giovedì 28 marzo 2013

Fortorina, il sindaco Canonico scrive a Grillo

Il sindaco di Baselice, Domenico Canonico, richiama l’attenzione su un problema che angoscia ormai da anni, la realtà della Val Fortore, vale a dire, si pone oggi l’accento, ancora una volta, sulla strada denomina ‘Fortorina’, e lo fa scrivendo direttamente a Beppe Grillo, leader del M5S.

Canonico descrive la zona in cui si trova il piccolo centro del Fortore, come si legge dalla lettera, “una zona da sempre martoriata e bistrattata dalla politica regionale e nazionale tanto che, la valle stessa –Val fortore – comprendente anche i comuni di San Bartolomeo in Galdo, Castelvetere, Foiano, Montefalcone, non ha ancora una strada di accesso a scorrimento veloce per il solo fatto che, a dire dell’Anas, la popolazione risiedente è di qualche decina di migliaia di persone, e dunque non ha peso elettorale tale da giustificare l’investimento”, un investimento questo di circa cinquantamila euro, che l’Anas non ha al momento, a disposizione. Già tante le polemiche sulla strada in questione, si ricorderà la passata protesta dei sindaci fortorini proprio su questo argomento. Così oggi, Canonico, ha deciso di rivolgersi proprio a Beppe Grillo in quanto, si legge ancora “ho appreso dagli organi di stampa la disponibilità da parte del suo Movimento di destinare il rimborso elettorale delle ultime elezioni politiche per scopi sociali, e dato che il suo movimento ha ottenuto molti voti, tanto da essere la lista più votata nel comune da me amministrato, le chiedo di finanziare tale disponibilità per la realizzazione di questa arteria stradale che farebbe uscire i nostri comuni dall’atavico isolamento, e permettere così un futuro sviluppo socio – economico delle nostre realtà marginali e periferiche”. Da sempre questi centri hanno problemi non di poco conto a causa delle strade.

Molti i giovani universitari che sono costretti a vivere a Benevento perché tutti i giorni diventa difficile viaggiare e al contempo studiare, date le condizioni attuali della strada, e i tempi di percorrenza – circa un’ora per raggiungere Benevento – e questo è un peso per le famiglie le quali, in un periodo tanto difficile quale quello attuale, si trovano a pagare un ulteriore affitto e le diverse spese dei figli studenti. Allo stesso modo anche chi lavora fuori ha difficoltà a raggiungere il posto di lavoro ogni giorno. Così Canonico conclude la lettera affermando “una tale e nobile dimostrazione di sensibilità verso la mia popolazione può finalmente contribuire a dare una speranza ai nostri giovani e permettere loro di rimanere nei luoghi di origine”. Si presenta così, con Beppe Grillo, una nuova occasione per i centri fortorini, i quali si sono sentiti lasciati soli e delusi da anni di attesa per la realizzazione di questa strada, alla quale il Fortore sembra aver dato solo il nome “la nostra speranza – dice Canonico – è che questa lettera venga presa in considerazione. La fiducia che il popolo di Baselice ha dimostrato nei confronti di Grillo nelle ultime elezioni, è evidente. Mi auguro davvero che questo appello non passi inosservato”.

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martedì 26 marzo 2013

Petrolio nel Sannio, ribadito il 'no'

Provincia di Benevento, esponenti regionali, universitari e comitato. Il fronte del "no" alle trivellazioni petrolifere ed alle relative ricerche di idrocarburi nel sottosuolo del Sannio, finalmente si compatta, senza se e senza ma. Il tutto è stato ribadito ieri al termine dell'incontro che si è tenuto presso la struttura del Centro Studi della Rocca, al Musa di contrada Piano Cappelle. Presenti, non solo il presidente provinciale Aniello Cimitile e gli assessori ad ambiente ed energia, Gianluca Aceto e Romeo Melillo, ma anche il presidente della Commissione Ambiente in Regione Campania, Luca Colasanto e, causa assenza dell'assessore regionale all'ambiente Giovanni Romano, impegnato altrove, era in sala il dirigente regionale Domenico Sportiello.

