venerdì 28 settembre 2012

Psaut sì... Psaut no...

Postiamo un interessante articolo pubblicato ieri sul quotidiano "Ottopagine" edizione Benevento

La notizia dell’apertura del Psaut ha creato scompiglio nella comunità fortorina. C’è chi esulta, c’è chi attende notizie ufficiali e c’è chi protesta. Secondo indiscrezioni pare che sia prossima l’apertura del presidio di primo intervento, attiva 24 ore su 24 di San Bartolomeo in Galdo. Ma ciò comporterebbe il ridimensionamento del Saut di Ginestra degli Schiavoni.

Qui, infatti, resterebbe solo un ambulanza non medicalizzata, mentre sarebbe soppresso il 118 di Foiano Valfortore. I dodici medici che operano attualmente nei due Saut saranno trasferiti nel presidio sanitario di San Bartolomeo in Galdo. Questo ha provocato la reazione di cittadini e amministratori. Un “no comment” secco quello di Zaccaria Spina. “Aspetto che questa notizia sia ufficializzata dall’ Asl”, queste le uniche parole del primi cittadino di Ginestra degli Schiavoni. Un “no comment” anche da parte di Vincenzo Sangregorio, sindaco di San Bartolomeo in Galdo. “Non ho ricevuto nessuna comunicazione. Aspetto che qualcuno mi chiami prima di fare delle dichiarazioni. Troppe volte nel passato ci sono state notizie di prossime aperture, poi puntualmente smentite dai fatti. Ho piena fiducia nei vertici dell’Asl e soprattutto nel direttore generale Michele Rossi”.

Chi invece commenta la notizia è Michele Maffeo, sindaco di Foiano di Valfortore. “Ben venga l’apertura del Psaut di San Bartolomeo, a patto che questa non penalizzi il territorio. Spero che le notizie che giungono dalla stampa non sia vere. Se, invece, tali notizie saranno confermate – afferma Maffeo – sarebbe una sconfitta per il territorio fortorino. Resto in attesa di comunicazioni ufficiali, confidando nella professionalità e competenza dei vertici dell’Asl. Ricordo - conclude il primo cittadino di Foiano - che il piano redatto nel 2010 prevedeva un’implementazione del servizio e non un ridimensionamento”.

Infatti, dal piano redatto nel 2010, risulta che sarebbe stato potenziato l’assistenza emergenziale sul territorio. Il presidio di San Bartolomeo/Foiano prevedeva l’impiego di 11 medici lasciando invariato il Saut di Ginestra con 6 medici (Tab. III, pagina 22 del decreto del commissario Ad Acta n° 49 del 27 settembre 2010). (Tratto da Ottopagine-Benevento)

giovedì 27 settembre 2012

Il degrado del fiume Fortore

Postiamo un interessante articolo apparso ieri sul quotidiano "Ottopagine" edizione Benevento.

Il fiume Fortore da anni ormai vive in un stato di degrado e di abbandono. E’ praticamente un fiume in secca. Gli argini non esistono quasi più. Lungo il suo percorso si trovano insediamenti abitativi e industriali. Nel giro di un paio di chilometri, nel tratto di fiume che va da Foiano a San Bartolomeo in Galdo, passando per Baselice, ci sono tre impianti di estrazione di materiali inerti. A lanciare l’allarme è la Coldiretti.

“La salvaguardia del territorio rappresenta una delle priorità rispetto alla quale la Coldiretti Benevento – si legge in una nota - pone attenzione per tutelare il patrimonio ambientale. Negli ultimi tempi, però, essendo venuta meno la manutenzione del demanio pubblico si assiste sovente sul territorio provinciale a esondazioni dei fiumi che comportano gravi danni alle aziende agricole e conseguenze economiche per l’intera collettività”.

La Coldiretti chiede interventi rapidi richiamando la legge di orientamento che offre la possibilità alle pubbliche amministrazioni di appaltare i lavori di manutenzione del demanio pubblico alle imprese agricole con semplici licitazioni private e a costi più contenuti per la pubblica amministrazione. In questo contesto la Coldiretti sannita, con una lettera a firma del direttore Giuseppe Brillante, ha sollecitato Aniello Cimitile, presidente della Provincia di Benevento, ad appaltare i lavori per la manutenzione del fiume Fortore.

