venerdì 21 maggio 2010

Baselice, incendiato portone di una chiesa antica

Strano episodio quello avvenuto ieri mattina presto a Baselice, è stato incendiato il portone della chiesa dell’Assunta, a borgo Oliveto. L’episodio è accaduto nel pomeriggio di ieri nel centro fortorino: le fiamme sono state spente da alcuni abitanti del luogo, che, una volta constatato il propagarsi delle fiamme, si sono dati da fare per contenere il danno. Sull’episodio indagano i carabinieri.

giovedì 20 maggio 2010

Il popolo viola contro il bavaglio

Il Popolo Viola sarà in piazza Montecitorio domani alle ore 14 a Roma alla maratona oratoria con "Libertà è informazione partecipata" e le altre forze democratiche che aderiscono all’appello contro l’approvazione del Ddl sulle intercettazioni.
Il Popolo Viola condanna duramente il testo di riforma in materia di intercettazioni in discussione al Senato, tra gli obbiettivi del Ddl ostacolare le attività di indagine dei magistrati, il diritto di cronaca della stampa, la libertà degli editori e l’attività dei blogger e dei social network nel nostro Paese.

Il Popolo Viola con la fluidità che da sempre lo contraddistingue non solo sarà a Roma, ma registra l’adesione quasi unanime dei gruppi locali da cui è formato, tra questi Parma, Monza, Trieste, Napoli, Palermo, Genova, la Sardegna sarà in piazza Repubblica – davanti al palazzo di giustizia – a Cagliari, Il Popolo Viola Savona si imbavaglierà in piazza Sisto (Sv). Il Popolo Viola , con le sue realtà locali, ritiene prioritario sostenere la protesta contro l’ennesima legge ad uso di pochi che questo Governo vuole imporre in evidente prevaricazione dei diritti democratici nel nostro Paese. Delegazioni di gruppi viola provenienti da altre città come Il Popolo Viola Pistoia e Valdinievole e Il Popolo Viola Frosinone raggiungeranno Roma dalle prime ore di venerdì mattina.

Segnaliamo una vasta partecipazione dei gruppi studenteschi viola, in molti casi già impegnati in assemblee e occupazioni i quali si imbavaglieranno interrompendo lezioni o assemblee in corso.

Il popolo viola

mercoledì 19 maggio 2010

Intercettazioni, condanne per giornalisti ed editori

La Commissione Giustizia della Camera ha dato il via libera alle norme del ddl intercettazioni che inaspriscono le condanne per i giornalisti e puniscono gli editori con il pagamento di una somma che potrà arrivare ai 464.000 euro.

L'emendamento del governo che è passato in Commissione Giustizia prevede che per la pubblicazione degli atti, vietata per legge, il giornalista rischi l'arresto fino a due mesi e il pagamento di un'ammenda dai 2.000 ai 10.000 euro. Se invece ad essere pubblicate saranno le intercettazioni, la condanna sarà sempre l'arresto fino a due mesi, ma l'ammenda aumenterà: dai 4.000 ai 20.000 euro. In più, per il giornalista, si prevede la sospensione temporanea dalla professione. Stesse condanne sono previste per chi compie riprese e registrazioni fraudolente.

Per quanto riguarda queste ultime, ieri sera però erano state approvate delle esimenti: non verrà condannato chi compirà questo tipo di registrazione o ripresa per motivi legati alla sicurezza dello Stato; se si tratta di un giornalista professionista nell'esercizio del diritto di cronaca; se realizzate nell'ambito di una controversia giudiziaria o amministrativa. La Commissione Giustizia del Senato ha anche bocciato gli emendamenti soppressivi della norma che prevede il pagamento per gli editori di una somma che potrà arrivare ai 464.000 euro.

