giovedì 15 novembre 2012

Il Psaut di San Bartolomeo e l'agghiacciante silenzio di De Girolamo e Colasanto

“Il Piano Regionale Sanitario della Regione Campania, approvato con Decreto Regionale n°49 del 27/09/2010, prevede per il Presidio Ospedaliero di San Bartolomeo in Galdo, zero posti letto attuali. Il bello di tale Decreto regionale è che i tre Presidi Ospedalieri in Provincia di Benevento con meno di 100 posti letto, cioè il Presidio Ospedaliero San Giovanni di Dio di Sant’Agata dei Goti, il Presidio Ospedaliero Santa Maria delle Grazie di Cerreto Sannita e quello di San Bartolomeo in Galdo, non risultano neanche nel piano di riconversione ospedaliera”.

Ad affermarlo è Andrea Cormano, vice coordinatore del Pdl di Baselice, che interviene sulla questione sanitaria nel Fortore.

“Sempre secondo tale decreto a pagina 29, per la Provincia di Benevento, si prevedono 2 psaut e 10 Saut. Perché allora per aprire il Psaut di San Bartolomeo, - si chiede Cormano - il prefetto ha chiesto la chiusura delle due postazioni Saut, se nel decreto regionale si stabilisce che il Psaut deve essere formato da 6 medici di presidio e da 6 medici su mezzi di soccorso del personale Saut?”.

“Perché allora per apertura del Psaut di San Bartolomeo, invece di spostare 6 medici di presidio da un altro territorio, si decide di chiudere entrambi i Saut territoriali? In quale struttura Ospedaliera della Provincia di Benevento sono stati dirottati i 6 medici di presidio previsti per Pasut di San Bartolomeo?.

Dal Coordinatore Provinciale del PdL di Benevento, On. Nunzia De Girolamo e dal Consigliere Regionale Luca Colasanto, nonché Presidente della Commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile, - prosegue l'esponente fortorino - ci aspettiamo chiarimenti e delucidazioni in merito a tale situazione, ma il loro silenzio in queste settimane è agghiacciante”.

Se queste sono le condizioni - continua il dirigente locale - siamo contro questa falsa apertura del Psaut di San Bartolomeo, sia perché metterà in serie difficoltà l’assistenza e l’emergenza sanitaria in un territorio gia martoriato dal punto di vista sanitario per assenze di strutture in grado di stabilizzare pazienti con infarto, ictus e qualsiasi altro patologia o trauma che richiede un trasferimento istantaneo in un pronto soccorso e sia perché si allungheranno i tempi di tecnici di emergenza per trasferire un paziente nel primo ospedale disponibile.

Infatti voglio ricordare ai nostri concittadini, che in tale struttura non ci sarà nessun posto letto e non è prevista nessuna unità operativa di emergenza come il centro HUB o centro Spoke e nessuna unita di emergenza Stroke per il trattamento dell’ictus. Infine secondo quando citato nel BURC n° 30 del 10 maggio 2012, il PSAUT di San Bartolomeo è gia attivo. Allora mi chiedo: quanti fondi sono stati stanziati dal 2010 dalla Regione Campania e dove sono finiti? Quali sono i laboratori di analisi e ambulatori specialistici previsti?”

“Il Psaut di San Bartolomeo – conclude Cormano - non sarà una bandierina elettorale in vista delle Politiche del 2013, per portare alla ribalta personaggi e soggetti politici che nulla hanno fatto per il nostro territorio, anzi stanno solo peggiorando la situazione con un isolamento prima sanitario e poi infrastrutturale”.

