giovedì 17 maggio 2012

Il Fortore tra le zone di ricerca petrolifera

Postiamo un interessante articolo apparso su ntr24.tv dal titolo "Sondaggi petroliferi nel Sannio: sono tre le richieste. La Provincia tenta le vie legali". Il 'pezzo' ci interessa molto da vicino in quanto alcune richieste di ricerca di idrocarburi sono state fatte proprio ad alcuni Comuni del Fortore, come già pubblicato in altri articoli.

Spulciando tra i faldoni, controllando la posta, non vi è traccia negli uffici provinciali di una comunicazione da parte della Regione Campania su richieste di autorizzazioni a sondaggi petroliferi nel territorio sannita.

E’ passata una settimana dall’incontro tra l’assessore all’ambiente Gianluca Aceto ed i componenti del comitato No Luminosa che avevano sollevato la questione, parlando di un progetto presentato a Palazzo Santa Lucia per conto di una società petrolifera, la Delta Energy, che interesserebbe ben 18 comuni del Sannio (Fortore-Tammaro, nda) e che va sotto il nome di “Pietra Spaccata”.

La Provincia di Benevento non ne era conoscenza. Sembrerebbe però che in alcuni dei territori citati nella richiesta d’intervento sia in effetti arrivata una comunicazione tramite corriere. Ma l’assessore all’ambiente ribadisce che “non solo non è stato ricevuto alcun documento, ma neppure l’ente è stato mai invitato a conferenze di servizi che solitamente in questi casi si realizzano. Ora la pratica è nelle mani dell’ufficio legale della Rocca dei Rettori, che sta valutando se ci sono stati eventuali vizi di forma nella procedura adottata dalla Regione Campania”.

Intanto si apprende che “i progetti di estrazione petrolifera che interessano il Sannio sono tre. Oltre a “Pietra Spaccata” dove il procedimento autorizzativo è ancora in fase iniziale, per altri due che vanno sotto il nome di “Santa Croce del Sannio” e “Nusco”, l’iter si è già concluso favorevolmente”.

Lo ha spiegato Vincenzo Portoghese, esponente del Comitato NoLuminosa di Benevento: “Noi - ha aggiunto - siamo in contatto con altri comitati dell’avellinese e del Molise, quei territori cioè che ricadono insieme alla nostra provincia nelle aree indicate come “Santa Croce” e “Nusco”.

In questi giorni - ha concluso Portoghese - presenteremo, anche di concerto con l’assessorato all’ambiente, una richiesta ufficiale di tutta la documentazione alla Regione Campania, per capire se è stato fatto tutto secondo regole e se siamo ancora in tempo per opporci a questa scellerata idea di cercare il petrolio nel Sannio”.

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mercoledì 16 maggio 2012

Scavi petroliferi e salute dei cittadini sanniti

di Billy Nuzzolillo

(Sanniopress) – Nel corso dell’interessante convegno sul possibile rapporto tra la presenza di rifiuti e l’aumento esponenziale dei tumori, svoltosi sabato scorso a Paduli su iniziativa del Codisam, il sindaco di Fragneto Monforte, Raffaele Caputo (che da tempo si batte per conoscere gli effetti sulla popolazione derivanti dalla presenza del vicino Cdr di Casalduni), ha illustrato un dato molto inquietante e finora passato quasi inosservato.

Il bando di attuazione della misura 121 (“Ammodernamento delle aziende agricole”) del P.S.R. Campania 2007 – 2013 prevede che “le aziende agricole che richiedono l’aiuto per la realizzazione di investimenti tesi a migliorare e/o razionalizzare l’utilizzo dell’acqua devono dimostrare l’effettiva e legittima possibilità di utilizzo della risorsa idrica”.

E fin qui nulla di strano.

