giovedì 29 settembre 2011

Sindaci del Fortore: sul "Molisannio" inquietante silenzio


Rabbia e sconforto, ma anche tanta consapevolezza e determinazione. Questa in estrema sintesi il clima avvertito ieri sera nell’aula consiliare del comune di San Bartolomeo in Galdo, affollata da tanti cittadini, sindaci, assessori e consiglieri comunali, che con lucidità e forza hanno dato sfogo al loro malessere. Sotto accusa il silenzio inquietante della Provincia, che dopo la iniziale mobilitazione per evitare il rischio della sua soppressione, scongiurato l’apparente pericolo, si è richiusa nella solita routine di gestione ordinaria.

Di ciò cittadini ed amministratori ne sono pienamente coscienti, tanto che da San Bartolomeo si è alzato un forte richiamo alle responsabilità politiche della giunta e dei consiglieri provinciali, colpevoli di non aver avviato un dibattito in Consiglio provinciale. Appare inverosimile che non si affronti pubblicamente un argomento così forte che investe il futuro della nostra provincia e delle giovani generazioni, alla luce della imminente razionalizzazione degli enti, legata alle dimensioni demografiche dei territori, che porterà nella nostra provincia al sicuro smantellamento di un centinaio di uffici periferici, cosa che determinerà il collasso occupazionale delle nostre comunità.

“Avrei preferito che tutti i sindaci – ha argomentato nel suo intervento il sindaco di Castelvetere Luigi Iarossi – avessero abbandonato la sala di Villa dei Papi come hanno fatto molti di noi per protestare contro il ritardo del Presidente Caldoro che ci ha fatto attendere oltre due ore e mezzo. Certo una mancanza di rispetto verso i rappresentanti delle istituzioni sannite. E’ utile perciò unire i nostri sforzi perché si è vincenti solo se vi è unità di intenti.”

E i convenuti non hanno escluso ipotesi di azioni clamorose. Sulla stessa lunghezza di Iarossi tutti i sindaci intervenuti, che sono chiamati a fare i conti quotidianamente con la grave crisi che colpisce i settori agricoli, del trasporto pubblico locale, della sanità, ma soprattutto della viabilità. Ma l’elenco delle assurdità non si ferma qui perché appare inspiegabile quanto paradossale che la ormai fantomatica strada fortorina, invece di partire dal centro più isolato per collegarlo con Benevento, si è realizzata con un tragitto al contrario fermandosi a Pietrelcina e forse nel tremila arriverà a San Bartolomeo per collegare l’ultimo centro del Sannio con il capoluogo.

In apertura dell’incontro vi è stato il saluto del sindaco di San Bartolomeo Vincenzo Sangregorio, a seguire gli interventi del sindaco di Baselice Domenico Canonico, del vice sindaco di Reino Antonio Verzino, mentre ha fatto pervenire i propri saluti il sindaco di Montefalcone Adamo Rossi, impegnato in un contemporaneo Consiglio comunale. A moderare i lavori è stato il consigliere Giovanni Ricciardi.

Dopo una dettagliata relazione tecnica dello studioso referendario Luigi Ruscello, è intervenuto il consigliere Antonio Pacifico che ha evidenziato le affinità antropologiche tra le popolazioni dei Pentri, Irpini, Caudini e Dauni con il Molise, auspicando una riunificazione di tutti i movimenti e di tutti i territori dell’antico “Samnium”. Poi la parola è passata ai cittadini che hanno evidenziato la totale assenza delle istituzioni. Non sono mancate le critiche ad un esasperato Napolicentrismo che a causa della incapacità di spesa dei fondi comunitari, hanno relegato la Campania ancora nell’obiettivo uno, mentre i comuni molisani con il loro Pil sono usciti dall’obiettivo uno.