La politica sembra prendere posizione, in attesa di ulteriori chiarimenti da qualche amministratore locale che resta in posizione ambigua (una minoranza fortunatamente, visto che qualche giorno fa a Campolattaro i sindaci sanniti hanno firmato e presentato il loro ricorso contro i progetti della Delta Energy al Capo dello Stato) e di maggiore chiarezza da parte del Governatore Stefano Caldoro (la dichiarazione "no alle trivellazioni ma le ricerche geologiche sono un'altra cosa" pronunciata proprio a Benevento a pochi giorni dal voto delle Politiche, merita qualche approfondimento in più). A questo proposito non è passata di certo inosservata l'assenza di una larga fetta di amministratori, proprio quelli direttamente coinvolti dai progetti della Delta Energy. Va bene il fronte comune siglato a Campolattaro, ma forse la presenza al "Musa" era doverosa e necessaria.

Al "no" della politica si è aggiunto quello autorevole degli esperti di impatto ambientale, come, ad esempio, Angelo Valente dell'Unisannio che, nel suo intervento, non ha avuto troppi dubbi al riguardo. Troppo alto il pericolo di contaminare zone agricole attive, considerando inoltre che bucherellare il territorio significherebbe mettere a dura prova la stabilità di una vallata, specialmente quella del Fortore, ha già quotidianamente deve fare i conti con frane e smottamenti. A rinforzare la tesi di Valente c'ha pensato Domenico Cicchella dell'Unisannio, che da diverse settimane oramai ha sposato la causa del comitato "No Triv" e quella di Sabatino Ciarcia.

Promosso dalla Provincia, il Seminario sarà seguito da altre iniziative con le quali la Provincia intende rimarcare la propria opposizione ad un programma che Cimitile ha definito devastante sotto tutti i profili per il territorio e l'assessore all'ambiente Gianluca Aceto ha indicato come l'esatto contrario del modello di sviluppo che la Provincia intende perseguire. Alla riunione del Musa era presente anche il segretario provinciale della Cgil Antonio Aprea, contrario anch'egli al programma. Colasanto ha annunciato la presentazione di un emendamento alla legge di Bilancio regionale per la moratoria delle trivellazioni in Sannio ed in Irpinia. Al termine del dibattito che non è certo stato privo di accenti anche molto polemici, il presidente Cimitile ha annunciato la prossima convocazione di una Assemblea dei Sindaci oltre che una riunione monotematica del Consiglio provinciale.

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venerdì 22 marzo 2013

Psaut, no alla sospensiva

Il Tar di Napoli ha respinto la richiesta di sospensione della delibera dell’Asl di Benevento presentata dal comune di Foiano di Valfortore.

Il ricorso dell’amministrazione di Foiano presso il Tribunale amministrativo era contro la decisone del direttore generale Michele Rossi, che con una delibera del 6 febbraio scorso, aveva decretato l’apertura del Psaut di San Bartolomeo in Galdo, con il contestuale spostamento del Saut di Foiano di Valfortore presso il nuovo presidio e la trasformazione del 118 di Ginestra degli Schiavoni in una postazione Sti (Sistema trasporto infermi).

Per il Tar "non sussistono le ragioni considerato che il provvedimento impugnato appare consequenziale alle determinazioni adottate con il decreto commissariale n.40 del 2011 e rilevato che l'istituzione di un pronto soccorso fisso in prossimità del comune ricorrente comporta comunque dei vantaggi che bilanciano la soppressione di una mera posizione mobile".

Nel ricorso, il comune di Foiano, tramite il suo legale, l’avvocato Diego Perifano, sostiene che con la delibera il direttore generale dell’Asl, Michelle Rossi ha violato e ha fatto una falsa applicazione delle norme regionali, in particolare del decreto n. 49 del 2010 e del decreto 40 del 2011.

Il Tribunale amministravo della Campania, dunque, per ora non ritiene di dover dar seguito all’istanza del comune di Foiano e dà ragione all’Asl, difesa dagli avvocati Antonio Mennitto e Caterina Costantini, e al comune di San Bartolomeo in Galdo, difeso dall’avvocato Maria Bonavita.

