mercoledì 21 aprile 2010

Per un nuovo sud

di Giovanni Di Lecce*

Vari sono i motivi che dovrebbero indurre il Popolo Meridionale a prendere atto di una situazione politica che rischia di mettere il Sud fuori dai nuovi assetti geopolitici che la Lega Nord si sta ritagliando per sé, e che la vedono unica artefice di una riforma federalista mirante a destrutturare l'impianto dello Stato nazionale.
E' chiaro che il federalismo che la Lega vuol farci digerire non è quello che riconosce pari dignità alle entità regionali che dovrebbero entrare a far parte dello Stato federale, ma uno che assegni al Nord un ruolo preminente, in grado di assicurargli una egemonia politico-economica.

Un disegno come si vede che se realizzato nei termini illustrati rischia di mettere una seria ipoteca alla crescita economica della nostra terra, già mortificata nelle sue aspirazioni ad uscire da una situazione di storico sottosviluppo, determinatosi in seguito a interventi politici finalizzati a creare rapporti sociali di tipo assistenzialistico-clientelari che hanno affievolito di molto lo stesso diritto di voto dei cittadini meridionali. Tant'è che ancora non si è riusciti a spezzare il vincolo di servile sudditanza che essi intrattengono di volta in volta con il politico di turno chiamato a rappresentare le loro istanze, e che ha fatto sì che fossero tenuti in uno stato di minorità morale ed economica.
Affrancare il Popolo Meridionale da simili ceppi è uno dei punti fondanti del programma del nostro movimento politico.

Noi siamo convinti che il miglioramento economico della nostra terra debba passare da una rigenerazione morale dei suoi abitanti, la quale non può prescindere da una nuova stagione culturale. Senza una presa di coscienza di ciò che siamo stati, sarà difficile che noi si possa acquisire la necessaria consapevolezza per capire le ragioni storiche che hanno determinato l'attuale stato di degrado.
Reimpostare il discorso politico su basi che hanno nella storia e nella cultura del Sud il loro fondamento significa costringere una forza politica come la nostra a lavorare in profondità, come fossimo archeologi impegnati ad aprire varchi nel terreno della nostra gloriosa storia in maniera tale da portare alla luce l'autentica identità della nostra gente, che potrà così riconoscersi in essa come in uno specchio.

Il meridionale, complice la sua classe politica, sempre prona agli interessi della rapace borghesia del Nord, ha introiettato dentro di sé la convinzione che i mali che affliggono il Sud siano da ascriversi ad una qualche sua atavica tara, in cui quasi si compendiano i secolari vizi delle società levantine, dedite appunto a traffici poco onesti. Insomma, egli ha fatto propria, come colpito da sindrome di Stoccolma, l'ideologia becera delle classi dominanti del Nord, che lo volevano inguaribile lazzarone, azzerando così in un sol colpo la luminosa storia dei suoi padri.
Senza un lavoro di scavo che ci porti a rintracciare le vigorose radici del nostro lontano passato sulle quali innestare il tronco rinsecchito di un presente senza orizzonti, ogni tentativo di trasformare la nostra società è destinato a fallire miseramente.
Alla rozza propaganda della Lega Nord, che, a corto di idee decenti, è ricorsa ad un insulso racconto mitopoietico, che rivanga i miti del sangue e della terra di vecchia memoria nazista, L'Altro Sud vuole contrapporre tutto il peso della nostra feconda e nobile storia, che è anche fare un po' i conti con quella brutta pagina che è stata l'occupazione militare del Sud da parte dei Savoia.
Appunto non si può lasciare che a riscrivere la storia del nostro Sud siano gli uomini della Razza Padana.
Perdere ancora una volta l'appuntamento con la Storia significa condannarsi definitivamente alla morte civile ed economica.

*L'altrosud

martedì 20 aprile 2010

Fortorina, non abbassiamo la guardia

Come abbiamo già scritto, per quanto riguarda la Fortorina l'unica certezza è la sua costruzione fino a San Marco dei Cavoti. Oltre non esiste nulla. Questo è confermato dalle dichiarazioni - che riportiamo sotto - che il parlamentare sannita Boffa ha rilasciato alla stampa nel sopralluogo di ieri sul tratto in costruzione. Non abbassiamo la guardia. La Fortorina deve passare per il vero Fortore.

