si aspettava una levata di scudi alla notizia che la maggior parte del finanziamento, circa 62 milioni di euro, del prolungamento della Fortorina andrà a beneficio di San Marco resterà deluso. Nessun sindaco o consigliere di minoranza, nessun partito di destra, di sinistra, di centro, ha alzato la voce per una scelta che condanna ancora una volta il Fortore all’isolamento geografico. Di fronte a ciò la classe politica locale ha preferito scegliere la strada (più conveniente?) del silenzio-assordante.

L'unica voce fuori dal coro è stata quella della vicesindaco di San Bartolomeo, Lina Fiorilli. “Ancora una volta il Fortore viene penalizzato”, ha detto a Ottopagine.

“Noi ci diamo per vinti - ha aggiunto - e già nelle prossime ore ci attiveremo per incontrare il sottosegretario al quale chiederemo di rivedere il progetto. Spendere 47 milioni di euro e passa per realizzare una circumvallazione mi sembra assurdo. Sarebbe stato meglio pensare a rifunzionalizzare e ammodernare il tracciato dell’ex Strada Statale 369”.

E ci sembra di capire che sarà l’unica a non gettare la spugna di fronte ad questa scelta penalizzante per il “vero” Fortore. “A questo punto non ci resta che chiedere un vertice qui a San Bartolomeo con il sottosegretario e il neo presidente della Provincia, Claudio Ricci, per far chiarezza sulla Fortorina e soprattutto ci dovranno dire cosa intendono fare per migliorare la viabilità del nostro territorio”, conclude.

venerdì 24 ottobre 2014

Nuova Fortorina, al "vero" Fortore solo le briciole

Condannato dalla politica al più totale isolamento. È questa la triste sorte che ancora una volta il Fortore deve subire grazie ad una classe dirigente locale arrogante e incapace. Che invece di tutelare il proprio territorio è tutta impegnata a coltivare il proprio orticello.

E allora leggete cosa scrive il giornalista Leonardo Bianco su Ottopagine di oggi: “Dei circa 62 milioni di euro, finanziati in parte con la legge 376/2003 (6,5 milioni) e in parte con il decreto ‘Sblocca Italia’ (55,5 milioni di euro), la maggior parte servirà per realizzare la variante che dal centro abitato di San Marco dei Cavoti dovrebbe fermarsi, stando ad alcune indiscrezioni, all’altezza del cimitero dello stesso comune”.

Avete ben capito, a trarne vantaggio dovrebbe essere – il condizionale è d’obbligo visto che i lavori dovranno iniziare nel giro di un annetto – ancora una volta San Marco, mentre al Fortore andranno “le briciole”.

“Il Fortore, quello vero, - scrive il cronista - resta fuori dal progetto della Fortorina previsto dal decreto “Sblocca Italia” (…). A chiarire i termini del progetto finanziato dal decreto varato dal governo Renzi è la stessa Anas, alla quale è stata affidata la progettazione. L’azienda autostradale fa sapere a Ottopagine che gli interventi attualmente previsti per il completamento della strada che dovrebbe attraversare i comuni del Fortore riguardano: la variante all’abitato di San Marco dei Cavoti, per un importo di 47,6 milioni di euro, in continuità con il tratto precedente della variante alla Statale 212 del Fortore in fase di completamento da parte di Anas e che sarà inaugurata il prossimo 13 novembre”.

E continua: “Il miglioramento del collegamento tra San Bartolomeo in Galdo e Foiano di Val Fortore, per un importo di 7,4 milioni di euro. E l’adeguamento della viabilità in sede da San Bartolomeo in Galdo al confine regionale (Statale 17, Foggia-Campobasso) per un importo di 6 milioni di euro”

“Dunque niente variante di valico – conclude – per accorciare le distanze tra il Fortore vero e San Marco dei Cavoti. E il sogno dei cittadini di quest’area interna del Sannio di poter superare il passo del Casone Cocca con gallerie e viadotti sempre per ora svanire. Da qualche giorno sembra siano iniziati i rilievi per la variante al centro abitato di San Marco che collegherà l’attuale Fortorina al bivio di Molinara”.

Ma ciò che colpisce di più nel leggere l’articolo è il fatto che tra Foiano e San Marco non ci sarà nessun tipo di investimento. Questo significa per i poveri automobilisti del Fortore rassegnarsi a percorrere l'attuale strada di collegamento. Una vera e propria via crucis.