Tratto da Ottopagine/Benevento

martedì 19 marzo 2013

Nuovo maxiparco eolico a Baselice


La commissione regionale campana ha dato parere favorevole ad un nuovo parco eolico nel Fortore Benevento. Si tratta di un impianto della potenza complessiva di 12 MW da realizzarsi alle località Toppo Impiso e Monte Vendemmia del comune di Baselice. Il progetto, proposto dalla multinazionale Edision, prevedeva inizialmente una potenza di 6,55 MW poi portata a 15 MW. Tale ultimo progetto era però stato bocciato dalla Commissione ambientale campana dato che:

- sussistevano parziali sovrapposizioni nei confronti di altra proposta presentata dalla E.ol S.r.l.
- sussistevano osservazioni sfavorevoli presentate dalla Società IVPC power3 S.p.a., che segnalava interferenze aerodinamiche generate da questa proposta nei confronti di un impianto esistente di sua proprietà.

- sussistevano osservazioni sfavorevoli del Sig. Antonio Lembo, residente a Baselice, “…permangono le preoccupazioni per l’impatto ambientale che questi impianti avrebbero lungo una dorsale ormai satura, strapiena, con una nuova centrale che andrebbe ad interferire negativamente con le bellezze paesaggistiche…”.

- inoltre l’intervento proposto risultava in prossimità del ricettore sensibile costituito dal nucleo rurale in località “Case Petruccelli” e dal nucleo rurale in località “Scuola”.

- ed ancora risultava aggravarsi l’impatto paesaggistico, già rilevante per la presenza di numerosi impianti esistenti, e si evidenziava, contestualmente, l’azione di espansione delle proposte eoliche nell’alto Fortore su territori sempre più prossimi ai nuclei rurali.

A questo punto la Edison ha provveduto a riformulare per l’ennesima volta il progetto portando la potenza complessiva dell’impianto a 12 MW ed ottenendo quindi un cambiamento di rotta della Commissione Via Campana che ha dato il parere positivo. Medesimo cambiamento di opinione che sotto la pressione delle industrie energetiche la Commissione Via aveva avuto per un recente progetto da realizzare a San Marco dei Cavoti dove, come nel caso di Baselice, prima aveva negato e poi concesso il parere favorevole ad un maxi parco eolico proposto dalla società Sorgenia.

Ancora una volta quindi nonostante le forti criticità esistenti si prosegue, nel silenzio assoluto della classe politica e della società civile, con il continuo inserimento di grandi impianti eolici in territori ormai prossimi alla saturazione della risorsa territoriale causata dalla fortissima concentrazione di impianti esistenti.

(Fonte: l'Informatore Sannita)

domenica 17 marzo 2013

I No triv a Morcone

No alle trivellazioni. Questo il grido del Comitato che lotta contro la ricerca di idrocarburi sul nostro territorio, il NoTriv, che il giorno 13 marzo, alle ore 17, presso l'auditorium di San Bernardino a Morcone, ha tenuto un'assemblea a cui tutta la cittadinanza è stata invitata a partecipare.

Ad illustrare il tema ai presenti i geologi Vincenzo Briuolo e Vincenzo Portoghese, anche attraverso l'ausilio di proiezioni digitali su parete. Il Comitato ha l'obiettivo di sensibilizzare i comuni interessati al problema e mantenere desta l'attenzione per opporsi all'inevitabile devastazione di un territorio pieno di ricchezze a cui si vuole dare un valore d'uso diverso da quello che ha.

Come scritto nel manifesto che il Comitato ha promulgato: "Dobbiamo reagire, unire le comunità in difesa del nostro patrimonio, del nostro diritto a vivere e non farci derubare e depredare. Se resteremo a guardare passivamente, delegando agli altri la soluzione ai nostri problemi, e non costruiamo una grande mobilitazione del nostro territorio, consentiremo, ancora una volta, alle istituzioni ai vari livelli di agire indisturbati e garantire gli interessi dei grandi capitali a discapito degli interessi della collettività".

