venerdì 17 luglio 2009

Il Sud e il nuovo esodo

Non sono più gli emigranti degli anni ’50 che passavano le Alpi a piedi e in clandestinità. Ma sono meridionali laureati e diplomati con il massimo dei voti. Sono giovani che sanno utilizzare Internet. Supertecnologici. Eccoli i nuovi “terroni” del terzo millennio. Formati con i soldi e i sacrifici delle proprie famiglie ma costretti ad emigrare nelle aziende del centro nord. Non solo “braccia”, ma intelligenza viva.

Dunque, ancora una volta è il Sud a pagare il prezzo di uno sviluppo diseguale. Tra il 1997 e il 2008 circa 700mila persone hanno abbandonato la loro terra di origine. Lo dice il “Rapporto sull'economia del Mezzogiorno 2009” presentato dallo Svimez. E in questi undici anni si sono succeduti governi di centrodestra e centrosinistra. Ma se per il governo Prodi la questione meridionale si poneva almeno sulla carta, per il governo Berlusconi la tematica è addirittura scomparsa dall’agenda politica in favore di una fantomatica questione settentrionale.

giovedì 16 luglio 2009

In 700mila abbandonano il Sud

(Apcom) - Tra il 1997 e il 2008 circa 700mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno. È questo uno dei dati più preoccupanti evidenziati dal 'Rapporto sull'economia del Mezzogiorno 2009' presentato dallo Svimez. "Caso unico in Europa - sottolinea l'associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno - l'Italia continua a presentarsi come un Paese spaccato in due sul fronte migratorio: a un Centro-nord che attira e smista flussi al suo interno corrisponde un Sud che espelle giovani e manodopera senza rimpiazzarla con pensionati, stranieri o individui provenienti da altre regioni".

I posti di lavoro del Mezzogiorno, in particolare, "sono in numero assai inferiore a quello degli occupati. Ed è la carenza di domanda di figure professionali di livello medio-alto a costituire la principale spinta all'emigrazione". Così nel 2008 il Sud ha perso oltre 122mila residenti a favore del Centro-nord, a fronte di un rientro di circa 60mila persone. Oltre l'87% delle partenze ha origine in tre regioni: Campania, Puglia, Sicilia.

L'emorragia più forte è in Campania (-25mila), seguono Puglia (-12.200) e Sicilia (-11.600).

Nel 2008 poi - spiega lo Svimez - sono stati 173mila gli occupati residenti nel Sud ma con un posto di lavoro al Centro-nord o all'estero, 23mila in più del 2007 (+15,3%). Sono i pendolari di lungo raggio, cittadini a termine che rientrano a casa nel weekend o un paio di volte al mese. Sono giovani e con un livello di studio medio-alto: l'80% ha meno di 45 anni e quasi il 50% svolge professioni di livello elevato (il 24% è laureato). Spesso sono maschi, single, dipendenti full-time in una fase transitoria della loro vita, come l'ingresso o l'assestamento nel mercato del lavoro.

Le regioni che attraggono maggiormente i pendolari - secondo il rapporto - sono Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio. È da segnalare però la crescita dei pendolari meridionali verso altre province del Mezzogiorno, pur lontane dal luogo d'origine: 60mila nel 2008 (erano 24mila nel 2007).

Rispetto ai primi anni 2000, poi, sono aumentati i giovani meridionali trasferiti al Centro-nord dopo il diploma che si sono laureati lì e lavorano lì, mentre sono diminuiti i laureati negli atenei meridionali in partenza dopo la laurea in cerca di lavoro.

In vistosa crescita le partenze dei laureati "eccellenti": nel 2004 partiva il 25% dei laureati meridionali con il massimo dei voti; tre anni più tardi la percentuale è balzata a quasi il 38%.

La mobilità geografica Sud-Nord - conclude lo Svimez - permette una mobilità sociale. I laureati meridionali che si spostano dopo la laurea al Centro-nord vanno incontro a contratti meno stabili rispetto a chi rimane, ma a uno stipendio più alto. Il 50% dei giovani "immobili al Sud" non arriva a 1.000 euro al mese, mentre il 63% di chi è partito dopo la laurea guadagna tra 1.000 e 1.500 euro e oltre il 16% più di 1.500 euro.

mercoledì 15 luglio 2009

Comune di Baselice, assegnate le deleghe


A distanza di pochi giorni dall’insediamento del nuovo consiglio comunale il neosindaco Domenico Canonico ha assegnato anche le deleghe.

