martedì 30 ottobre 2012

Trivellazioni, ecco l'intervento di Bianco e Del Vecchio in consiglio comunale

Postiamo un interessante articolo apparso oggi sul quotidiano "Ottopagine-Benevento", dal titolo «Ora bisogna agire uniti insieme agli altri comuni e alla Provincia».

“Una prova di maturità, quella del consiglio comunale, nell’esprimere unanimemente un fermo no alle trivellazioni”. Così Michele Bianco e Michele Del Vecchio, consiglieri del comune di Baselice, all'indomani della decisione dell’assise di esprimere parere negativo ai progetti di ricerca di idrocarburi sul territorio comunale. Bianco e Del Vecchio avevano chiesto al sindaco di convocare un consiglio per affrontare e approfondire l’argomento delle trivellazioni, perché preoccupati, anche alla luce delle richieste fatte ai comuni interessati dall’assessore provinciale Aceto di adottare delibere con parere sfavorevole a tali progetti, dei rischi delle ricerche di idrocarburi per l’ambiente.

I due consiglieri hanno presentato una dettagliata relazione sull'argomento, snocciolando dati ed esempi sui rischi e sui possibili danni, “senza una ricaduta economica per le popolazioni interessate, là dove tali progetti si sono realizzati”.
“Abbiamo molti esempi di territori devastati dalle trivellazioni, penso alla Basilicata, alla Calabria, alla Sicilia” afferma Michele Bianco.

“Quello che ci preoccupa sono i progetti che le aziende hanno presentato ai comuni. Sono progetti incompleti, privi di dati di obiettivi concreti. Come si può giudicare la validità e la correttezza di tali iniziative senza dati reali? Alcuni esperti nel campo delle ricerche dei idrocarburi, ci hanno detto che tra l’altro il nostro territorio è già stato scandagliato nel passato e i risultati dicono che non c’è niente di interessante nel nostro sottosuolo. Le nostre preoccupazioni condivise ad unanimità dal consiglio sono soprattutto per i rischi ambientali. Le trivellazioni potrebbero arrecare gravi danni alle nostre falde acquifere. Falde acquifere importanti, tant’è che il comune ha messo in cantiere progetti importanti per la captazione e la valorizzazione di tali risorse”.

Il no di Baselice arriva dopo i pareri negativi dei comuni del Tammaro e di alcuni comuni del Fortore interessati dai progetti di ricerca di idrocarburi. “Ora, anche alla luce del fatto che anche altri consigli comunali hanno espresso parere negativo alle trivellazioni, credo – conclude Bianco – che tutti insieme, con l’appoggio della Provincia, dobbiamo dar vita ad iniziative che ci mettano a riparo da tali pericoli, facendo sentire la nostra voce e il nostro dissenso alle istituzioni regionali e statali, visto che i progetti sono stati sottoposti alla valutazione dell’impatto ambientale della Regione Campania”.

lunedì 29 ottobre 2012

Baselice, il consiglio comunale: no alle trivellazioni pretrolifere


Un secco e fermo no alle perforazioni petrolifere; un’adesione convinta verso il referendum per il Molisannio, con la costituzione della commissione consiliare (ne faranno parte i consiglieri Bianco, Del Vecchio Michele e Maddalena, oltre al sindaco); Il voto a sostegno della candidatura per l'Ufficio di Giudice di Pace a San Bartolomeo; l'adesione al progetto della bandiera arancione (proposto dalla minoranza, ndr); il costituendo comitato dei sindaci per la Fortorina, e lo scioglimento della convenzione per il Consorzio Sannio.it. Sono stati questi sei argomenti, sui dodici posti all'ordine del giorno, sui quali il consesso civico ha espresso voto unanime.

Nella riunione del Consiglio comunale di venerdì sera, convocata in sessione ordinaria, principalmente per licenziare il riequilibrio di bilancio, (un adempimento obbligatorio, anche se quest'anno il termine ultimo è slittato al 30 novembre, ndr) sono stati licenziati anche alcuni regolamenti comunali: quello sull'Imu, quello per l'affidamento di servizi, lavori e forniture in economia, quello sulla monetizzazione delle aree per l'urbanizzazione primaria e secondaria ed infine quello sulla gestione degli impianti sportivi e le strutture comunali.

Assenti alla seduta due consiglieri del gruppo di minoranza (Ricci e Pietrantuono) mentre, per la maggioranza di Canonico, erano tutti presenti, compreso l'assessore esterno Delli Veneri.

