venerdì 29 giugno 2012

Scavi petroliferi, nessun sindaco del Fortore si è presentato in Provincia

Postiamo un interessante articolo apparso sul ilquaderno.it dal titolo "Scavi petroliferi nel Sannio, Aceto domani in Regione ma sono pochi i sindaci all'appello".

Circello, Pago Veiano, Pesco Sannita, Reino, Campolattaro. Solo cinque comuni sui diciannove (presenti solo due sindaci, Verzino per Reino e Petrella per Circello) invitati in Provincia dall'assessore Gianluca Aceto (senza dimenticare le due Comunità Montane interessate, quelle del Fortore e del Tammaro) si sono presentati alla "chiamata alle armi" per scongiurare le estrazioni petrolifere nella provincia sannita. Per il resto hanno aderito rappresentati del comune di Cerreto Sannita e le associazioni ambientaliste "No Luminosa" (che ha avuto il merito di aver sollevato il problema) ed il "Codisam" di S.Arcangelo Trimonte, oltre ai rappresentanti istituzionali della Rocca dei Rettori presenti al dibattito.

Assenze involontarie o meditate? "Credo nella buona fede degli assenti - ha commentato a "Il Quaderno.it" al termine dei lavori l'assessore Aceto - ma la discussione è stata comunque molto utile perchè i presenti hanno dato vita ad un dibattito proficuo che ci consente di redigere un documento e presentarci in Regione Campania con le idee chiare". Il documento verrà inviato non solo agli organismi di Giunta, ma anche a quelli consiliari ed ovviamente ai sindaci.

Una sorta di "seconda chiamata" per capire realmente se gli amministratori dei comuni sanniti "a rischio trivellazioni" sono disposti a fare quadrato e scongiurare l'ennesima azione d'impatto sul territorio: "Inoltrerò nelle prossime ore - ha sostenuto Aceto - un nuova richiesta di sospensione della procedura, stavolta più dettagliata, e chiederò ai sindaci sulla base degli elementi che loro potranno riscontrare in base agli elementi redatti nel documento, di assumere un indirizzo con delibera di consiglio comunale e di discutere dell'argomento sui loro territori". Come dire, non ci sono più scuse: se i sindaci vorranno, avranno tutto il tempo e tutte le carte in regola per supportare questa azione istituzionale. Uno stimolo ad interessarsi della questione rivolto anche ai parlamentari sanniti (fino ad ora il solo Mino Izzo ha avanzato un'interrogazione parlamentare, rivolta al Ministeo dello Sviluppo Economico, di autorizzazione alla ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi da effettuare nella Provincia di Benevento).

Durante il dibattito sono usciti fuori vari aspetti, tra questi, in maniera abbastanza sorprendente, l'inadeguatezza degli uffici tecnici dei vari comuni a non essere stati preparati a "leggere" la richiesta avanzata dalla compagnia petrolifera e non comunicarla immediatamente alla Provincia di Benevento.

Al di là di questa amara considerazione c'è un problema di fondo nel meccanismo di alcune amministazioni sannite: anche il Vallo di Diano (provincia di Salerno) è stato interessato da analoga vicenda ma lì nel giro di poche settimane i sindaci dei comuni interessati hanno fatto fronte comune e, sfruttando le interpellanze parlamentari dei rappresentanti territoriali a Roma, hanno di fatto "bloccato" la Regione Campania: "Mi riservo al riguardo di parlare con l'assessore regionale Romano nei prossimi giorni - ha proseguito Aceto - per conoscere in maniera chiara quali sono le reali differenze tra noi e la Valle di Diano".

Una cosa è certa: i sindaci non verranno riconvocati alla Rocca dei Rettori: "Non li riconvocherò - ha spiegato l'assessore provinciale che intende accelerare l'iter - manderò a tutti i 19 comuni sanniti coninvolti il documento che andremo a redigere a breve e chiederò loro di assumera un deliberato di consiglio, rendere la comunità a conoscenza dell'evento ed avere una posizione ufficiale. In questo modo vedremo chi ci sarà e chi preferirà bypassare il problema e tireremo le somme". Nessun nuovo vertice alla Rocca e nessuna presenza di Aceto alle eventuali assemblee con i cittadini "a meno che io non venga invitato".

