sabato 5 luglio 2014

Eni indagata per corruzione internazionale. Inchiesta sul grande giacimento in Nigeria

Il gruppo petrolifero pubblico accusato per la concessione del più grande deposito petrolifero del paese africano, un affare da un miliardo di euro. Indagato Scaroni, nelle carte il nome del faccendiere Bisignani. Il pm milanese De Pasquale chiama in causa l’uomo d’affari Di Nardo che avrebbe agito da intermediario

Eni indagata per corruzione internazionale. Inchiesta sul grande giacimento in Nigeria - Il Fatto Quotidiano

sabato 21 giugno 2014

Ritorna il lavoro di ricerca sulla ruralità: il Fortore alla ribalta internazionale nei 4 giorni di 'Liminaria'

Dal 25 al 28 giugno con Liminaria il Fortore si affaccia alla ribalta internazionale. Quattro giorni di full immersion nei suoni, nei colori, nei sapori dell’entroterra campano attraverso workshop e attività ispirati alle potenzialità delle comunità rurali, che si svolgeranno a San Marco dei Cavoti e Molinara. Un progetto, quello di ‘Liminaria’, che si propone di raccontare il territorio del Fortore beneventano, attraverso il punto di vista privilegiato offerto dal suono, in una esplorazione del paesaggio sonoro fortorino realizzato da due artiste invitate a prendere parte all’evento: Tessa Elieff (Australia), sound artist ed artista visiva, e France Jobin (Canada), sound artist e curatrice.

Le due, insieme alla scrittrice Isabella Pedicini, trascorreranno quattro giorni nel Fortore, focalizzando la propria attenzione su una serie di elementi culturali, sociali, architettonici, naturalistici e del paesaggio, attraverso l’esperienza diretta dei luoghi e l’incontro con le comunità locali, per riconoscere e raccontare l’identità del territorio sul quale lavoreranno. L’idea è quella che, dall’incontro fra gli ospiti della residenza artistica e gli abitanti del centro fortorino, nascano una serie di piccoli eventi ed happening che trasformino il territorio rurale in un medium sul quale sia possibile sperimentare nuove e inedite modalità di fruizione del territorio stesso.

‘Liminaria’ prosegue così il lavoro di ricerca sulla ruralità cominciato nel 2003 dal festival di new arts ‘Interferenze’, attraverso una serie di format che ibridano i linguaggi delle nuove tecnologie con gli elementi culturali specifici dei territori. L’intero progetto, costruito su un approccio partecipativo di tipo bottom-up, verrà realizzato da una rete di soggetti con ampia esperienza nell’ideazione e nell’organizzazione di eventi e progetti di comunicazione innovativa per i territori rurali. Questa rete, che ha come capofila Ufficio Bifolco, agenzia promotrice del festival di arti e nuove tecnologie Interferenze, annovera realtà sia a livello locale, come il gruppo di Scafando che cura il portale di promozione turistica sammarchese, che su scala nazionale ed internazionale, come Tabula Rasa Eventi, Rural Hub, e Roll Multimedia Studio ed esperti di social innovation come Alex Giordano, fondatore di NinjaMarketing, blog osservatorio sul marketing non convenzionale.

Collaboreranno a Liminaria i comuni di San Marco dei Cavoti e di Molinara che ospiteranno le due artiste straniere e tutto il gruppo di lavoro impegnato nella quattro giorni, coinvolta anche la struttura organizzativa del CineFortFestival di San Giorgio la Molara.“Dopo le esperienze di ricerca sul territorio rurale – ha raccontato Leandro Pisano curatore del progetto – cominciate con il nostro festival Interferenze e attraverso esperienze internazionali come quella del Giappone nel 2010, abbiamo deciso di approdare nel Fortore, forse l’area rurale più “marginale” all’interno della nostra regione, ma al contempo un luogo straordinario che può diventare un laboratorio culturale dove praticare un’economia politica diversa. Da questo punto di vista, Liminaria costituisce una sperimentazione per avviare un processo in cui, attraverso l’interazione con le comunità locali, i territori rurali come quello del Fortore possano acquisire nuova luce”.

