lunedì 12 gennaio 2009

Consensi stabili per Cimitile

Diminuisce la fiducia dei cittadini nel sindaco di Benevento, Fausto Pepe. Lo certifica l’annuale classifica del quotidiano economico “Il Sole 24 Ore” oggi in edicola. Nella graduatoria generale, il primo cittadino è solo all’87° posto su 105. Il gradimento è pari al 50% con 2 punti in meno rispetto allo scorso anno e quasi 5 sul 2006.

Ancora più marcata la differenza con il giorno dell’elezione quando Pepe venne suffragato dal 56,1% dei consensi. Il sindaco Udeur, però, può consolarsi perché tra i sindaci campani lo seguono quello di Caserta Nicodemo Petteruti (104°) e di Napoli Rosa Russo Iervolino (105°).

Risultato lusinghiero, invece, per Vicenzo De Luca di Salerno che guadagna la quarta posizione e per Giuseppe Galasso di Avellino classificatosi 42esimo. Nella classifica dei presidenti di Provincia, Aniello Cimitile mantiene il risultato conseguito alle elezioni (55%) e si posiziona 44esimo.
(ilquaderno.it)

sabato 10 gennaio 2009

Un lavoratore su due è senza ammortizzatore

Assieme ai precari sono i lavoratori più a rischio. Stiamo parlando degli oltre 7 milioni di dipendenti del settore privato (precisamente 7.141.300 pari al 50,9% del totale dei dipendenti italiani escluso il pubblico impiego) che nel caso l’azienda li espella non hanno nessuna misura di sostegno al reddito (come ad esempio la cassa integrazione ordinaria o straordinaria). A stimare il numero di questo esercito di impiegati, operai, magazzinieri, autisti, camerieri, commessi, etc., senza sicurezze è la CGIA di Mestre che ne ha elencato anche i settori di appartenenza.

A guidare il gruppo per numerosità è il settore dei servizi. In questo comparto ci sono 2.336.400 lavoratori dipendenti. Seguono gli occupati del commercio alle dipendenze di aziende con meno di 200 dipendenti che sono 1.968.000, quelli dell’artigianato (con l’esclusione dei lavoratori edili che usufruiscono della Cigo) pari a 889.500, gli addetti alle dipendenze di alberghi e ristoranti pari a 870.000, i lavoratori del credito/assicurazione pari a 544.400 unità e quelli delle comunicazioni (338.100 dipendenti). Chiudono la classifica i trasporti con 194.800 dipendenti.

venerdì 9 gennaio 2009

QUELLO CHE NON HO/10 ANNI SENZA FABER


Passioni d'autore presenta l'ultima serata: Quello che non ho, un evento per ricordare un artista indimenticabile, Fabrizio De André, scomparso l'11 gennaio del 1999.

10 anni di assenza-presenza perché Fabrizio De André non si è mai staccato dal nostro tempo e ha lasciato tracce profonde nella storia della musica italiana raccontando, attraverso la canzone, l'alternativa culturale che ci ha resi più liberi e più indignati, più sognatori e più realisti cambiando la nostra prospettiva nei confronti del mondo. Continuiamo a pensare che la sua voce e la sua poesia ci mancano, vogliamo condividerne il ricordo vivo e presente senza celebrazioni inutili, senza saccheggiarne la memoria, ma semplicemente ascoltando la sua musica e le sue parole.

Programma ore 19.30 Conversando Su Faber/interventi di Pierfranco Bruni, Armin Viglione, Tonino Conte Ore 20.30 10 anni senza Faber/concerto di Melisma, Polifonica Alphonsiana, Carmine Migliore & Niussò, Discede comunicazione, tabula rasa eventi www.tabularasaeventi.net .

giovedì 8 gennaio 2009

Lodo Alfano, un milione di firme

Presentate le firme referendarie contro il lodo Alfano da parte del partito dell’Italia dei Valori, si passa alla classica analisi del risultato conseguito, senza dubbio alcuno, da considerarsi un enorme successo.