Al capoverso successivo, però, viene fuori una condizione che lascia davvero perplessi: “Per le superfici ubicate nel raggio di 1 chilometro dai siti inquinati indicati nel Piano Regionale di Bonifica dei siti inquinati della Regione Campania (deliberazione della Giunta Regionale n. 711 del 13.06.2005, Burc 9.9.2005), fatta salva ogni altra condizione ostativa, le aziende potranno richiedere finanziamenti esclusivamente per la realizzazione di investimenti riferiti a produzioni non destinate direttamente o indirettamente alla catena alimentare (no food: fiori, colture inserite nella filiera bioenergetica, verde ornamentale , vasche liquami zootecnici, magazzini e depositi, infrastrutture, etc.)”.

E quali sono i siti inquinati individuati (con relative coordinate) nella suddetta deliberazione dalla Regione Campania in provincia di Benevento?

Presto detto: Benevento (479.781,9 est e 4.543.804,0; 484.056,0 est 4.554.344,00 nord), Circello (484.155,0 est e 4.577.800,0 nord, Colle Sannita (487.638,0 est e 4.582.564,0 nord), Foglianise (472070,0 est e 4.557.083,0 nord), Morcone (467.025,5 est e 4.578.451,5 nord), Pietrelcina 486.747,0 est 4.561.932,0 nord), San Bartolomeo in Galdo (500.225,7 est e 4.587.572,8 nord) e San Marco dei Cavoti (488.606,0 est e 4.574.531,0 nord; 488.856,0 est e 4.573.105,0 nord).

Ovvero, come ha spiegato lo stesso sindaco di Fragneto, si tratta dei siti dove sono avvenute in passato le trivellazione per la ricerca del petrolio.

Ora è bene ricordare che, secondo il Piano Regionale di Bonifica, viene definito inquinato “il sito che presenta livelli di contaminazione o alterazioni chimiche, fisiche o biologiche del suolo, o del sottosuolo, o delle acque superficiali, o di quelle sotterranee, tali da determinare un pericolo per la salute pubblica o per l’ambiente naturale o costruito”.

Interpellato dal quotidiano Ottopagine, il responsabile del Dipartimento provinciale dell’Artpac, Pietro Mainolfi, ha chiarito che “gli inquinanti riscontrati sono addebitabili perlopiù alle ricadute sulla matrice suolo delle attività estrattive. Si tratta soprattutto di scisti bituminosi, vale a dire blocchi di terreno impregnati di idrocarburi, che al contatto con il terreno ne provocano la contaminazione e pertanto vanno sottoposti a bonifica. Va inoltre considerato che le aziende impegnate nella trivellazione utilizzavano grandi quantità di lubrificanti per agevolare la perforazione in quanto le macchine dovevano arrivare a grandi profondità, anche migliaia di chilometri”.

E sempre nell’ambito dell’approfondimento curato dal collega Paolo Bocchino su Ottopagine emerge, ad esempio, che a San Marco dei Cavoti l’Arpac ha proceduto ad un monitoraggio dell’area mentre a Colle Sannita sono in fase di ultimazione i lavori di bonifica del sito oggetto di trivellazioni.

A questo punto è, quindi, lecito chiedersi: qual è la situazione degli altri siti, tra cui quello di località Parata a Cerreto Sannita (che viene erroneamente localizzato nel confinante comune di Morcone), dove normalmente pascolano numerosi animali e il cui sottosuolo è attraversato da sorgenti idriche?

E ancora: quali iniziative hanno adottato i Comuni sul cui territorio sono avvenute le trivellazioni petrolifere per la salvaguardia della salute dei propri cittadini visto i siti in questione vengono ufficialmente definiti “inquinati” dal Piano Regionale di Bonifica della Regione Campania?

lunedì 14 maggio 2012

Per Facebook Baselice è in Molise


Per Facebook Baselice si trova in Molise. In un sondaggio - che pubblichiamo qui di seguito - apparso sul socialnetwork il comune fortorino non apparterrebbe alla Campania. Ora a noi ciò non dispiace ma è ovvio che quelli di Facebook dovrebbero studiare un po' di più la geografia.