Per quanto riguarda il riequilibrio di bilancio approvato con sette voti a favore e l'astensione di Bianco e Michele Del Vecchio), il regolamento Imu e l'applicazione delle aliquote (qui l'unica variazione ha riguardato l'aumento al 10,6 per mille degli opifici industriali) si è registrato il voto contrario del gruppo di minoranza, rappresentato per la circostanza da Del Vecchio Antonio e Maddalena.

Sul riequilibrio la minoranza ha fatto verbalizzare una dichiarazione sulla presenza - a loro dire - di alcuni debiti fuori bilancio che non potrebbero consentire tale adempimento; mentre sul regolamento Imu ha chiesto ed ottenuto più di una spiegazione (da parte dell'assessore Zeolla) sul fatto che l'accorgimento di equiparare il tributo come prima casa per gli emigranti avesse decorrenza solo dal 2013.

Un ruolo molto agevole ed assai strumentale, sul tema delle imposte, quello svolto dalle opposizioni in generale, che - assai di frequente – propongono soltanto emendamenti al risparmio senza badare alla cd. quadratura di bilancio, ed ai continui tagli che gli enti locali subiscono.

Sugli altri tre regolamenti comunali, invece, tutti approvati unanimemente dalla maggioranza e dal consigliere indipendente Del Vecchio, mentre i rappresentati dell'opposizione si sono astenuti. Tra i tre regolamenti, due riguardavano, rispettivamente, l'aggiornamento ai nuovi parametri del codice dei contratti pubblici, e l'attenzione economica riservata (da parte dell’amministrazione, ndr) ai titolari di proprietà nella zona C del Piano regolatore, intenzionati a costruire; mentre il terzo disciplinava gli impianti e le strutture sportive. Un regolamento, quest'ultimo, proposto dal consigliere delegato allo sport Giancarlo Verdura, e sul quale egli ha lavorato alacremente in sinergia con le associazioni sportive del territorio.

Su tutti gli argomenti c'è stata la relazione illustrativa da parte del Sindaco Canonico, eccetto gli argomenti relativi al Giudice di Pace (dove ha relazionato l'assessore Brancaccio), le perforazioni petrolifere, meglio conosciute come trivellazioni in materia di idrocarburi, e che sono all'ordine del giorno da un po' di mesi nel nostro comprensorio, (con una attenta, esauriente e minuziosa illustrazione da parte dei consiglieri Michele Bianco e Michele Del Vecchio), e sulla cosiddetta Bandiera Arancione - un riconoscimento simile alla Bandiera Azzurra per le zone costiere - ( dove c'è stata la illustrazione del consigliere Maddalena).

Su tutti gli argomenti si è svolto un ampio ed esauriente dibattito, con il primo cittadino a spiegare e fornire dettagli in particolar modo sulle scelte, alcune obbligate, in tema e economico, che la sua Amministrazione sta facendo e che sono tutte in linea sia col programma di mandato - tra cui le ulteriori iniziative nel campo della cultura (Gioielli e Borghi d'Italia) e per il marchio denominazione controllata (il cosiddetto a.de.co. per il moscato) sia per salvaguardare, per quanto più possibile, le esigenze di vita dei cittadini.

(Tratto da Ottopagine/Benevento)

mercoledì 24 ottobre 2012

Trivelle e referendum

Venerdì prossimo, 26 ottobre, in consiglio comunale si discuterà anche di trivellazioni petrolifere a Baselice e nel Fortore. Il punto all’ordine del giorno è stato voluto dai due consiglieri di maggioranza, Michele del Vecchio e Michele Bianco, che a nostro avviso hanno fatto bene a portare il problema in aula. Poiché una vicenda di interesse collettivo, come questa, non può essere calata dall'alto, così com'è successo in passato con l’eolico.

La discussione è il sale della democrazia. Devono essere i governati a scegliere sulla propria pelle. Per questo speriamo che per quanto riguarda il consiglio di venerdì ci sia anche una buona partecipazione di cittadini.

Un altro segnale di buon senso potrebbe arrivare dal fatto che, per una volta, maggioranza e opposizione mettano da parte i propri interessi politici per votare, all'unanimità, una mozione contro le trivellazioni, le quali come ormai è risaputo non portano nessun vantaggio per le popolazioni locali.