tratto da www.ntr24.tv

venerdì 9 novembre 2012

Il Comune di Baselice per la prima volta a Ecomondo

Ecomondo è la fiera internazionale della "green economy", ovvero la kermesse in materia di rifiuti e del loro recupero, dell'energia, dello sviluppo sostenibile e dell'impresa verde che si tiene a Rimini fiera la prima settimana di novembre. Alla 16esima edizione, che è stata inaugurata mercoledì 7 novembre, alla presenza del ministro dell'ambiente Corrado Clini, e che proseguirà fino a domani, sabato 10 novembre, ha partecipato, per la prima volta da quando si celebra il simposio, anche un comune della Valfortore. Si tratta del Comune di Baselice che, da due anni a questa parte ha fatto passi da gigante in materia di raccolta e riciclo dei rifiuti, ricevendo il premio di comune Rciclone per la migliore raccolta qualitativa, ed il premio Raee per le quantità prodotte per abitante, nel campo del recupero delle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

All'evento della quattro giorni riminese, il comune fortorino, amministrato da Domenico Canonico, ha partecipato con il suo assessore all'ambiente Salvatore Brancaccio, che è stato l'artefice dell'avvio della raccolta differenziata dei rifiuti nel proprio comune e che oggi - a soli due anni e mezzo dalla partenza (1 marzo 2010, ndr) può vantare il raggiungimento di risultati più che soddisfacenti ed una percentuale che va ben oltre i parametri minimi di legge.

"E' una grande soddisfazione, oltre che un onore - riferisce telefonicamente Brancaccio da Rimini - essere presente qui, ad un evento internazionale, a rappresentare il mio comune; è grazie ai miei concittadini ed alla loro fattiva e concreta collaborazione nella raccolta differenziata dei rifiuti che oggi possiamo vantare questi risultati e gli obiettivi, prefissati dalle normative, che abbiamo raggiunto ed egregiamente superato. Le buone pratiche, messe in campo dalla nostra Amministrazione, nel campo del riciclo, del percorso e del monitoraggio di tutto ciò che è "scartato" nella nostra vita quotidiana si stanno distinguendo fortemente anche nel sud e soprattutto in alcune zone della Campania, come il Sannio ed il Fortore.
Baselice, in tal senso, rappresenta un vero e proprio vanto e tra qualche anno - se si continua di questo passo - potrà sicuramente ambire a candidarsi come comune che fa impresa verde, assicurando servizi e premialità a fronte di una tassa tra le più economiche della Campania".

L'assessore che nella giornata di ieri ha preso parte a due convegni tematici dove, nel primo, ha potuto mettere in risalto l'importanza della raccolta monomateriale del rifiuto nelle sue molteplici frazioni da portare a riciclo, ed in un altro dove si è parlato dei costi della gestione dei rifiuti nei suoi aspetti tecnici. Nella giornata di oggi, invece, la presenza del Comune di Baselice ci sarà nel Forum sui Raee, dove si illustrerà la nuova direttiva europea, e nel convegno su l'implementazione della frazione organica del rifiuto come risorsa per una comunità. Nel corso della manifestazione il Comune provvederà anche a visitare i numerosi stand espositivi, dove si farà accreditare in eventuali promozioni a cui aderire, nonché negli acquisti da fare nell'ottica del miglioramento dei servizi.

"Tutte le idee, gli spunti di riflessione, gli accorgimenti ed i suggerimenti - conclude Brancaccio - di questa esperienza riminese saranno da me raccolti e trasferiti, per quanto sarà possibile, sia nel prossimo bando provinciale, al fine di ottenere qualche necessaria risorsa da investire nel campo, sia nel miglioramento, nonché nella estensione del sistema della raccolta dei rifiuti comunale. In tempi di cosiddetta spendig review bisogna ottimizzare la efficacia della raccolta tenendo conto della efficienza energetica e della razionalizzazione dei trasporti. Per questo chiederò ai miei concittadini ancora uno sforzo affinché si impegnino seriamente ed ancora di più a differenziare i rifiuti senza furbate di sorta nei conferimenti. Purtroppo a Baselice vi sono ancora famiglie che, pensando di essere più brave di altre, conferiscono (o abbandonano vicino a qualche campana del vetro, od in altri posti) i loro rifiuti senza rispettare le regole: così facendo creano un danno verso tutta la collettività. La catena dei costi a fronte delle esigenze che occorrono per la gestione dei servizi deve trasmettere nella cittadinanza una certa cultura del risparmio che ci deve consentire di parametrare le tariffe in linea con gli stili di vita".