TEMPI RISTRETTI, LA PROVINCIA PENSA ALLE VIE LEGALI
Bisogna darsi una mossa: dei tre progetti (S.Croce, Nusco e Pietra Spaccata) c'è già il via libera agli scavi per i primi due. Aceto avrà da subito il suo bel da farsi visto che domani è attesto a Napoli in assessorato per discutere di altre problematiche ambientali, ottimo momento per chiedere lumi sulle trivellazioni petrolifere nel Sannio. Niente è escluso e prende piede anche la possibilità di aderire per vie legali come è stato annunciato durante i lavori prima dal consigliere provinciale Giuseppe Lamparelli, poi dallo stesso Aceto: "La partita non deve essere soltanto politica - ha precisato nel suo intervento Lamparelli -senza poi tralasciare che a rischio c'è anche l'investimento di 600milioni di euro sulla diga di Campolattaro, uno dei comuni inseriti nella lista. L'ente provinciale si occupa della pianificazione del territorio, non possono scavalcare la nostra autorità".

DAI COMUNI PRESENTI L'APPOGGIO ALLA PROVINCIA
Gli assenti sono la maggioranza ma i presenti hanno accettato di siglare il documento congiunto e difendono i "colleghi" assenti: "Non è vero che chi tace oggi acconsente - ha affermato il sindaco di Reino, Antonio Verzino ad una nostra domanda - per quanto mi riguarda sono contrario agli scavi anche perchè sono un convinto fautore delle energie alternative. Le ricerche di idrocarburi provocano danni gravi come abbiamo potuto constatare in Val d'Agri, nel potentino. La stessa Regione Campania, all'interno del Psr 2007-2013 (misura 121), afferma chiaramente che presso i siti inquinati non è possibile coltivare nessun tipo di coltura nel raggio di 1 km". Anche Nicola Gagliarde e Rosario Fiorillo, assessori comunali di Pago Veiano la pensano allo stesso modo: "Non possiamo fare un processo alle intenzioni ai sindaci assenti, siamo sicuri che non si tratta di cattiva volontà o di superficialità verso l'argomento. Siamo contrari agli scavi". Infine il vicesindaco di Campolattaro, Dioniso Lombardi: "Ci opponiamo a qualunque tipo di intervento del genere sul nostro territorio. Si tratta di un intervento che non mira a nessun beneficio per il territorio e per i cittadini così com'è dimostrato nel resto dell'Italia dove si è operato in tal senso".

I comuni sanniti interessati dagli scavi petroliferi sono Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Foiano in Val Fortore, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti.

www.ilquaderno.it

giovedì 28 giugno 2012

I sindacati alla Comunità del Fortore: si reintegrino i lavoratori in disponibilità

I segretari della Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, rispettivamente Felice Zinno, Antonio Forgione e Antonio Pagliuca nei giorni scorsi hanno inviato una nota alla Comunità Montana del Fortore chiedendo il reintegro del personale in disponibilità

“Nelle more della imminente pubblicazione della legge regionale sul riordino delle Comunità Montane – hanno scritto i sindacati -, il cui testo è già stato licenziato dalle commissioni consiliari prima e ottava, si chiede di unire il percorso professionale dei lavoratori collocati in disponibilità agli esiti della legge sopracitata. Si parla di ampliamento delle funzioni affidate agli enti montani anche nei settori del sociale, viabilità, trasporti, così salvaguardando anche gli attuali livelli occupazionali.

A tale scopo si chiede di prorogare il deliberato N°1 del 28 febbraio 2012 col quale si rideterminava la dotazione organica dell’ Ente, reintegrando il personale collocato in disponibilità subordinatamente a provvedimenti di copertura finanziaria a carattere regionale, a fronte anche dell’ impegno politico dell’ assessore Regionale al ramo, dello stanziamento di una somma pari al 70% degli oneri dovuti alle comunità montane”.

www.ilvaglio.it

lunedì 25 giugno 2012

Trivellazioni petrolifere nel Fortore, i sindaci convocati in Provincia

L’assessore provinciale all’ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, ha convocato per giovedì 28 giugno 2012 alle ore 11 presso la sala consiliare della Rocca dei Rettori, un incontro con i sindaci e con i presidenti delle Comunità Montane interessati dal programma sugli effetti delle ricerche ed estrazioni petrolifere nel Sannio.

