venerdì 10 ottobre 2008

Scuola, riuscita la protesta

Migliaia di studenti - 300 mila, secondo l'Unione degli Studenti - sono in piazza da questa mattina in un centinaio di città italiane per protestare contro il progetto della scuola del ministro Mariastella Gelmini. Nei cortei e nelle piazze, la manifestazione - indetta dall'Unione degli studenti (Uds) - contro il maestro unico, i tagli al settore, la reintroduzione del voto di condotta registra cori e striscioni contro la politica del governo. L'associazione studentesca parla di 40 mila manifestanti a Roma, altrettanti a Napoli e Torino, 30 mila a Milano, 15 mila a Firenze. E il 30 ottobre, si replica.
(tratto dall'Ansa)

mercoledì 8 ottobre 2008

Sannio, è allarme randagismo

A seguito dell’ennesimo episodio di aggressione da parte di un cane che ha procurato, a Circello, il decesso di un bambino, il Centro per I Diritti del Cittadino–Codici Campania ha inviato alla Regione Campania la richiesta di applicazione di interventi seri, e maggiori controlli, per i comuni che non dispongono di un canile comunale o di una convenzione con un canile gestito dall’ASL dove ricoverare i cani abbandonati e randagi.

Secondo i dati Aidaa – associazione italiana difesa animali ed ambiente sono circa 600 mila i cani randagi e 1650 i comuni non in regola che non dispongono di un canile comunale o di una struttura convenzionata dove ricoverare gli animali abbandonati e randagi.

“Ancora una tragedia avvenuta dopo l’ennesima aggressione da parte di animali randagi – spiega Giuseppe Ambrosio, segretario regionale di Codici Campania – occorrono sanzioni salate per i comuni che non ottemperano a quanto stabilito dal DPR 320/1954 “Regolamento di Polizia Veterinaria” e alla Legge 281/91, in cui il Sindaco deve farsi carico del mantenimento dei cani randagi, provvedendo alla loro cattura e idonea collocazione presso un canile municipale o convenzionato.”

Sempre secondo un rapporto dell'Aida sono infatti oltre 1.200 i comuni che non dispongono di un servizio di cattura dei cani randagi. Le maggiori irregolarità riguardano la Sicilia, la Campania e l'Abruzzo. Solo nei mesi luglio e agosto sarebbero stati abbandonati circa 11.500 cani e di questi solo un terzo sono entrati nei canili italiani. Lo scorso agosto è stata emanata una ordinanza che contiene una serie di misure proprio per prevenire abbandoni e randagismo.

“L’abbandono è un reato punibile legalmente con l’arresto o l’ammenda che va dai 1.000 ai 10.000 euro, ma i controlli sono inesistenti. – prosegue Ambrosio – Percorrendo la statale 268 nella sola giornata di domenica mattina 05 ottobre, da San Giuseppe Vesuviano verso Napoli, ho incontrato sulla carreggiata le carcasse di 5 cani morti e 1 gatto, per non parlare dei branchi incontrati nelle vie cittadine. Una vera mattanza a cui i sindaci dei vari comuni dovrebbero mettere la parola fine”.

Ecco di seguito alcune regole che i comuni dovrebbero eseguire secondo la normativa vigente.:

- APPLICAZIONE DI MICROCHIP: essendo un atto medico, deve essere effettuata dai veterinari pubblici competenti per territorio o da veterinari libero professionisti abilitati ad accedere all'anagrafe canina regionale. Contestualmente all'applicazione del microchip i veterinari devono effettuare la registrazione nell'anagrafe canina dei soggetti identificati. Il certificato di iscrizione deve accompagnare il cane in tutti i trasferimenti di proprietà.

- DIVIETI DI VENDITA: riguarda i cuccioli di età inferiore ai due mesi o i cani non identificati o registrati. A due mesi scatta infatti l'obbligo di inserire il microchip elettronico

- COMUNI: questi devono identificare e registrare in anagrafe i cani rinvenuti o catturati sul territorio e quelli ospitati nei rifugi e nelle strutture convenzionate e i sindaci sono responsabili dell'osservanza di tali procedure. Per effettuare controlli di prevenzione del randagismo devono dotare la propria Polizia locale di almeno un dispositivo di lettura di microchip ISO compatibile.

- PRODUZIONE DEI MICROCHIP: questi possono essere prodotti e commercializzati unicamente da soggetti registrati presso il ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, dove viene assegnata una serie numerica di codici identificativi elettronici. I produttori e i distributori devono garantire la rintracciabilità dei lotti dei microchip venduti.