“La mancata manutenzione del fiume Fortore – si afferma nel nota - ha comportato in alcuni tratti la completa occlusione dell’alveo del fiume tanto che l’acqua, non potendo seguire il deflusso naturale, provoca continue esondazioni nei terreni causando ingenti danni alle imprese agricole, erodendo intere superfici agricole e mettendo anche a rischio le abitazioni che insistono lungo il fiume. Particolarmente grave - scrive ancora Brillante - è la situazione nel tratto del fiume che va dal Ponte Tre Luci, nel tenimento di Foiano, al Ponte di contrada Morrecine, nel tenimento di Castelvetere in V. Fortore (tratto di circa 500 m.) dove il letto del fiume è completamente scomparso a causa del materiale che viene trasportato a valle dai torrenti Zugariello, Cervaro e Lame, rispettivamente in territorio di Foiano, Baselice e Castelvetere in V. Fortore. Per evitare nuovi danni, soprattutto con l’approssimarsi delle stagioni piovose che l’abbondanza delle acque facilmente invaderà la campagna circostante dove insistono anche abitazioni rurali, chiediamo – ha concluso Brillante - un intervento affinché venga ripristinato il letto del fiume per il normale deflusso delle acque, nel tratto indicato”.

A rendere più chiara e più precisa la situazione del fiume Fortore è intervenuto il professore Michele Barbato, geologo e presidente del circolo di Legambiente di San Bartolomeo in Galdo. "Vi è da tener presente che, la dinamica fluviale gioca un ruolo determinante sull'equilibrio geomorfologico dell'intera Valle. Pertanto, - sottolinea il professore Barbato - la mancata manutenzione del corso fluviale del Fortore, giunto ormai in uno stato di completo disordine idrografico, rappresenta una importante concausa al generale dissesto idrogeologico in cui versa l'intero territorio del Fortore. L'assenza di manutenzione, costituendo sempre un contributo negativo alla stabilità di un territorio, risulta tanto più grave - conclude il presidente del circolo di Legambiente - in un contesto geomorfologico fortemente compromesso come quello della Val Fortore, il cui elevato rischio idrogeologico è attestato storicamente dal Regio decreto 445 del 1908 che prevedeva il consolidamento di tutti i comuni della Valfortore e di alcuni (tra questi Castelvetere in Valfortore) addirittura il trasferimento del centro abitato".
(Tratto da Ottopagine/Benevento)

lunedì 24 settembre 2012

L'inesorabile desertificazione sociale del Fortore

di Augusto Colucci
Continua, inesorabile, la diminuzione degli abitanti nel Sannio ed in Valfortore. E naturalmente a Baselice. Spigoliamo dagli ultimi dati ISTAT. A dicembre 2011 Baselice contava 2.552 abitanti, con una ulteriore diminuzione di 41 unità rispetto al gennaio dello stesso anno. Gli altri comuni più vicini a noi presentavano le seguenti variazioni, tutte negative: Foiano VF 1.482 (-2); Montefalcone VF 1.657 (-4). S. Bartolomeo in Galdo 5.127 (-77); S. Marco dei Cavoti 3.563 (- 33); S. Giorgio La Molara 3.058 (-11); Molinara 1676 (-5); Colle Sannita 2.665 (-15); Circello 2.487 (-14); Castelfranco 956 (-8); e Castelvetere VF, il caso più grave ed emblematico, 1.388 (-54). E peggio ancora andrà in futuro, se non si prenderanno decisioni strategiche. (tratto dalla bacheca di facebook)

giovedì 20 settembre 2012

Dopo Colle anche Baselice avvia la procedura per il passaggio al Molise

(Sanniopress) – Mentre alla Rocca si studiano le strategie per salvare la Provincia di Benevento e da Ariano Irpino fanno sapere che sono pronti a trattare l’eventuale passaggio al Sannio, il consiglio comunale di Baselice ha dato il via libera all’unanimità all’indizione del referendum per il passaggio al Molise. Toccherà ora ad un’apposita commissione preparare gli adempimenti necessari ad avviare l’iter per il distacco dalla Campania e, conseguentemente, dalla Provincia di Benevento. Baselice, dunque, segue la strada tracciata qualche tempo fa da Colle Sannita, che è stato il primo ad avviare la procedura per il passaggio di regione e non è da escludersi che altri comuni dell’Alto Sannio possano seguire l’esempio di Colle e Baselice. Insomma, mentre a Benevento, Avellino e Napoli si studia come salvare la Provincia altrove si agisce nella direzione opposta.