Ecco quelle date agli assessori. A Giuseppe Ferro le politiche sanitarie, piano traffico e mobilità, manutenzione ambientale, polizia municipale e politiche sociali. A Salvatore Brancaccio gli affari legali e contenziosi, statuto e regolamenti comunali, ambiente, ecologia e Bn3, trasporti, commercio ed artigianato, personale ed uffici non delegati, Iacp e politiche del lavoro e formazione professionale. A Romano Zeolla le politiche finanziarie, bilancio e tributi, cimitero, pubblica illuminazione e ufficio ragioneria. A Pasquale Stravato l’ordine pubblico, affari generali e servizio civile.

Il sindaco poi ha deciso di dare delle deleghe anche agli altri consiglieri. A Michele Bianco le politiche scolastiche, demanio e patrimonio, verde pubblico, protezione civile, volontariato e pario opportunità. A Michele del Vecchio le politiche per il turismo, politiche giovanili, rapporti con la proloco e associazioni, cultura e spettacoli e festività civili e religiose. A Isidoro Mascia la rete idrica e acquedotto comunale, rapporti con l’Ato, rete fognaria e viabilità e manutenzione.

“La distribuzione delle deleghe – afferma Canonico – vuole essere un modo per decentrare le diverse attività amministrative a tutta la compagine che ha vinto le elezioni di giugno scorso. Abbiamo le intelligenze per farlo e dunque mettiamo a disposizione della nostra collettività tutte le competenze necessarie”

sabato 11 luglio 2009

Agenzie, rifiuti, infrastrutture Il centrosinistra si incontra nel Fortore

Il centrosinistra sceglie il fresco del Fortore per una discussione collegiale sulle tematiche della Provincia. Gli assessori, presidente Cimitile in testa, i consiglieri di maggioranza e i dirigenti politici della coalizione si sono portati ieri mattina a Baselice per una giornata seminariale tesa a fare il punto sulle problematiche da affrontare a cavallo della pausa estiva (per il prossimo Consiglio si ipotizza la data di mercoledì 5 agosto).

Nel corso del confronto iniziato alle 11 e terminato alle 18 hanno preso la parola il presidente Cimitile, gli assessori e alcuni consiglieri che hanno illustrato le principali priorità dei prossimi mesi. In particolare la costituzione della società provinciale per i rifiuti, sulla quale ha fatto il punto l’assessore all’ambiente, Gianluca Aceto. Attenzione puntata anche sulle quattro Agenzie. Appare ormai segnato il destino del Marsec che dovrà essere messo in vendita. Il relativo bando è in fase di definizione e potrebbe essere pronto a breve. La Provincia dovrà però accollarsi gli 1,3 milioni di perdita accumulati dalla società di Villa dei Papi nel 2008. Toccati anche i temi della viabilità, particolarmente avvertito nel comprensorio ospitante del Fortore, e della rete immateriale. Per entrambi nelle ultime settimane la Provincia ha messo in campo iniziative che si spera possano permettere di superare gli atavici disagi vissuti in particolare dalle aree interne.
“Si è trattato di una riunione davvero proficua – commenta il capogruppo del Pd, Claudio Ricci, promotore dell’incontro insieme agli omologhi dell’Idv, Maddalena, e dei Socialisti, Marotta – La coalizione ha confermato la volontà di affrontare e risolvere le questioni sul tappeto. Consiglierei quindi ai profeti di sventura – conclude Ricci – di non farsi illusioni: la maggioranza alla Provincia è salda e compatta”.

Da segnalare la presenza alla seconda parte dell’incontro del sindaco di Baselice, Domenico Canonico, e del sindaco di San Bartolomeo in Galdo, Vincenzo Sangregorio.
(www.ilsannioquotidiano.it)

venerdì 10 luglio 2009

Provincia, maggioranza in conclave a Baselice

Si è concluso da poco il vertice della maggioranza alla Provincia di Benevento svoltosi da questa mattina a Baselice. Un giornata seminariale per fare il punto della situazione a un anno dall’insediamento dell’Amministrazione guidata dal presidente Aniello Cimitile ma anche per un maggiore coinvolgimento dei consiglieri nel lavoro dell’Esecutivo. All’incontro hanno partecipato i capigruppo, gli assessori e i rappresentanti di Partito Democratico, Partito Socialista e Rifondazione Comunista.

Sono intervenuti anche i deputati Costantino Boffa e Mario Pepe così come era avvenuto a inizio settimana al vertice del centrosinistra al Comune capoluogo. L’incontro si è aperto intorno alle 12 con le relazioni degli assessori provinciali i quali hanno illustrato lo stato dell’arte dei progetti messi in campo finora e il programma degli interventi futuri.