Dopo un primo esame presso le Commissioni consiliari della Provincia, dopo l’istanza alla Regione Campania di accesso ufficiale agli atti, dopo aver chiesto alla stessa Regione di archiviare le richieste o in subordine di sopenderle, l’assessore Aceto ha deciso di coinvolgere in prima persona gli amministratori dei territori coinvolti nella vicenda delle trivellazioni al fine di studiare iniziative comuni di lotta.

L’area del Sannio interessata dalle ricerche petrolifere è di circa 400 kmq (quasi un quinto dell’intera superficie della provincia, che supera di poco di 2.000 kmq, impegnando il territorio di ben 19 Comuni su 78). Si tratta dunque di impatto notevole, tanto più che per alcuni Comuni vi sarebbero addirittura interferenze di ricerca da parte di due società diverse.

In particolare, risultano essere state presentate le seguenti istanze:

1) Soc. Italminexploration s.r.l. presentata il 18/07/2002 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Nusco”;

2) Soc. Sviluppo risorse naturali s.r.l. presentata il 16/11/2005 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Santa Croce”;

3) Soc. Delta Energy s.r.l. presentata il 28/02/2011 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi, denominato convenzionalmente “Pietra Spaccata”.

Poiché, a quanto pare, per almeno due richieste l’iter istruttorio si sarebbe concluso si può ricorrere avanti al TAR Lazio o al Capo dello Stato entro 60 e 120 giorni dalla data di notifica o della comunicazione dell’atto impugnato o da quando l’interessato ne abbia avuto piena conoscenza.

domenica 24 giugno 2012

Molinara, presentazione della nuova edizione di "Storia del brigantaggio dopo l'Unità"


Martedì, 26 giungo, presentazione a Molinara della nuova edizione del monumentale e tuttora importante volume "Storia del brigantaggio dopo l'Unità" (clicca sull'immagine per ingrandirla), scritto da Franco Molfese. All'evento partecipano Cosimo Gentilcore, presidente dell'associazione Crossroad, Giuseppe Addabbo, sindaco di Molinara, Antonio Bianco, giornalista e scrittore, e Antonello Belmonte editore del libro.

mercoledì 20 giugno 2012

San Marco dei Cavoti, presentazione del libro "Il brigante Secola"


L’associazione culturale Continuare l’alternativa per San Marco presenta, sabato 23 giugno, ore 21, in piazza Risorgimento, il libro del giornalista Antonio Bianco “Il brigante Secola-La sanguinosa Rivolta nel Fortore post-unitario” (edizioni il Chiostro). L'evento culturale è dedicato alla storia del Regno delle Due Sicilie e al brigantaggio postunitario. Previsti gli interventi del presidente dell’associazione, Sergio Petroccia, dello storico locale, prof Angelo Fuschetto, e dello stesso autore.

Il libro racconta la storia di un brigante "per caso": Antonio Secola, muratore del Fortore, area geografica montana della Campania, al confine con Puglia e Molise. L’uomo si trova coinvolto, suo malgrado, nella violenta e cruenta vicenda del brigantaggio meridionale. I briganti, agli ordini di Michele Caruso, imperversano nella zona. Secola, scappato dal carcere di Campobasso, si fa brigante e ben presto conquista la fiducia dei suoi compagni e del comandante Caruso, tanto da diventare il suo luogotenente.

L'esercito piemontese, intanto, reprime ferocemente le rivolte, vere o presunte, dei briganti e quando Secola si rende conto che l'epilogo è vicino si consegna e confessa; avrà così salva la vita, ma sarà recluso fino alla fine dei suoi giorni nel penitenziario di Portolongone, sull'Isola d'Elba. La piccola storia di un uomo che, come tanti, viene travolto dagli eventi; ma sono gli uomini come Secola i veri protagonisti della storia. La "grande storia", quella raccontata dai vincitori, sovrasta e dimentica le ragioni dei vinti; per questo molto ancora andrebbe indagato, per capire le ragioni delle vicende di cui ancora oggi subiamo le conseguenze.

giovedì 14 giugno 2012

Non è tutto petrolio quello che luccica

(Il Vaglio) – “E’ un’attività tra le più inquinanti al mondo: tra concessioni in essere e quelle richieste, arriva a coprire il 70% della Basilicata, creando danni irreversibili, per i prossimi 200 anni, ai bacini idrici e alla salute dei cittadini. Bisogna opporsi, anche se è difficile dire di no ai soldi del petrolio”.