martedì 18 settembre 2012

Pale eoliche, quanti miliardi al vento - Il Fatto Quotidiano

Candela è un paesino che lega la Campania alla Puglia. I viaggiatori diretti a Bari lo incontrano alla sommità dell’Appennino, finita la salita dell’Irpinia d’Oriente. Spalanca gli occhi alla Daunia, li dirige sugli ettari di grano del Tavoliere, verso Foggia. A Candela nessuno pensava fino a vent’anni fa che il vento si potesse anche vendere. Il vento qui ha sempre fatto solo il suo mestiere: soffiare. (Per continuare a leggere clicca qui sotto)
Pale eoliche, quanti miliardi al vento - Il Fatto Quotidiano

I blog non sono assoggettabili alla legge sulla stampa

I blog non sono assoggettabili alla legge sulla stampa del 1948, in particolare non hanno l’obbligo di registrarsi presso il tribunale come testata giornalistica, a meno che non ricevano finanziamenti pubblici. Lo ha stabilito la III sezione della Corte di Cassazione (presidente Saverio Felice Mannino) con la sentenza che ha assolto con formula piena ('il fatto non sussiste) il blogger siciliano Carlo Ruta, che era stato condannato in primo e in secondo grado per il reato di stampa clandestina.
“E' la fine di un incubo iniziato sette anni fa”, ha commentato Ruta.

La sua vicenda nasce infatti da una contrapposizione fra Ruta, che è storico e saggista, e l'allora procuratore della Repubblica di Ragusa Agostino Fera. Ruta ha criticato il modo in cui Fera, 40 anni fa, condusse le indagini su due omicidi compiuti a Ragusa a distanza di pochi mesi: l'assassinio dell'ingegnere Angelo Tumino, recentemente archiviato, e l'assassinio del giornalista Giovanni Spampinato.
Fera ha trascinato Ruta in Tribunale e lo ha fatto condannare per diffamazione. Inoltre anni fa ha chiesto e ottenuto l'oscuramento del blog in cui Ruta scriveva i suoi commenti.

Dalle richieste del procuratore offeso è nata anche la contestazione del reato di stampa clandestina. Poichè il blog è periodicamente aggiornato, era la tesi accusatoria, il blog è un giornale soggetto alla legge sulla stampa. Tesi accolta nel 2008 dal giudice Patricia di Marco del Tribunale di Modica e il 2 maggio 2011 dalla Corte d'Appello di Catania, che avevano condannato Ruta a 150 euro di multa.
La condanna di Ruta aveva creato una sollevazione di protesta dal mondo dei blogger, che ora possono tirare un respiro di sollievo. Aveva inoltre rivelato un vuoto legislativo in materia.

'Questa sentenza è importante - ha commentato il difensore di Ruta, Giuseppe Arnone - perchè fa giurisprudenza, traccia la strada in un settore ancora non regolamentato. Nella mia arringa ho sottolineato che imporre un giornalista come direttore responsabile ad ogni blog significherebbe sterminare i blog: pochi potrebbero sopportarne il costo. E' vero che una legge del 2001 prevede che i notiziari web siano registrati come testata, ma questo obbligo riguarda solo quei notiziari web che chiedono finanziamenti pubblici e che pertanto devono avere una consistenza strutturale. I giudici della Cassazione hanno mostrato buon senso e apertura ai valori della libertà di pensiero e di espressione'.

www.epicentrobenevento.it

lunedì 17 settembre 2012

Gli scissionisti e il Sannio

di Gabriele Corona*

Un giornalista infiltrato tra gli scissionisti di Scampia racconta i viaggi dei boss a Benevento.

Sul numero in edicola del settimanale Panorama è pubblicato il racconto del giornalista Carlo Puca che è riuscito ad infiltrarsi, come autista, nel clan degli Scissionisti di Scampia. Il cronista spiega come ha ingannato i camorristi per essere affiliato, descrive i covi che usano e le tecniche dell’organizzazione criminale.