Successivamente si è aperto il dibattito a cui hanno partecipato numerosi esponenti politici. Secondo fonti vicine al presidente, è stata una giornata fruttuosa che depone bene per il futuro della maggioranza alla Rocca che pure in questi mesi ha subito numerosi contraccolpi.
www.ilquaderno.it

Sindaci del Sannio "denuclearizzate" i vostri territori



Egregio Sindaco,
sembra proprio che il governo abbia deciso di riaprire la stagione nucleare in Italia con l’obiettivo di produrre il 25% dell’energia elettrica dall’atomo. Per raggiungere questo obiettivo nel nostro Paese si dovranno localizzare e costruire almeno 8 centrali nucleari simili a quella in costruzione attualmente in Finlandia, la più grande al mondo.

Riteniamo che questa scelta sia estremamente dannosa per lo sviluppo del nostro Paese. Il nucleare, a 22 anni dall’incidente di Chernobyl, non solo pone ancora gravissimi problemi di sicurezza, ma è anche una fonte energetica costosa, che non abbasserà affatto la bolletta energetica nazionale,non ridurrà la nostra dipendenza dall’estero e non ci permetterà di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall’accordo europeo 20-20-20 (secondo cui entro il 2020 tutti i Paesi membri devono ridurre del 20% le emissioni di CO2 del 1990, aumentare al 20% il contributo delle rinnovabili al fabbisogno energetico, ridurre del 20% i consumi energetici).
Se l’Italia decidesse di puntare sul nucleare, causa le ingentissime risorse necessarie per sostenere questa avventura, abbandonerebbe qualsiasi investimento per lo sviluppo delle rinnovabili e per il miglioramento dell’efficienza, che sono invece le soluzioni più immediate ed efficaci per recuperare i ritardi rispetto agli accordi internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici, e rinuncerebbe alla
costruzione di quel sistema imprenditoriale innovativo e diffuso in grado di competere sul mercato globale, che ad esempio in Germania occupa ormai 250.000 lavoratori.

E’ per questi motivi che la nostra associazione ha deciso di promuovere presso tutti i Comuni, le Province e le Regioni d’Italia una campagna nazionale per la dichiarazione dei territori “denuclearizzati”, che sono contrari alla produzione di energia dall’atomo, rinunceranno ad ospitare centrali nucleari e garantiranno la massima trasparenza e partecipazione nel processo di individuazione di siti di stoccaggio per i rifiuti radioattivi, derivanti anche dal decommissioning
delle centrali dismesse dopo il referendum del 1987.

L’adesione alla nostra iniziativa dell’amministrazione da Lei guidata sarebbe un segnale di attenzione rivolto alla sicurezza dei cittadini del suo territorio e rafforzerebbe la proposta di un modello energetico innovativo, pulito, sicuro ed economico, che esclude il nucleare e che punta alla produzione di energia dalle fonti rinnovabili e al miglioramento dell’efficienza, puntando sul gas
come fonte fossile di transizione, a un sistema dei trasporti più sostenibile, a un sistema produttivo e a insediamenti residenziali meno energivori.

A tal fine Le alleghiamo una bozza di ordine del giorno da sottoporre all’attenzione del consiglio comunale che, una volta approvato, potrà essere inviato per posta al seguente indirizzo: Legambiente, Via Salaria 403, 00199, Roma - Alla cortese attenzione di Giorgio Zampetti, in modo che se ne possa dare adeguata comunicazione pubblica anche a livello nazionale. Ringraziandola per la cortese attenzione, Le invio i miei più cordiali saluti.

*Presidente nazionale di Legambiente

http://www.legambiente.it/

Ambulanza per San Bartolomeo in Galdo consegnata all’Asl Bn1


Consegnata questa mattina all’ASL BN 1 l’ambulanza attrezzata che la Provincia di Benevento ha voluto donare alla cittadinanza di San Bartolomeo in Galdo. Il mezzo di soccorso, non appena completate le necessarie procedure di collaudo da parte dell’Autorità sanitarie cui era stato affidato anche il compito di procedere alla gara d’appalto, sarà consegnato alla comunità locale fortorina. Lo comunica il presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile.
Fonte: www.tvsette.net

mercoledì 8 luglio 2009

Fortore, in arrivo Internet veloce


E' guerra al "digital divide". Il pesante deficit di dotazioni informatiche che contribuisce non poco ad abbassare la qualità della vita nelle aree interne meridionali è al centro dell'interesse della Provincia di Benevento.
La Rocca dei Rettori, infatti, ha deciso di superare questo ostacolo allo sviluppo inserendo nel Programma di governo il preciso intendimento di portare nel Sannio una rete infrastrutturale immateriale degna di un Paese moderno ed avanzato.
Su proposta del presidente Aniello Cimitile, la Giunta provinciale ha emanato un atto indirizzo affinché il Settore innovazione della Provincia realizzi - si precisa: "nel più breve tempo possibile" - una infrastruttura di rete wireless extranet a banda larga in un vasto comprensorio territoriale in grado di garantire una connettività adeguata e distribuita con velocità e sicurezza per la pubblica amministrazione.

