venerdì 24 ottobre 2014

Nuova Fortorina, al "vero" Fortore solo le briciole

Condannato dalla politica al più totale isolamento. È questa la triste sorte che ancora una volta il Fortore deve subire grazie ad una classe dirigente locale arrogante e incapace. Che invece di tutelare il proprio territorio è tutta impegnata a coltivare il proprio orticello.

E allora leggete cosa scrive il giornalista Leonardo Bianco su Ottopagine di oggi: “Dei circa 62 milioni di euro, finanziati in parte con la legge 376/2003 (6,5 milioni) e in parte con il decreto ‘Sblocca Italia’ (55,5 milioni di euro), la maggior parte servirà per realizzare la variante che dal centro abitato di San Marco dei Cavoti dovrebbe fermarsi, stando ad alcune indiscrezioni, all’altezza del cimitero dello stesso comune”.

Avete ben capito, a trarne vantaggio dovrebbe essere – il condizionale è d’obbligo visto che i lavori dovranno iniziare nel giro di un annetto – ancora una volta San Marco, mentre al Fortore andranno “le briciole”.

“Il Fortore, quello vero, - scrive il cronista - resta fuori dal progetto della Fortorina previsto dal decreto “Sblocca Italia” (…). A chiarire i termini del progetto finanziato dal decreto varato dal governo Renzi è la stessa Anas, alla quale è stata affidata la progettazione. L’azienda autostradale fa sapere a Ottopagine che gli interventi attualmente previsti per il completamento della strada che dovrebbe attraversare i comuni del Fortore riguardano: la variante all’abitato di San Marco dei Cavoti, per un importo di 47,6 milioni di euro, in continuità con il tratto precedente della variante alla Statale 212 del Fortore in fase di completamento da parte di Anas e che sarà inaugurata il prossimo 13 novembre”.

E continua: “Il miglioramento del collegamento tra San Bartolomeo in Galdo e Foiano di Val Fortore, per un importo di 7,4 milioni di euro. E l’adeguamento della viabilità in sede da San Bartolomeo in Galdo al confine regionale (Statale 17, Foggia-Campobasso) per un importo di 6 milioni di euro”

“Dunque niente variante di valico – conclude – per accorciare le distanze tra il Fortore vero e San Marco dei Cavoti. E il sogno dei cittadini di quest’area interna del Sannio di poter superare il passo del Casone Cocca con gallerie e viadotti sempre per ora svanire. Da qualche giorno sembra siano iniziati i rilievi per la variante al centro abitato di San Marco che collegherà l’attuale Fortorina al bivio di Molinara”.

Ma ciò che colpisce di più nel leggere l’articolo è il fatto che tra Foiano e San Marco non ci sarà nessun tipo di investimento. Questo significa per i poveri automobilisti del Fortore rassegnarsi a percorrere l'attuale strada di collegamento. Una vera e propria via crucis.

P.S. Questo blog esprime la propria solidarietà al giornalista Leonardo Bianco per gli attacchi ricevuti in questi ultimi giorni per aver mantenuto la 'schiena dritta' nel fare il proprio lavoro. Se la sua unica colpa è stata quella di informare i cittadini sugli sviluppi della Fortorina, di questo ne dovrà rispondere soltanto ai lettori del suo giornale e non certo a qualche politico di turno.

mercoledì 22 ottobre 2014

Non rifiuti, ma petrolio: la nuova Terra dei fuochi è un lago in Basilicata

Ogni giorno 2.658.861 uomini, donne, bambini bevono l’acqua proveniente dal lago Pertusillo. La popolazione delle province di Bari, Taranto e Lecce. Con la stessa acqua, vengono irrigati i campi della Basilicata che producono alcune tra le eccellenze dell’agricoltura italiana: vino doc e biologico, olio, fagioli, peperoni, frutta.Accade che, nel 2011, il lago inizia a puzzare. La brina del mattino, segno di una notte che se ne va e di un nuovo giorno che nasce, brucia le piante su cui si poggia, appena viene toccata dai primi raggi del mattino. È acida. Accade che l’uva, quando la si mette in bocca, sa di petrolio. Anzi, in molti nemmeno riescono ad assaggiarla: è già tanto se si riesce ad arrivare al raccolto. Accade che la pera campanella, peculiarità lucana, non riesce più a maturare sull’albero, come dovrebbe, perché cade prima. E accade che le carpe, pesci che vanno a cercare il cibo tra i sedimenti del fondale, muoiono.
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Non rifiuti, ma petrolio: la nuova Terra dei fuochi è un lago in Basilicata
http://popoffquotidiano.it/

lunedì 20 ottobre 2014

Il 13 novembre l'inaugurazione della "mezza" Fortorina

Il prossimo 13 novembre, alle ore 11.30 si svolgerà la cerimonia di apertura al traffico della variante alla strada statale 212 "della Val Fortore" tra il bivio di Pietrelcina, al km 5.600, e lo svincolo per San Marco dei Cavoli, al km 46.900 della ex strada statale 369 "Appulo Fortorina", con ritrovo presso l'imbocco sud della galleria "Cercone", al km 10,160 della strada statale 212 dir, nel Comune di Pesco Sannita (BN).

