domenica 20 giugno 2010

Ancora e solo rifiuti

di Nicola Perrini

Ancora una volta, la città e la regione danno una pessima immagine di sé che, immancabilmente, fa il giro del mondo. Ciò assesta un colpo mortale alle prospettive del territorio e dell’industria turistica che in esso a stento sopravvive. Eppure i luoghi, per la loro ricchezza e bellezza, meriterebbero ben altre attenzioni, facendosi volano per lo sviluppo di una regione che vanta il primato della disoccupazione giovanile.

Le responsabilità della classe politica, tesa solo al mantenimento del potere e per questo dedita al clientelismo più esasperato, sono schiaccianti. Così come appare evidente l’inadeguatezza di una classe dirigente impreparata e distratta, prodotta dalla lottizzazione, che gestisce in maniera del tutto insoddisfacente la cosa pubblica. Gli operatori economici ed i cittadini appaiono divisi e demoralizzati, non riuscendo a far sentire in maniera efficace e convinta il proprio sdegno, pur sopitamente presente in ciascuno di essi. Così non si va da nessuna parte; è necessario uno scatto di orgoglio ed una sana dose di rabbia.

Gli amministratori devono essere chiamati a rispondere in prima persona del proprio operato e, se non ritenuti idonei, immediatamente cacciati. Ma per attuare questo proposito, tanto semplice da apparire persino banale, è necessario mettere da parte un’abitudine tanto usuale, quanto apparentemente innocua e persino giustificabile: la raccomandazione. Sì, questa apparentemente innocente richiesta di aiuto, così giustificabile visto lo stato di necessità in cui versa molta parte della popolazione, è in realtà forse la causa principale di tutti i mali. E’ da lì infatti che nasce la tolleranza verso i politici che non fanno il loro dovere e rubano dalla cassa pubblica. Infatti se abbiamo chiesto un favore e se abbiamo ricevuto una promessa (sì, solo quella nella maggior parte dei casi), siamo disposti a chiudere un occhio: in fondo si tratta di persone che ci conoscono e che ci hanno assicurato un interessamento e poi, sembrano anche bravi.

E da lì discende tutto il resto. Se avessimo il coraggio e la dignità di chiedere solo i nostri diritti, quelli riconosciuti dalla Costituzione e dalle leggi, il problema sarebbe superato: avremmo solo politici che hanno dimostrato valore, altrimenti a casa!

Potremmo chiedere infine alle istituzioni di spendere in Campania quanto si spende nelle regioni del Nord, perché il problema è anche questo; senza soldi non si cantano messe ed un efficace sistema di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti ha dei costi notevoli. Pochi soldi e spesi male. Questo è il problema. Vogliamo continuare così, oppure da domani cominciamo, tutti uniti come una comunità consapevole di se, a pretendere i nostri diritti?

www.laltrosud.it

giovedì 17 giugno 2010

Il primo luglio giornata contro la legge-bavaglio


“Una grande mobilitazione contro il disegno di legge Alfano per la giornata del primo
luglio a Roma, a piazza Navona, e in altre località d’Italia: un’iniziativa nel segno
della Costituzione, per dar voce ai soggetti e ai temi che verrebbero oscurati se
passasse un provvedimento che colpisce al tempo stesso il lavoro dei giornalisti e il
diritto dei cittadini di conoscere le vicende del Paese. E’ una delle decisioni prese
dalla Fnsi e dal cartello di associazioni che si è riunito nella sede del sindacato dei giornalisti: molte già attive nell’organizzare l’appuntamento del 3 ottobre scorso,insieme ad altre che in questi mesi hanno promosso nuove mobilitazioni contro la logica della censura.

Le manifestazioni del primo luglio avranno come filo conduttore la denuncia di ‘tagli
e bavagli’: gli interventi del governo per censurare il diritto di cronaca col ddl
intercettazioni e per punire la cultura italiana con la restrizione dei fondi per musica, cinema, teatro, danza; il rischio di sparizione di giornali ed emittenti colpiti dalla drastica e indiscriminata riduzione del finanziamento pubblico; il concreto pericolo che drammatiche vicende come quelle di Federico Aldrovandi e Stefano Cucchi possano in futuro rimanere a lungo ignote all’opinione pubblica; la perdurante difficoltà del mondo del lavoro ad ottenere l’attenzione dei media e a veder rappresentati gli effetti della crisi.

Nel calendario discusso da Fnsi e associazioni molto rilievo ha avuto anche
l’iniziativa a livello europeo. E’ stata confermata la decisione di presentare, qualora il ddl Alfano fosse approvato, un esposto alla Corte per i diritti umani di Strasburgo,con la firma delle diverse organizzazioni e con il sostegno dei cittadini che vorranno sottoscriverlo sui siti delle varie associazioni. A questo atto potrebbe far seguito l’avvio di una campagna europea per una legge di iniziativa popolare – secondo la procedura prevista dal Trattato di Lisbona – a difesa dell’autonomia dell’informazione.