mercoledì 7 novembre 2012

L'associazione Simeone contro le trivellazioni

Protesta viene dall’associazione culturale "Generoso Simeone" di Benevento in relazione alle recenti ricerche messe in atto nel territorio sannita alla volta del petrolio. “Dagli anni 80 ad oggi, i tumori in Italia sono aumentati del 20% per linfomi e leucemie, del 27% per il seno, del 10% per il cervello e del 15% circa per il fegato. La terra trema, l’Italia si piega ai facili guadagni, l’opinione pubblica rimane in silenzio e la politica tace. Nell’estate 2012 si è parlato di trivellazioni e di ricerca dell’oro nero, perché l’ultima idea del Ministro Passera è far calare il PIL aumentando i pozzi di petrolio e facendo dell’Italia un corridoio del gas che corre verso l’Europa. Questo a discapito delle energie alternative che ora si vede ridimensionati gli incentivi.

Così dopo Nusco e Santa Croce – si legge nella nota dell’associazione - è stata individuata un’altra zona da trivellare dal nome convenzionale di “Pietra Spaccata” che interesserà i comuni di Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Castelvetere in Val Fortore, Circello, Colle Sannita, Foiano di Val Fortore, Fragneto l’Abate, fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti. Le attività estrattive causano pericolose fratture nel sottosuolo, in seguito all’utilizzo di sostanze chimiche aggressive e violente, nocive per la terra e di conseguenza per la nostra salute. Eppure come dimostrano ricerche ultimamente pubblicate da Legambiente il petrolio in Italia è poco ed estrarlo sperando di arricchirsi è una vittoria di Pirro. La nostra posizione è ben chiara – ha concluso la nota – ma non ce ne staremo con le mani in mani, ma cercheremo con banchetti informativi, seminari universitari, video, interviste di far sentire la nostra voce ed il nostro no alle trivellazioni”.

www.ilquaderno.it

domenica 4 novembre 2012

I forestali e Ballarò

Un centinaio di operai forestali si sono dati appuntamento a Montefalcone di Val Fortore per manifestare tutto il loro disagio che stanno vivendo a causa della crisi del settore forestazione in cui versa la Regione Campania davanti alle telecamere di «Ballarò». I lavoratori davanti alle telecamere hanno manifestato tutta la loro indignazione e rabbia per una vicenda ormai
drammatica che si trascina da oltre un anno.

Al sit-in organizzato a Montefalcone erano presenti, oltre agli operai della comunità montana del Fortore, anche alcuni provenienti dal Tammaro e dal Titerno, da Salerno e da Avellino. Tra questi c’erano anche quelli che la settimana scorsa avevano minacciato di lanciarsi da un ponte sull’autostrada A/30.

Una protesta civile per chiedere alla Regione Campania e al presidente Caldoro di risolvere al più presto, non solo la questione degli stipendi arretrati, ma di fare chiarezza sul futuro del settore forestazione in Campania.

“Ci sentiamo dei lavoratori in nero – hanno detto gli operai davanti alle telecamere – qualcuno ci spieghi se siamo ancora dei dipendenti della Regione oppure siamo dei disoccupati. Non è possibile vivere senza stipendio per diciassette mesi. Ci presentiamo ogni mattina sul cantiere per fare il nostro lavoro, nonostante le difficoltà e i disagi che abbiamo”.