L'intervento si inserisce nel contesto della rete stradale della Regione Campania, collegando le zone interne della Val Fortore con il capoluogo di provincia di Benevento e. tramite questo, con i capoluoghi delle province campane.

L'opera, lunga circa 15,7 km. rappresenta il primo tratto campano di collegamento tra la città di Benevento e le zone interne del Fortore fino alla strada statale 17. nel territorio della provincia di Foggia, realizzando in tal modo la continuità di un asse trasversale di collegamento est-ovest tra la Campania e la Puglia, tra il Tirreno e l'Adriatico.

Tale intervento ha comportato un costo complessivo pari a 171,668 milioni di euro circa. La sezione stradale adottata è del tipo CI del D.M. 05/11/2001 ed è costituita da un'unica carreggiata, suddivisa da due corsie di 3,75 m, una per senso di marcia, e da due banchine laterali di 1,50 m ciascuna, per una larghezza complessiva della piattaforma stradale di 10.50 m.

Durante il corso dei lavori sono state aperte al traffico due tratte, ultimate rispettivamente in data 28/03/2012, dal km 5,600 al km 9,900, per un'estesa complessiva di 4,3 km ed in data 06/12/2013 dal km 19,124 al km 21,274, per un'estesa complessiva di 2,2 km.

Gli ultimi 9,2 km, oggetto dell'apertura al traffico, sono compresi tra il km 9,900 e il km 19.124, ossia dallo svincolo dì Pesco Sannita allo svincolo di Reino.

L'importo del tratto da inaugurare, relativo ai 9.2 km, è pari a 136 milioni di euro circa. Il completamento della variante alla strada statale 212. consentirà di ridurre l'isolamento delle zone interne ed offrirà opportunità di sviluppo socio-economico alle comunità della Val Fortore, dotando, inoltre, il territorio di una infrastruttura per il rapido collegamento tra il Comune di Pietrelcina (paese natale di San Pio) e il Comune di San Giovanni Rotondo.

(Fonte: http://asfweb.net/comune.sanmarcodeicavoti.bn.it)

venerdì 17 ottobre 2014

Baselice tra i migliori comuni "Ricicloni" della Campania

Il Comune di Baselice ha raggiunto il 74.89 % di raccolta differenziata. E si attesta al quinto posto su un totale di 263 Comuni della Campania che hanno popolazione tra i 1000 ed i 5000 abitanti.

giovedì 16 ottobre 2014

Provincia, altro che costo zero: tornano le indennità

Per far digerire la truffa - tutta politica - dell'abolizione delle Province, hanno raccontato agli ignari cittadini-elettori la favola di aver abolito anche le indennità di consiglieri e presidenti.

Ma leggete cosa scriveva ad agosto scorso il blog dem24.it: "(...) il vademecum sulle nuove elezioni provinciali introduce una novità importante: gli incarichi non saranno più a costo zero. Uscite dalla porta, rientrano dalla finestra le spese per i rappresentanti dell’assemblea provinciale e per il presidente.

'Gli oneri contributivi – si legge – i permessi retribuiti, i rimborsi spese per la partecipazione alle riunioni degli organi provinciali, nonchè delle associazioni di rappresentanza, per gli incarichi di presidenti di Provincia, di consiglieri provinciale e di componente dell’assemblea dei sindaci sono a carico della Provincia'”.

fonte: dem24.it

mercoledì 15 ottobre 2014

Nuovi tagli al trasporto pubblico nel Fortore, comitati e pendolari sul piede di guerra: “Non abbiamo più diritti”

“La notizia è ufficiale. La Provincia di Benevento ha imposto alle aziende di Trasporto Pubblico Locale, di cui gestisce i fondi regionali, a praticare tagli sui chilometri da effettuare, motivando la decisione sulla sua incapacità di poter corrispondere alle stesse, l’adeguamento all’indice Istat del 3% sui contributi regionali ricevuti, per gli anni 2012 – 2013”. Così il Comitato TPL Fortore e l'associazione Sannio Terra di Lavoro, in merito i possibili tagli imposti alle aziende di Trasporto pubblico di Benevento.
“Senza entrare troppo nello specifico sul meccanismo machiavellico a cui si è ricorso per fare ciò – scrivono dal Comitato - ci si limita a soffermarsi su cosa potrebbe significare questo per gli utenti: tagli di corse e quindi meno servizi. Sono state fatte rassicurazioni sul fatto che un taglio chilometrico del genere avrebbe inciso poco sulla qualità del servizio. Forse questo è valido per le microaziende che operano sul territorio, ma per quelle più grandi il discorso cambia.