venerdì 20 giugno 2014

Oltre 200mila commercianti e artigiani vittime del racket

Sono oltre duecentomila i negozianti e gli artigiani colpiti dal racket, che pagano il 65 per cento del “pizzo” italiano, pari a 6,5 miliardi di euro. Complessivamente, gli imprenditori vittime di un qualche reato - truffe, furti, rapine, contraffazioni, abusivismo, appalti, scommesse, pirateria - supera un milione di unità, un quinto degli attivi, e fa muovere un fatturato che si aggira intorno ai 170-180 miliardi di euro, con un utile che supera i 100 miliardi al netto degli investimenti e degli accantonamenti.
Sono alcuni dei dati contenuti nella seconda edizione del libro dal titolo “I costi dell’illegalità e la lotta alla criminalità organizzata”, edito da Unimpresa, che saranno resi noti lunedì 23 giugno, alle ore 11, presso la sala del consiglio della Camera di Commercio di Napoli, nell’ambito della presentazione del volume.

lunedì 16 giugno 2014

Petrolio, il Ministro Guidi spinge, ma in Italia la produzione è ferma

“Non capisco perché dovremmo precluderci la possibilità di utilizzare” petrolio e gas nazionali. E poi: “Riprendere le esplorazioni di idrocarburi è un passaggio a cui non possiamo rinunciare per arrivare a una bolletta energetica più leggera e sostenibile”. E ancora: “L’Italia ha straordinarie risorse. Credo che non sia male pensare a un miglioramento e potenziamento dello sfruttamento. Non abdico all’idea che non si possa trovare un giusto contemperamento tra le necessità di sfruttamento di risorse che abbiamo” e il bisogno di “tenere in massima considerazione l’impatto ambientale, le giuste esigenze dei cittadini e l’utilizzo del massimo delle tecnologie che salvaguardino l’ambiente”. Parole e intenti di Federica Guidi, ministro dello Sviluppo economico, espresse in diverse occasioni (per continuare a leggere clicca qui sotto)

Petrolio, il Ministro Guidi spinge, ma in Italia la produzione è ferma

Ci risiamo il ministro dello sviluppo economico invece di puntare sulle energie pulite, ancora una volta rilascia dichiarazioni che i popoli interessati dalle trivellazioni non vogliono sentire nemmeno lontanamente. 

venerdì 6 giugno 2014

Comunità Montana del Fortore: ai forestali erogata parte delle spettanze

Una boccata di ossigeno è in arrivo per gli operai forestali della Comunità Montana del Fortore. E’ stata infatti, erogata una trance dei fondi spettanti relativi all'anno 2013 in materia di forestazione.

La Regione Campania ha provveduto, proprio in questi giorni, ad accreditare presso la Comunità Montana del Fortore la somma di circa 800mila euro che serviranno per pagare una parte degli emolumenti spettanti agli addetti alla forestazione, oltre agli oneri previdenziali dovuti.

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sabato 31 maggio 2014

Sindaci nuovi, paesi vecchi. Così scompare il Sannio

Non è un tema come gli altri ma il tema. La desertificazione demografica continua a mordere il Sannio consumandolo anno dopo anno. Nell’edizione di ieri (l'altro ieri per chi legge, ndb) Ottopagine ha pubblicato l’allarme di Federico D’Agostino, docente dell’Università Roma Tre, autore di una significativa ricerca sociologica sui paesi della provincia beneventana.

«Se non si invertirà rapidamente la rotta – denuncia il docente – entro cinquant’anni il Sannio sarà un deserto». Parole che suonano apocalittiche, finanche forzate. Ma se si analizzano i numeri si scopre che la cassandra non è lontana dalla realtà. Negli ultimi cinque anni la provincia di Benevento ha perso seimila abitanti pari al 2 per cento della propria popolazione. Effetto della crisi globale, certo, ma frutto anche di limiti endogeni che frenano lo sviluppo territoriale.