I membri del NoTriv hanno invitato i presenti a formare un gruppo indipendente che porti avanti la lotta sul proprio territorio in modo da dar vita a più di un movimento che contrasti l'avanzata delle trivelle. Si è parlato a lungo degli scavi effettuati negli anni settanta-ottanta, illustrando i principali bacini petroliferi. I geologi hanno sottolineato che l'attività di ricerca di idrocarburi è altamente dannosa se rapportata alle nostre terre perchè il petrolio presente in queste zone è sporco e ricco di zolfo e necessita di raffinazione.

L'attività sfrutta questioni industriali costosissime (un pozzo richiede circa venticinque milioni di euro) e non crea, come si vuole far credere, grandi opportunità occupazionali in quanto la manodopera specializzata arriverà per lo più dal Nord Italia e, in minor parte, dall'estero.

La tecnologia, al nostro stato, permette di perforare fino a 4000-5000 metri di profondità ed i costi si elevano notevolmente. L'obiettivo fondamentale è quello di bloccare il tutto sul nascere: il passo dalle analisi di impatto ambientale alla perforazione vera e propria è breve ed occorre intervenire tempestivamente.

Le ricerche sono coperte da segreti industriali e, quindi, non subito a beneficio della collettività; non vengono rese pubbliche se non dopo un ventennio. Come più volte evidenziato dai geologi, la parte politica in Italia è totalmente schierata a favore delle trivelle e se noi semplici cittadini, supportati dai nostri amministratori locali, non ci opponiamo, gli sforzi del Comitato risulteranno vani.

Di grande importanza le conseguenze dell'idrogeno solforato che, emesso nell'aria tramite l'attività in questione, in quantità maggiori rispetto al limite consentito (pari a 0,005 ppm) è altamente nocivo. L'elemento in dosi massicce comporta odore offensivo, danni alla vista, paralisi olfattoria, edema polmonare, intossicazione acuta, danni al sistema nervoso, apnea, collasso, aborti spontanei, tumori al colon, morte immediata.

Rapportato alla nostra realtà raggiungerebbe una concentrazione pari a 30 ppm (parti per miliardo). Le stesse trivelle sono altamente dannose in quanto l'ADN, il dispositivo adibito, sfrutta l'americio-241 che è un elemento fortemente radioattivo combinato con berillio e litio, sostanze anch'esse tossiche e nocive. L'americio-241 emette raggi gamma ed alfa, proprio per questo non è tollerata la presenza di nessuno nel raggio di dieci chilometri.

In ultimo, i geologi hanno posto l'accento sul decreto n.152/2006 e in particolar modo sull'art.303 grazie al quale, la Delta Energy e le altre società sarebbero tutelate non potendo dimostrare il nesso tra danni ed attività; tutto ciò non può essere accettato. All'incontro, è giusto sottolinearlo, non erano presenti le istituzioni che dovrebbero difendere a spada tratta la salute dei propri cittadini e lottare assieme a loro.Una totale indifferenza da parte degli amministratori dinanzi a un problema di così grande gravità.

I rappresentanti del Comitato NoTriv, congedando coloro che sono accorsi all'assemblea, hanno invitato tutti ad unirsi a gran voce al motto "Il Sannio è verde , non è nero!".

tratto da Ottopagine/Benevento

giovedì 14 marzo 2013

Da Baselice il no alle trivellazioni


“Una prova di maturità, quella del consiglio comunale, nell’esprimere unanimemente un fermo no alle trivellazioni”. Così Michele Bianco e Michele Del Vecchio, consiglieri del comune di Baselice, all’indomani della decisone dell’assise di esprimere parere negativo ai progetti di ricerca di idrocarburi sul territorio comunale.

Bianco e Del Vecchio avevano chiesto al sindaco di convocare un consiglio per affrontare e approfondire l’argomento delle trivellazioni, perché preoccupati, anche alla luce delle richieste fatte ai comuni interessati dall’assessore provinciale Aceto di adottare delibere con parere sfavorevole a tali progetti, dei rischi delle ricerche di idrocarburi per l’ambiente.
I due consiglieri hanno presentato una dettagliata relazione sull’argomento, snocciolando dati ed esempi sui rischi e sui possibili danni, “senza una ricaduta economica per le popolazioni interessate, là dove tali progetti si sono realizzati”.
“Abbiamo molti esempi di territori devastati dalle trivellazioni, penso alla Basilicata, alla Calabria, alla Sicilia” afferma Michele Bianco.