Parlano di una situazione difficile nelle famiglie, un disagio sociale che rischia di scoppiare. Spiegano le difficoltà di mandare avanti la famiglia. qualcuno da mesi non vive più a casa, ma si è dovuto trasferire con tutta la famiglia a casa dei genitori, perché non riesce nemmeno fare la spesa. C’è chi non riesce più guardare negli occhi figli. Gli operai hanno rivendicato un ruolo di primaria importanza per i territori montani. “Grazie al nostro lavoro questi territori possono continuare a vivere. Senza la nostra opera di manutenzione e prevenzione le zone montane rischiano di diventare deserte. Nelle emergenze, come alluvioni, smottamenti e incendi,
siamo i primi ad intervenire. Abbiamo il diritto di sapere quale sarà il nostro
futuro e il futuro delle nostre zone montane”.

Gli operai, dunque, chiedono certezze sui fondi destinati alla forestazione chiedono, in questo momento, che vengano loro pagati gli arretrati. Arretrati, che per quanto riguarda il 2011, sembrano ormai risolti. Pare che ieri pomeriggio, per quanto riguarda gli operai forestali della comunità montana del Fortore, i mandati di pagamento siano stati consegnati in banca. Quindi, se i tempi saranno rispettati, lunedì i lavoratori dovrebbero riscuotere le mensilità arretrate del 2011 (novembre, dicembre e la tredicesima). Restano però ancora tanti dubbi sul 2012. Infatti, la Regione ancora non si esprime sui piani forestali presentati dalle comunità montana, inoltre, c’è, a detta dei vertici delle montano fortorino, ancora tanta confusione sull’utilizzo dei fondi Fas.

Un po’ di chiarezza, si augurano enti e sindacati, venga degli incontri della prossima settimana con il consigliere per il settore agrivolo e forestale di Caldoro. Mercoledì, infatti, Daniela Nugnes, da poco insediatasi, incontrerà i presidenti delle comunità montane e giovedì le organizzazioni sindacali.

tratto da Ottopagine/Benevento

giovedì 1 novembre 2012

Province di Avellino e Benevento accorpate. Ma al Sannio va il capoluogo

Il Consiglio dei Ministri ha deciso: 34 province italiane cessano di esistere e tra queste c’è, come previsto, quella di Benevento che dopo oltre 150 anni perderà l’autonomia e sarà accorpata (ora è ufficiale) con quella di Avellino. Il capoluogo sarà, comunque, Benevento perchè più popolosa della città irpina.

Un’ipotesi, quest’ultima, che in Irpinia si spera venga scongiurata perchè – secondo loro - è la provincia di Benevento ad essere stata accorpata ad Avellino che, rispettando i criteri stabiliti dal Governo, mantiene intatte le sue prerogative (compresa quella del capoluogo).

Fonte: www.sanniopress.it

martedì 30 ottobre 2012

Trivellazioni, ecco l'intervento di Bianco e Del Vecchio in consiglio comunale

Postiamo un interessante articolo apparso oggi sul quotidiano "Ottopagine-Benevento", dal titolo «Ora bisogna agire uniti insieme agli altri comuni e alla Provincia».

“Una prova di maturità, quella del consiglio comunale, nell’esprimere unanimemente un fermo no alle trivellazioni”. Così Michele Bianco e Michele Del Vecchio, consiglieri del comune di Baselice, all'indomani della decisione dell’assise di esprimere parere negativo ai progetti di ricerca di idrocarburi sul territorio comunale. Bianco e Del Vecchio avevano chiesto al sindaco di convocare un consiglio per affrontare e approfondire l’argomento delle trivellazioni, perché preoccupati, anche alla luce delle richieste fatte ai comuni interessati dall’assessore provinciale Aceto di adottare delibere con parere sfavorevole a tali progetti, dei rischi delle ricerche di idrocarburi per l’ambiente.

I due consiglieri hanno presentato una dettagliata relazione sull'argomento, snocciolando dati ed esempi sui rischi e sui possibili danni, “senza una ricaduta economica per le popolazioni interessate, là dove tali progetti si sono realizzati”.
“Abbiamo molti esempi di territori devastati dalle trivellazioni, penso alla Basilicata, alla Calabria, alla Sicilia” afferma Michele Bianco.