“Ora è necessario completare il II lotto – ha affermato a ilquaderno.it - Bisogna inoltre da subito progettare il terzo lotto, da San Marco dei Cavoti a San Bartolomeo in Galdo e, in un’ottica interregionale, fino alla statale 17, con l’obiettivo di mettere in connessione il Sannio con il Molise e la Puglia; facendo seguito a quanto previsto dal Protocollo d’Intesa tra l’Anas, la Regione Campania e la Provincia di Benevento che rende disponibili 30 milioni di euro. A questo proposito, come si evince dallo studio di fattibilità dell’Anas, occorrerà reperire una cifra di circa 500 milioni di euro".

lunedì 19 aprile 2010

L'eolico e l'assemblea pubblica


«A questo punto sulla questione eolica s’impone una scelta. Come sapete in campagna elettorale abbiamo preso degli impegni in tal senso, e voi cittadini dovete aiutarci a prendere una decisione». Esordisce così il sindaco Domenico Canonico aprendo l’assemblea pubblica che si è tenuta sabato sera presso la palestra Comunale di Baselice. Al tavolo di lavoro il primo cittadino è accompagnato da buona parte dell’esecutivo di piazza Convento. Dall’altra parte molti cittadini, ma soprattutto contadini interessati direttamente ad una probabile installazione di nuovi parchi eolici.

E proprio per evitare una palificazione selvaggia del territorio baselicese l’attuale maggioranza ha stilato un Piano eolico comunale (Pec) dove le imprese del settore potranno costruire le loro torri eoliche. «Salvaguardando – dice il primo cittadino – i nostri prodotti di qualità. Poiché la competenza su questi pali ormai è di esclusiva pertinenza della Regione. A noi ci chiedono solo un parere consultivo e non vincolante. I progetti ci vengono trasmessi solo per conoscenza. Ecco perché la scelta che dovremo fare riguarderà il futuro della nostra comunità e dei nostri figli. Come abbiamo detto in campagna elettorale noi siamo favorevoli ad un eolico utilizzato al meglio, che non crei un forte impatto ambientale. Tuttavia, come dicevo, questa scelta deve essere fatta da tutta la comunità».

In sintesi le nuove linee guide e le nuove leggi in materia danno la possibilità alla Regione di espropriare i terreni per pubblica utilità, scavalcando completamente i Comuni. «E’ ciò che è successo – fa l’esempio – a San Giorgio la Molara. Per quanto ci riguarda noi possiamo opporre solo vincoli ambientali e idrogeologici e far valere la nostra voce nella prossima conferenza dei servizi. Perché, appunto, noi possiamo dare solo un parere consultivo».

Ed ecco spiegato il meccanismo: «Oggi – continua – per le torri sopra un megawatt di potenza la competenza è esclusiva della Regione. Sotto un megawatt e fino a 60 chilowatt la competenza è passata alla Provincia. Ai Comuni è rimasta la potestà sotto i 60 chilowatt». I minipali di cui si dotano alcune aziende agricole. «Certo – sottolinea – l’altra faccia della medaglia e che possono diventare una risorsa per le nostre casse comunali oramai ridotte all’osso, ma la decisione deve essere presa insieme».

I faldoni dei progetti sono messi in fila lì davanti al tavolo della presidenza. In modo da essere visionati da tutti. E ciò che faranno molti cittadini una volta finita l’assemblea pubblica. Il dibattito è sereno, pacato. Il sindaco risponde alle domande poste dalla platea, come quella a chi tocca dopo 29 anni (tanto dovrebbe durare la vita di un palo) smantellare le torri? «Tutto a carico della società installatrice», replica. Qualcun altro si chiede se i parchi eolici saranno causa di dissesto idrogeologico. Oppure se ci sarà maggiore rispetto per il territorio. Tutte domande legittime. Ma quanti sono tutti i progetti messi in atto dalle società installatrici? Il 29 giugno prossimo il sindaco potrà vedere tutti gli atti che riguardano il Comune di Baselice. Intanto, i cittadini rifletteranno sul proprio futuro.

domenica 18 aprile 2010

Ospedale di San Bartolomeo, apre il Psaut?