«Nei paesi che abbiamo studiato – citiamo ancora le parole del professor D’Agostino – ci sono pochissime attività produttive. Si sopravvive grazie al welfare e a piccole attività di trasformazione. Occorre individuare al più presto un nuovo modello di sviluppo che garantisca a queste comunità l’autosufficienza economica». E’ dunque tempo di rimboccarsi le maniche, a partire dai 28 nuovi sindaci (e i rispettivi Consigli comunali) eletti nella tornata elettorale di domenica.

A loro consegniamo i numeri del declino demografico che colpisce quasi indistintamente i municipi sanniti. La tabella che pubblichiamo evidenzia come 24 comuni su 28 hanno visto contrarsi la propria popolazione tra le ultime due consultazioni elettorali, con un sal­do negativo complessivo di duemila unità. Le situazioni più gravi si riscontrano nei comprensori più interni, Fortore in primis. San Bartolomeo in Galdo è ormai sceso stabilmente sotto quota 5.000 abitanti (4.947 all’ultima rilevazione Istat), mentre soltanto cinque anni fa poteva contare su 5.236 residenti.

Identico dire per Baselice che ha dovuto salutare 152 cittadini in un quinquennio e Montefalcone Valfortore (-97). Non fa eccezione San Marco dei Cavoti che pur considerata la più vitale tra le comunità fortorine ha comunque lasciato per strada 162 residenti. Stesso discorso nel Tammaro, nell’Alto Sannio, nel Titerno. Esempi vengono da Colle Sannita che si è privata suo malgrado di 274 abitanti, Circello (-80), Cusano Mutri (-54). Peso specifico particolarmente rilevante per le 48 unità che hanno abbandonato Pietraroja nell’ultimo lustro, pari al 8 per cento della popolazione. Ma il saldo è negativo anche in realtà meno decentrate della provincia. E’ il caso di centri prossimi al capoluogo come San Martino Sannita, Torrecuso, Casalduni, Cautano, Ponte, Fragneto Monforte, Apice, Sant’Arcangelo Trimonte, tutti in rosso nell’ultimo quinquennio.

E il segno meno precede anche il bilancio di Amorosi, Durazzano, Faicchio, Melizzano, Moiano, San Lorenzello, Tocco Caudio. Uniche eccezioni Pannarano, Paupisi, Paolisi e Forchia che dal 2009 hanno guadagnato rispettivamente 57, 52, 43 e 11 abitanti. Una emorragia demografica che nasce evidentemente dall’abbandono dei comuni sanniti da parte delle giovani leve, ormai costrette a cercarsi altrove un’ipotesi di futuro. Il tessuto sociale della provincia invecchia conseguentemente, innestando una spirale negativa che va al più presto spezzata. Come? Lo chiederemo da domani ai sindaci neoeletti dai quali deve partire la prima azione di rilancio. Se non si vuole che il Sannio diventi un deserto in capo a 50 anni.

benevento.ottopagine.net

giovedì 29 maggio 2014

FATTORIE E ORTI SOCIALI, APPROVATO IL REGOLAMENTO REGIONALE PER L’AGRICOLTURA “CHE INCLUDE”

Via libera definitivo al regolamento che renderà operativa la legge regionale del 2012 in materia di agricoltura sociale. Con l’approvazione della giunta regionale si fa chiarezza sull’applicazione di una norma che offre al primo settore un ruolo più ampio della sola produzione di cibo e tutela del territorio. Il lavoro agricolo e le aziende diventano così riferimento più ampio e si aprono a nuove opportunità.

Per agricoltura sociale s’intende l’attività agricola svolta per generare benefici inclusivi e promuovere l’inserimento socio-lavorativo di soggetti svantaggiati e a rischio di emarginazione, nonché lo sviluppo e la coesione sociale delle comunità locali. L’attività può essere svolta anche in forma associata, purché sia integrata in modo sostanziale e continuativo nell’attività agricola l’offerta di servizi attinenti alle politiche sociali per le famiglie, le persone con disabilità fisica e mentale, le persone a rischio di esclusione sociale, concertati con le pubbliche amministrazioni.

