venerdì 19 aprile 2013

Petrolio, primo no alla moratoria

La Regione Campania, guidata dal berlusconiano Caldoro, resta sorda alle richieste che provengono dalle aree interne di stoppare i permessi per le trivellazioni nel Sannio e in Irpinia. Nei giorni scorsi è stato bocciato un emendamento alla legge di Bilancio, con cui si chiedeva una moratoria, una sospensione, in tal senso. E così, invece, di dare un segnale concreto alle preoccupazioni dei cittadini irpini e sanniti si preferisce ancora una volta assecondare gli interessi delle multinazionali dell'oro nero. Leggetevi, qui di seguito, l'articolo apparso sul quotidiano online Ottopagine.

Le fibrillazioni politiche che condizionano il governo regionale si riflettono anche sulla battaglia delle zone interne e costiere non metropolitane contro l’industria petrolifera. Le divisioni nella maggioranza di palazzo Santa Lucia complicano l’iter dell’emendamento presentato in commissione dai consiglieri regionali irpini, su iniziativa di Rosetta D’Amelio, dopo che un asse trasversale composto da deputati napoletani e casertani ha di fatto imposto il rinvio della questione al dibattito in aula. Suscita perplessità il mancato accoglimento di un emendamento alla legge di Bilancio che gli analisti giudicano nella sostanza una moratoria per i permessi rilasciati dal Ministero dello Sviluppo Economico dal 2008 in poi.

La decisione di non integrare nel testo la norma proposta appare incomprensibile per gli esponenti irpini, che nel contrastare i progetti di perforazione e trivellazione hanno semplicemente messo per iscritto quanto già sostenuto dall’assessore all’Ambiente della Regione, Giovanni Romano, nel corso di un’audizione: «Le ricerche di idrocarburi contrastano con le previsioni stabilite dal Ptr della Campania dal 2008 per l’Alta Irpinia, la Valle dell’Ufita e il Sannio», aveva sostenuto, individuando peraltro una presunta falla nell’iter autorizzatorio delle ricerche petrolifere nella zona di Nusco.

La conferenza dei servizi negli uffici romani dell’Unmig deliberò un permesso di ricerca petrolifera “rilasciabile con prescrizioni e limitazioni per la compatibilità ambientale” ad un mese dall’approvazione del Ptr, strumento che sanciva la vocazione naturalistica delle zone oggetto dell’interesse minerario. Secondo i consiglieri irpini la circostanza impone l’apertura di un confronto tra governo regionale e nazionale, riaprendo la partita sull’istanza mineraria a vantaggio delle province di Avellino, Benevento e Salerno.

avellino.ottopagine.net

martedì 16 aprile 2013

L'ultimo Consiglio Provinciale è contro le trivellazioni petrolifere


Approvata all'umanimità la delibera contro la ricerca di idrocarburi e le eventuali trivellazioni petrolifere nel Sannio, in consiglio provinciale a Benevento. La seduta, che si è conclusa da pochi minuti e potrebbe essere l'ultima della Giunta Cimitile, ha deliberato all'umanimità anche l'immediata esecutività del provvedimento. Nella delibera, letta a fine dei lavori dal presidente del consiglio provinciale, Giuseppe Maturo, si specifica che la contrarietà della Provincia di Benevento è su tutti e quattro i permessi di ricerca richiesti dalle società petrolifere in questione, inclusi quelli della Delta Energy Ltd, la società britannica interessata alla ricerca di idrocarburi nel Fortore e nel Tammaro con i progetti denominati "Case Capozzi" e "Pietra Spaccata". (per continuare a leggere clicca qui sotto)

L'ultimo Consiglio Provinciale è contro le trivellazioni petrolifere: Approvata delibera all'umanimità - ilQuaderno.it

lunedì 15 aprile 2013

15 APRILE 1967, MORIVA TOTÒ



Oggi è l’anniversario della morte di Totò. Di seguito un estratto del ricordo di Eduardo De Filippo sulle pagine di Paese Sera.