Doveva essere inaugurato prima delle elezioni regionali, ma per problemi burocratici l'apertura del Psaut dell'ospedale di San Bartolomeo era stata rinviata. Ora, secondo alcune nostre fonti, la struttura dovrebbe aprire per il prossimo 1 maggio. Il condizionale è d'obbligo, poiché troppe volte abbiamo assistito ad annunci in pompa magna e poi non se n'è fatto pù nulla. Speriamo che sia la volta buona.

venerdì 16 aprile 2010

Domani a Baselice assemblea pubblica sull'eolico


Domani sera, sabato 17 aprile, presso la palestra comunale di via Borgo oliveto a Baselice si terrà un’assemblea pubblica sulla questione eolica. A comunicarlo il sindaco di Baselice, Domenico Canonico. Per l’occasione si parlerà dei vecchi progetti presentati dalle giunte precedenti e delle proposte che la nuova amministrazione intende sottoporre ai cittadini del borgo medievale.

“Su questo tema – afferma il primo cittadino – vogliamo sentire il parere della gente. Poiché le scelte che faremo dovranno essere condivise da tutta la popolazione: in nome della trasparenza che caratterizza la nostra amministrazione. E non come ha fatto chi ci ha preceduto che ha tenuto nei cassetti del Comune i vecchi progetti senza coinvolgere i propri concittadini. Il nostro obiettivo è coinvolgere l’intera popolazione su una vicenda che interessa tutti”.

www.ilquaderno.it

Convegno internazionale contro la corruzione

Antonio Gentile*

La maggioranza degli europei è concorde sul fatto che la corruzione rappresenta un grave problema per il loro paese e che tale fenomeno si riscontra ad ogni livello della società europea. Questi sono i preoccupanti risultati di una relazione di Eurobarometro del novembre 2009.
Lotta contro la corruzione: gli enti regionali e locali devono agire.
La corruzione a livello locale e regionale influisce direttamente sulla vita quotidiana dei cittadini. Gli enti locali e regionali gestiscono una parte importante della spesa pubblica e figurano tra i diretti responsabili dei lavori pubblici, in quanto rilasciano i permessi di costruzione e effettuano le ispezioni presso le imprese. Son tutti ambiti particolarmente esposti al rischio di corruzione.
Gli enti locali e regionali devono quindi rafforzare la lotta contro la corruzione al fine di:scongiurare la perdita di enormi somme di danaro dei cittadini e delle imprese,colmare il “deficit di fiducia” tra i cittadini, da un lato, e le amministrazioni pubbliche e i politici, dall’altro.

Pertanto, la lotta alla corruzione non è soltanto una necessità giuridica ma contribuisce anche al miglioramento della governance. Una buona governance è un dovere politico, anche a livello locale e regionale. Un convegno, un obiettivo: lanciare un’azione comune europea contro la corruzione a livello locale e regionale.
Il 7 maggio prossimo, a Messina, si terrà un convegno internazionale cui parteciperanno rappresentanti dell’Unione europea, del Consiglio d’Europa, dei governi nazionali, degli enti locali e regionali (a livello sia politico che amministrativo) nonché di associazioni di enti locali e regionali e della società civile.L’obiettivo del convegno è: esaminare le funzioni svolte dai rappresentanti, eletti dai funzionari, dai mass media e dalla società civile nella lotta alla corruzione, scambiare esempi di buone pratiche e informazioni su come affrontare la corruzione nelle amministrazioni locali e regionali,porre le basi per la creazione di un codice di buone pratiche amministrative.

Il convegno sarà aperto ai mass media e al pubblico; un servizio di interpretazione simultanea verrà fornito in inglese, francese e italiano.
Per informazioni rivolgersi a presidenza.nazionale@laltrosud.it

*Regional adviser

giovedì 15 aprile 2010

Baselice, successo nella raccolta differenziata

Sono pervenuti i dati del primo mese (marzo 2010) della raccolta differenziata col sistema del porta a porta: 67%. L’amministrazione comunale attraverso l’assessorato di competenza ha inteso ringraziare la cittadinanza attraverso un pubblico manifesto dal titolo “Bravi e grazie… continuate così!”.