Le associazioni torneranno a riunirsi nei prossimi giorni, per definire
l’organizzazione della manifestazione romana. Già è prevista intanto, per la stessa
data del primo luglio, una ‘notte bianca’ della Fnsi, dell’Associazione di Stampa
dell’Emilia-Romagna, dell’Anpi e dell’amministrazione cittadina a Conselice, il
comune del Ravennate dove c’è l’unico monumento italiano alla libertà di stampa”.

Federazione nazionale stampa italiana

mercoledì 16 giugno 2010

Il Fortore e l'eolico


Il prossimo 22 giugno ci sarà la conferenza di servizi della Regione Campania per ascoltare i sindaci dei Comuni del Fortore sulla vicenda eolica, tra cui anche il sindaco di Baselice, Domenico Canonico.

Intanto, proprio sull’argomento oggi è stato convocato un Consiglio comunale a San Giorgio la Molara.
“Il nostro Comune – scrive in una nota il sindaco Luigi Vella -, ha adottato il Piano di azione locale, per consentire la realizzare impianti eolici rispettosi della legge, compatibili con l’ambiente e la nostra vocazione agro pastorale. Giova ricordare, per esempio, la necessità di tutelare l’eccellente allevamento di bovini di razza marchigiana con marchio Igp, conosciuto in tutta Italia, tranne che dai fortissimi gruppi di interesse legati all’eolico”.

martedì 15 giugno 2010

Salmonella nel Fortore, come ci è arrivata?


L’assessore all’ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, ha incontrato nei giorni scorsi il direttore dell’Arpac, Pietro Mainolfi, per discutere dello stato di salute dei corsi d’acqua sanniti, tra cui il Fortore.

Difatti dallo scorso autunno si è scoperto la presenza di salmonella nei nostri fiumi. Subito la Provincia ha posto il divieto di attingimento per usi irrigui ed è stato istituito un apposito tavolo tecnico per il monitoraggio della situazione.

Sul tappeto ci sono una seria di proposte come la revoca parziale del divieto di attingimento lungo i tratti del fiume non contaminati, la richiesta di assistenza dei competenti ministeri per verificare la possibilità di consentire gli attingimenti per la sola tabacchicoltura, ed infine, la possibilità di accesso ai pozzi regolarmente autorizzati e censiti dalla Provincia.

Ma un fatto ancora non è spiegato: com'è arrivata la salmonella nei nostri fiumi?
Dal sito specializzato Epicentro.it apprendiamo che "l’infezione si trasmette per via oro-fecale, attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto, attraverso la manipolazione di oggetti o piccoli animali in cui siano presenti le salmonelle".

Attendiamo risposta da questi tavoli tecnici.

lunedì 14 giugno 2010

Il Fortore, i Noc e il wireless

Si è tenuta nei giorni scorsi una riunione informale dei sindaci e dei delegati del Consiglio della Comunità contana del Fortore, ospiti del Comune di Molinara, per analizzare lo stato di alcuni progetti e programmi posti in essere dall’Ente montano.

I 12 rappresentanti hanno analizzato in particolare alcuni procedimenti, come l’affidamento dei lavori per la rete wireless a banda larga che dovrà raggiungere tutti i paesi del Fortore, i Noc (nuova occupazione) per la realizzazione e la sistemazione di aeree di verde pubblico, nonché l’assunzione di operai a tempo determinato per 80 giorni, per lavori di consolidamento

venerdì 11 giugno 2010

Sud, tagli al Centro italiano aerospaziali

La manovra finanziaria delineata dal ministro Tremonti ha inserito il Cira tra gli organismi da definanziare considerandolo una struttura inutile e costosa per i conti pubblici. E’ un provvedimento scandaloso, inaccettabile e un vero e proprio “scippo” da parte del governo ai danni del Mezzogiorno.

Il CIRA, unico in Italia, è una realtà di eccellenza a livello internazionale in un settore strategico quale l’Aerospazio ed opera nella regione Campania dove sono presenti le più grosse industrie della Difesa e dell’Aerospazio (Alenia, Selex, Mbda, Avio eccetera). A nessun governo degli altri paesi industrializzati sarebbe mai venuto in mente di tagliare i fondi ad un organismo di ricerca di rilevanza internazionale, fiore all’occhiello della Campania e dell’Italia, impegnato da anni in attività scientifiche di frontiera e dotato di impianti di prova unici al mondo.

Ancora una volta il governo da prova di scarsa lungimiranza colpendo un settore in cui si gioca la competitività nel nostro Paese. Con questa misura si indebolisce ulteriormente il tessuto produttivo di una regione da anni martoriata da scelte scellerate della politica

La decisione di Tremonti sembra contraddittoria in quanto da un lato vuole favorire il rientro dei nostri cervelli dall’estero e da un altro lato ne determina la fuga. Ma Tremonti non aveva detto che non ci sarebbero stati tagli alla Ricerca…

Senza Ricerca come si può pensare ad una rinascita del nostro Paese ed in particolare del Sud.