"Erano più colorate le strade di Napoli, più ricche di bancarelle improvvisate di chioschi di acquaioli, più affollate di gente aperta al sorriso allora, quando alle dieci di mattina le attraversavo a passo lesto avevo quattordici anni per trovarmi puntuale al teatro Orfeo, un piccolo, tetro, e lurido locale periferico, dove, in un bugigattolo di camerino dalle pareti gonfie di umidità, per fare quattro chiacchiere tra uno spettacolo e l’altro, mi aspettava un mio compagno sedicenne che lavorava là… Oggi è morto Totò. E io, quattordicenne di nuovo, a passo lento risalgo la via Chiaia, e giù per il Rettifilo, attraverso piazza Ferrovia. Entro per la porta del palcoscenico di quello sporco locale che a me pare bello e sontuoso, raggiungo il camerino, mi siedo e mentre aspetto ascolto a distanza la sua voce, le note della misera orchestrina che lo accompagna e l’uragano di applausi che parte da quella platea esigente e implacabile a ogni gesto, ogni salto, ogni contorsione, ogni ammiccamento del “guitto”. Do un’occhiata attorno; il fracchettino verde, striminzito, è lì appeso a un chiodo: accanto c’è quello nero. Quello rosso glielo vedrò indosso tra poco, quando avrà terminato il suo numero. I ridicoli cappellini… A bacchetta, a tondino… e nero, marrone, e grigio… sono tutti allineati sulla parete di fronte. ..Manca il tubino: lo vedrò tra poco. Il bastoncino di bambù non c’è: lo avrà portato in scena".

giovedì 11 aprile 2013

Trivelle nel Sannio, lo scienziato Zichichi: “Gli idrocarburi non bisognerebbe cercarli”


“Gli idrocarburi nel Sannio non bisognerebbe nemmeno cercarli”. E' questo il commento dello scienziato di fama mondiale Antonio Zichichi intervenuto per il ciclo di incontri “Testimoni della Fede” al Duomo di Benevento.
Il fisico siciliano ha risposto alla domanda di Ntr24 commentando in maniera negativa l'arrivo delle trivelle sul territorio sannita. Poi, l'ex assessore ai Beni Culturali della Regione Sicilia si è soffermato anche sui possibili sviluppi delle politiche di "green economy" e sulla loro corretta applicazione. (Per vedere il video del fisico clicca qui sotto)

mercoledì 10 aprile 2013

Petrolio nel Sannio, troppi sindaci assenti alla riunione. La Provincia: 'Torniamo uniti, avversari forti'


Pochi, davvero pochi. Nove amministratori su ventinove. Il nuovo invito della Provincia di Benevento a sindaci, assessori e consiglieri dei comuni sanniti interessati dalle ricerche di idrocarburi (sono quattro i progetti che potrebbero essere attivati nel Sannio, si tratta di Nusco, Pietra Spaccata, Santa Croce e Case Capozzi) è stato snobbato dalla maggioranza degli amministratori coinvolti che, evidentemente, hanno ritenuto superflua la riunione di oggi alla Rocca dei Rettori. Un errore, se si considera che il pericolo non è affatto scongiurato, anche se sono arrivati i primi segnali ufficiali di "collaborazione" dalla Regione Campania nelle scorse settimane. Insomma, un ruolo decisivo lo hanno proprio i sindaci, specialmente quelli dei comuni direttamente interessati, ma non solo. San Marco dei Cavoti, Ginestra degli Schiavoni, Pesco Sannita, Circello, Guardia Sanframondi, Morcone, Benevento, S. Agata dei Goti e S.Arcangelo Trimonte, più il presidente della Comunità Montana del Fortore.
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Petrolio nel Sannio, troppi sindaci assenti alla riunione. La Provincia: 'Torniamo uniti, avversari forti' - ilQuaderno.it

martedì 9 aprile 2013

Trivelle, si attendono le decisioni del Presidente della Repubblica

Il protocollo di intenti fra comuni e comunità montane interessati dalle indagini petrolifere, per il progetto promosso dalla Delta Energy denominato “Pietra spaccata”, ha concretizzato e ratificato la volontà di opporsi formalmente all’autorizzazione concessa dalla Commissione Regionale VIA (valutazione d’impatto ambientale).