Sull’argomento interviene il Commissario Politico Provinciale dell’Italia dei Valori, Nunzio Pacifico: ”Il milione di firme presentate, mentre da un lato evidenzia l’interesse dei cittadini italiani ad esprimersi di “proprio pugno” anche su questioni di carattere più spiccatamente generale, dall’altro esprime la voglia di ribellione nei confronti di decisioni che, calate dall’alto, minano proprio quei principi alla base del vivere civile, come la giustizia, la legalità, la democrazia.
I cittadini del Sannio hanno contribuito con migliaia e migliaia di firme al risultato complessivo raggiunto, dimostrando ancora una volta di credere fermamente nell’operato politico del partito che ho l’onore di presiedere in provincia di Benevento. Un sincero ringraziamento va a tutti coloro i quali che, recatisi presso i banchetti dislocati su tutto il territorio provinciale, hanno voluto sostenere la nostra battaglia di legalità apponendo la propria firma, a tutti i dirigenti dell’Italia dei Valori per l’encomiabile impegno profuso, al responsabile referendario, Giorgio Carlo Nista, per il sostegno quotidiano concesso ed ai partiti che hanno sostenuto con forza in questa avventura politica l’Italia dei Valori, quali Rifondazione Comunista, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani e Partito Socialista Europeo”.

(fonte: 82cento.it)

Precari? Soprattutto al Sud

Alla fine del mese di settembre hanno raggiunto quota 2.812.700. Sono il 12% del totale degli occupati in Italia. Dal 2004 al settembre scorso sono aumentati del 16,9%. Ben 5 volte di più dell’incremento registrato dai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato che sono cresciuti, nello stesso periodo, del 3,1%. Il Mezzogiorno è la macro area dove sono più numerosi: ben 940.400 pari al 33,4% del totale nazionale. Stiamo parlando dei lavoratori atipici più comunemente chiamati “precari”.

A dimensionare il mondo dei lavoratori flessibili presenti in Italia è la CGIA di Mestre che ha analizzato il mercato del lavoro nazionale concentrando però l’attenzione sul mondo dei cosiddetti flessibili costituito da dipendenti a tempo determinato (che include anche gli ex lavoratori interinali), da lavoratori assunti con collaborazioni coordinate e continuative a progetto e da prestatori d’opera occasionali. A sorpresa, come dicevamo, è il Sud la ripartizione geografica che ne conta di più.

Se, come dicevamo, i 940.400 precari occupati nel Sud costituiscono il 33,4% del totale nazionale, a Nordovest sono 692.600 (pari al 24,6% del totale), nel Centro 606.000 (21,5%) e nel Nordest (ultimo della graduatoria) “solo” 573.700 (20,4%). Ma l’analisi della CGIA di Mestre si è soffermata anche sull’orario medio settimanale di alcune di queste figure. Se un co.co.pro. mediamente ogni settimana lavora 31 ore, un prestatore d’opera occasionale è occupato per 23, contro una media settimanale di un operaio assunto a tempo indeterminato pari a 37 e di un impiegato sempre con il posto fisso pari a 35.

mercoledì 7 gennaio 2009

Rilanciare il progetto “Policoro” per i giovani del Sud

Una situazione di grave disagio sociale come quella attuale necessità di interventi straordinari e di grande coraggio, il ragionamento messo in campo dal Portavoce di Piccoli Comuni, Virgilio Caivano, nel presentare su Facebook la lettera aperta inviata al Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Angelo Bagnasco.

“Eminenza, in questo momento storico di grave difficoltà e nello stesso tempo di grandi speranza – apre la missiva di Caivano e Bagnasco - è necessario che la Chiesa italiana dia un segno concreto di attenzione ai giovani e l’occasione viene offerta dai risultati importanti conseguiti dal Progetto “Policoro”, il più grande investimento che la Chiesa ha fatto in questi anni a favore dei giovani meridionali.

Sono centinaia le piccole e medie imprese nate grazie all’azione delle Diocesi e delle Parrocchie del circuito “Policoro” che, nonostante le difficoltà, hanno trovato spazio sul mercato e creato centinaia di posti di lavoro. Un patrimonio immenso che merita attenzione e adeguato sostegno. Rilanciare il microcredito – la sfida del Portavoce di Piccoli Comuni - è un passaggio indispensabile per favorire nuove attività economiche in grado di rispondere adeguatamente e soprattutto rapidamente alle legittime attese di migliaia di giovani che vogliono investire nel proprio futuro nei piccoli Comuni di residenza.

La Chiesa italiana – rilancia Caivano – guardi alle fonti energetiche rinnovabili come una straordinaria occasione per creare lavoro e sviluppo e valorizzare il talento di tanti giovani laureati, altrimenti condannati all’emigrazione. La formidabile azione di promozione e sensibilizzazione a favore di una nuova imprenditorialità giovanile ha dato in questi anni risultati importanti anche dal punto di vista della salvezza di antichi mestieri,altrimenti destinati all’oblio. Il Governo e le Regioni italiane mettano in campo misure utili al microcredito – la sollecitazione del leader di Piccoli Comuni – in grado di rispondere in maniera efficace ed efficiente alle ragioni dei giovani e dei tanti talenti e sterilizzino la cattiva politica e la cattiva burocrazia. Meno poltrone e più servizi lo slogan vincente per un Mezzogiorno migliore in un Paese migliore”.