P.S. Questo blog esprime la propria solidarietà al giornalista Leonardo Bianco per gli attacchi ricevuti in questi ultimi giorni per aver mantenuto la 'schiena dritta' nel fare il proprio lavoro. Se la sua unica colpa è stata quella di informare i cittadini sugli sviluppi della Fortorina, di questo ne dovrà rispondere soltanto ai lettori del suo giornale e non certo a qualche politico di turno.

mercoledì 22 ottobre 2014

Non rifiuti, ma petrolio: la nuova Terra dei fuochi è un lago in Basilicata

Ogni giorno 2.658.861 uomini, donne, bambini bevono l’acqua proveniente dal lago Pertusillo. La popolazione delle province di Bari, Taranto e Lecce. Con la stessa acqua, vengono irrigati i campi della Basilicata che producono alcune tra le eccellenze dell’agricoltura italiana: vino doc e biologico, olio, fagioli, peperoni, frutta.Accade che, nel 2011, il lago inizia a puzzare. La brina del mattino, segno di una notte che se ne va e di un nuovo giorno che nasce, brucia le piante su cui si poggia, appena viene toccata dai primi raggi del mattino. È acida. Accade che l’uva, quando la si mette in bocca, sa di petrolio. Anzi, in molti nemmeno riescono ad assaggiarla: è già tanto se si riesce ad arrivare al raccolto. Accade che la pera campanella, peculiarità lucana, non riesce più a maturare sull’albero, come dovrebbe, perché cade prima. E accade che le carpe, pesci che vanno a cercare il cibo tra i sedimenti del fondale, muoiono.
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Non rifiuti, ma petrolio: la nuova Terra dei fuochi è un lago in Basilicata
http://popoffquotidiano.it/

lunedì 20 ottobre 2014

Il 13 novembre l'inaugurazione della "mezza" Fortorina

Il prossimo 13 novembre, alle ore 11.30 si svolgerà la cerimonia di apertura al traffico della variante alla strada statale 212 "della Val Fortore" tra il bivio di Pietrelcina, al km 5.600, e lo svincolo per San Marco dei Cavoli, al km 46.900 della ex strada statale 369 "Appulo Fortorina", con ritrovo presso l'imbocco sud della galleria "Cercone", al km 10,160 della strada statale 212 dir, nel Comune di Pesco Sannita (BN).

L'intervento si inserisce nel contesto della rete stradale della Regione Campania, collegando le zone interne della Val Fortore con il capoluogo di provincia di Benevento e. tramite questo, con i capoluoghi delle province campane.

L'opera, lunga circa 15,7 km. rappresenta il primo tratto campano di collegamento tra la città di Benevento e le zone interne del Fortore fino alla strada statale 17. nel territorio della provincia di Foggia, realizzando in tal modo la continuità di un asse trasversale di collegamento est-ovest tra la Campania e la Puglia, tra il Tirreno e l'Adriatico.

Tale intervento ha comportato un costo complessivo pari a 171,668 milioni di euro circa. La sezione stradale adottata è del tipo CI del D.M. 05/11/2001 ed è costituita da un'unica carreggiata, suddivisa da due corsie di 3,75 m, una per senso di marcia, e da due banchine laterali di 1,50 m ciascuna, per una larghezza complessiva della piattaforma stradale di 10.50 m.

Durante il corso dei lavori sono state aperte al traffico due tratte, ultimate rispettivamente in data 28/03/2012, dal km 5,600 al km 9,900, per un'estesa complessiva di 4,3 km ed in data 06/12/2013 dal km 19,124 al km 21,274, per un'estesa complessiva di 2,2 km.

Gli ultimi 9,2 km, oggetto dell'apertura al traffico, sono compresi tra il km 9,900 e il km 19.124, ossia dallo svincolo dì Pesco Sannita allo svincolo di Reino.

L'importo del tratto da inaugurare, relativo ai 9.2 km, è pari a 136 milioni di euro circa. Il completamento della variante alla strada statale 212. consentirà di ridurre l'isolamento delle zone interne ed offrirà opportunità di sviluppo socio-economico alle comunità della Val Fortore, dotando, inoltre, il territorio di una infrastruttura per il rapido collegamento tra il Comune di Pietrelcina (paese natale di San Pio) e il Comune di San Giovanni Rotondo.

(Fonte: http://asfweb.net/comune.sanmarcodeicavoti.bn.it)