E allora da questo blog lanciamo una proposta al sindaco e all’intero consiglio: a decidere sulle trivellazioni petrolifere siano i cittadini. Come? Attraverso lo strumento di partecipazione democratica, voluto proprio da quest’amministrazione, del referendum consultivo, così come previsto dall’articolo 3 dello statuto comunale, che recita: “Un numero di iscritti alle liste elettorali non inferiore al 20 per cento della richiesta, o il consiglio comunale a maggioranza di almeno 2/3 dei componenti, può richiedere che vengano indetti referendum in tutte le materie di competenza comunale”. Per una volta, dunque, siano i baselicesi a scegliere il proprio futuro.

lunedì 22 ottobre 2012

Trivellazioni e salute

Postiamo un interessante articolo, dal titolo "Basilicata ammalata di petrolio, l’acqua è a rischio", pubblicato da www.dirittodicritica.com sugli effetti delle trivellazioni sulla salute umana.

Petrolio e tumori in Basilicata. La Val d’Agri paga con la salute dei suoi cittadini l’estrazione di 70mila barili di greggio al giorno; i casi di malattie respiratorie e infettive sono più del doppio della media nazionale. In cambio, la Regione incassa il 7% dei profitti che Shell e Eni accumulano: è la più bassa royalty d’Europa, meno dei diritti pretesi da Russia, Angola e Messico per le trivellazioni. Che in Lucania “bucano” il Parco Naturale.

Acqua e petrolio si mischiano nei ruscelli della Val d’Agri. Tra Monte Enoc e il paese di Tramutola, scorre un torrente giallastro con le rive nere e unte, attraversato dai tubi metallici dell’oleodotto. Portano il greggio alla raffineria di Viggiano, dove la torcia del metano brucia giorno e notte i fumi di scarico dell’impianto. Qui si estrae petrolio pari al 6% del fabbisogno italiano di carburante: gli esperti dell’Eni dicono di poter arrivare al 10%, circa 100mila barili al giorno, se gli si lascia mano libera su tecnologie e permessi.

Permessi che già ora abbondano. Il 70% della Regione Basilicata è “affittata” ai petrolieri, che vi lasciano appena il 7% dei loro guadagni: una briciola, rispetto al miliardo e 560 milioni di euro guadagnati, in media, da Eni e Shell in un anno di attività . La maggior parte delle trivellazioni si concentra in un fazzoletto di terra di pochi chilometri quadrati, nella Val d’Agri: è Parco Nazionale dal 2007, ma gli interessi dei petrolieri hanno vinto su tutto e i pozzi aumentano. Due mesi fa ne è stato fermato uno che sarebbe dovuto sorgere a 1.400 metri di altitudine, in pieno Parco: la Regione sta contrattandone i diritti con l’Eni.

Intanto i lucani si ammalano. Respirano un’aria densa di zolfo, anidride carbonica e metalli pesanti. Il numero dei casi di malattie infettive e respiratorie cresce costantemente, e già oggi supera del doppio la media nazionale. Scoperta antica: già nel 1996 i medici segnalarono l’incremento di decessi e casi di tumore ai polmoni nella zona, legati anche agli incidenti legati alle attività estrattive (su molti dei quali nessuno ha mai svolto un’indagine). Il rischio di contaminazione delle falde acquifere è elevatissimo, data la vicinanza tra i pozzi e i corsi d’acqua: e nessun sistema di monitoraggio è attivo nella zona.

Tutto questo si svolge in silenzio in fondo allo Stivale. Fa comodo a tutti, perchè a pagare sono due paesini che insieme non contano più di 3000 abitanti. Ma non tutto è silenzio. Oggi (l'articolo è del 2011, ndb), davanti al Ministero della Salute a Roma, i radicali hanno organizzato un sit in di protesta contro il “lassez faire” di Governo e Regione: porteranno al ministro Fazio il video-denuncia “La Valle dell’Agip”, realizzato dal segretario Radicali lucani Maurizio Bolognetti, che documenta gli effetti ambientali e sulla salute dei cittadini delle estrazioni petrolifere nella Val d’Agri. La richiesta è semplice: vigilate. Istituite una commissione di monitoraggio e vegliate sulla Basilicata. Non lasciatela affogare nel petrolio.

www.dirittodicritica.com

giovedì 18 ottobre 2012

Oltre sei aziende biologiche su 10 risiedono al Sud

Questo è il primo di una serie di focus incentrati su argomenti di particolare interesse per l’agricoltura italiana; il 6° Censimento generale dell’agricoltura dell'ISTAT ha infatti permesso di raccogliere informazioni sulla struttura delle aziende biologiche e di quelle con produzioni certificate DOP (Denominazione di Origine Protetta) e/o IGP (Indicazione Geografica Protetta).