A che distanza vivi da Baselice (Molise, Italy)?
Vivo qui
Vivo in un quartiere periferico o in una città vicina
Vivo a meno di 100 km da Baselice
Vivo in un'altra città in Italy
Vivo in un altro Paese

venerdì 11 maggio 2012

Fiumi nel Sannio inquinati. Si indaga su 39 comuni del beneventano

Sabato, Calore ed Isclero: tre fiumi che attraversano il territorio della provincia di Benevento sarebbero inquinati dagli scarichi fognari. È quanto si evince dall’inchiesta “Fluminà” scattata circa sei mesi fa. La procura di Benevento ha chiuso le indagini a carico di 39 sindaci (su 78 comuni della provincia sannita) o ex primi cittadini di comuni del beneventano.

Le indagini hanno visto in campo il Nucleo Investigativo provinciale di Polizia ambientale del Corpo forestale dello Stato, l’Arpac (l’agenzia regionale di protezione ambientale della Campania) e l’Istituto Superiore di Sanità che ha eseguito un ciclo di campionamenti eco-biologici nei fiumi alla ricerca di tracce di salmonella. In alcuni casi, i reflui sarebbero finiti senza alcun trattamento nei corsi d’acqua, mentre altre volte venivano mal depurati.

I 39 comuni del Sannio coinvolti nelle indagini della Procura sono: Airola, Apice, Buonalbergo, Campolattaro, Casalduni, Castelfranco in Miscano, Morcone, Castelpagano, Castelpoto, Castelvenere, Cautano, Circello, Durazzano, Foglianise, Fragneto L'Abate, Ginestra degli Schiavoni, Moiano, Morcone, Pago Veiano, Pannarano, Paolisi, Paupisi, Ponte, San Giorgio del Sannio, San Lupo, San Martino Sannita, San Nicola Manfredi, Sant'Angelo a Cupolo, Sassinoro, Solopaca, Torrecuso Vitulano.

"Credo che specialmente per i piccoli comuni - ha commentato il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, sia venuto meno il ruolo di coordinamento degli enti sovraordinati a partire dalla Regione. Non si spiegherebbe altrimenti un numero così alto di sindaci oggetto di indagine".

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martedì 8 maggio 2012

Il Fortore e la ricerca petrolifera

Postiamo un interessante articolo pubblicato sul quaderno.it dal titolo "Ricerca petrolifera nel Sannio: Il Comitato ‘No Luminosa’ alla Rocca dei Rettori con Cimitile e Aceto". Già qualche mese fa avevamo pubblicato la comunicazione ai Comuni dell'interesse per il Fortore e per l'Alto Sannio di un'importante società del settore.

Stamani (ieri per chi legge, nda) il presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile ha ricevuto alcuni componenti del Comitato "No Luminosa" che gli hanno prospettato la loro contrarietà rispetto alla richiesta pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania di avviare ricerche petrolifere in alcuni Comuni del Sannio e delle Province contermini e gli hanno chiesto un immediato intervento di contrasto in considerazione della devastazione che deriverebbe all'ambiente dell'Alto Sannio e del Fortore.

Il presidente si è detto “molto preoccupato” per il contenuto della denuncia consegnatagli dal Comitato ‘No Luminosa’ ed ha sottolineato che della vicenda non risulta alcuna traccia presso il competente Settore della Provincia. Il presidente ha, pertanto, dato mandato all'assessore provinciale all'ambiente Gianluca Aceto di seguire la vicenda personalmente e con la massima attenzione e di tenerlo costantemente informato sui suoi sviluppi.

Dal canto suo, l'assessore Aceto, che ha ricevuto separatamente i rappresentanti del Comitato, ha dichiarato “Sono grato ai rappresentati del ‘Comitato No Luminosa’ per aver portato a conoscenza della Provincia questa richiesta di ricerche di idrocarburi nel Sannio, in Molise ed in Irpinia.