Per l’E.T.A.C. - prosegue la nota - l’azienda che serve tutto il Fortore e la zona di Casalbore – Paduli – Buonalbergo questo gioco di numeri studiato in Provincia significherebbe un taglio chilometrico di ben più di 20.000 chilometri all’anno. Qualsiasi persona dotata di un minimo di buon senso e di effettiva conoscenza sullo stato del sistema trasporti nella nostra Provincia dovrebbe sapere che ciò incide eccome e non sulla 'qualità del servizio', quello è da tempo immemorabile che gli utenti del servizio pubblico non sanno più cosa sia, ma sul sacrosanto diritto a spostarsi e non per motivi ludici ma per necessità legate ad esigenze di studio e lavoro.

I servizi – aggiungono i cittadini - che vengono effettuati sono già ridotti al minimo, in particolare proprio per le zone interne,raggiungere con un mezzo pubblico anche solo il capoluogo di Provincia è un’impresa, imporre un taglio in una situazione disastrosa quale l’attuale, significherebbe affossarla del tutto. Ci si rende conto che la situazione è difficile per tutti, le necessità di bilancio impongono che si stringa la cinghia ma allora si vada a controllare gli sprechi, ci si assicuri che i chilometri che sono sulla carta tutte le imprese li effettuino, soprattutto quelle più piccole, non ci si limiti a stare dietro la scrivania e a giocare con le cifre, dietro i numeri ci sono i diritti delle persone che rischiano di essere calpestati.

Senza dimenticare – proseguono dal Comitato - che se passa un simile modus operandi per quest’anno, è facile da intuire che diventerà una prassi per gli anni a venire, questo porterebbe al paradosso che l’indice Istat che serve in questo caso ad adeguare i fondi regionali che ogni anno vengono stanziati per i trasporti, al valore reale della moneta, diventerebbe un modo per tagliare i chilometri da effettuare. È solo la Provincia di Benevento ad aver preso questa decisione o c’è l’avvallo tacito anche dei vertici Regionali? È questo che si sta cercando di appurare e nonostante il rimpallo di responsabilità che è purtroppo caratteristica tipica di situazioni siffatte, si ha tutte le intenzioni di andare fino in fondo al problema.

Chiunque abbia preso questa decisione – conclude la nota - deve avere il coraggio delle proprie azioni e prendersi la responsabilità delle conseguenze che ci saranno. Si approfitta del cambio del vertice politico nella nostra Provincia, invitando chi di dovere a fare gli opportuni controlli e a verificare se le decisioni prese siano conformi alla necessità di assicurare alla nostro territorio e soprattutto alle zone interne dello stesso, un servizio di trasporto pubblico almeno sufficiente a garantire lo spostamento per esigenze primarie quali studio e lavoro”.


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Il MANIFESTO DEGLI STATI GENERALI DEGLI APPENNINI

martedì 14 ottobre 2014

Fondo Green Economy e divieto fracking bocciati alla Camera

Dopo il passaggio in Commissione Ambiente le novità positive introdotte dal Ddl 2093, il Collegato Ambiente alla Legge di Stabilità 2014, avevano fatto ben sperare. La Commissione Bilancio della Camera pochi giorni fa ha stroncato però due delle misure più rilevanti in esso contenute, quelle che facevano credere nella possibilità di un reale cambiamento verso le energie rinnovabili e potevano aiutare il nostro Paese ad uscire dalla crisi.

Sono stati bocciati infatti l’articolo relativo al “Fondo Italiano Investimenti Green Communities” e quello che stabiliva il divieto di praticare il fracking, ovvero la fratturazione delle rocce con getti liquidi ad alta pressione che contengono sostanze tossiche, realizzata per prelevare idrocarburi dalle profondità del suolo.

In merito alla Green Economy l’articolo 36 del Ddl prevedeva un fondo di investimento di 1 miliardo di euro, che doveva provenire per il 51% dalla Cassa depositi e prestiti e per almeno il 20% dal Tesoro. Nell’ultimo parere approvato sul provvedimento, che si basa sulla relazione tecnica depositata dal Governo il 1 ottobre, relativa ai punti critici del testo, si chiede di però eliminarlo perché prevedrebbe un:
“Obbligo in capo a Cassa depositi e prestiti di partecipare al predetto fondo, in contrasto con la sua classificazione all’esterno del perimetro della pubblica amministrazione”.