Il programma d'intervento è già stato finanziario con 1,5 milioni di euro che sono stati appostati nel Bilancio della Provincia di recente approvato dal Consiglio. L'offerta tecnica è stata già perfezionata e nei prossimi giorni sarà emanato un apposito bando pubblico per dare avvio alle opere. Il punto di forza del programma è individuabile nel grado di connettività wireless garantito fino a 54 Mbps grazie ad una rete con tecnologia mista in standard wi-fi (2,4 Ghz) e Hiperplan/2 (5 Ghz).

Gli enti locali che saranno in questa fase serviti sono diciotto, attualmente sprovvisti del servizio, e cioè: Apollosa, Baselice, Buonalbergo, Castelpagano, Castelvenere, Circello, Colle Sannita, Foiano Valfortore, Fragneto Monforte, Molinara, Pannarano, Pontelandolfo, Reino, Sant'Angelo a Cupolo, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la Molara, San Lorenzo Maggiore, San Lupo.

L'obiettivo che si intende conseguire con questa manovra - ha precisato il presidente Cimitile - è quello della copertura degli enti locali sanniti, in particolare per quelli dell'Alto Sannio e del Fortore, che lamentano un marcato "digital divide", tra loro geograficamente vicini e che condividono le stesse problematiche operative, amministrative e gestionali, ma che al momento non sono nelle condizioni di attrezzare un collegamento dati che sia nello stesso tempo veloce ed affidabile.

La rete wireless WAN è impostata in modo da essere sia "protetta" che "ridondata" affinché sia garantita una elevata disponibilità di servizio anche a fronte di guasti o problematiche degli apparati. In sostanza - ha spiegato ancora Cimitile - saranno garantiti gli enti locali per un accesso in sicurezza ad Internet e, nello stesso, il sistema sarà concepito in modo plastico e modulare affinché sia integrabile con la rete regionale RUPAR della Regione Campania.

lunedì 6 luglio 2009

30 milioni per migliorare la viabilità nel Fortore

Stamattina, alla Rocca dei Rettori di Benevento, è stata sottoscritta l’Intesa programmatica per un Piano Operativo di Interventi per la viabilità nel Fortore tra Regione Campania, Provincia di Benevento e Anas. Lo comunicano gli enti in una nota congiunta. Hanno siglato l’atto: l’assessore regionale ai Trasporti e viabilità, Ennio Cascetta; il presidente della Provincia, Aniello Cimitile; Francesco Caporaso, capo compartimento dell’Anas di Napoli su delega del presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Anas stesso, Pietro Ciucci.

Il documento mette a disposizione risorse per trenta milioni di euro e istituisce un Tavolo tecnico per interventi mirati, da individuare, sul percorso della ex statale 369 e sulla statale 212.
L’impegno di Regione, Provincia e Anas per interventi finalizzati al miglioramento della sicurezza e dell’accessibilità per l’area ha focalizzato l’attenzione sugli interventi nel territorio incluso tra la Statale n. 212 “della Val di Fortore”, la ex statale n. 369 “Appulo-Fortorina” e la ex statale 17 “dell’Appennino Abruzzese ed Appulo Sannitico”.

Si vuole migliorare accessibilità e sicurezza per la circolazione, nonché ottimizzare la programmazione degli interventi sulla viabilità, alla luce delle opere in costruzione e finanziate da Anas, Regione e Provincia di Benevento.
Su questa porzione di Sannio, comprendente Alto Tammaro e Fortore, confinante a nord est con le Regioni Molise e Puglia e, a sud con la Provincia di Avellino, allo stato, l’Anas ha in corso lo studio di ipotesi e priorità per lo sviluppo della rete viaria; mentre le principali infrastrutture in costruzione hanno un valore superiore ai 137 milioni d’euro (più della metà dei quali a valere su fondi regionali): ne consegue che gli interventi da programmare debbano includere un completamento funzionale delle infrastrutture a oggi in costruzione o in completamento ai fini dell’efficienza della spesa e del sistema dei trasporti (...).
(tratto da il quaderno.it)