A gran voce c’è stata poi l’appello che a guidare il processo di unificazione al Molise sia la città capoluogo: solo a fronte di un forte segnale di compattezza tra i territori sarà possibile avere quel peso politico che ci metterà di mettere alla pari il Sannio con il Molise. Il Comitato “Salviamo il Sannio” ha incassato è si è fatto garante, attraverso i suoi rappresentanti, della delega e svolgere funzioni di collegamento tra le istituzioni del Sannio e quelle del Molise.

ww.ntr24.tv

mercoledì 28 settembre 2011

Norma ‘ammazza blog’ sul ddl intercettazioni


(Rainews24) – Giovedi’ 29 settembre in piazza del Pantheon a Roma alla manifestazione del ‘Comitato per la liberta’ e il diritto all’informazione, alla cultura e allo spettacolo’ contro le iniziative del governo per “imbavagliare l’informazione con la legge sulle intercettazioni”, interverranno anche blogger e internauti per scongiurare le norme cosiddette “ammazza blog”.

Il comma 29 dell’art. 3 del ddl intercettazioni su cui l’esecutivo sembra pronto a porre la fiducia prevede infatti che “per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro 48 ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilita’ della notizia cui si riferiscono”. La mancata rettifica nei termini comporterebbe per il blogger una sanzione pecuniaria sino a 12 mila euro.

Il movimento hacker si e’ gia’ messo in moto e sta pianificando interventi dimostrativi online, cavalcando anche l’entusiasmo del boom elettorale del partito dei pirati tedesco durante le elezioni del parlamento federale berlinese, dove ha ottenuto 15 seggi su 141, con l’8,9% dei voti. Anche la gente comune si sta organizzando, tanto che nelle ultime ore il numero di chi ha assicurato la sua partecipazione alla manifestazione del 15 ottobre, a Roma, indetta dagli ‘indignati’ e’ salito vertiginosamente e ha superato quota 14mila. Su Twitter e’ un susseguirsi di cinguettii che cercano di pubblicizzare la notizia e di suscitare una reazione positiva contraria alle indicazioni governativa: “no al bavaglio al web” e’ il grido del social network. Ma e’ soprattutto nelle chat-room private che si stanno gia’ valutando quale sia il modo migliore per mettere in pratica un “gesto di protesta che metta in ginocchio chi di censura vuole ferire”.

domenica 25 settembre 2011

La Gelmini e il Cern di Ginevra

Paghiamo fior di quattrini per mantenere la Casta e questa non si preoccupa nemmeno di studiare un po' di geografia. Infatti, secondo il ministro Gelmini l'esperimento che ha scoperto come i neutrini possano andare più veloci della velocità della luce sia stato fatto nel tunnel che comunicherebbe il Gran Sasso e la Svizzera. Peccato però che questo tunnel non esiste. Questo è il ministro che dovrebbe giudicare i docenti. Ma ci faccia il piacere! Ed ora ecco il comunicato stampa pubblicato sul portale del ministero della Pubblica (d')istruzione.

Il titolo:

Dichiarazione del ministro Mariastella Gelmini
"La scoperta del Cern di Ginevra e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare è un avvenimento scientifico di fondamentale importanza".

Il comunicato stampa:

"Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna.
Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo.

Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro.

Inoltre, oggi l'Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l'anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante".

mercoledì 21 settembre 2011

Casoria come Pietrarsa: no allo stupro dell’Alenia

Postiamo la lettera consegnata ai cancelli dell’Alenia di Casoria il 19 settembre scorso

Pietrarsa, Castellammare, San Leucio, Mongiana: le eccellenze dell’industria meridionale sono state ridimensionate dai governi del Nord dopo il 1861, con l’obiettivo di accelerare l’industrializzazione di una sola parte del Paese.

Adesso che la crisi mondiale morde, la Lega, partito che si presenta alle elezioni solo in una parte d’Italia, prende il controllo di un gruppo industriale pubblico – Finmeccanica – e opera per trasferire le eccellenze industriali dall’area di Napoli a Varese, con la fusione di Alenia e Aermacchi: un vero stupro industriale.

E’ assurdo il trasferimento della sede legale da Pomigliano d’Arco (sede principale) a Venegono (dove opera l’azienda più piccola) ed è socialmente drammatico il ratto della direzione commerciale, che porterà il potenziamento delle commesse in Lombardia a danno del polo dell’aerospazio campano, fatto di centinaia di aziende di qualità e della sede nazionale del Cira.

Cari dipendenti dell’Alenia, tutto ciò accade mentre Napoli si prepara a ospitare nell’ottobre 2012 l’Expo mondiale dell’aerospazio, arrivato nella nostra regione non per caso ma perché da novant’anni questa terra è all’avanguardia nel settore del volo, così come in passato lo è stata per le ferrovie e la cantieristica navale. Cosa ce ne faremo di una fiera tra un anno se il tessuto industriale sarà in via di smantellamento?