A tal proposito, Enrico Borghi, che insieme ad Alessandro Bratti era stato relatore firmatario dell’emendamento relativo alla norma, aveva già proposto l’ipotesi di inserire nello Sblocca Italia, un emendamento che allargasse le competenze della Cdp anche al settore della Green Economy.
Per quanto riguarda il fracking è stata chiesta l’eliminazione dell’articolo 26-ter. In esso si esprimeva il divieto esplicito della pratica, in base anche a motivazioni legate al principio di precauzione, in merito al rischio sismico e di inquinamento. Ora la Commissione ritiene al contrario che:

“Appare necessario sopprimere l’articolo 26-ter, recante divieto di tecniche di stimolazione idraulica mediante iniezione in pressione nel sottosuolo, poiché non si possono escludere effetti finanziari negativi, derivanti dalla prevista automatica decadenza dalle concessioni e dai permessi in essere”.

Già a inizio settembre il Ministero dello Sviluppo Economico era intervenuto per precisare che nel decreto “Sblocca Italia”: “Non è inserita una norma che autorizzi l’estrazione di shale gas (di cui peraltro non esistono giacimenti in Italia) né tanto meno la possibilità di sviluppare tecniche di fracking sull’intero territorio nazionale”.

Un insieme di input contrastanti e una serie di passi avanti e poi di nuovo indietro. Segnali che si teme stiano a significare una sostanziale confusione politica, in assenza di un piano energetico nazionale che sappia veramente valorizzare i punti di forza del nostro Paese, o la netta volontà di non allontanarsi minimamente da un tipo di economia basata sul ciclo del carbonio.

www.greenstyle.it

domenica 12 ottobre 2014

Elezioni provinciali, di fronte la Rocca protesta dei 5 Stelle: “La democrazia è stata abolita”

“La cittadinanza non è invitata a partecipare”, “i politici si votano tra loro” e “abolita la democrazia”. Sono alcuni dei volantini distribuiti questo pomeriggio dal Movimento Cinque Stelle di Benevento di fronte la Rocca dei Rettori, mentre all'interno della Provincia i consiglieri comunali del Sannio si recavano alle urne per il rinnovo dei vertici dell'Ente. 

“La nostra manifestazione – ha commentato la portavoce del MeetUp del capoluogo, Nunzia Santoro – vuole vuole dimostrare a tutti i cittadini che l'abolizione della Provincia non è reale, ma è solo uno slogan elettorale. L'unica cosa che è stata abolita – ha sottolineato l'esponente dei 5 stelle – è la democrazia”.

I grilli sanniti hanno anche consegnato ai cittadini un volantino, nel quale spiegano in cinque punti la “truffa” dell'abolizione degli Enti provinciali. 

“Non è vero – ha dichiarato Santoro – che le amministrazioni spariranno, i costi della macchina amministrativa non saranno ridotti e le poltrone, invece di diminuire, aumenteranno. Il tutto – concludono i pentastellati – a discapito sempre del cittadino”.

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venerdì 10 ottobre 2014

Provinciali, la farsa del 12 ottobre

La supercazzola del secolo? L’abolizione delle Province. Enti considerati - a torto - spacciati dai giornali di regime. E così il 12 ottobre andrà in scena la farsa delle elezioni provinciali. Dove, dopo aver scippato il cittadino del proprio diritto al voto, la politica eleggerà se stessa. Con il decreto Delrio, infatti, presidente e parlamentino verranno eletti da consiglieri comunali e sindaci.

La chiamano elezione di secondo grado. Ma sta di fatto che la sovranità – quella che la Costituzione affidava al popolo – viene confiscata e d’ora in poi appartiene solo alla casta, la quale diventa sempre più autoreferenziale.

E dunque le elezioni diventano un vero e proprio suk dove tutti i giochi avvengono all’interno dei partiti e tra ras locali. Tutti contro tutti, ma passata la nuttata torneranno amici più di prima, c'è da scommettere. Le casacche politiche, quelle, appartengono al passato.

Intanto però al cittadino hanno raccontato la bufala della loro abolizione. Mentre di fatto mantengono le stesse competenze di prima su viabilità, formazione, scuola e ambiente.

E dunque gli elettori possono dire addio ai tempi passati quando i politici arrivavano - con codazzo di lacché e portaborse - sulle piazze dei paesi promettendo dal pulpito di tutto e di più.
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Ora il rinnovo del consiglio provinciale diventa - nell'indifferenza generale - un fatto per pochi, i quali continueranno a gestire il potere senza neppure avere il consenso popolare. E' la democrazia bellezza!