Tali aziende sono di particolare importanza sia perché contribuiscono alla diffusione di forme di conduzione di terreni e di allevamenti compatibili con la tutela dell’ambiente, del suolo e della diversità genetica, sia perché consentono di promuovere la migliore qualità dei prodotti.

Sono 45.167 le aziende che al 24 ottobre 2010 risultano adottare metodi di produzione biologica per coltivazioni o allevamenti. Esse rappresentano il 2,8% delle aziende agricole totali.

Di queste, 43.367 aziende applicano il metodo di produzione biologico sulle coltivazioni (2,7% delle aziende in complesso con SAU) mentre 8.416 lo adottano per l’allevamento del bestiame (3,9% delle aziende in complesso con allevamenti). Sono invece 6.616 aziende quelle che utilizzano metodi di produzione biologica sia per le coltivazioni sia per gli allevamenti.

Il 62,5% delle aziende biologiche è attivo nel Sud e nelle Isole. Qui si concentra anche il 70,9% della superficie biologica complessiva. In particolare, la Sicilia è la regione dove si conta il maggior numero di aziende biologiche (7.873 unità); seguono la Calabria con 6.769 aziende e la Puglia, con 5.295.

La dimensione media della superficie biologica delle aziende interessate è di 18 ettari, notevolmente superiore a quella delle aziende in complesso (convenzionali e biologiche), per le quali il valore medio è pari a 7,9 ettari di SAU. In Sardegna, con una media di 43,8 ettari di superficie biologica ad azienda, si registrano le dimensioni unitarie più elevate; seguono Basilicata (23,7 ettari) e Puglia (22,8 ettari).

Le maggiori superfici biologiche investite riguardano i cereali da granella (oltre 223 mila ettari), seguiti dai prati permanenti e pascoli, esclusi i pascoli magri (oltre 172 mila ettari). Per questi due gruppi di colture le maggiori superfici biologiche sono localizzate rispettivamente in Basilicata (44.277 ettari, pari al 19,8% della superficie biologica complessiva nazionale investita a cereali da granella) e in Sicilia (43.725 ettari, ovvero il 25,3% della superficie biologica complessiva nazionale occupata da prati permanenti e pascoli).

In Calabria si registra la maggiore percentuale di superficie coltivata con metodo biologico rispetto alla SAU complessiva (17,7%).

mercoledì 17 ottobre 2012

Cantieri di Legalità, venerdì la presentazione del libro su Siani

Venerdì 19 ottobre alle ore 18, presso la Biblioteca Provinciale di Benevento, si terrà la presentazione del libro “Giancarlo Siani, passione e morte di un giornalista scomodo” di Bruno De Stefano.

Perché un libro su Giancarlo Siani a quasi trent’anni dal suo assassinio? La risposta è semplice: perché di questo giovane cronista ammazzato il 23 settembre del 1985, un lunedì, si parla tanto ma si sa ancora pochissimo, e talvolta quel che si sa non corrisponde totalmente alla realtà. Leggendo gli atti delle inchieste emerge, infatti, una storia assai più complicata nella quale si mescolano incomprensibili silenzi, palesi omissioni, tentativi di depistaggio, vuoti di memoria inspiegabili, goffe e ridicole contraddizioni.

Una ragnatela di inganni all’interno della quale Bruno De Stefano si muove con passione e coraggio. Nel nome di Giancarlo Siani e, finalmente, della verità.

www.cantieridilegalita.it

martedì 16 ottobre 2012

Regione Campania, finanza al gruppo consiliare Pdl

Nuova visita della Guardia di finanza in Consiglio Regionale della Campania. Le Fiamme Gialle stanno procedendo ad acquisire documenti, su delega della Procura di Napoli, nella sede del gruppo Pdl nell'isola F13 del Centro direzionale. Si continua a indagare quindi relativamente ai fondi destinati ai gruppi negli anni scorsi, ma la Guardia di Finanza ha dovuto acquisire anche documenti attinenti ad altri settori. (ilVelino/AGV)

lunedì 15 ottobre 2012

Trivellazioni, incontro con Maria Rita d'Orsogna a Foggia

Continua l'opera di sensibilizzazione e informazione da parte del movimento NO TRIV.
Venerdì 19 ottobre, ore 17.30, presso il Teatro del Fuoco a Foggia, nell'ambito del convegno: "Salute e sviluppo del territorio", la prof.ssa Maria Rita D'Orsogna incontrerà le associazioni e i cittadini per spiegare, con una relazione tecnico-scientifica, i rischi per l'ambiente e il territorio delle attività di prospezione e trivellazioni.