Non risulta infatti agli atti della Provincia di Benevento alcuna richiesta in tal senso da parte di chicchessia e, sebbene abbiamo richiesto ulteriori approfondimenti presso i nostri Uffici, abbiamo avuto analoghi riscontri negativi da parte di alcuni Comuni che abbiamo interpellato in queste ore e che risulterebbero invece tra i destinatari di eguale comunicazione. Nel mentre, dunque, ringrazio il Comitato per aver sollevato il velo su questa vicenda, chiedo loro di continuare ad aiutarci tenendoci informati sugli eventuali sviluppi.

Per quanto ci riguarda, abbiamo attivato il nostro Ufficio Legale affinché voglia esaminare la questione soprattutto in relazione al fatto che sembra siano state già avviate alcune procedure da parte dei richiedenti le autorizzazioni senza aver avanzato formale comunicazione agli Enti territoriali competenti secondo una modalità che appare essere in spregio con le norme vigenti in questo Paese. Per quanto ci riguarda – ha continuato Aceto - noi non possiamo che confermare la strategia complessiva che il nostro ente si è dato sulla materia dell'energia e che consiste nel privilegiare l'approvvigionamento da fonti naturali rinnovabili, senza l'intervento della combustione.

Ci riteniamo dunque fin d'ora in prima fila nel contrastare ogni iniziativa che vada in direzione contraria: lo abbiamo fatto già con pieno successo per quanto riguarda la richiesta da parte della Vocem; contiamo di ottenere un analogo positivo risultato nei prossimi giorni con la Luminosa. Intendiamo comunque del problema sollevato dal Comitato ‘No Luminosa’ la Regione Campania sia a livello di organismi tecnico-amministrativi che di Organi istituzionali e cioè il Presidente Caldoro, gli assessori all'ambiente e all'energia e i consiglieri regionali. In particolare – ha concluso Aceto - intendiamo avviare una urgente interlocuzione con il presidente della Commissione consiliare all'Ambiente Luca Colasanto”.

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giovedì 3 maggio 2012

Forestali: operai disperati, c'è anche chi rischia di perdere la casa


di Leonardo Bianco

L’appuntamento era per le 9,30 a piazza Municipio. E’ qui che martedì mattina si sono ritrovati gli operai forestali insieme ai dirigenti della Cisl per accogliere l’arrivo di Monsignor Andrea Magione, arcivescovo di Benevento.
Erano in tanti gli operai forestali che hanno voluto essere presenti alla manifestazione voluta dalla Cisl provinciale per solidarietà nei loro confronti e nei confronti dell’intero territorio sannita.

Le facce degli operai erano facce di chi con dignità sta vivendo un momento difficile, c’è rabbia ma la loro protesta è composta. Non tutti hanno voglia di parlare, loro erano lì soprattutto per ascoltare le proposte e le eventuali soluzioni ai loro problemi e chi decide di parlare lo fa con pacatezza. Raffaele Russo di San Giorgio la Molara, ha un figlio di venti anni disoccupato, a portare lo stipendio a casa è solo lui, ma ora da oltre otto mesi non percepisce un euro. E’ preoccupato Raffaele.

“Ho un mutuo sulle spalle e le rate scadute” dice l’operaio quasi rassegnato, “riusciamo a tirare avanti grazie alla pensione di mia madre (la donna percepisce poco più di 400 euro al mese), ma ho paura di perdere la casa che ci è costata una vita di sacrifici”. Come Raffaele, anche Angelo Costantino di San Marco dei Cavoti (49 anni) è l’unico a percepire un reddito in famiglia, sposato con un figlio a carico dice “da mesi in casa viviamo una situazione di malumori e contrasti, abbiamo perso la tranquillità e non c’è nessuno, nemmeno i genitori, che possono darmi una mano”.