Il 3 aprile è stato ritualmente notificato agli interessati il preannunciato ricorso al Capo dello Stato. Ora bisognerà attendere la decisione che il Presidente della Repubblica, assunto il parere vincolante del Consiglio di Stato, intenderà adottare sul ricorso presentato.

“Si porta all’attenzione di quegli addetti ai lavori che largamente si sono spesi sull’argomento, che il protocollo dei Sindaci, – scrive il coordinatore Domenico Costanzo – con la presentazione del citato gravame, ha surrogato le deficienze e le superficiali e grossolane mancanze degli enti preposti e che, in forza del principio dell’alternatività del processo amministrativo – codificato dall’art. 8, comma secondo, del DPR 1199/1971 – il ricorso straordinario al Capo dello Stato può essere proposto unicamente quando l’atto non sia stato già impugnato con ricorso giurisdizionale.

Sindaci, amministratori e cittadini firmatari del ricorso anzidetto (Pasquale Narciso, Nunziatina Palma, Raffaele Caputo, Antonio Michele, Antonio Verzino, Domenico Canonico, Pasqualino Cusano, Antonio Di Maria, Mauro De Ieso, Ester D’Afflitto, Innocenzo Pugliese, Cristoforo Tatavitto, Luigi Caretti, Domenico Costanzo, Valentino Castello e Liano Boffa) sono convinti e fiduciosi che il gravame interposto possa seriamente realizzare quelle prospettive di tutela e salvaguardia che diversi enti non hanno inteso considerare nei modi dovuti.

La giustizia dovrà ora fare il suo corso. Non è difficile comprendere ed accettare il rammarico che le popolazioni interessate dalla realizzazione del progetto impugnato, abbiano dovuto fare affidamento unicamente nel personale e compatto interessamento di un cospicuo numero di sindaci, avendo riscontrato nei fatti l’incerto – quando non ambiguo o del tutto assente – interessamento di tante autorità istituzionali comunali e sovracomunali preposte, alle quali si chiede ancora una volta la verifica dello stato dell’arte.

Il ricorso, redatto a titolo gratuito con il patrocinio dello Studio Legale Giordano da San Giorgio la Molara (Bn), da sempre sensibile alle problematiche relative alla tutela dell’ambiente, non ha gravato in alcun modo sui bilanci dei comuni interessati.
Il protocollo di intenti ha ora intenzione di attivarsi anche in via amministrativa, sempre con l’assistenza gratuita dello Studio Legale Giordano, al fine di proporre ricorso al Difensore civico – di fresca nomina – della Regione Campania, dott. Francesco Bianco, a cui tra l’altro vanno i migliori auguri di una serena e proficua attività di controllo”.

www.infosannionews.it

lunedì 8 aprile 2013

Benevento, tensione alla presentazione della nuova giunta. I "No Triv" espongono uno striscione in aula

Dopo che il primo cittadino aveva preso la parola, affiancato dal vice sindaco Raffaele Del Vecchio e l'assessore alle Risorse Umane, Pietro Iadanza, una delegazione del Comitato "No Triv Sannio" stava esponendo uno striscione con la scritta "No Triv"sulla balaustra dell'aula, quando sono stati bloccati dall'arrivo del Comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Moschella. (clicca qui sotto per continurare a leggere l'articolo)
Momenti di tensione alla presentazione della nuova giunta. I "No Triv" espongono uno striscione in aula | Comune di Benevento | news | NTR24 - l'informazione sul web

giovedì 4 aprile 2013

Trivelle, ecco la lettera dei sindaci al Presidente della Repubblica

Firmato il ricorso al Capo dello Stato contro le indagini petrolifere della Delta Energy per il progetto “Pietra Spaccata”. L’atto è stato sottoscritto venerdì pomeriggio presso il Comune di Campolattaro. Chiesta la revoca della certificazione di compatibilità ambientale rilasciata con il decreto dirigenziale della Regione Campania n.601 del 14.12.2012.