martedì 18 maggio 2010

La casta più invidiata d'Europa. I compensi dei parlamentari italiani


L’Europa ci invidia, o almeno i parlamentari dei paesi Ue potrebbero invidiare gli stipendi dei nostri, di gran lunga i più alti del Continente. Anche mettendo in pratica il “lodo Calderoli” sul taglio del 5% dei compensi di deputati e senatori, questi restano di almeno il 30-40% più alti dei più generosi Stati dell’Unione, come l’Austria, l’Olanda o la Germania; la media europea è di metà delle retribuzioni che i nostri parlamentari si sono assegnati; i francesi hanno uno stipendio di meno della metà di quello italiano. Anche solo tenendo conto dei paesi dell’Europa occidentale e settentrionale dove il costo della vita è comparabile - se non superiore, come nelle nazioni scandinave - a quello italiano, le cifre degli stipendi sono sempre assai inferiore alle italiche.

E questa differenza è rimasta finora intatta anche nell’Europarlamento: ai deputati italiani a Strasburgo è stato a lungo garantito lo stesso trattamento del Parlamento italiano, visto che finora valeva la regola dell’aggancio delle retribuzioni comunitarie a quelle dei parlamentari dei rispettivi Paesi di provenienza.

Poi è stata annunciata la riforma che equipara lo stipendio di tutti i parlamentari -anche se per entrare in vigore il sistema lasciava un periodo di scelta che durerà fino al 2019 - con una corsa in direzioni opposte: i parlamentari dell’est Europa chiederanno l’adeguamento verso l’altro, ovvero con gli stipendi dei colleghi dei paesi da più tempo membri dell’Unione europea, mentre questi ultimi cercheranno di tirare per le lunghe affinché l’adeguamento dei loro compensi non sia verso l’altro. Certo la riforma annunciata nel 2009 coglieva in pieno l’aria di crisi e il tempo del risparmio, anche solo per dare un segnale e un esempio virtuoso durante la tempesta finanziaria che si è presto trasformata in crisi globale.

Dunque, se lo stipendio di un europarlamentare italiano era finora di oltre 12 mila euro al mese, con l’adeguamento nella media dei paesi è sceso attorno ai 7.500 euro, cifra che si avvicina alle remunerazioni dei parlamentari di paesi come la Germania o la Gran Bretagna, ma che non tiene conto di tutti i rimborsi e le diarie di cui hanno comunque diritto i parlamentari per i loro spostamenti e pernottamenti fuori dal paese di origine.

Da il Fatto Quotidiano del 16 maggio

Infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, venerdì un convegno con Pino Masciari, Luigi De Magistris e Antonio Clemente

Infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, venerdì un convegno con Pino Masciari, Luigi De Magistris e Antonio Clemente

lunedì 17 maggio 2010

Fortore, l'Arci tra natura e civiltà


Si chiama “Natura e Civiltà nelle terre dell’immaginario” la ventesima edizione dell’estate montefalconese organizzata dalla locale associazione dell’Arci-Uisp. L’evento, che si terrà dal 6 al 27 giugno a Montefalcone Valfortore, prevede un mix tra trekking, sport, concerti, convegni, giochi, tecnologia e gastronomia.

Si parte il domenica 6 giugno con la tradizionale “Passeggiata ecologica lungo i sentieri del vento”: si tratta di un suggestivo percorso di trekking che si svolge lungo vecchi sentieri della Val Fortore. Il 13 giugno appuntamento con il “Giocagin” al centro Polivalente in collaborazione con l’Unicef, mentre il 19 giugno ci sarà il raduno nazionale dell’aquilone presso la località “Il Falcone” con il concerto in piazza Vittorio Emanuele III degli Hangover.