A fronte della deprecabile situazione Codici Campania chiede alla Regione Campania di intervenire sul grave fenomeno del randagismo esistente sul territorio con la costruzione di strutture adeguate capaci di dare reale assistenza agli animali abbandonati e randagi oltre ad una continua ed efficace campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono, nonché monitoraggio e sanzioni per i comuni che non ottemperano a quanto stabilito dalla Legge.
(Fonte: 82cento.it)

lunedì 6 ottobre 2008

San Bartolomeo in Galdo: ospedale incompiuto, nuovo corteo di protesta

Continuano a San Bartolomeo in Galdo le manifestazioni in ricordo del cinquantesimo anniversario della posa della prima pietra dell’Ospedale “San Pio” ancora incompiuto. Dopo la mobilitazione del Comune della scorsa settimana, tocca al Comitato cittadino per la tutela della salute che ha organizzato un corteo per sabato 11 ottobre alle 20,30 a partire da Piazza Garibaldi. E’ previsto il taglio del nastro del monumento commemorativo e la visione di un filmato con le fasi salienti dell’iter di realizzazione della struttura. La serata sarà chiusa da uno spettacolo di fuochi pirotecnici.

(Fonte: il quaderno.it)

venerdì 3 ottobre 2008

La casta e l'ospedale

Tutti contro tutti. Di fronte alla vergognosa situazione dell’ospedale di San Bartolomeo la politica non sa fare altro che scaricare – attraverso la stampa – le proprie responsabilità sugli altri. Come al solito si avvicinano le competizioni elettorali e ognuno cerca di tirare l’acqua al proprio mulino. Ma la salute della gente non è di nessun partito. È un diritto sancito dalla Costituzione (che compie quest’anno i suoi sessant’anni) e che è stato ed è negato dalla stessa politica. Lo sappiamo bene che ieri a manifestare c’era anche qualche politico che ha trovato il suo momento per mettersi in bella mostra.
 
Invece di lasciare campo libero ai giovani che si avvicinano alla res-pubblica, il nostro ormai è diventato un sistema gerontocratico che continua a perpetuare se stesso, di padre in figlio e così via. Un sistema clientelare fossilizzato, cristallizzato che pensa solo ai propri interessi e non a quelli della comunità. La vicenda dell’ospedale docet.

Ma è anche vero che la politica (anche se litigiosa e inconcludente) non ha tutte le sue responsabilità. Un po’ di queste vanno imputate anche a noi semplici cittadini che di fronte ai drammi che attanagliano il Fortore ci poniamo spesso con omertà e indifferenza. Molto spesso lasciamo da soli chi invece ha il coraggio di denunciare le malefatte: vedi l’esempio del parroco di San Bartolomeo in Galdo, don Franco Iampietro. E allora? E allora la politica in alcuni momenti farebbe bene a tacere e i cittadini a parlare un po’ di più denunciando pubblicamente le ingiustizie e le sopraffazioni della Casta.

giovedì 2 ottobre 2008

Ambulanza, Cimitile rassicura don Franco


di Aniello Cimitile*


“Caro don Franco,
mi riferisco al suo appello-denuncia per la donazione di un’ambulanza per le esigenze dei servizi sanitari in San Bartolomeo in Galdo. A questo proposito, mi permetto farle osservare che la Provincia di Benevento, sebbene a stretto rigore giuridico non abbia competenza a intervenire
in materia, ha cercato da anni di favorire - e ha anzi sollecitato - tutte le iniziative per migliorare i servizi sanitari in particolare nelle aree montane.

Prova ne sia quanto fatto nell’ambito della misura 4.11 del POR Campania per la dotazione di presidi sanitari; la donazione di defibrillatori a circa 50 comuni sanniti; la donazione alla comunità di Castelvetere in Valfortore di un’ambulanza dotata di tutte le attrezzature necessarie anche per le patologie più severe e nelle condizioni di intervento più disagiate.

Su segnalazione del sindaco di San Bartolomeo in Galdo, dunque, la Provincia decise di destinare fondi del proprio Bilancio per l’acquisto di un’altra ambulanza da destinare proprio al capoluogo fortorino. Come lei stesso ricorda, la Provincia dispose di concretizzare la richiesta attraverso il coinvolgimento dell’Autorità competente in materia e cioè l’ASL BN 1.

Le assicuro che la Provincia ha puntualmente provveduto a dare esecuzione al proprio deliberato e anche a sollecitare, nei giorni scorsi, la stessa ASL a predisporre la gara d’appalto per l’acquisto dell’ambulanza; dal canto suo, l’ASL ci ha testè comunicato che sono state superate alcune difficoltà di ordine meramente tecnico-procedurale al fine di giungere alla donazione che, sotto la responsabilità della stessa ASL, sarà finalmente quanto prima messa a disposizione della comunità di San Bartolomeo in Galdo.

Mi rendo perfettamente conto che lei abbia inteso e intende tutt’ora sottolineare l’urgenza a provvedere in considerazione della gravità della situazione e dei tristemente noti ritardi connessi al completamento e all’apertura del nosocomio o comunque di una struttura di servizi sanitari adeguati nel Fortore: la prego di credere che io stesso sento imperiosa – e non solo per dovere istituzionale - la medesima esigenza.
Sono comunque convinto che l’ASL BN 1 completerà al più presto l’intero iter procedurale per l’acquisto e la donazione dell’ambulanza. Colgo l’occasione per presentarle i sensi della mia stima”.