L’Altro Sud

giovedì 10 giugno 2010

La politica e il Molisannio

Che fine ha fatto il progetto Molisannio? Tornato alla ribalta per pochissimi giorni è diventato solo discussione all’interno di alcuni gruppi su facebook.
Eppure gli strali dei vertici sanniti del Pdl («Sono sommersa di mail, telefonate e proteste - dice la De Girolamo al Corriere.it -. Tutti mi chiedono di promuovere il referendum per permettere al Sannio di lasciare la Campania e aderire al Molise») avevano fatto pensare a molti che fosse giunta l’ora di avviare le procedure burocratiche (referendum e legge del Parlamento) per ricongiungersi, finalmente, ai fratelli molisani.

Tutto nasce dalla mancanza di un rappresentate sannita nella nuova giunta regionale della Campania. «Se non si trova una soluzione politica il Sannio è pronto ad andarsene. Il presidente Caldoro e il coordinatore Cosentino avevano promesso che per noi ci sarebbe stato maggiore protagonismo in Regione, ma alla fine ci hanno tenuto fuori», tuona la deputata del cosiddetto Partito dell’amore.
E la soluzione è stata trovata. È di ieri la notizia che il consigliere regionale Luca Colasanto è stata data la presidenza della Commissione ambiente, energia e protezione civile.

«E’ un’ottima notizia, un riconoscimento significativo per il Sannio», si è affrettata a dire la parlamentare. E il Molisannio? Forse se ne riparlerà tra cinque anni quando si tornerà ad eleggere il prossimo consiglio regionale campano.

mercoledì 9 giugno 2010

Telesoccorso, l'esempio di Foiano


"La salute di un ente amministrativo è esprimibile attraverso il numero e la qualità dei servizi che riesce a fornire ai propri cittadini". Ad affermarlo è l’assessore Giuseppe Ruggiero, che esprime la propria soddisfazione per l’attivazione di nuovi servizi destinati in particolare agli anziani.

Ancora un annuncio da “Casa Foiano”, con l'avvio dei servizi di telesoccorso e di telecontrollo, entrambi completamente gratuiti, i cui beneficiari saranno venti ultrassesantacinquenni. Tali attività verranno svolte in collaborazione con la cooperativa Meridiana per una durata complessiva di sette mesi.

Cifre incoraggianti e termini di una sommatoria che negli ultimi anni annovera numerose iniziative in ambito sociale, dai servizi integrati, gestiti dalla cooperativa Fuganum, attraverso cui si presta assistenza a più di settanta anziani, alla creazione di spazi atti a soddisfare i diversi bisogni della popolazione legati alla pratica di discipline sportive, svago nonché cultura e arte.

martedì 8 giugno 2010

Che fine ha fatto il Psaut?


Che fine ha fatto il Psaut di San Bartolomeo? Tutti se ne sono dimenticati. E' tornato nuovamente nell'oblio. Tanto l'estate è arrivata e la gente preferisce andarsene al mare più che interessarsi dei problemi. Ricapitoliamo. Il Psaut doveva essere inaugurato prima delle elezioni regionali. Ma per problemi burocratici l'apertura era stata rinviata al 1 maggio. Addirittura prima della tornata elettorale alcuni esponenti politici del Pdl avevano annunciato l’apertura dell’intero ospedale. Ne ricordate i toni trionfalistici?
("È fatta: apre dopo 50 anni l’ospedale Padre Pio di San Bartolomeo in Galdo").

Ma ad oggi né l'ospedale (questo era chiaro a tutti) né il Psaut (questo era meno chiaro) sono stati aperti. Qualcuno si è insediato in Consiglio regionale. Qualcun altro si dedica al "Molisannio", e chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scordiamoci del passato, simme e Napul paisà.

lunedì 7 giugno 2010

Arriva Caldoro, sit in dei precari

Oggi 7 giugno alle ore 16 il Comitato insegnanti precari sanniti congiuntamente al Comitato personale Ata di Benevento, in occasione dell'arrivo di Caldoro al Museo del Sannio, saranno in piazza Matteotti a manifestare contro il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica Italiana,e contro l'iniziale politica Regionale poco incisiva.

Dal 2008 sono in atto licenziamenti senza giusta causa nei confronti del personale scolastico che vanta decenni di servizio senza demeriti. Personale sfruttato dallo Stato ora abbandonato cinicamente e nell'indifferenza assoluta da un Governo poco attento al sociale.679 docenti della Provincia Sannita e oltre 1000 nella sola provincia casertana non esistono più.

Privi di sostegni al reddito, troppo anziani per potersi inserire nel mondo lavorativo con altre mansioni, con famiglie spesso monoreddito non hanno più futuro, alternative, spiragli. Consapevoli del fatto che il licenziamento non sia e non costituisca la soluzione a una crisi che imperversa sempre più, convinti più che mai che l'’unica via di salvezza sia la crescita rapida della solidarietà e dell’unità nella lotta contro i poteri economici e politici europei che vogliono continuare a far pagare i costi della crisi ai salariati e ai settori popolari, saremo oggi in piazza per dire no alla politica dei tagli.
Precari sanniti