La fattoria sociale deve essere un’impresa economicamente e finanziariamente sostenibile, la cui conduzione di una o più delle attività agricole, zootecniche, forestali, florovivaistiche, di apicoltura e di acquacoltura, è condotta con etica e responsabilità verso la comunità e l’ambiente e svolge l’attività produttiva in modo integrato con offerta di servizi culturali, educativi, assistenziali, formativi ed occupazionali a vantaggio dei soggetti deboli, in collaborazione con le istituzioni pubbliche e con il terzo settore per attivare relazioni e servizi atti ad offrire risposte ai bisogni locali unitamente ad una o più attività.

Queste possono essere: attuazione di politiche attive di inserimento socio-lavorativo di persone appartenenti alle fasce deboli; svolgimento di percorsi di inserimento socio-lavorativo di tipo formativo-sociale attraverso tirocini formativi, formazione professionale ed esperienze orientate all'occupazione di soggetti appartenenti alle fasce deboli e più basso potere contrattuale; servizi di accoglienza, rivolti ad un ampio spettro di persone appartenenti a fasce deboli, con finalità socio-ricreative; servizi alla vita quotidiana: agri-asili, servizi di accoglienza diurna per anziani; riorganizzazione di reti di prossimità per la cura ed il supporto alla vita di anziani.

Gli orti sociali, infine, sono appezzamenti di terreno di proprietà o di gestione pubblica affidati per la loro coltivazione e gestione a persone singole o associate, con finalità sociali, ludico-ricreative, educative e ambientali per ottenere prodotti agricoli a scopo benefico e di autoconsumo.

A tale scopo viene istituito il registro regionale delle fattorie sociali della Campania (REFAS), per favorire la conoscenza delle attività delle fattorie sociali e la promozione dei servizi e dei prodotti agricoli da esse offerti.

Allo stesso modo è istituito il registro regionale degli Orti Sociali della Campania (REOS), a cui possono essere iscritti esclusivamente gli Enti pubblici proprietari o gestori dei terreni destinati ad orti sociali.

Il regolamento prevede anche l’istituzione di un Osservatorio regionale sull’agricoltura sociale, composto dall’assessore delegato all’agricoltura o suo rappresentante, due dirigenti o funzionari appartenenti alla direzione generale per le politiche agricole, alimentari e forestali; due dirigenti o funzionari appartenenti alla direzione generale per le politiche sociali, le politiche culturali, le pari opportunità e il tempo libero; tre rappresentanti per le organizzazioni professionali agricole regionali; tre rappresentanti per gli organismi del terzo settore.

www.corrieresannita.it

mercoledì 28 maggio 2014

Baselice, l'amministrazione uscente promossa con il 53% dei consensi

di Biagina Cece

Baselice riconferma Domenico Canonico a primo cittadino. La lista ‘La nostra terra’ fa il bis e stavolta sono 121 i voti di scarto rispetto ai 19 di cinque anni fa: “Vedersi riconfermato dopo cinque anni di duro lavoro è davvero una gran bella soddisfazione. Ci saremo ancora per cinque anni”, queste le prime parole di Canonico che ha abbracciato e salutato tutti i presenti e non sono mancate lacrime di commozione con l’amico di sempre Giuseppe Ferro.

Una parte dei componenti della lista avversaria ‘Per Baselice’ si è fermata e ha stretto la mano a Canonico e augurato a tutta la squadra buon lavoro. Una promozione quindi per la lista ‘La nostra terra’, i baselicesi hanno ridato la loro fiducia a Domenico Canonico. A recarsi alle urne sono stati 1904 baselicesi, circa 150 in meno delle comunali precedenti.

Non ce l’ha fatta dunque il diretto avversario Massimo Maddalena, già all’opposizione nei cinque anni passati. La lista vincente già dalla prima mezz’ora aveva un certo vantaggio sulla lista ‘Per Baselice’, vantaggio che è andato crescendo con il passare dei minuti, l’ultima mezzora ha così visto la vittoria di Canonico. Ritorna a sedere nella casa comunale quindi la squadra ‘La nostra terra’, già pronti per portare avanti il lavoro che si era cominciato.

(ottopagine/benevento)