*Presidente della Provincia di Benevento

mercoledì 1 ottobre 2008

Riordino comunità montane: quella del Fortore resta autonoma

Il Consiglio regionale della Campania ha approvato il riordino delle comunità montane. (…) Per il Sannio si assiste all’accorpamento dell’Alto Tammaro e del Titerno nonostante i consiglieri regionali locali avessero presentato un ordine del giorno per mantenerle distinte. (…) Restano autonome, invece, Taburno e Fortore. Il provvedimento è stato licenziato sulla scorta delle disposizioni contenute nella Legge Finanziaria 2008 che prevedono norme molto restrittive.
(tratto da il quaderno.it)

A San Bartolomeo si protesta contro la mancata apertura dell'ospedale

Cinquant’ anni di attesa, speranza, fiducia.
Cinquant’anni di delusione, rabbia ma non di rassegnazione.
I cittadini di San Bartolomeo in Galdo, paese in provincia di Benevento, ma che dista dal capoluogo regionale circa un’ ora e dieci di automobile, attende invano da mezzo secolo l’apertura dell’Ospedale S:Pio, struttura che prevede 118 posti letto e numerose attrezzature ospedaliere all’avanguardia per curare i malati del posto, da sempre costretti a spostarsi tra mille difficoltà per ottenere l’assistenza medica che spetta loro di diritto.
I lavori della struttura sarebbero oramai ultimati ma per ragioni burocratiche , e a causa degli interminabili tempi d’attesa delle procedure amministrative si teme che l’ospedale tarderà ancora una volta la sua definitiva apertura.

Il Sindaco stesso, Donato Agostinelli, ormai stremato dall’attesa, chiede delle risposte concrete e veritiere per non far si che si debba assistere all’ennesimo deperimento della struttura.
Per questo motivo ha invitato l’intera popolazione il giorno 2 Ottobre a partecipare alla “Giornata della Memoria”, in occasione del 50° anniversario dell’inizio della costruzione dell’ Ospedale”, per manifestare al mondo intero l’indignazione e la rabbia che tutti i cittadini sono costretti a subire da cinquant’anni.
Indignazione che aumenta senza dubbio quando uno dei tanti cittadini del fortore accusa un malore e per essere curato adeguatamente è costretto a sobbarcarsi almeno un’ora di viaggio, tempo prezioso per salvare vite umane.
(fonte: 82cento.it)

martedì 30 settembre 2008

San Bartolomeo in Galdo, IDV raccoglie l’appello del parroco: salute esigenza prioritaria

Michele Maddalena, consigliere provinciale dell’Italia dei Valori, raccoglie l’appello lanciato sabato scorso dal parroco di San Bartolomeo in Galdo, don Franco Iampietro, in merito alle difficili condizioni in cui versa il servizio sanitario nel comune fortorino.

“La richiesta di aiuto di don Franco Iampietro merita impegno e solerzia da parte delle Istituzioni locali e dell’Azienda Ospedaliera competente – dichiara il dipietrista -. Un paese e una comunità, afflitti da problemi congeniti, devono rappresentare per tutti gli Enti competenti una priorità improcrastinabile. Mi attiverò, assieme al mio partito, affinché la tanta agognata ambulanza giunga finalmente a destinazione”.

“I cittadini – prosegue Maddalena - non sono più nelle condizioni di aspettare ulteriormente, così come le Istituzioni non possono permettersi di tentennare ancora, avendo peraltro già trovato tempo fa la soluzione al problema prospettato, da risolvere in tempi strettissimi e in maniera definitiva. Il passo è breve. La salute e l’incolumità della nostra gente sono prioritarie rispetto a qualsiasi tipo di azione pianificata, seppur urgente; non c’è opera pubblica o altro intervento di rilevante entità che tenga”.

(fonte: ilquaderno.it)

lunedì 29 settembre 2008

Ospedale di San Bartolomeo, protesta contro la mancata apertura

Giovedì prossimo alle 11,30 a San Bartolomeo in Galdo, si terrà la “Giornata della memoria” in occasione del 50esimo anniversario dalla costruzione dell’ospedale “Padre Pio” tuttora non realizzato definitivamente. La mobilitazione è stata organizzata dal sindaco Donato Agostinelli e dal Consiglio comunale del capoluogo fortorino.
(fonte: ilquaderno.it)

Comunità montane, domani la decisione

C’è grande attesa per la seduta di consiglio regionale in programma domani in cui si discuterà del riordino delle Comunità Montane. Tema di grande interesse anche perché il termine per l’approvazione del relativo testo di legge era scaduto il 30 giugno scorso.