lunedì 5 gennaio 2009

Ci scrive l'Altrosud

Caro Antonio, ho visitato il Suo blog e la conosco tramite il prof Pasanisi ed Antonio Gentile della Scuola di Politica Giudo Dorso.
Scrivo per proporLe di considerare la possibilità di intraprendere un cammino comune. Le scrivo a nome de "l'Altro Sud-Unione democratica del Sud" che, come saprà, è un'associazione politico-culturale che ha come obiettivo quello di dar vita ad un movimento politico-culturale che sia espressione della parte sana della società civile meridionale ed in generale di quello che noi amiamo chiamare Sud positivo fatto di cultura, bellezze paesaggistiche e monumentali, arte, imprenditorialità sana e propositiva, tecnologie d'avanguardia, fiducia nel futuro, senso civico e sociale.

Nel manifesto mettiamo in evidenza che, nell'opinione comune, di Sud, ne esiste uno solo. Fatto sostanzialmente di sottosviluppo, di criminalità organizzata, di degrado socio-ambientale e di atteggiamenti incivili. Ma ciò che non compare mai, se non marginalmente, nei media, nei tanti ed interminabili dibattiti politici sulla questione meridionale e, soprattutto, nella considerazione dei cittadini italiani, è l'altro Sud. Già, perché esiste un altro Sud che è maggioranza, fatto di gente onesta, operosa, che storicamente ha contribuito a costruire la prosperità del nostro Paese, ma anche di altre e lontane terre. C'è un Sud della cultura, della sana ed efficiente imprenditorialità, della ricerca avanzata, delle professioni e del grande ed eccezionale patrimonio artistico. Esiste una comunità meridionale, spesso silenziosa, che non si è mai lasciata attrarre dalle lusinghe dell'illegalità ma, al contrario, ha cotrastato con forza e, talvolta, con il sacrificio umano, il potere dell'Antistato.

Una moltitudine straordinaria di donne, uomini e giovani che per circa otto secoli è stata nazione con un comune destino politico ed unità territoriale. Un'identità forte, quella meridionale, espressione di una civiltà mediterranea che sintetizza la molteplicità della Polis, la libertà del mare e la cittadinanza universale di Roma, che non si può ridurre, come qualcuno vorrebbe, ad esclusiva uniformità delle sofferenze, ma deve invece proporsi come voglia di autolegittimazione e di autopromozione. Per dare, dunque, voce e protagonismo a quest'altro Sud è necessario che esso diventi soggetto politico perché, forse, per la prima volta nella storia recente, abbia la possibilità di rappresentarsi unitariamente e direttamente nelle istituzioni locali, nazionali ed europee. Con questo fine nasce l' Altro Sud - Unione democratica del Sud. Sulla scia della migliore tradizione meridionalista ma, con una connotazione prevalentemente propositiva e costruttiva, l'Altro Sud-UDS mira a realizzare il rinnovamento morale, economico e sociale del Mezzogiorno d'Italia in una logica decisamente innovativa.

Il nostro progetto (che spero possa diventare anche il Suo) è nato lo scorso 13 giugno. Si tratta di un movimento nascente quindi che va strutturandosi che, speriamo possa diventare presto riferimento per le moltitudini di meridionali onesti, oggi senza voce.

Cordialità,
Gaetano Pietropaolo
www.laltrosud.it

sabato 3 gennaio 2009

Comunità Montane del Fortore, confermato Spina

Due uomini dei Popolari Udeur si aggiudicano le presidenze di altrettante Comunità Montane nel Sannio. Parte così oggi anche a Benevento il nuovo corso degli enti dopo la riforma varata dal Consiglio Regionale della Campania. Al Taburno si è avuto il ritorno al vertice di Michelino Giordano di Forchia, delegato della figlia sindaco.
(…) Alla Comunità Montana del Fortore, è stato confermato Zaccaria Spina, sindaco di Ginestra degli Schiavoni. Nulla di fatto, invece, alla Titerno–Tammaro dove l’elezione del presidente è stata rimandata. Al momento il numero uno del Titerno è Nino Lombardi, altro rappresentante del Campanile, stesso partito del collega Antonio Di Maria al Tammaro.

Nel Sannio, ricordiamo, le Comunità Montane sono state ridotte da 4 a 3: resta il Taburno con 12 Comuni, altrettanti quelli del Fortore, mentre Titerno e Alto Tammaro si fonderanno per il numero di 17 Comuni. Solo quest’ultimo ente potrà eleggere 4 assessori oltre al presidente, mentre gli altri dovranno accontentarsi di soli due assessori dopo la massiccia scrematura imposta dalla legge (…).