Giuseppe Vella, 54 anni di San Giorgio la Molara, da 33 anni operaio forestale, ha sei figli di cui quattro maggiorenni e disoccupati. Ci sono Raffaele Capobianco e Luigi Ruggero entrambi di 46 anni, anche loro di San Giorgio la Molara. Il primo ha due figli che vanno a scuola e vive in casa d’affitto. Il secondo, ha due figli piccoli anche lui, dice vivo a casa di mia madre e la situazione è difficile, “non riesco più a pagare le rate della macchina”. Sia Raffaele che Luigi, come gli altri colleghi, sono gli unici a portare a casa i soldi a fine mese.

Qualche operaio se la prende con la Comunità Montana, ma in realtà, ci dice Leonardo Iampietro, (Rsa Fai-Cisl del Fortore), “l’ente fortorino non c’entra niente, noi dipendiamo direttamente dalla Regione, è lì che devono risolvere il nostro problema.
Nell’introduzione della Messa, svoltasi nella Chiesa Madre di San Bartolomeo in Galdo, l’arcivescovo di Benevento Andrea Mugione afferma: “siamo qui per questa celebrazione eucaristica per testimoniare la nostra vicinanza a questi fratelli forestali che vivono un momento difficile”. Nell’omelia il presule ha lanciato un messaggio di speranza per le genti del Fortore che più di altri vivono un momento difficile.

La manifestazione poi si è spostata nella sala consiliare dove c’è stato un momento di riflessione. A coordinare i lavori c’era Mario Pedicini, giornalista, ha ricordato le motivazioni per la quale la Cisl sannita ha voluto a tutti i costi che la manifestazione nel Fortore: “Il primo maggio festa dei lavoratori a San Bartolomeo in Galdo vuole essere un gesto di attenzione e di comprensione delle difficoltà che questa terra vive”. Ha sottolineare la gravità della situazione è stato Attilio Petrillo, segretario provinciale della Cisl, il quale ha preso un preciso impegno: “al presidente della Provincia cimatile nel contratto per il Sannio chiederemo di mettere in primo piano la vertenza Fortore-Tammaro”.

Per Ettore Rossi, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento, “bisogna dare speranza, perché senza speranza non ci sono progetti e non c’è futuro”. Antonio Velotti, vicepresidente Anteas, ha ricordato le difficoltà degli anziani in questo momento di crisi, dicendosi preoccupato per un territorio abbandonato. A chiudere gli interventi è stato il segretario generale Cisl-Fai Augusto che ha individuato nella politiche a discapito della montagna i problemi dello spopolamento e della desertificazione dei territori interni. “Basta con la politica del pronto soccorso – ha detto Cianfoni – bisogna cominciare a fare una politica di prevenzione per evitare il disastro ambientale dei nostri territori, soprattutto quelli di montagna”.

Le conclusioni e il messaggio di chiusura è stato affidato all’arcivescovo Andrea Magione: “In questo momento difficile a noi della Chiesa tocca aiutare a sopravvivere la gente, ma allo Stato tocca dare benessere e dignità alla persona e al lavoratore”.
Alla manifestazione erano presenti tra gli altri il segretario regionale Fai, Santese, il segretario provinciale Cisl-Fai, Alfonso Iannace.

Erano presenti i sindaci di San Bartolomeo in Galdo, Vincenzo Sangregorio, di Montefalcone, Assunta Gizzi, di San Giorgio la Molara, Luigi Paragone e di Ginestra degli Schiavoni Zaccaria Spina, il quale era presente anche come Presidente della Comunità Montana del Fortore, il quale è pronto a convocare un Consiglio generale dell’Ente per affrontare, partendo dalla vertenza dei forestali, tutte le criticità del territorio fortorino sperando “di trovare quell’unione che va la di là delle appartenenze politiche. Siamo pronti a battere i pugni sul tavolo per farci ascoltare – ha continuato il sindaco di Ginestra – useremo tutte le strategie possibili per dar voce e soluzione ai problemi dei nostri territori”.