A tal proposito l’assessore al ramo, Salvatore Brancaccio, ha dichiarato: “E’ un dato davvero sorprendente, ma che certamente non ci deve far rilassare. Per l’impegno e le credenziali che tutti noi abbiamo profuso, in primis come amministratori e poi come cittadini, affinché l’iniziativa della differenziata pura decollasse anche a Baselice non è affatto un risultato fuori della norma, visto e considerato che avevamo stimato di superare da subito il 55%. Certo, nel momento in cui abbiamo ereditato l’amministrazione eravamo fermi a poco più del 18% e sinceramente un po’ ci eravamo preoccupati, anche perché la legislazione vigente in materia non dava possibilità di scappatoie, ma questo primo dato che abbiamo raggiunto è davvero significativo e ci esorta davvero tutti a non abbassare la guardia ed a proseguire su questa strada. Ovviamente un risultato del non l’avremmo raggiunto se la cittadinanza non avesse collaborato, per tale motivo il primo posto del podio dei ringraziamenti va ascritto sicuramente a tutta la popolazione. Poi, grazie anche alla campagna di sensibilizzazione e di pubblicità, un ruolo fondamentale hanno giocato le scuole di ogni ordine e grado e l’intero corpo docente, che unitamente alla direzione didattica si è fatta subito partecipe e disponibile in tale direzione. Infine, da ultimo, ma non in ultimo, un vivo ringraziamento lo devo attribuire alla ditta Sogesi Srl di Montesarchio, a cui il comune si è rivolta per avviare la raccolta differenziata con la metodologia del porta a porta, affidandole il servizio di stoccaggio di tutte le tipologie di rifiuti differenziati prodotti nel Comune , ed in particolare al direttore tecnico della medesima: senza il suo apporto, i consigli e la sua competenza difficilmente saremmo partiti … ed arrivati ad un risultato del genere”.

Intanto, con un pubblico avviso a cura degli assessorati al Bilancio ed all’Ecologia il Comune ha informato la cittadinanza che l’utenza che non intende conferire il rifiuto proveniente da sostanza organica (cd. umido) potrà ricorrere all’acquisto della compostiera, che il comune provvederà a fornire al prezzo di costo di 45 euro (lt. 310). Per chi deciderà di optare per tale modalità di conferimento ci sarà un’attenzione economica che l’assessore al bilancio e tributi, Romano Zeolla, ha stimato intorno al 25%, che è la riduzione che l’utente otterrà dalla tassa dei rifiuti. I cittadini e le famiglie interessate ad aderire a tale tipologia di conferimento potranno far pervenire l’istanza di prenotazione del “composter” al Comune, oppure provvedere direttamente all’acquisto del medesimo comunicandolo all’assessorato all’ecologia.

Infine, nei giorni di martedì, sabato e domenica sarà aperta agli utenti ed alle attività produttive, che intendono conferire direttamente i “rifiuti” ad eccezione di umido ed indifferenziato, l’isola ecologica di contrada Serra, dove ci si potrà recare per conferire ingombranti, carta e cartone, plastica, metalli ed acciaio, materiale ferroso, lampadine e neon.

mercoledì 14 aprile 2010

Un solo Fortore

Finalmente qualcosa inizia a muoversi. Dopo anni che ogni comune del Fortore ha agito in proprio e ha pensato al proprio orticello, i nuovi amministratori hanno capito che bisogna unire le forze per uscire dalla sacca d'isolamento in cui la Casta ci ha voluto relegare da sempre. Ora bisogna fare di più. Bisogna costituire un coordinamento permanente di cui facciano parte, oltre alle istituzioni, anche i cittadini che hanno a cuore il proprio territorio.

Ecco l'articolo aparso su ilquaderno.it dal titolo "Riunione tra sindaci del Fortore: fronte comune per risolvere i problemi"

Il sindaco di San Bartolomeo in Galdo, Vincenzo Sangregorio, ha reso noto che questa mattina alle ore 11 (ieri per chi legge), presso la Casa Comunale di San Bartolomeo in Galdo, si è tenuto un incontro tra i sindaci dei Comuni di Baselice (Domenico Canonico), Foiano di Val Fortore (Michelantonio Maffeo) e lo stesso Sangregorio) per discutere dei problemi comuni ai paesi del Fortore. “All'incontro – spiega Sangregorio - avrebbero dovuto partecipare anche il sindaco di Montefalcone di Val Fortore Assunta Gizzi e quello di Castelvetere in Val Fortore Ettore Gigli, che per problemi personali non sono potuti intervenire”.

Presenti all'incontro anche l'assessore del Comune di Foiano Giuseppe Ruggiero e diversi consiglieri del Comune di San Bartolomeo in Galdo.