Con queste parole Mimmo Nardozza, lucano, ha introdotto il video – documentario che è stato proiettato stamattina (l'altro ieri per chi legge,ndb) alla Rocca dei Rettori di Benevento, nella Sala Consiliare della Provincia. Riflessione e dibattito sulla possibilità che anche nel Sannio comincino le esplorazioni per trovare petrolio: un tema dibattuto spesso negli ultimi tempi, per iniziativa del Comitato No Luminosa che ha portato la vicenda all’attenzione dell’opinione pubblica, a causa delle istanze presentate alla Regione Campania da diverse società.

L’iniziativa odierna è stata promossa dal vicepresidente del Consiglio Provinciale Giuseppe Lamparelli, nel corso di una seduta ordinaria dei lavori della Prima Commissione Consiliare. Presenti diversi consiglieri provinciali e i rappresentanti dello stesso Comitato e dell’associazione Lap Asilo 31.

“Ho visto questo video – ha esordito Lamparelli – nel corso di un convegno organizzato dall’Asilo 31, constatando che non è tutto petrolio quello che luccica. Si tratta di un processo, infatti, che determina una trasformazione del territorio ed è inquinante e dannoso per la salute. E’ importante parlarne”.

Lo ha fatto Nardozza, autore, insieme ad altri cittadini della Basilicata, del video “Mal d’Agri” che prende spunto dagli insediamenti dei colossi petroliferi nell’omonima valle lucana. Si parla di 80mila barili al giorno. In particolare, nel video si pone l’attenzione sul Centro Oli di Viggiano, in provincia di Potenza, facendo riferimento all’inquinamento delle falde acquifere, alla preoccupazione di cittadini e lavoratori per la propria salute.

Dopo la proiezione, ecco la proposta di Vincenzo Portoghese del Comitato No Luminosa. “E’ difficile aggiungere altro – ha detto – dopo quello che abbiamo visto. Chiediamo alla Provincia di indire un Consiglio aperto ai Comuni interessati e alle Comunità Montane. C’è un grande silenzio su questa vicenda, pare che nessuno abbia contezza di quanto potrebbe accadere. Nel Vallo di Diano, 18 Comuni e la Comunità Montana hanno unito le loro forze e la Regione Campania ha bloccato la richiesta di esplorazione”.

“Niente si può fare – ha aggiunto Nardozza su specifica domanda del consigliere provinciale Gennaro Capasso – perché questo tipo di attività non inquini: è un’industria impattante sul territorio e sulla salute delle persone”.

E’ intervenuto anche l’assessore provinciale all’Ambiente Gianluca Aceto che, pochi giorni fa, ha chiesto ufficialmente gli atti alla Regione Campania. “Ancora non li ho ricevuti – ha affermato -. C’è la necessità di approfondire l’argomento, alla Provincia non risulta alcuna procedura in merito. C’è preoccupazione, anche perché stiamo puntando molto sull’acqua nelle nostre politiche ambientali. Basti pensare alla diga di Campolattaro e al progetto di potabilizzazione che abbiamo presentato a Governo e Unione Europea. Solleciterò l’accesso agli atti della Regione, in questa vicenda delle estrazioni”.

“L’acqua va preservata – ha aggiunto Daniela Basile del Lap Asilo 31 – . Nel Sannio sarebbero interessate dall’esplorazione di petrolio zone come l’Alto Fortore, mettendo a rischio l’economia locale, fatta prevalentemente di produzioni biologiche. Dal punto di vista economico e lavorativo, poi, questi tipi di insediamento porteranno poco o nulla. C’è bisogno di manodopera specializzata che non abbiamo nel Sannio, per cui arriverà dal Nord o da altre regioni. Insomma, bisogna capire se veramente si vuole bene al nostro territorio o si vuole solo seguire la logica del profitto. Tra l’altro, è accertato che la trivellazione accelera i movimenti sismici. E sappiamo che Benevento è ad alta pericolosità, da questo punto di vista”.