Il 20 giugno, presso la Taverna del Brigante, spazio alle degustazioni dei prodotti locali con la Slow Food a cura della condotta Tammaro-Fortore: a seguire concerto dei Sonido Andino. Dal 21 al 25 giugno workshop a cura dell’associazione Futuridea. Gran finale, l’appuntamento del 26 giugno con la “Notte Bianca”: sui palchi della tradizionale festa montefalconese si alterneranno Cisco (nella foto l'ex vocalist dei Modena City Rambles), i Rione Junno e Ciccio Merolla. Da segnalare anche l’incontro con gli studenti Erasmus dell’Università del Sannio, in collaborazione con ESN Maleventum e Cinefort.

sabato 15 maggio 2010

La civiltà contadina e la premiazione


La quinta edizione del concorso La civiltà contadina è... ha avuto un notevole successo di partecipazione da ogni parte d’Italia. La commissione giudicatrice ha avuto difficoltà a selezionare lavori interessanti e curati anche nei minimi particolari. Le radici della nostra civiltà affondano nel millenario impegno per la coltivazione dei campi e nell’aggregazione sociale e culturale del mondo contadino.
Si svolgerà a Montelfacone di Val Fortore (BN) la manifestazione di premiazione prevista per il giorno 21 maggio 2010 alla presenza delle autorità locali ed esponenti del mondo della scuola coordinati dal dirigente dell’Istituto Comprensivo di Montefalcone Gaetana Ianzito e dal presidente OSA Nicola Cirocco.
Nei giorni 19 e 20 saranno allestiti laboratori ed iniziative in collaborazione con associazioni culturali e sportive locali e alla presenza di Roberto Alborghetti del periodico Okay.

venerdì 14 maggio 2010

Comunità montane, salvaguardare i livelli occupazionali

I lavoratori delle Comunità Montane del Fortore, Titerno e Alto Tammaro e del Taburno, riunitesi in assemblea, nei giorni scorsi, con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil Enti Locali oggi hanno inviato una comunicazione ai rappresentanti istituzionali del Sannio esprimendo “sconcerto per la situazione venutasi a determinare a seguito delle mancate rimesse dello Stato a partire dal 1 gennaio 2010 e per il vuoto Istituzionale in Regione Campania che ha impedito qualsiasi possibile intervento, nonché la definizione delle funzioni di competenza e del ruolo delle Comunità Montane”.

I dipendenti hanno espresso, quindi, preoccupazione per il proprio futuro lavorativo e la corresponsione mensile del salario, dichiarandosi, nel contempo solidali con i 17 lavoratori della Comunità Montana del Fortore “posti in disponiblità, unici in regione Campania”. Hanno chiesto, dunque, a tal proposito “il ritiro dei provvedimenti di disponibilità in attesa della risoluzione dell’intera vertenza, per non pregiudicare ai soli lavoratori del Fortore la possibilità di rientrare nel contesto generale della complicata questione che riguarda le Comunità Montane”.

“Facciamo voto – è scritto - alla delegazione sannita in Parlamento perché faccia propria la vertenza formulata congiuntamente da lavoratori, organizzazioni sindacali, Uncem e Regione, peraltro già recepita dall’apposita commissione lavoro, affinché il Governo ripristini il consolidato per le Comunità Montane, tenendo anche conto della difforme applicazione legislativa relativa alle ex leggi 730/86 e ex legge 285/77. Proponiamo al Coordinamento Regionale dei Lavoratori delle Comunità Montane, un’assemblea generale regionale e unità di proposte e d’azione e pretendiamo che gli amministratori locali si impegnino per salvaguardare i livelli occupazionali e le prerogative di un Ente, che se ben gestito, può e deve essere volano di sviluppo e di riscatto per il territorio montano della Campania.
Il problema delle Comunità Montane riguarda tutta la società sannita perché indebolisce e cancella anche le difficoltà degli stessi lavoratori forestali, la politica della montagna, vitale per tutta la Provincia, poiché interagisce disastrosamente sulle fonti idriche, sul dissesto territoriale, sulle attività agricole e pastorali. Tale situazione quindi mina l’insieme delle politiche occupazionali e di sviluppo di un intero territorio”.
(Fonte: il quaderno.it)