“L'incontro – si legge poi nella nota - nasce dall'esigenza delle Amministrazioni Comunali della Val Fortore di fare ‘fronte comune’ per cercare di uscire dal guado nel quale si trovano i paesi di confine, che soffrono della lontananza territoriale e politica dai propri capoluoghi di provincia e regione. La proposta è quella di cercare di coinvolgere tutti i Comuni che si sentono ‘Fortorini’, indipendentemente dalla Provincia-Regione di appartenenza, in questo tavolo istituzionale, che avrà lo scopo di segnalare alle rispettive istituzioni sovra comunali i problemi che crea loro la distanza dai grandi centri; di proporre soluzioni concrete e fattive, creando una sorta di ‘comitato interregionale permanente’ per la discussione e il confronto, prescindendo dalle logiche campanilistiche e dalle facili promesse pre elettorali. I problemi primari da affrontare saranno, ovviamente, la viabilità e i trasporti. Il primo obiettivo da perseguire è quello di chiedere che la ex SS369 diventi di nuovo di competenza statale, perché, nei fatti, le Province non hanno la capacità né economica né organizzativa per la sua gestione. Al prossimo incontro, da tenersi entro la fine di questo mese, saranno invitati anche i sindaci dei Comuni della Provincia di Foggia e di quella di Campobasso”.

martedì 13 aprile 2010

Il nord e gli insegnanti del sud

Angelo Iampietro*

“Un maestro supplente viene licenziato in provincia di Pordenone perché parlava in dialetto…“. Circa quanto riportato dalla stampa nazionale, ritengo che un docente debba sempre esprimersi nella lingua nazionale, non solo usandola correttamente nei costrutti morfologici ne sintattici, ma con la giusta dizione, elementi questi che consentono all'utilizzatore del codice linguistico di essere autonomo, indipendente e di non dar adito a nessuno di mettere in atto simili provvedimenti, come nel caso citato: licenziamento per aver parlato in dialetto… Sono, altresì, convinto che se qualche espressione dialettale fosse stata usata da un maestro friulano, credo, non sarebbe successo nulla ed il caso non sarebbe mai venuto alla luce. Mi chiedo: come fanno un napoletano e dei bimbi friulani a comprendersi ed a comunicare se l’uno e gli altri non conoscono e mettono in atto lo stesso codice linguistico?. Posso capire che vi siano stati degli intercalari, delle espressioni in vernacolo da parte del maestro, ma non che questi si esprimesse sempre e comunque in dialetto per l’intero orario delle lezioni. La considerazione affonda le sue radici proprio nei codici linguistici delle due differenziate e lontane forme comunicative; com’è possibile comunicare tra mittente e destinatari se entrambi non adoperano un comune codice e, per giunta, il primo (vernacolo) così diverso per struttura, per dizione e per costrutti, specifici ed unici, dal secondo che è l’uso della lingua nazionale, ugualmente con un proprio costrutto, una specifica morfologia ed una propria sintassi?. Si aggiunga, poi, la distanza geografica tra l’idioma del maestro (Sud) e quella delle scolaresche (Nord-Est), che accrescono ancor più l’incomprensione. Certamente in quattro mesi, stando ai fatti riportati dalla stampa, non vi sarà stata alcuna forma di comunicazione tra docente e discenti e, quindi, “tabula rasa” in ordine allo insegnamento – apprendimento per quei sfortunati ragazzini. Anche perché qualsiasi metodologia, in assenza di valida comunicazione, è nulla, non potendo essa trasmettere i saperi necessari attinenti alla classe di frequenza. Vi saranno state molte incomprensioni, che hanno ingigantito certamente la questione, che poteva essere risolta con molto buon senso e con un minimo di dialogo tra le parti. In questo contesto anche la Scuola è stata infestata dalla mala pianta del “non dialogo”, che ha emanato intorno a sé quell’aria nociva che contagia e sconquassa, dello stesso male, altri comparti della vita civile. Il maestro, nel momento in cui si è verificato il suo anomalo comportamento didattico, a mio giudizio, andava avvertito che non si tollerava nessuna espressione di un idioma diverso da quello del luogo in cui egli operava e i rischi a cui sarebbe andato incontro, non esprimendosi sempre in lingua, come avrebbe dovuto. Purtroppo un supplente è l’ultimo anello di una catena debole di una categoria, di cui tutti parlano, ma nessuno la considera importante e necessaria, come giustamente meriterebbe, perché si occupa proprio dell’educazione, dell’istruzione e della formazione delle nuove generazioni e, quindi, del futuro di tutti (nostro e loro). Il maestro ha dovuto rinunciare alla supplenza o è stato allontanato?. Questo non lo so!. Mi è difficile rispondere. Del resto non conosco i fatti e posso solo fare delle considerazioni, non altro. Come essere umano posso solo dire che a chiunque debba essere data la possibilità di rivedere anche il suo “status comportamentale”, sempre nel pieno rigore delle regole e per i compiti per i quali si è chiamato ad espletare correttamente e col massimo impegno la propria professione; questo per tutti, ma essere ancora più prudenti, a maggior ragione, se si proviene da una regione lontana; non, come nel caso specifico, essere subito additato come colui che non è in grado di dare ciò che ci si aspetta o di disorientare culturalmente i bimbi che gli erano stati affidati, perché parlava in dialetto. Essere processato per volere della folla non significa affatto rendere giustizia a chi è ritenuto colpevole, anche perché solo, indifeso e bisognoso di lavorare. Nel mondo animale, quando un cane è solo, gli altri, in branco, non solo lo rincorrono, ma l’abbaiano dietro, facendo una gran “cagnara”, in modo che quello possa essere ancora di più spaventato. Che non sia il caso del maestro, che, se non è del luogo, non venga accettato? Il lavoro di chi ha lavorato al Nord è stato anche apprezzato per l’impegno profuso, ma si può anche affermare che, a volte, la scelta ed il rumore dei più, senza alcuna ragione, ha messo nell’angolo chi era a difendersi da solo. Accetto l’incapacità e, quindi, l’allontanamento dal proprio posto di lavoro, ma non fare barricate contro uno, che avrà anche sbagliato,ma che certamente non voleva danneggiare nessuno. Il maestro ha dentro di sé qualità che molti hanno dimenticato: disponibilità al dialogo, impegno e responsabilità verso i suoi alunni e , quindi, verso la società, pazienza, preparazione professionale ed un comportamento etico ineccepibile; questi sono solo alcuni degli ingredienti che forgiano la personalità di un maestro e chi non possiede questi requisiti, non può farlo, perché i primi giudici sono i suoi innocenti allievi. Costui voleva anche vivere con il poco e lo dimostra il fatto di aver fatto le valigie ed essere approdato fiducioso in Friuli, che aveva per lui lo stesso valore e la stessa speranza dell’emigrante dell’ante e post guerra, che, su di navi di terza classe, si avventurava per l’Oceano, per vedere risolti i suoi bisogni di cui aveva tanto bisogno. Buona fortuna, sconosciuto ed indesiderato Maestro! 
  *docente