“Quello che ci preoccupa sono i progetti che le aziende hanno presentato ai comuni. Sono progetti incompleti, privi di dati di obiettivi concreti. Come si può giudicare la validità e la correttezza di tali iniziative senza dati reali? Alcuni esperti nel campo delle ricerche dei idrocarburi, ci hanno detto che tra l’altro il nostro territorio è già stato scandagliato nel passato e i risultati dicono che non c’è niente di interessante nel nostro sottosuolo. Le nostre preoccupazioni condivise ad unanimità dal consiglio sono soprattutto per i rischi ambientali. Le trivellazioni potrebbero arrecare gravi danni alle nostre falde acquifere. Falde acquifere importanti, tant’è che il comune ha messo in cantiere progetti importanti per la captazione e la valorizzazione di tali risorse”.

Il no di Baselice arriva dopo i pareri negativi dei comuni del Tammaro e di alcuni comuni del Fortore interessati dai progetti di ricerca di idrocarburi.

“Ora, anche alla luce del fatto che anche altri consigli comunali hanno espresso parere negativo alle trivellazioni, , credo – conclude Bianco – che tutti insieme, con l’appoggio della Provincia, dobbiamo dar vita ad iniziative che ci mettano a riparo da tali pericoli, facendo sentire la nostra voce e il nostro dissenso alle istituzioni regionali e statali, visto che i progetti sono stati sottoposti alla valutazione dell’impatto ambientale della Regione Campania”.

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Petrolio nel Sannio: La Regione Campania dice no. All'appello manca Caldoro e qualche esponente locale


Prima il Consiglio Regionale, poi la Giunta. La Campania prende posizione sulla ricerca di idrocarburi, dopo mesi e mesi di silenzio, mezze dichiarazioni e sortite personali. Pericolo scampato? Mica tanto. (Per continuare a leggere clicca qui sotto)

Petrolio nel Sannio: La Regione Campania dice no. All'appello manca Caldoro e qualche esponente locale - ilQuaderno.it

mercoledì 13 marzo 2013

"Bisogna serrare i ranghi"

di Leonardo Bianco

“Serrare i ranghi”. Questo l’appello lanciato da Foiano, lunedì sera, da Umberto Del Basso De Caro ai militanti, dirigenti e amministratori del Pd fortorino.

Il neo eletto parlamentare sannita è partito dall’analisi del voto, ammettendo la sconfitta del centrosinistra. Per Del Basso De Caro la mancata vittoria della coalizione è stata innanzitutto determinata “dall’aver raccontato la verità agli italiani, da parte di Bersani, contro le bugie e le promesse degli avversari politici”.

Per quanto riguarda il voto nel Sannio, il neo deputato si dice soddisfatto visto i risultati che il partito e la coalizione ha ottenuto a livello nazionale e regionale. “Rispetto al dato regionale – afferma Del Basso de Caro – abbiamo perso, intermini percentuali, la metà dei voti rispetto al dato della Campania”.

Sul futuro della XVII legislazione non è ottimista. Il deputato sannita è convinto che si presto alle urne. Poi l’attacco frontale a Caldoro e al Pdl sul governo della regione Campania.

Umberto Del Basso De Caro ha duramente criticato l’azione politica e amministrativa della giunta di centrodestra, mettendo in evidenza i ritardi e le disattenzioni su molte questioni. Sotto accusa la vertenza dei forestali, la mancata approvazione della legge sui rifiuti, il mancato utilizzo dei fondi Fas, le dimenticanze sulle politiche energetiche. Sulle trivellazioni, il parlamentare del Pd, non ha risparmiato critiche a qualche esponente sannita del Pdl.