Maria Rita d'Orsogna, laureata in fisica, è professore associato presso il dipartimento di matematica della California State University at Northridge, a Los Angeles. Molto attiva dal 2007, si è distinta nella critica al fracking in Italia, e nel rilevare le connessioni tra trivellazioni e interessi delle lobby petrolifere.

Attraverso il suo blog "No all'Italia petrolizzata", svolge un'intensa attività d'informazione a supporto dei comitati cittadini contro le attività petrolifere nel territorio abruzzese e non solo.

Maria Rita torna periodicamente sul territorio, tiene conferenze, convegni e tenta democraticamente di avere un confronto con i politici locali e nazionali. Recentemente ha scritto una lettera aperta al ministro Passera e al ministro Clini, criticando senza mezzi termini i "deliranti" progetti di “petrolizzazione” dello Stivale.

Attualmente è in Italia per un ciclo di conferenze sul tema del fracking, dello shale gas e dei problemi connessi. Conferenze che la porteranno a toccare otto tappe cui si aggiungerà la conclusione negli USA, a New York, presso il Westchester Italian Cultural Center.

Un documentario del 2009 (Spero di conoscerLa presto, scritto e prodotto da Manichino d'Ottone), che racconta come è iniziato il movimento no triv abruzzese, presenta la D'Orsogna come la Erin Brockovich italiana.

Tratto da www.abitarearoma.net

domenica 14 ottobre 2012

Trivellazioni, Bianco e del Vecchio chiedono la convocazione di un consiglio

I consiglieri di maggioranza di Baselice Michele Bianco e Michele Del Vecchio hanno chiesto con una lettera la convocazione urgente di un consiglio comunale per affrontare la questione dei progetti presentati riguardanti la ricerca di idrocarburi sul territorio di Baselice. Dopo che nell’ultimo consiglio, la questione delle trivellazioni era stata “liquidata”, secondo i due consiglieri di maggioranza, in maniera ambigua, si chiede di affrontare nuovamente il problema in consiglio. Michele Bianco si dice preoccupato per eventuali trivellazioni sul territorio fortorino.

“Dopo l’ultimo consiglio, dove abbiamo affrontato in maniera superficiale la questione, mi sono preoccupato di approfondire la questione, - afferma il consigliere comunale – e siamo giunti alla conclusione, insieme al collega Michele Del Vecchio, che la questione va affrontata nuovamente e in maniera più dettagliata e con il coinvolgimento della cittadinanza, adottando una delibera secondo le linee guide immaginate dell’assessore provinciale all’Ambiente, Gianluca Aceto”.
Nel consiglio comunale del 17 settembre scorso, il sindaco nel trattare la questione, aveva affermato che il comune avrebbe valutato di volta in volta i progetti che sarebbero stati presentati, senza un no preventivo.

Ma, a quanto pare qualcuno in maggioranza non la pensa proprio così. Bianco e Del Vecchio sembrano, dopo un approfondimento, allarmati sulle conseguenze che potrebbero arrecare all’equilibrio ambientale di Baselice. “Oltretutto continua – Bianco – il nostro è un territorio a grande rischio sismico, e questo è già un valido motivo per dire no alle trivellazioni. Viviamo già in un territorio dove il dissesto idrogeologico è diffuso, non possiamo permettere che la situazione venga aggravata maggiormente da progetti di ricerca di idrocarburi, che danneggerebbero - conclude Bianco - l’equilibrio ambientale. E visto che la ricaduta economica per le comunità in cui le trivellazioni avvengono è scarsa è preferibile opporsi a tali progetti”.
Le trivellazioni tengono banco. Le preoccupazioni di amministratori e cittadini sono concentrate soprattutto sull’impatto ambientale che esse possono avere sul territorio. Il sindaco di Baselice, conferma la linea possibilista, a patto che le aziende a cui sarà permesso la ricerca di idrocarburi sul territorio rispetterà i vincoli ambientali e se, naturalmente, saranno beneficiati dal punto di vista economico le comunità oggetto delle trivellazioni.

In questi ultime settimane, intanto, molti comuni dell’area del Fortore e del Tammaro hanno adottato delibere nelle quali si esprimeva parere negativo ai progetti di ricerca di idrocarburi presentati da alcune aziende, nel rispetto delle richieste fatte dall’assessore provinciale Gianluca Aceto.

(Tratto da Ottopagine/Benevento)