lunedì 12 aprile 2010

Trasporto scolastico, il contributo del Comune di Baselice

Il Comune di Baselice con deliberato di giunta municipale, e su proposta degli assessori ai Trasporti ed al Bilancio, Brancaccio e Zeolla, ha di recente approvato il bando di concorso per ottenere un contributo di “Facilitazioni delle spese di viaggio scolastico”. L’iniziativa, tendente a dare un contributo economico agli studenti ed alle famiglie, è destinato a chi sta frequentando, nell’anno scolastico 2009/2010, le scuole medie superiori al di fuori del comune, con esclusione degli istituti musicali e per chi già beneficia di altri contributi pubblici.

I requisiti per proporre la domanda – che scadrà il prossimo 28 aprile – oltre alla residenza nel comune, e che saranno presi in considerazione ai fini della concessione del contributo, sono: la situazione Isee fino a 15.000 euro ed il numero di componenti il nucleo familiare. L’iniziativa è stata comunicata con un pubblico avviso, a firma del sindaco Domenico Canonico, e divulgato in tutte le attività commerciali del comune. La domanda potrà essere effettuata direttamente dallo studente, se maggiorenne, oppure da uno dei genitori in nome e per conto del proprio figlio/a frequentante la scuola secondaria superiore, con l’apposito modello che potrà essere ritirato presso la segreteria comunale.

“È questa una delle iniziative che ci siamo proposti nel nostro programma di mandato amministrativo – dichiara l’assessore ai trasporti – e che abbiamo contribuito a realizzare, unitamente a quelle che hanno già visto la luce ed alle tante altre che abbiamo in cantiere nei prossimi mesi di portare a compimento”.