Aurelio Bettini ha chiuso gli interventi degli esponenti del Consiglio Provinciale, ricordando che anche nella sua zona, quella di Morcone, 25 anni fa furono fatte delle perforazioni di cui “si parla ancora, con tanti punti oscuri. Bisogna mettere la popolazione al corrente di quello che succede. Allora non fu fatto”.

martedì 12 giugno 2012

Trivellazioni petrolifere, a rischio acqua e sorgenti del Fortore

Postiamo un interessante articolo apparso oggi sul quaderno.it dal titolo: "Petrolio e trivellazioni: Acque e sorgenti di 19 comuni sanniti a rischio. Si muove la Provincia"

Diciotto comuni nel Vallo di Diano hanno bloccato la "ricerca dell'oro nero" della Regione Campania, facendo fronte comune. Stiamo parlando della richiesta di Shell Italia di procedere alla ricerca di idrocarburi in 8 dei 14 comuni del Vallo di Diano, nel salernitano: grazie all'impegno di due senatori locali, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, è stata presentata una dettagliata e documentata interrogazione al ministro dell'Ambiente Corrado Clini. Risultato soddisfacente, visto che la Regione Campania ha dovuto prendere atto dell'iniziativa e bloccare la ricerca di idrocarburi in zona. Un esempio che la politica sannita, dai parlamentari ai sindaci dei comuni interessati, può imitare per scongiurare la ricerca di idrocarburi nei comuni del Fortore e della Valle del Tammaro, da Apice a Morcone, passando per S.Giorgio La Molara, Pago Veiano ed anche Campolattaro dove sorge l'invaso, vero e proprio polmone azzurro di questa provincia.

La questione, sollevata qualche settimana fa dal comitato "No Luminosa", è stata ridiscussa in sala consiliare alla Rocca dei Rettori, dalla Prima Commissione Consiliare su iniziativa del vicepresidente del Consiglio Provinciale, Giuseppe Lamparelli. Le recenti concessioni di trivellazioni nel Sannio, rilasciate dalla Regione Campania, preoccupano non poco la Provincia di Benevento che venuta a conoscenza del problema ha cominciato ad alzare la guardia, così come ha spiegato l'assessore all'ambiente, Gianluca Aceto: "Lo scorso 30 maggio ho chiesto a Napoli la possibilità di accedere agli atti sulle concessioni per le esplorazioni di idrocarburi nel Sannio - ha dichiarato l'assessore - con tali richieste la Provincia di Benevento intende essere messa a conoscenza di quanto sta accadendo sul territorio sannita per ciò che attiene alle esplorazioni di idrocarburi che sarebbero presenti nel sottosuolo. Finora - ha continuato Aceto - la Regione non ha ritenuto di investire la Provincia di Benevento su queste situazioni. Agli atti dei nostri Uffici infatti non risulta nulla del genere. La cosa è sconcertante e non ho avuto ancora nessun tipo di risposta. E' chiaro che partirà a breve una mia sollecitazione. La nostra politica di sviluppo ecosostenibile punta molto sulla risorsa acqua - ha proseguito Aceto - e non possiamo permettere che la diga di Campolattaro in primis, ma anche le tante sorgenti esistenti nel nostro territorio, vengano contaminate dal bario (elemento chimico usato diffusamente nei pozzi di petrolio per appesantire i fluidi di trivellazione) come putroppo sta accadendo in Val D'Agri, nel potentino". Il caso del lago di "Pietra del Perrtusillo" è emblematico e così la Provincia di Benevento ha proiettato un documentario sugli effetti delle ricerche ed estrazioni petrolifere in Val d'Agri nel potentino, intitolato "Mal d'Agri" di Mimmo Nardozza.