Sia chiaro a tutti: dietro il ridimensionamento dell’Alenia non c’è un progetto industriale ma una scelta politica. Perciò politica deve essere la risposta. Chi rappresenta nel governo, nel parlamento e nelle istituzioni tutte questo territorio faccia per una volta uno sforzo di coesione. Diciamo insieme basta alle rapine della Lega.


By Meridionalismo.it

20 settembre 2011


(la lettera è stata consegnata ai cancelli dell’Alenia di Casoria il 19 settembre 2011)

sabato 17 settembre 2011

Porcellum, firma anche tu


Continuano a parlare di libertà e democrazia, ma in Parlamento gli eletti sono stati decisi dai partiti che ci hanno sottratto la libertà di scegliere e votare chi vogliamo che ci rappresenti. Ogni giorno che passa questa “cerchia ristretta” diventa sempre più una vera e propria CASTA che difende solo i propri interessi e si concede sempre più benefici, immunità e vantaggi, spesso personali.

Ma questa CASTA COSTA! Ogni giorno di più! E in un momento di “grave crisi economica” tutto questo ci sembra “ingiusto e immorale”. Ai cittadini si chiedono sacrifici e si impongono sempre più tasse e balzelli; a loro vanno sempre più privilegi che li trasformano in una èlite di intoccabili.

E’ ora di dire basta a tutto questo! Costruisci con noi una nuova etica e riconquista insieme a noi la “vera democrazia” che porti in parlamento chi lo merita e chi vuole fare solo gli interessi del paese e non di una parte o di un’altra della CASTA. FIRMA, FAI FIRMARE E SOSTIENI, il referendum contro LA LEGGE PORCELLUM. RiappropriaTi della tua indipendenza per scegliere chi Ti deve rappresentare.

Noi ci mettiamo la firma. Firma anche Tu.

www.laltrosud.it

mercoledì 14 settembre 2011

Sui sentieri del brigantaggio, presentazione libro di Secola


L'Associazione Culturale Ricreativa Sportiva "I Cavalieri Della Collina", in collaborazione con ENGEA (Ente Nazionale Guide Equestri Ambientali) e ASD Amico Cavallo, organizza a Casalduni (Benevento) la seconda edizione de “Sui sentieri del brigantaggio”, per il 17 e 18 settembre prossimi, un itinerario storico-naturalistico tra le popolazioni dell'Alto Sannio.

“L'evento – si legge nelle note di presentazione - ha lo scopo di ricordare le vittime della repressione attuata dall'esercito piemontese nei confronti di popolazioni inermi all'indomani dell'unità d'Italia e rappresenta uno stimolo per la salvaguardia ambientale che meglio si può attuare attraverso la sorveglianza a cavallo del territorio".

Questo il programma

sabato 17/09/2011
raduno dei partecipanti presso la sede de "i cavalieri della collina" in contrada colli casalduni
ore 18.00 - Inizio manifestazione - Interventi delle Autorità - Benedizione del Campo di equitazione
ore 18.30 - Presentazione del libro "Il brigante Secola" di A. Bianco - moderatore: Gabriele Palladino
A seguire: “Il cavallo e la salvaguardia ambientale. Il cavallo - siamo sicuri di amarlo?” -
interventi dei partecipanti
ore 19.00 - esibizione salto ostacoli degli allievi di Tufini Country club
ore 19.00 - esibizione di monta vaquera
ore 19.30 - esibizione di monta western
ore 20.00 - spettacolo di musica popolare
a seguire: “Il falo' e la chitarra in una notte sotto le stelle (canti e balli intorno al fuoco per tutta la notte). Saranno allestiti stands gastronomici ed esposizioni di prodotti tipici

domenica 18/09/2011
ore 7.30 - Partenza per Fragneto Monforte
ore 10.00 - arrivo a Fragneto Monforte - in presenza delle autorita' "lasciamo un messaggio" (piantiamo un albero per azzerare l'impatto ambientale della manifestazione)
ore 12.00 partenza per Fragneto l'Abate - brindisi in piazza
ore 12.30 partenza per l'oasi naturalistica di Campolattaro (sosta pranzo per cavalli e cavalieri)
ore 16.30 ritorno a Casalduni