“Quello che ci preoccupa sono i progetti che le aziende hanno presentato ai comuni. Sono progetti incompleti, privi di dati di obiettivi concreti. Come si può giudicare la validità e la correttezza di tali iniziative senza dati reali? Alcuni esperti nel campo delle ricerche dei idrocarburi, ci hanno detto che tra l’altro il nostro territorio è già stato scandagliato nel passato e i risultati dicono che non c’è niente di interessante nel nostro sottosuolo. Le nostre preoccupazioni condivise ad unanimità dal consiglio sono soprattutto per i rischi ambientali. Le trivellazioni potrebbero arrecare gravi danni alle nostre falde acquifere. Falde acquifere importanti, tant’è che il comune ha messo in cantiere progetti importanti per la captazione e la valorizzazione di tali risorse”.

Il no di Baselice arriva dopo i pareri negativi dei comuni del Tammaro e di alcuni comuni del Fortore interessati dai progetti di ricerca di idrocarburi. “Ora, anche alla luce del fatto che anche altri consigli comunali hanno espresso parere negativo alle trivellazioni, credo – conclude Bianco – che tutti insieme, con l’appoggio della Provincia, dobbiamo dar vita ad iniziative che ci mettano a riparo da tali pericoli, facendo sentire la nostra voce e il nostro dissenso alle istituzioni regionali e statali, visto che i progetti sono stati sottoposti alla valutazione dell’impatto ambientale della Regione Campania”.

lunedì 29 ottobre 2012

Baselice, il consiglio comunale: no alle trivellazioni pretrolifere


Un secco e fermo no alle perforazioni petrolifere; un’adesione convinta verso il referendum per il Molisannio, con la costituzione della commissione consiliare (ne faranno parte i consiglieri Bianco, Del Vecchio Michele e Maddalena, oltre al sindaco); Il voto a sostegno della candidatura per l'Ufficio di Giudice di Pace a San Bartolomeo; l'adesione al progetto della bandiera arancione (proposto dalla minoranza, ndr); il costituendo comitato dei sindaci per la Fortorina, e lo scioglimento della convenzione per il Consorzio Sannio.it. Sono stati questi sei argomenti, sui dodici posti all'ordine del giorno, sui quali il consesso civico ha espresso voto unanime.

Nella riunione del Consiglio comunale di venerdì sera, convocata in sessione ordinaria, principalmente per licenziare il riequilibrio di bilancio, (un adempimento obbligatorio, anche se quest'anno il termine ultimo è slittato al 30 novembre, ndr) sono stati licenziati anche alcuni regolamenti comunali: quello sull'Imu, quello per l'affidamento di servizi, lavori e forniture in economia, quello sulla monetizzazione delle aree per l'urbanizzazione primaria e secondaria ed infine quello sulla gestione degli impianti sportivi e le strutture comunali.

Assenti alla seduta due consiglieri del gruppo di minoranza (Ricci e Pietrantuono) mentre, per la maggioranza di Canonico, erano tutti presenti, compreso l'assessore esterno Delli Veneri.

Per quanto riguarda il riequilibrio di bilancio approvato con sette voti a favore e l'astensione di Bianco e Michele Del Vecchio), il regolamento Imu e l'applicazione delle aliquote (qui l'unica variazione ha riguardato l'aumento al 10,6 per mille degli opifici industriali) si è registrato il voto contrario del gruppo di minoranza, rappresentato per la circostanza da Del Vecchio Antonio e Maddalena.

Sul riequilibrio la minoranza ha fatto verbalizzare una dichiarazione sulla presenza - a loro dire - di alcuni debiti fuori bilancio che non potrebbero consentire tale adempimento; mentre sul regolamento Imu ha chiesto ed ottenuto più di una spiegazione (da parte dell'assessore Zeolla) sul fatto che l'accorgimento di equiparare il tributo come prima casa per gli emigranti avesse decorrenza solo dal 2013.