(tratto da il quaderno.it)

venerdì 2 gennaio 2009

Internet veloce nel Fortore, ci appelliamo a Cimitile

“Ma c'è anche la carenza della larga banda nel Fortore e nell'Alto Tammaro da affrontare”. È uno dei passaggi del discorso di fine anno del presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile. Abbiamo estrapolato questa dichiarazione perché chi segue questo blog conosce bene la battaglia che stiamo portando avanti per dotare alcuni comuni del Fortore di una rete Internet veloce.
Purtroppo dobbiamo constatare come sia un presunto progetto wireless della Comunità montana del Fortore e sia le promesse fatte in campagna elettorale dell’anno scorso da parte dell’attuale deputazione sannita - di impegnarsi in tal senso - siano rimaste ad oggi lettera morta. Eppure una linea veloce sarebbe un passo avanti nel fare uscire il Fortore (almeno virtualmente) dal suo atavico isolamento. A questo punto prendiamo sul serio le parole del presidente Cimitile e ci appelliamo a lui affinché si attivi concretamente per eliminare questo gap democratico (il digital divide) di cui soffrono alcuni cittadini della nostra civilissima Italia.

domenica 28 dicembre 2008

Spopolamento, il Fortore si svuota

Quando alcuni anni fa affermavamo che il destino dei piccoli comuni del Fortore era segnato, molti pensavano che facessimo soltanto allarmismo. Ora quest’interessante articolo apparso su “Ilsannioquotidiano” (di cui ne postiamo alcuni stralci) dimostra quanto ci sia di vero in quelle affermazioni.



Un destino che appare inesorabile. Anno dopo anno le aree interne della nostra provincia vedono assottigliarsi la popolazione residente. Un trend inequivocabile, peraltro in linea con ciò che accade in altre realtà del Paese. Chiusura di uffici e servizi territoriali, impoverimento delle risorse locali, calo costante delle nascite: in una parola desertificazione, piaga da cui il Sannio non è immune.
I numeri del fenomeno parlano chiaro: da decenni alcuni centri della provincia perdono progressivamente la propria consistenza demografica, avvicinandosi pericolosamente alla soglia di sopravvivenza. La dinamica si manifesta un po’ in tutti i comprensori sanniti ma assume connotati di vera e propria emergenza in due ambiti: Alto Tammaro e Fortore. Dal Dopoguerra ad oggi, nei due bacini la consistenza demografica si è ridotta mediamente del 40 per cento, con picchi superiori al 50 in alcuni centri.

(…) Castelvetere Valfortore è passata da 4.010 abitanti agli odierni 1.555. San Bartolomeo in Galdo ha assunto oggi dimensioni da piccolo centro mentre nel primo Dopoguerra poteva vantare numeri che ne legittimavano l’appellativo popolare di ‘capitale del Fortore’: dai 10.384 abitanti del 1951 si è infatti scesi alle attuali 5.336 presenze, con una popolazione pressoché dimezzata. Brusco il calo anche in realtà servite da collegamenti viari significativi, requisito fondamentale per lo sviluppo dei territori. E’ il caso di Buonalbergo, dove la 90 bis non ha impedito la flessione dai 3.085 abitanti del ‘51 agli attuali 1.882.

Il fenomeno si manifesta con chiarezza anche analizzando il trend degli ultimi anni. Dal censimento (2001) ad oggi, sono 41 i comuni della provincia (su 78) che hanno dovuto registrare un calo nel numero degli abitanti: Apollosa, Baselice, Buonalbergo, Campolattaro, Casalduni, Castelfranco in Miscano, Castelpagano, Castelpoto, Castelvenere, Castelvetere in Valfortore, Cautano, Circello, Colle Sannita, Cusano Mutri, Faicchio, Foiano Valfortore, Fragneto l’Abate, Fragneto Monforte, Frasso Telesino, Ginestra degli Schiavoni, Guardia Sanframondi, Molinara, Montefalcone Valfortore, Paduli, Pago Veiano, Pesco Sannita, Pietraroja, Pontelandolfo, Reino, San Bartolomeo in Galdo, San Giorgio la Molara, San Lorenzello, San Lorenzo Maggiore, San Lupo, San Marco dei Cavoti, Santa Croce del Sannio, Sant’Agata de’ Goti, Sassinoro, Solopaca, Tocco Caudio, Sant’Arcangelo Trimonte. (…).

(tratto dal Sannioquotidiano.it del 27 dicembre 2008)