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sabato 10 settembre 2011

Comunità Montana del Fortore. Mancano le risorse per pagare gli operai forestali

La Giunta esecutiva della Comunità Montana del Fortore ha provveduto a deliberare sulla gravissima crisi che riguarda il settore della forestazione e gli operai forestali unitamente alle loro famiglie. Nonostante l’Ente ha rispettato in modo capillare e preciso tutti gli adempimenti di propria competenza nei confronti della Regione Campania, a tutt’oggi non solo non risulta la copertura finanziaria reale del Piano per il 2011, ma non risultano gli accrediti delle somme necessarie per il pagamento delle mensilità agli operai in servizio sui cantieri ed impegnati nella campagna Anti Incendio Boschivo.

Grazie alle anticipazioni di cassa predisposte dall’Ente stesso, è stato possibile corrispondere le retribuzioni fino al mese di Aprile per cui, molte famiglie che sono monoreddito non sono più in grado di assolvere agli impegni assunti, né riescono più a fronteggiare le esigenze minime di vita quotidiana.

Nella considerazione che la situazione è diventata pressoché insostenibile la Giunta Esecutiva ha deliberato di: richiedere a Sua Eccellenza il Prefetto dl Benevento un forte e pressante appello presso la Regione Campania, al fine di prevenire problemi di ordine pubblico, con ricadute sulla privata e pubblica incolumità, anche in considerazione di manifestazioni di protesta auto­indetta ed organizzata da gruppi di lavoratori forestali, al di fuori degli alvei sindacali riconosciuti; sollecitare la Regione Campania all'accredito immediato delle risorse (almeno di quelle indicate nel Piano stralcio Annuale Esecutivo, approvato dalla Regione Campania) per soddisfare le legittime aspettative degli addetti ai lavori forestali, ridotti ormai allo stremo e del tutto impotenti ad affrontare le obbligazioni in precedenza assunte; demandare alla Regione Campania di trovare soluzioni pratiche, efficaci ed idonee alla copertura delle reali esigenze del piano Forestale, garantendo che il 20% delle risorse tagliate dalla Legge Finanziaria Regionale n. 4/2011 vada comunque coperto, anche a beneficio di quegli Enti che hanno avuto la sfortuna dl vedersi esclusi dalla graduatoria dei PSR 2007/20013 attualmente ancora in itinere; invitare quanti di competenza alla convocazione ad horas della Cabina di Regia per concordare una strategia comune in grado di traghettare l’intero comparto idraulico-forestale verso una soluzione condivisa da tutte le parti in campo, magari anche con ricorso al Governo nazionale per il riconoscimento della Cassa Integrazione Sociale, per ovviare alla scarsità delle risorse regionali che allo stato sembrano non consentire il raggiungimento delle fasce occupazionali per gli addetti del settore.

"Ci auguriamo, ha affermato il Presidente Zaccaria Spina, che si trovi immediatamente una soluzione al problema dei pagamenti degli stipendi attesa anche la impossibilità dell’Ente locale di fronteggiare oltremodo la gravità della situazione che si è venuta a creare presso le famiglie degli interessati. Allo stato risulta complicato assicurare anche una corretta esecuzione del piano”.

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martedì 6 settembre 2011

Antonio Secola, brigante per caso. Storia di un meridione povero e ribelle


Postiamo la recensione di Ottavio Lucarelli apparsa su Repubblica/Napoli del 13 agosto.

Un libro che racconta la storia di un brigante per caso, Antonio Secola, muratore del Fortore, l’area montana del Sannio che confina con Puglia e Molise. La vicenda di un operaio travolto dagli eventi dell’Italia post-unitaria, che raccontati dai vincitori piemontesi, hanno sovrastato e cancellato per decenni le ragioni dei vinti.

Chi sono i vinti? Sono tutti briganti come li hanno descritti i “nordisti” vincitori? Secondo l’autore Antonio Bianco rappresentano piuttosto un movimento popolare fedele ai Borbone che rivendicava la volontà, spesso tradita dal doppiogiochismo dei signori locali, di non sottomettersi alla monarchia sabauda.