Al primo cittadino è toccato fare gli onori di casa. Sangregorio, nel ribadire l’urgenza della soluzione dei forestali e facendosi portavoce di tutti i sindaci presenti, ha messo in evidenza come il mancato pagamento degli stipendi sta arrecando un grave danno all’economia del territorio. Il sindaco di San Bartolomeo inoltre ha rimarcato come questo territorio ancora una volta, dalla sanità, passando alla viabilità e ai trasporti sia stato oggetto di promesse mancate e di “prese in giro continue”.

(Tratto dal quotidiano: "Ottopagine-Benevento")

mercoledì 2 maggio 2012

Foiano di Valfortore pronto il piano energetico


L’amministrazione comunale di Foiano di Val Fortore il 23 maggio prossimo presenta il suo piano energetico in occasione della conferenza di servizi che dopo otto anni vede concludersi l’iter autorizzativo della Società Ecoenergia S.r.l relativa all’impianto da 30 Mw in località Iardino e Ponte Carboniera.
Sull’argomento l’assessore Giuseppe Ruggiero con delega alle attività produttive spiega come l'amministrazione comunale “non si è mai fermata nella programmazione energetica del proprio territorio, ben prima e molto oltre la L.R. 11/2011 c.d “legge Colasanto”. In atti, il due marzo scorso si è tenuta la conferenza conclusiva della società Elettromena S.r.l. per un impianto di 4 Mw in località Piano del Casino. Intanto, in questi mesi si è riusciti a programmare l'integrazione di due impianti in località Piano delle Madrie, rispettivamente della IVPC Power 12 e della San Marco Power, nelle aree oggi interessate dalle istallazioni della ErgEnergia, ex IVPC Power 3”.

Nel piano energetico poi, sono contemplate anche le azioni di potenziamento dell'elettrodotto che collegherà la sottostazione di località Cretta con il neo impianto di Ariano Irpino, “facendo uscire – commenta ancora Ruggiero - la rete elettrica della Val Fortore dalla situazione di criticità che riduce le potenzialità delle infrastrutture eoliche”. “Siamo di fronte a ben 27 Mw di potenza istallata - dichiara l’assessore - nella sola località Piano delle Mandrie, che vanno a sommarsi ai 12 Mw in località Montagna, avendo chiesto ed ottenuto la rimodulazione del progetto areale della società Investimenti e Sviluppo srl. La sfida futura è portare gli introiti dell'eolico per il comune a circa un milione e mezzo di euro entro il 2016, attraverso scelte oculate e rispettose in virtù di una attenta programmazione”

Dell’importanza strategica delle fonti rinnovabili l’amministrazione comunale è certa, a patto che vi sia un’accorta gestione che non mini gli equilibri ambientali e di salute pubblica, in tal senso si sta procedendo a stilare lo schema unico di convenzione per quanto riguarda gli attraversamenti degli elettrodotti di impianti da realizzarsi in altri comuni e che hanno Foiano come punto di connessione.

Sul fronte del fotovoltaico si è già aderito alla manifestazione d'interesse dei “1000 tetti fotovoltaici” della Provincia di Benevento per lo stabile della scuola elementare e del municipio.

In tema di normativa nazionale sulle fonti rinnovabili, Ruggiero sottolinea come il decreto del governo Monti in procinto di emanazione, almeno nelle premesse, possa costituire un viatico di rilievo per il destino dell'agricoltura nella Valle del Fortore. “Da mesi abbiamo allo studio contatti con aziende promotrici di impianti di Biogas, primo passo per la riconversione della nostra agricoltura, che dal 2013 non potrà più contare sull'incentivazione comunitaria, per cui crediamo che la rotazione delle colture, obbligatoria nei prossimi anni, possa essere accompagnata o integrata da colture energetiche beneficiando degli incentivi sulla cessione dell'energia elettrica prodotta da questi sistemi”.

“L’amministrazione di Foiano di Val Fortore – ha concluso Ruggiero - approva nuovi piani di investimento privato nelle more di creazione di nuova ricchezza per il territorio, vigilando costantemente affinché le ricadute restino a disposizione di chi le ha generate”.