Un ruolo molto agevole ed assai strumentale, sul tema delle imposte, quello svolto dalle opposizioni in generale, che - assai di frequente – propongono soltanto emendamenti al risparmio senza badare alla cd. quadratura di bilancio, ed ai continui tagli che gli enti locali subiscono.

Sugli altri tre regolamenti comunali, invece, tutti approvati unanimemente dalla maggioranza e dal consigliere indipendente Del Vecchio, mentre i rappresentati dell'opposizione si sono astenuti. Tra i tre regolamenti, due riguardavano, rispettivamente, l'aggiornamento ai nuovi parametri del codice dei contratti pubblici, e l'attenzione economica riservata (da parte dell’amministrazione, ndr) ai titolari di proprietà nella zona C del Piano regolatore, intenzionati a costruire; mentre il terzo disciplinava gli impianti e le strutture sportive. Un regolamento, quest'ultimo, proposto dal consigliere delegato allo sport Giancarlo Verdura, e sul quale egli ha lavorato alacremente in sinergia con le associazioni sportive del territorio.

Su tutti gli argomenti c'è stata la relazione illustrativa da parte del Sindaco Canonico, eccetto gli argomenti relativi al Giudice di Pace (dove ha relazionato l'assessore Brancaccio), le perforazioni petrolifere, meglio conosciute come trivellazioni in materia di idrocarburi, e che sono all'ordine del giorno da un po' di mesi nel nostro comprensorio, (con una attenta, esauriente e minuziosa illustrazione da parte dei consiglieri Michele Bianco e Michele Del Vecchio), e sulla cosiddetta Bandiera Arancione - un riconoscimento simile alla Bandiera Azzurra per le zone costiere - ( dove c'è stata la illustrazione del consigliere Maddalena).

Su tutti gli argomenti si è svolto un ampio ed esauriente dibattito, con il primo cittadino a spiegare e fornire dettagli in particolar modo sulle scelte, alcune obbligate, in tema e economico, che la sua Amministrazione sta facendo e che sono tutte in linea sia col programma di mandato - tra cui le ulteriori iniziative nel campo della cultura (Gioielli e Borghi d'Italia) e per il marchio denominazione controllata (il cosiddetto a.de.co. per il moscato) sia per salvaguardare, per quanto più possibile, le esigenze di vita dei cittadini.

(Tratto da Ottopagine/Benevento)

mercoledì 24 ottobre 2012

Trivelle e referendum

Venerdì prossimo, 26 ottobre, in consiglio comunale si discuterà anche di trivellazioni petrolifere a Baselice e nel Fortore. Il punto all’ordine del giorno è stato voluto dai due consiglieri di maggioranza, Michele del Vecchio e Michele Bianco, che a nostro avviso hanno fatto bene a portare il problema in aula. Poiché una vicenda di interesse collettivo, come questa, non può essere calata dall'alto, così com'è successo in passato con l’eolico.

La discussione è il sale della democrazia. Devono essere i governati a scegliere sulla propria pelle. Per questo speriamo che per quanto riguarda il consiglio di venerdì ci sia anche una buona partecipazione di cittadini.

Un altro segnale di buon senso potrebbe arrivare dal fatto che, per una volta, maggioranza e opposizione mettano da parte i propri interessi politici per votare, all'unanimità, una mozione contro le trivellazioni, le quali come ormai è risaputo non portano nessun vantaggio per le popolazioni locali.

E allora da questo blog lanciamo una proposta al sindaco e all’intero consiglio: a decidere sulle trivellazioni petrolifere siano i cittadini. Come? Attraverso lo strumento di partecipazione democratica, voluto proprio da quest’amministrazione, del referendum consultivo, così come previsto dall’articolo 3 dello statuto comunale, che recita: “Un numero di iscritti alle liste elettorali non inferiore al 20 per cento della richiesta, o il consiglio comunale a maggioranza di almeno 2/3 dei componenti, può richiedere che vengano indetti referendum in tutte le materie di competenza comunale”. Per una volta, dunque, siano i baselicesi a scegliere il proprio futuro.