Una storia di un Meridione povero e ribelle. Rinchiuso nel carcere di Campobasso perché accusato di un furto commesso per sfamare la sua famiglia. Secola quando esce diventa brigante e conquista la fiducia del “comandante” Caruso ma appena si rende conto che l’epilogo è vicino si consegna ai piemontesi.

Avrà salva la vita, ma sarà rinchiuso fino alla morte nel penitenziario dell’Isola d’Elba. Secola confesserà, al collegio giudicante del Tribunale di Caserta, tutti i suoi crimini nella convinzione di poter avere qualche sconto di pena ma lo farà anche per vendicarsi di qualche “signore” de Fortore che durante la rivolta aveva fatto il doppio gioco.

Il brigante farà i nomi dei potenti accusandoli di connivenza con il brigantaggio e questi saranno giudicati e alla fine assolti. Una rilettura critica attorno alla storia di un muratore vittima di un ideale rivendicato da tanti “banditi” delle montagne del Fortore che alimentarono la cruenta storia del brigantaggio.

domenica 4 settembre 2011

Baselice arte, il convegno e la giornata di ieri


«E’ impensabile organizzare un’iniziativa del genere senza il contributo di molta gente che si è impegnata in questo progetto». Esordisce così Michele Bianco, consigliere delegato del Comune, nel convegno tenuto ieri pomeriggio a Palazzo Lembo, nell’illustrare “Baselice arte".

E in effetti per tutta la giornata (fino a notte tardi) il centro storico è stato letteralmente assaltato dai visitatori per apprezzare la XXI Biennale di pittura, la mostra retrospettiva “Le favole calde” del maestro Crescenzo del Vecchio, e i laboratori di arte contemporanea tenuti da giovani artisti nelle case e palazzi di via Roma.

«Abbiamo investito molto – dice il sindaco Domenico Canonico – in questa iniziativa. Baselice tiene molto all’arte e alla cultura. Questa volta abbiamo voluto cambiare la Biennale per farla diventare più popolare. Per questo abbiamo aperto il centro storico a tutti».

Dello stesso avviso l’assessore ala Cultura, Francesco delli Veneri: «La Biennale è il fiore all’occhiello di Baselice. Nel ricordare Crescenzo del Vecchio siamo tornati all’antico splendore».

Per il direttore artistico Enzo Battarra Palazzo Lembo, dove sono allestite le mostre, è un grande vanto per la comunità di Baselice. E poi aggiunge: “Crescenzo del Vecchio mi ha insegnato ad amare l’arte. Il grande artista è umile e si concede agli altri. Il maestro ha dato una svolta, grazie alla sua tecnica, all’arte della pittura».

Momento emozionate è stato quando il critico d’arte Gigiotto ha illustrato la mostra retrospettiva del padre Crescenzo, tra l’altro, per la prima volta allestita nel paese natio del maestro. «In questa esposizione – ha sottolineato – c’è parte del percorso artistico di mio padre, dal primo quadro all’ultimo che non ha avuto la possibilità di terminare». E poi ha ricordato la grande opportunità che il pittore ha dato a Baselice nell’inventarsi (con altri amici locali) la Biennale di pittura.

Da parte sua l’antropologo Augusto Ferraiolo ha sottolineato quanto sia importante il rapporto tra luogo e la persona. «Baselice – ha affermato – ha saputo aprirsi verso l’esterno. Ecco come il locale diventa globale».

Un altro momento toccante è stato quando l’assessore Salvatore Brancaccio ha letto la lettera scritta e pubblicata su un quotidiano ad un anno dalla scomparsa del maestro baselicese.

Il convegno è stato moderato dal giornalista dell’Asca, Francesco del Vecchio, il quale ha raccontato alcuni aneddoti vissuti insieme al maestro. «Crescenzo – ha affermato – si soffermava a parlare con tutti. Era un’artista che non si rinchiudeva in una torre d’avorio. Era un divulgatore di arte»

La serata di ieri si è chiusa con un concerto in piazza Castello e con un gruppo blues itinerante che ha intrattenuto, fino a notte inoltrata, i visitatori.
Intanto, sino al pomeriggio di oggi è possibile vedere ancora i pittori e gli artisti per le strade del paese. Tuttavia le mostre dei quadri resteranno aperte fino al 10 settembre prossimo.