Nonostante tutto questo – ha affermato Del Basso De Caro – il centrodestra ha vinto in Campania sia alla Camera che al Senato”.
Per questo il leader del centrosinistra sannita ha chiesto agli esponenti del Pd fortorino di serrare i ranghi. Di tornare alla militanza politica. Nel chiudere il suo intervento, Umberto Del Basso De Caro ha chiesto ai militanti, ai dirigenti e agli amministratori del centrosinistra del Fortore, di coordinarsi, di parlarsi e soprattutto di prepararsi al governo delle amministrazioni locali.

Ad aprire la serata era stato il vicesindaco di Foiano, Giuseppe Ruggiero, promotore dell’incontro.
L’amministratore fortorino partendo dall’analisi del voto del 24 e 25 febbraio scorso ha spiegato ai “compagni” presenti i motivi dell’incontro. “Una riunione per ritrovarsi e riflettere sul particolare momento che il panorama politico sta vivendo. Un incontro – ha detto Ruggiero – per definire i nuovi assetti organizzativi del partito”.

Per Giuseppe Ruggiero c’è l’esigenza di tornare tra la gente, parlare a quegli elettori che hanno delusi dalla politica hanno scelto il partito di Grillo. “Bisogna avere la capacità di aprirsi a quelle persone che chiedono il cambiamento”.
Per il vicesindaco di Foiano “c’è l’esigenza di tornare alla militanza politica, anche per questo ho deciso di dimettermi da assessore alla comunità montana”.

Un incontro a cui hanno partecipato molti esponenti del Pd e della sinistra fortorina. C’erano rappresentati di Ginestra degli Schiavoni, di Castelfranco in Miscano, di Montefalcone, di San Giorgio la Molara, di Baselice.

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lunedì 11 marzo 2013

Petrolio nel Sannio: I sindaci presentano ricorso straordinario al Presidente della Repubblica

Continua l'attività del Gruppo di lavoro del "Protocollo d'intenti fra Comuni e Comunità montane interessati dalle indagini per la ricerca di idrocarburi". L'ultimo incontro si è tenuto mercoledì 6 marzo scorso, presso l'aula consiliare del Comune di Campolattaro.

Presente, insieme ad amministratori e tecnici di alcuni Comuni del Sannio e dell'Irpinia, anche l'avvocato Pierluigi Giordano, che ha portato i suoi contributi al tavolo di discussione. Come già ipotizzato dai promotori, va delineandosi in maniera più decisa la strategia di lotta a tutela del territorio avverso quelle attività ritenute altamente invasive, quali quelle che senz'altro dovranno seguire alla preannunciata fase di indagine. In questi due mesi, dall'otto gennaio di quest'anno, l'attività è stata finalizzata a raccogliere adesioni da parte del maggior numero di Enti, ed acquisire in modo ufficiale informazioni e documenti relativi ai due progetti di ricerca denominati "Pietra Spaccata" e "Case Capozzi": "E' singolare che nel Sannio -si legge nella nota a firma di Domenico Costanzo e Valentino Castello per il coordinamento del Protocollo d'Intenti - mentre si sta tuttora pagando lo scotto per le attività estrattive di un passato abbastanza recente (vediattività di bonifica in atto da circa quattro anni nel territorio di San Marco dei Cavoti, bonifica che continuerà per qualche anno ancora), si pensi di avviare ulteriori ricerche in ben 33 Comuni (compresa la città capoluogo di provincia, stranamente silente e assente nella vicenda) coinvolti nei due progetti presentati dalla società inglese Delta Energy ltd al Ministero per lo Sviluppo Economico e quindi alla Regione Campania".

In virtù di queste considerazioni, preoccupanti e condivise dai rappresentanti degli Enti aderenti, si è confermata la decisione di procedere con un ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e al Difensore Civico della Regione Campania.

"Contemporaneamente - conclude il comunicato - verrà avviata una campagna informativa, in aggiunta all'opera meritoria che è stata già intrapresa da associazioni e comitati, mirata a raggiungere e coinvolgere ogni singolo cittadino, poiché non tutti sono a conoscenza di quanto si sta preparando ad accadere sul proprio territorio, in modo invasivo e probabilmente irrimediabile, con gravi ripercussioni sulle vocazioni agroalimentari, sulle prospettive di sviluppo e di promozione turistica, legate alle caratteristiche ambientali e culturali delle nostre zone”.

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