Tra l’altro scrive che il 2 febbraio scorso ha guidato un’auto Lancia Y di scorta ad un’altra utilitaria, una Punto, sulla quale viaggiavano due boss venuti a Benevento per affari. No sa dove sono andati e con chi si sono incontrati perchè lo hanno fanno scendere nei pressi di piazza Duomo, ordinando “non rompere il cazzo, fatti una camminata, ci vediamo tra due ore”.

Puca racconta che ha approfittato del tempo a disposizione per “andare in un internet point per scrivere e descrivere fatti, luoghi e personaggi e spedire ad una persona di fiducia”. Poi rientra a Napoli con la stessa auto e il portabagagli pieno.

In un altro brano dell’articolo il giornalista riporta le dichiarazioni di uno dei camorristi che gli ha raccontato di un laboratorio organizzato nel Sannio per produrre droghe sintetiche. Infine aggiunge “Forse, cercando, potrei ancora trovare qualche filmato delle nostre gite fuori porta”.

Il racconto è veramente interessante se si considera che le forze dell’ordine hanno più volte accertato che gli scissionisti di Scampia, dominanti a Napoli, mantengono rapporti organici con alcuni clan minori di Benevento e che uno dei reggenti del potente gruppo camorrista, adesso in carcere, Vincenzo Pagano, detto “Enzino” ha frequentato per molto tempo la città di Benevento, ospite di amici.

Adesso speriamo che le indagini della Direzione Investigativa Antimafia chiariscano, finalmente, i rapporti del clan degli Scissionisti in questa “città tranquilla” e il sistema di riciclaggio dei soldi che essi accumulano grazie alle attività criminose.

*presidente Altrabenevento

sabato 15 settembre 2012

Baselice e il museo civico-paleontologico del Fortore


Il 5 settembre scorso vi è stata l’apertura del Museo Civico e Paleontologico del Fortore. L’afflusso dei visitatori, continuo e costante, è stato notevole e ha sottolineato il grande interesse da parte delle comunità locali.

L’apertura del museo non ha avuto ancora una vera inaugurazione in quanto devono essere completati gli allestimenti delle varie sezioni espositive, per cui vi è stata se così si può dire, un’apertura in anteprima proprio in occasione delle feste settembrine. L’Amministrazione Comunale, nella seduta del 19/04/2012, ha deliberato l’istituzione del Museo Civico e Paleontologico ai sensi della L.R. n. 12/2005, attuando quello che da tempo aveva richiesto la locale Associazione Archeoclub di Baselice, che indicava quale sede naturale del museo, lo storico “Palazzo Lembo”.

Il Comune di Baselice avvalendosi della collaborazione dell’Associazione Archeoclub che ha messo a disposizione la notevole quantità di reperti posseduti, ha allestito quattro sezioni espositive: – la sezione Paleontologica e mineralogica, – la sezione “testimonianze della civiltà contadina”, – la sezione della donazione Mascia e –la sezione “Il Mondo di Bern”, dedicata ad un giovane artista locale.

Si resta in attesa del completamento dei locali posti al primo piano dove potrà essere collocata la sezione archeologica e la notevole quantità di foto d’epoca, riferite a Baselice e al suo territorio di fine ottocento e inizio novecento che l’Archeoclub custodisce.

Il percorso di visita si articola tutto al piano terra di Palazzo Lembo, dal suggestivo androne d’ingresso con piccolo cortile interno, che funge da grosso disimpegno si accede alle sale espositive, si entra sulla destra nella prima sala dedicata alla “Donazione Mascia”.

In essa sono esposti una serie di quadri realizzati dal compianto Professore Antonio (conosciuto come Tonino) Mascia, in arte “Janio”, nato a Baselice e per lavoro vissuto tra Napoli e Roma, pittore autodidatta che in vita non amava mettersi in mostra, ma che aveva ricevuto molti riconoscimenti per le sue opere pittoriche di notevole pregio artistico.

Nella stessa sala, oltre ai quadri sono esposti una raccolta di reperti artistici e archeologici di notevole interesse, facenti parte della stessa donazione pervenuta all’Associazione Archeoclub ad opera di Vita Mascia, sorella del compianto professore, il quale amante di ogni forma d’arte, le aveva collezionato durante la sua vita.