L’istanza straordinaria al Presidente della Repubblica, ai sensi dell’art. 8 D.P.R. 1199/1971, curata a titolo gratuito dallo Studio legale Giordano da San Giorgio la Molara, porta le firme di: Pasquale Narciso, sindaco di Campolattaro; Nunziatina Palma, sindaco di Fragneto l’Abate; Raffaele Caputo, sindaco di Fragneto Monforte; Antonio Michele, sindaco di Pesco Sannita; Antonio Verzino, sindaco di Reino; Domenico Canonico, sindaco di Baselice; Pasqualino Cusano, sindaco di Sassinoro; Antonio Di Maria, sindaco di Santa Croce e presidente della Comunità Montana del Titerno-Alto Tammaro; Ester D’Afflitto, vice sindaco di Morcone; Innocenzo Pugliese, vice sindaco di Colle Sannita; Cristoforo Tatavitto, assessore di Circello; Luigi Caretti, consigliere delegato di San Giorgio la Molara; Liano Boffa, esponente della società civile di Pesco Sannita; chiudono l’elenco i promotori dell’iniziativa, Domenico Costanzo e Valentino Castello, consiglieri di minoranza di San Marco dei Cavoti.

Si fa rilevare che la procedura intrapresa, caratterizzata dal requisito della straordinarietà, non comporterà per i soggetti ricorrenti nessuna costo, eccezione fatta per quelli di giustizia.

Il ricorso evidenzia soprattutto che l’analisi della documentazione, estratta presso i competenti uffici regionali dal Gruppo di lavoro del Protocollo di Intenti dei Comuni interessati dalle opere di trivellazione, ha consentito l’individuazione di numerosi vizi di forma che potrebbero fortemente compromettere la efficacia del decreto impugnato; mancanze che, se confermate, metterebbero in seria difficoltà l’Ente e la stessa società proponente.

La ricostruzione dei fatti, sugli elementi documentali in possesso – così come indicato dai tecnici Angelo Giordano (Utc di Fragneto Monforte), Bruno Parlapiano (Utc di Morcone), Giuseppe Martuccio (Utc di Colle Sannita) e Antonio Golia (Utc di Circello) - ha focalizzato l’attenzione sulla violazione degli accordi internazionali di cui alla convenzione di Aarhus del 25.06.1998 ratificata dallo Stato italiano con la legge n. 108/2001, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull’accesso alla giustizia in materia ambientale, nonché sul corretto iter endoprocedimentale previsto per le opere a farsi dal D.Lgs. 152/2006.

La realizzazione delle opere di screening ed esplorative previste dal progetto, sulla base di una istruttoria manchevole e del tutto inficiata, quale condizione prodromica e necessaria alla successiva fase operativa di perforazione, comporterebbe un danno grave ed irreparabile che si estenderebbe, come effetto consequenziale, all’habitat naturale nonché deleteriamente sulla già precaria, ma eccellente, economia zootecnica di razza protetta (bovini di razza marchigiana con marchio di qualità IGP) ed agro-pastorale con coltivazioni di carattere biologico. Con il ricorso è stata altresì richiesta la sospensione dell’efficacia esecutiva del decreto dirigenziale impugnato.

Colle Sannita, 23 marzo 2013
I coordinatori
Domenico Costanzo e Valentino Castello

mercoledì 3 aprile 2013

Mafia, Dia confisca un miliardo e 300 milioni al re dell’eolico

Un miliardo e trecento milioni di beni confiscati – e che quindi diventano proprietà dello Stato – all’imprenditore considerato il “re dell’eolico”. Vito Nicastri, 57 anni, di Alcamo (Trapani) sarebbe un uomo vicino alla primula rossa dei latitanti: Matteo Messina Denaro. E per questo che la Direzione investigativa antimafia sta mettendo i sigilli alle sue proprietà (per continuare a leggere clicca qui sotto)
Mafia, Dia confisca un miliardo e 300 milioni al re dell’eolico - Il Fatto Quotidiano