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lunedì 30 aprile 2012

S. Bartolomeo in Galdo: Per 1° maggio l’Arci Sbig organizza una giornata di musica

In occasione del 1° maggio l’Associazione Arci SBIG di San Bartolomeo in Galdo apre le porte alla musica dal vivo in una giornata di festa come quella dei lavoratori. Il Fortore oggi più che mai è piegato dalle conseguenze forti che la congiuntura economica generale scarica sui singoli territori: i tagli ai trasporti, i licenziamenti nel pubblico e nel privato, la chiusura di piccole aziende e la continua emigrazione dei giovani verso nuove mete aumentano l’insofferenza e la preoccupazione di tutta quella gente che, nonostante tutto, non smette di rimboccarsi le maniche e continuare a sperare, attraverso il proprio lavoro, nel proprio futuro.

Il primo maggio Live sarà una giornata di riflessione ma anche di festa: la festa della musica e della condivisione, la festa di coloro che attraverso la propria arte cercano di instillare quella speranza necessaria a superare momenti difficili come quello attuale. A tale scopo alle 17 e fino alle 21 suoneranno in Piazza municipio 8 formazioni musicali fortorine di diversa natura ed estrazione musicale e culturale, la giornata sarà aperta da un pranzo di primavera e chiuderà con un Dj set.

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giovedì 26 aprile 2012

La Resistenza del Fortore, l'appello del Sindaco di Castelvetere: “Qui si sopravvive. Non lasciateci senza diritti”

(Ntr24.tv) - Dopo le dichiarazioni rilasciate dai vertici dell'Etac srl al nostro portale, è intervenuto con un commento il sindaco di Castelvetere in Valfortore, Luigi Iarossi. Dal primo maggio anche gli abitanti del suo paese dovranno affrontare i disagi derivanti dalla soppressione di due corse degli autobus.

“Le ragioni e le motivazioni dell'ETAC - scrive il Sindaco - sono pienamente da condividere, d'altra parte c'è un detto: “senza soldi non si cantano messe”. In questo periodo di crisi è anche vero che bisogna tagliare la spesa pubblica (ovviamente dovrebbe essere eliminata quella inutile, che ce n'è tanta!), ma perché poi sempre a scapito dei più deboli, dei meno fortunati, delle zone più svantaggiate, delle aree più isolate come quella del Fortore?

Se dal primo maggio prossimo saranno soppresse le corse di cui si parla, quanti studenti non potranno frequentare le scuole secondarie di secondo grado di San Bartolomeo in Galdo? Quanti cittadini avranno difficoltà a recarsi a San Bartolomeo in Galdo per le varie necessità primarie (ASL, Agenzia delle Entrate, Carabinieri, Guardia di Finanza, Comunità Montana, etc.)? Saranno pochi? Ma questi pochi hanno gli stessi diritti che hanno tutti gli altri cittadini italiani?

Evidentemente hanno solo doveri, devono pagare le tasse come tutti gli altri, ma non il diritto di usufruire di un servizio pubblico che, se pur economicamente svantaggioso (come tanti altri servizi e addirittura tanti enti inutili che nessuno pensa di sopprimere), deve esser posto a carico della spesa pubblica. Ho letto che l'Assessore Provinciale ing. Gianvito Bello si dichiara soddisfatto per l'approvazione del Piano Trasporto Pubblico e ringrazia tutti, ma detto Piano risolve il problema di cui stiamo parlando? Voglio sperare di sì. In ogni caso faccio appello a tutte le autorità, alla loro buona volontà e sensibilità, per impedire la soppressione delle corse di TPL proposte dall'ETAC, con decorrenza primo maggio 2012, al fine di non peggiorare sempre di più la già grave condizione di vita della gente del Fortore che non vive, ma sopravvive.”