TRIVELLAZIONI E INQUINAMENTO DELLE ACQUE
Il Lago di “Pietra del Pertusillo” è un lago artificiale costruito tra il 1957 e il 1962, a sbarramento del fiume Agri. Le sue acque vengono usate per scopo irriguo e potabile, sia in Lucania che in Puglia, ma nel contempo è ubicato nell’area del più grande giacimento di idrocarburi in terraferma d’Europa e dista circa 8 chilometri da un centro di desolforazione dell’olio greggio, il Centro Oli di Viggiano, piccolo comune del potentino. Il lago si trova in una zona ricca di risorse idriche, con fertili aree agricole, in gran parte nel Parco Nazionale della Val d’Agri, ma che ospita 25 pozzi petroliferi attivi. Nel lago del Pertusillo scaricano 3200 tubature che riversano materiale inquinante (dati Arpab), gli scarichi sono sia privati che pubblici. Denunce sull’inquinamento da idrocarburi delle acque del Pertusillo sono state fatte a più riprese, così come oggi è successo a Benevento da parte degli autori del documentario "Mal d'Agri". Trivellazioni che creano buchi nell'acqua insomma e l'acqua del Petrusillo sembrerebbe proprio affetta dalla presenza di idrocarburi, come tesimonia la copiosa moria di pesci nel lago che si è registrata tra il 2010 ed il 2011.

"MAL D'AGRI"...."MAL" FORTORE?
Viggiano e dintorni, area oramai compromessa dalla trivellazioni petrolifere che deve fare i conti con una complessa situazione di inquinamento ambientale. Il Vallo di Diano si è opposto, il Sannio comincia ad organizzarsi. Obiettivo numero uno quello di convocare con una certa celerità un consiglio provinciale sul tema, con la convocazione di tutti i sindaci dei comuni sanniti a rischio trivellazione ed i presidenti delle due Comunità Montane interessate (Tammaro e Fortore). Fare fronte comune insomma, per scongiurare le prime azioni dei colossi petroliferi sul territorio sannita. Poi devono muoversi i parlamentari sanniti, per presentare al ministro Clini un'interrogazione emulando i "colleghi" salernitani. Sorgenti e invasi d'acqua al centro della discussione, in una provincia che vive e continua a vivere sull'agricoltura e sullo sviluppo zootecnico e cerealicolo. Sono 19 i comuni della provincia di Benevento interessati e per alcuni di loro le istanze formulate sarebbero addirittura due. Le istanze presentate presso il Ministero dello Sviluppo Economico , risulterebbero : 1) Istanza della Soc. Italmin exploration s.r.l. presentata il 18/07/2002 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Nusco”; 2) Istanza della Soc. Sviluppo risorse naturali s.r.l. presentata il 16/11/2005 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Santa Croce”; 3) Istanza della Delta Energy s.r.l. presentata il 28/02/2011 al Ministero Sviluppo Economico per il rilascio del permesso di ricerca per idrocarburi liquidi e gassosi denominato convenzionalmente “Pietra Spaccata ”.

I comuni sanniti sono Baselice, Campolattaro, Casalduni, Castelpagano, Circello, Castelvetere di Valfortore, Colle Sannita, Foiano in Val Fortore, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Molinara, Morcone, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pontelandolfo, Reino, San Giorgio la Molara, San Marco dei Cavoti.

Gaetano Vessichelli

lunedì 11 giugno 2012

Documentario sugli effetti delle estrazioni petrolifere in Val d’Agri nel potentino


Domani, martedì 12 giugno 2012 alle ore 9,30 presso la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori, sede della Provincia di Benevento, la Prima commissione consiliare ha organizzato la proiezione di un documentario sugli effetti delle ricerche ed estrazioni petrolifere in Val d’Agri nel potentino. Ne dà comunicazione il vice presidente del Conisglio provinciale di Benevento, Giuseppe Lamparelli, che ha promosso l'iniziativa.

Nel corso dei lavori si discuterà delle recenti concessioni di trivellazioni rilasciate dalla Regione Campania sul territorio di numerosi Comuni del Sannio.
La proiezione sarà curata dall’Associazione Lap Asilo 31 di Benevento.
Oltre ai componenti della Commissione consiliare, saranno presenti nella Sala Consiliare gli assessori provinciali: Gianluca Aceto, delegato all'ambiente, Gianvito Bello, delegato alle politiche energetiche, e Carmine Valentino, delegato alle attività produttive e alle politiche agricole e forestali.