Una lettera che arriva in un giorno particolare: il 25 Aprile. Nelle piazze con striscioni, canti e bandiere rosse si rende giustamente omaggio al sacrificio dei nostri partigiani, alla Resistenza. Ma esiste un'altra resistenza, che esce dalle pagine dei libri di storia e si nasconde tra le colline, lontano dallo sguardo della città. Lì nel Fortore, terra isolata, emarginata, vessata, ancora oggi si resiste all'avanzata di un nemico che non è vestito con una camicia nera, ma si nasconde dietro la crisi, i tagli, l'economia, e di numeri. I numeri non sono con i cittadini delle alte colline sannite. Sono pochi, "sono di serie B", come scrive il sindaco di Castelvetere. Voci che arrivano flebili all'orecchio già sordo della politica, dei decision maker. In una terra dove "non si vive, ma si sopravvive", la resistenza è tutti i giorni. Non solo il 25 aprile.

E.F.

(www.ntr24.tv)

lunedì 23 aprile 2012

Non possono prenderci per i fondelli: facciamolo capire a questi beneventani

Il sindaco del Comune di San Bartolomeo in Galdo, Vincenzo Sangregorio, ha inviato una lettera si sindaci di Baselice (Domenico Canonico), Castelvetere in Valfortore (Luigi Iarossi) e di Foiano Valfortore (Michelantonio Maffeo) invitandoli a fare adottare, dai rispettivi consigli comunali, la stessa delibera votata, tempo fa, da quello di Colle Sannita, per far passare i quattro comuni dalla provincia di Benevento a quella di Campobasso, dalla Campania al Molise.

La missiva è scritta in maniera informale, non su carta intestata ed è addirittura firmata semplicemente ‘Enzo’. Prende spunto dalla recente inaugurazione del nuovo tratto della statale Fortorina che ha allungato di qualche chilometro la percorribilità dell’arteria, da Benevento, fino a Pesco Sannita. In quell’occasione Sangregorio e altri inscenarono una protesta contro l’incongruità della costruzione della strada che, anziché cominciare a migliorare la pessima viabilità dei paesi dell’alto Fortore, cioè, anziché partire da San Bartolomeo in Galdo in direzione Benevento, è stata fatta partire all’incontrario.

Il sindaco Sangregorio, perciò, chiede ai tre omologhi dei paesi confinanti di iniziare un’azione comune per portare le loro comunità nel Molise e aggiunge caustico “se non altro, per far capire a questi beneventani che non ci stiamo più a farci prendere per i fondelli”.

Di seguito la lettera del sindaco di San Bartolomeo in Galdo.
Lettera ai Sindaci del Vero Fortore:

Carissimi amici, non so voi, ma io più ci penso e più mi sento preso in giro da quello che è successo a quella inaugurazione-farsa! Una passerella che si poteva, doveva evitare. Qual è stato il senso di tutto quello che è successo? Non vi siete sentiti offesi? L’unica cosa che mi viene in mente… Non posso dirla.

E i numeri? Cosa ne dite dei numeri? 4,3km a 25 milioni di euro! Per quali vantaggi? Quanti minuti risparmiano per raggiungere il capoluogo i cittadini di Pesco Sannita? Appena posso, li cronometro! Sia bene inteso: a me fa piacere che i cittadini di Pesco, San Marco possano avere una strada migliore che li colleghi al Capoluogo. L’unica cosa che proprio non mi va giù è quell’inaugurazione. Un’offesa per tutti noi cittadini del Fortore.

In questi giorni ho contattato il collega di Colle Sannita, Giorgio Nista, e mi sono fatto inviare la delibera di Consiglio con la quale hanno cominciato il percorso per l’annessione al Molise. La strada è lunga e non facilmente percorribile per via del referendum, comunque, io avrei intenzione di seguirla. Se non altro, per far capire a questi beneventani che non ci stiamo più a farci prendere per i fondelli. Sarebbe un bello smacco se tutti i nostri Comuni adottassero la stessa delibera di annessione al Molise. Che ve ne pare? Fatemi sapere. A presto.

Enzo

www.sanbartolomeo.info